Si è tenuta il 5 aprile scorso la I Commissione, presieduta da Marco Lanza, inerente al mercato orticolo di Chioggia in cui si è discusso sul futuro del mercato. Due gli ordini del giorno, il secondo dei quali, gli effetti che sul mercato sta avendo la guerra tra Russia e Ucraina, è stato posticipato ad altra data per mancanza di tempo.
Presenti l’amministratore unico di Ortomercato Giuseppe Boscolo Palo e l’amministratore unico di SST Emanuele Mazzaro, oltre al vicesindaco e alcuni assessori.
Daniele Stecco, Lucio Tiozzo, Barbara Penzo e Alessandra Penzo hanno proposto la commissione, che, secondo il consigliere Stecco, è stata convocata in ritardo, seppur ne sia stata richiesta l'urgenza.
Il consigliere Stecco ha fatto considerazioni anche sul fatto che siano stati riuniti due ordini del giorno importanti in un’ora di discussione.
Tema della commissione la necessità di rilanciare il settore agricolo, come evidenziato in tutte le campagne elettorali, dando prosieguo al progetto speciale n°8, e dando, di conseguenza, la possibilità all’area del mercato e al compendio di potersi sviluppare.
Secondo il consigliere pentastellato si deve cominciare a far lavorare gli uffici comunali per poter sviluppare il Piano Regolatore e dar modo al progetto speciale n°8 di svilupparsi.
Altro aspetto da considerare è quello inerente la legge Madia che riguarda le aziende partecipate, un vincolo che va tolto.
SST è proprietaria del compendio e inoltre detiene il 42% di Chioggia Ortomercato, afferma Emanuele Mazzaro che della partecipata è amministratore unico. Dopo varie riunioni tra Ortomercato e SST, si è concluso che la questione dell’applicazione della legge Madia condiziona lo sviluppo della Società e del Mercato. Si tratta di una legge a livello nazionale.
La società Chioggia Ortomercato è sempre stata in attivo, continua Mazzaro, dando lavoro, e la legge Madia non gioca a favore. Prorogata di anno in anno negli ultimi tempi, la legge Madia impone alle società dove c’è una componente pubblica, che questa esca se la società stessa non risponde ad alcuni requisiti, spiega l’avvocato, tra i quali almeno un milione di euro di fatturato riguardante la gestione, difficilmente raggiungibile da aziende che non abbiano una certa grandezza.
Giuseppe Boscolo Palo, amministratore unico di Chioggia Ortomercato, afferma che c’è un prima e un dopo la convenzione con SST con la quale si è ottenuto un diverso rapporto delle percentuali di proprietà.
La convenzione attuale prevede un vincolo legato allo sviluppo del mercato orticolo e del settore agroalimentare, legato a sua volta con il progetto speciale n°8. Tra le altre intenzioni potrebbe esserci quella di cercare di dare vita a nuove strutture in cui poter lavorare il prodotto, si tratta di una nuova potenzialità ancora tutta da pianificare, secondo Palo.
Da parte di Ortomercato sono state fatte anche domande di autorizzazioni paesaggistiche per dare decoro all’area. Inoltre dal 2019 la cupola era diventata una discarica e non un magazzino, come avrebbe dovuto essere, imponendo poi dei costi per la bonifica. Ora l'area è stata anche pavimentata in vista di una riqualifica della stessa.
L’intenzione di Palo è di andare oltre la legge Madia e continuare sulla strada dello sviluppo dell’area fino al 2033, anno in cui scadranno i servizi affiliati a SST tra cui Chioggia Ortomercato. Il fatto che l’agroalimentare sia alla base della piramide alimentare potrebbe dare la possibilità di ottenere una deroga alla legge Madia, con la stessa logica per cui le aziende casearie sono riuscite nell’intento. Ma ciò sarebbe legato a un contratto prorogato al 2033, in questo caso sarebbe giustificata la spesa per lo sviluppo del mercato.
In caso contrario si andrebbe al bando di gara indetto dalla città metropolitana di Venezia, a cui potrebbero partecipare aziende europee ma a cui potrebbe partecipare la stessa Chioggia Ortomercato, con buone probabilità di vincere il bando continuando la gestione come privato concessionario, avendo i requisiti in base alla legge regionale.
Progetti per il futuro dell’Ortomercato e per lo sviluppo dello stesso ne sono stati portati ad esempio da parte dell’amministratore dello stesso, il quale ravvisa i cambiamenti nella produzione e nelle modalità di vendita che potrebbero minare l’autosufficienza della struttura, come è successo in altri mercati, ma che, per il momento, non creano problemi. Infatti sono le stesse attività che operano all’interno del mercato quelle che garantiscono la sussistenza del mercato stesso.
Il 22 aprile prossimo si terrà un’assemblea di bilancio, conclude Palo, in regola come gli altri anni e tale da permettere una continuità.
L’assessore al Bilancio Serafini, dopo aver ricordato l’iter da svolgere per arrivare all’incontro ha voluto sottolineare alcuni dubbi riguardo i paletti messi dalla legge Madia soprattutto in vista di progetti di sviluppo quali quelli proposti da Chioggia Ortomercato, confermando che, nel caso si rendesse necessario, si andrà a gara per mantenere la gestione di Chioggia Ortomercato essendo presenti tutti i requisiti.
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