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mercoledì 30 giugno 2021
ZOTTIS E MONTANARIELLO: PIÙ FORZE DELL'ORDINE PER PREVENIRE LO SBALLO
I consiglieri regionali del Partito Democratico Zottis e Montanariello, plaudendo alla decisione della Giunta del Friuli Venezia Giulia di farsi carico delle spese per gli steward per arginare i problemi legati alla movida a Trieste, chiede che la Regione Veneto ne segua l’esempio. La situazione in alcuni litorali continua ad essere critica ed è indispensabile che la tensione si allenti specialmente durante i fine settimana, senza che i costi vadano a ricadere in comparti che ora stanno provando a ripartire. I litorali non devono perdere attrattività per le famiglie. Secondo i consiglieri deve esserci un coordinamento tra Comuni, Prefetto e Regione per trovare una soluzione. Dopo le iniziative del Governo che hanno potenziato le Forze dell’Ordine, ora deve provvedere la Regione, continuano i consiglieri. Gli eccessi sono sempre più frequenti e ciò che è stato fatto in Friuli, qui sarebbe replicabile.
Concludono sottolineando che è necessario trovare momenti e occasioni di aggregazione per i giovani durante tutto l‘anno in modo che lo sballo non sia l’unica alternativa. Serve un potenziamento dei servizi, formativi e sociali. il disagio sociale deve essere posto al centro dell’attenzione.
ROMEA: QUALCHE COSA SI MUOVE? INCONTRO CON IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE
Il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Giovannini, grazie all’interessamento della Senatrice di Forza Italia, Roberta Toffanin, ha incaricato il Capo Segreteria Tecnica, Dott. Antonelli, il Capo dipartimento programmazione, Trasporto e Sistemi Informativi, Dott.ssa Marchesi e il dirigente ministeriale alle infrastrutture, Dott. Morisco, di partecipare al video-incontro organizzato dal capogruppo di Forza Italia, Beniamino Boscolo Cappon, lo scorso venerdì 25 giugno.
Allo stesso incontro hanno partecipato il sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, il presidente del Comitato Romea-Ferrovia, Avv. Giuseppe Boscolo, e il presidente del coordinamento delle frazioni, Valterino Baldin.
Lo scopo dell’incontro era mettere a conoscenza del Ministro le decennali problematiche della Strada Statale Romea oltre a chiedere rassicurazioni sul rispetto del cronoprogramma da parte del cantiere sul ponte sul Brenta.
I risultati dell’incontro vertono in due obiettivi, uno a breve/medio periodo, che come scopo primario ha spostare il traffico pesante sull’autostrada, e uno a medio/lungo periodo, che vede fondamentale la realizzazione di percorsi paralleli alternativi, oltre che lo spostamento di una parte di merci dal trasporto su gomma al trasporto su ferro.
Entrambi gli obiettivi devono essere sostenuti da tutte le forze politiche, economiche e sociali, intervenendo con maggiore convinzione a tutti i livelli istituzionali.
Gli interlocutori chioggiotti hanno sostenuto le problematiche della Statale che a breve sarà interessata da ulteriori opere di manutenzione che creeranno nuovi disagi all’utenza.
L’Avv. Boscolo ha inoltre evidenziato che la normativa attuale permetterebbe una direttiva del Ministero ad ANAS per limitare il traffico pesante sulla Romea proprio a causa delle carenze dell’infrastruttura stessa chiedendo che, nel caso in cui ci siano ostacoli burocratici perché ciò possa avvenire, si intervenga con modifiche legislative.
Incontro organizzato dal comitato di Sant'Anna sul tema Romea svoltosi a Sant'Anna il 29 aprile 2017
BENIAMINO (FORZA ITALIA): LA MIOPIA DI QUESTA AMMINISTRAZIONE CAUSERÀ ANCORA AUMENTI NEL 2022
Ieri in consiglio comunale sono stati approvate le variazioni al regolamento della tassa dei rifiuti, la Tari. Oltre alle modifiche previste a seguito di normative nazionali sono stati fatti altri interventi con ricadute positive sul territorio, come spiega l’Assessore al Bilancio Stecco, portando la riduzione al 30% anzichè al 20% a tutte le attività stagionali, in entrambe le componenti, variabile e fissa permettendo di allinearsi agli altri comuni limitrofi. Per le aziende che hanno avuto difficoltà a causa del virus che hanno subito un calo del fatturato di almeno il 20% rispetto al 2019 potranno partecipare al bando per ottenere una riduzione della Tari fino al 50%.
Sono stati bocciati tutti gli emendamenti. I tempi per presentarli erano insufficienti, sostiene Beniamino Boscolo Cappon, Capogruppo Forza Italia, nonostante ciò sono stati tutti ammessi alla discussione per evitare polemiche, ma bocciati in quanto avevano tutti un parere tecnico negativo.
Sottolinea, il consigliere FI, che il comune di Chioggia nella provincia di Venezia è il penultimo per quanto riguarda la raccolta differenziata con il 66%.
L’aumento di soli 750 mila euro del piano finanziario è stato permesso dal milione e 400 mila euro già disponibili di economie. Suppone, il consigliere, che nel 2022 a causa della miopia di questa amministrazione l’aumento sarà di un paio di milioni.
martedì 29 giugno 2021
OBBIETTIVO CHIOGGIA: OCCHI PUNTATI SULLA ROMEA
Il nostro territorio sta vivendo una situazione critica in fatto di viabilità. Anche quando sarà chiuso il cantiere sul ponte sul Brenta il traffico sulla Strada Statale 309 Romea sarà comunque superiore alla sua reale portata.
Inoltre, altri cantieri si dovranno avvicendare, alcuni già in programma, come la realizzazione della rotonda all’altezza di Valli per il Piano di messa in sicurezza della Statale.
Secondo Obbiettivo Chioggia in questo momento si rende necessario attuare tutte le procedure necessarie per progettare e realizzare una nuova viabilità di supporto, sia potenziando l’Arzerone che attuando una nuova arteria commerciale alternativa alla S.S. Romea.
Questa resta oggi una delle strade più pericolose, teatro di un gran numero di incidenti. Sarebbe fondamentale, a parere di Obbiettivo Chioggia, che siano attuate misure adeguate per garantire il minor pericolo possibile, come l’installazione di pannelli di informazione e controllo a messaggio variabile, che possano comunicare situazioni di stallo o di traffico congestionato e mettano l’utenza in condizione di scegliere eventualmente un percorso alternativo.
Perchè l’informazione sia tempestiva e precisa serve che gli enti abilitati all’informazione all’utenza siano coadiuvati da un sistema di telecamere in grado di informare prontamente sulle condizioni di traffico. Servizio ora svolto da cittadini volontari che non possono però sostituire informazioni e suggerimenti istituzionali.
venerdì 25 giugno 2021
DEBUTTO GRANDE NORD E RINASCITA: CANDIDATO SINDACO MIRCO RIGHETTO
Ieri mattina in sala consiliare del Comune è stata presentata la nuova lista civica Rinascere Chioggia, il cui capolista sarà Mauro Ravagnan e che sarà fiancheggiata dalla lista Grande Nord. Come spiega Massimiliano Malaspina, segretario del Veneto Grande Nord, la lista è composta da esponenti del futuro partito Italexit che fa capo a Gianluigi Paragone.
Si presenta con lo slogan “Chioggia è uno spettacolo” con l’intento di rinnovare la città in senso culturale e politico.
Il fulcro della campagna elettorale sarà rivalutare Chioggia principalmente in ambito turistico, senza però accantonare gli altri settori portanti, quali pesca e agricoltura.
A quanto affermano i vertici locali, lo schieramento non si pone a destra o a sinistra dell’emiciclo ma si pone con Chioggia e Sottomarina.
Le proposte principali porteranno Chioggia a diventare la città più attraente nel campo del divertimento con eventi e manifestazioni e in questa direzione si muove la scelta per il candidato sindaco: Mirco Righetto che, dopo qualche giorno di riflessione, ha accettato la proposta per candidarsi presentata da Grande Nord tramite Malaspina.
Righetto si sente rappresentato in pieno dallo slogan lanciato proprio per i momenti di svago creati durante la sua carriera nel mondo dello spettacolo.
Ora ha deciso di aiutare direttamente la città conoscendo le necessità dei giovani e dei meno giovani, volendo trasformare Chioggia in una città dinamica, innovativa e sicura che dovrà essere invidiata.
Mauro Ravagnan, componente del coordinamento Italexit, che a breve si trasformerà in un partito, afferma di aver deciso di affiancare Grande Nord con Rinascere Chioggia in quanto il focus, in questo caso, è Chioggia e non interessi di altra portata.
Il Presidente Grande Nord, On. Bernardelli, sostenendo che il turismo è la grande risorsa del territorio, vista l’attuale situazione economica, ritiene che la vera riforma fiscale parta dalla ridistribuzione delle risorse locali e che le risorse presenti nel residuo fiscale di Chioggia siano sufficienti al rilancio della città, sia nel settore turistico che per la pesca e le attività produttive che in questo periodo di pandemia non hanno ricevuto sostegni ma hanno dovuto affrontare spese. Sottolinea inoltre la mancanza dello Stato che non rispetta il referendum per l’autonomia, sancito da un referendum nel 201e non applica il federalismo fiscale di cui ora il nord avrebbe bisogno. .
Chioggia, ora, può diventare capofila di questa battaglia.
RENZO DONIN CHIEDE SCUSA AL SINDACO
Dopo il post dell’11 maggio scorso in cui l’ex Consigliere Comunale Renzo Donin aveva “attaccato” qualche esponente della giunta, la giunta stessa, ritenendo che fossero state adoperate parole offensive e diffamatorie, aveva autorizzato il sindaco Ferro ad adire a vie legali per proteggere e difendere l’immagine e la reputazione del Comune di Chioggia, oltre che la dignità personale e professionale di tutti i suoi appartenenti.
Donin aveva scritto che durante questa consiliatura si sono dimesse circa venti persone e che se ciò fosse successo nella Locride qualcuno avrebbe potuto sospettare infiltrazioni mafiose, sostenendo che la parola mafia può avere più significati.
Ora a distanza di tempo Donin precisa che le affermazioni da lui fatte non intendevano mettere in discussione l’integrità morale e l’onestà del sindaco Ferro, né di qualsiasi altro all’interno dell’amministrazione clodiense. Porge quindi le sue scuse se le considerazioni fatte hanno dato adito a fraintendimenti.
giovedì 24 giugno 2021
MARCO DOLFIN (LEGA): SE IL DOTTOR MAZZARO È CANDIDATO A SINDACO DOVREBBE DIMETTERSI
Secondo Marco Dolfin, consigliere Regionale della Lega, l’interessamento che negli ultimi tempi il Direttore del Mercato Ittico Mazzaro e l’assessore comunale per la Pesca Stecco stanno dimostrando sul tema della pesca e sulle problematiche del settore è ammirevole.
Anche se il tema pesca dovrebbe essere un fulcro della politica a tutti i livelli.
I problemi che vive la pesca sono ormai annosi e colpiscono lavoratori che cercano di portare avanti il settore con dedizione e rispetto ma che subiscono le decisioni europee che non sembrano conoscere le specificità dei nostri mari e non sembrano essere consapevoli che sono proprio i pescatori a tutelare il mare. I problemi che vive l’ecosistema deriva da cambiamenti climatici e da situazioni che con i pescatori hanno poco a che fare.
Non sono sufficienti gli Stati Generali per la pesca con tre soli ministri Italiani. I nostri problemi li deve capire l’Europa, si devono coinvolgere i Parlamentari Europei italiani, tra i quali l’On. rosanna Conte, di Caorle, altra realtà che vive di pesca e coinvolgere la stessa commissione europea.
Invitarli in loco, a Chioggia, una città che vanta una delle marinerie più importanti. Solo così si potrebbe far capire cosa è la pesca nell’Adriatico.
Alle prossime elezioni comunali ci sarà un cambio di amministrazione, ma per discutere sugli Stati Generali non è stato convocato nessun altro. Dolfin invita Mazzaro e Stecco a fare squadra, cercando risposte ai vertici dell’Autorità Portuale, del Provveditorato delle Opere Marittime cominciando dalle conche di navigazione che torneranno a creare problemi alla marineria non appena si affacceranno le prime acque alte.
Sollecita inoltre a risollevare la questione del nuovo Mercato Ittico, di cui da anni si parla .
Queste sono le sfide che devono vedere tutta la politica impegnarsi attivamente, sostiene Dolfin, sottolineando che “qualcuno” , se candidato a sindaco, per opportunità di gestione di una partecipata del comune, dovrebbe dimettersi.
OBBIETTIVO CHIOGGIA APRE LA SEDE A SOTTOMARINA
La coerenza di solito paga e non solo in politica. Non si può dire che i fondatori di "Obbiettivo Chioggia" tutti ex grillini "ortodossi" non lo siano. Si sono dimessi dai loro incarichi amministrativi, rinunciando a remunerazioni e gettoni (al contrario di qualche ex collega) e da soli stanno proseguendo il loro percorso. Oggi con l'apertura della loro sede sita a Sottomarina in via San Marco (di fronte ex casa della Mora) con un'utenza telefonica 3516088377 aperta con tanto di iscrizione a whatsapp e telegram. Il percorso per le prossime elezioni comunali è iniziato già mesi fa e tra poco si entrerà nella fase più competitiva con le nomine dei candidati sindaci del centro destra e del centro sinistra. Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.
venerdì 18 giugno 2021
LEGGE SPECIALE, OBBIETTIVO CHIOGGIA ENUMERA GLI ASPETTI POSITIVI E LE MANCANZE NEGLI INVESTIMENTI COMUNALI
La lista Obbiettivo Chioggia commenta le delibere discusse in commissione, relative agli stanziamenti dei fondi della Legge Speciale. «Come avevamo sempre chiesto - si legge in una nota - sia quando eravamo in amministrazione che, successivamente, come Obbiettivo Chioggia, finalmente i soldi della Legge Speciale verranno destinati per opere ed attività utili alla città. Tre milioni, risalenti a fondi arretrati e già destinati a suo tempo alla pavimentazione delle rive Lusenzo di Sottomarina e al bando per la ristrutturazione dei negozi di riva Vena, sono stati riconfermati nell’originaria destinazione. Magari sarebbe stato opportuno allargare la platea dei destinatari del bando anche ad altre zone in sofferenza del centro storico.
Altri 16 milioni, finora mai destinati - continua Obbiettivo Chioggia - sono stati indirizzati alla sistemazione di molti ponti e numerose scuole, compresi asili nido, all'acquisto e sistemazione di immobili in centro storico da dedicare anche all'emergenza abitativa, ad un bando per l’acquisto della prima casa sempre nel centro storico, alla realizzazione di nuovi loculi ed ossari nei principali cimiteri e al primo stralcio, il tratto centrale, del nuovo lungomare Adriatico. Inoltre il 2% verrà, come di norma, destinato a finanziare gli studi e progetti necessari per poter proseguire con le opere.
Rispetto alle indicazioni che abbiamo sempre dato - spiegano gli esponenti della lista - mancano ancora le necessarie opere viarie di collegamento, sia interno, come la nuova strada della batteria Penzo e le strade in zona Parco degli Orti, che esterno, verso la Romea, che comprenda anche il raccordo verso il parco commerciale Clodì. Auspichiamo, inoltre, che vengano destinate le necessarie somme per le piste ciclabili, gli impianti e nuove zone sportive, come quella che dovrebbe sorgere in zona Ghezzi, dando la massima priorità alla ricostruzione della piscina comunale, in modo tale da renderla usufruibile anche d’inverno».
Obbiettivo Chioggia confida che il finanziamento di tali opere possa essere inserito nelle prossime delibere e, soprattutto, che venga posticipata ogni considerazione a quando i tempi saranno maturi, per il ponte tra l'isola dell'Unione e la cittadella della giustizia, «da sempre sostenuto dal sindaco Ferro, che lo aveva difeso anche recentemente. Ora bisogna proferire il massimo sforzo per poter spendere, e quindi vedere le opere finite, il più presto possibile, dando per scontato che sarà la prossima amministrazione a farsene carico».
Altri 16 milioni, finora mai destinati - continua Obbiettivo Chioggia - sono stati indirizzati alla sistemazione di molti ponti e numerose scuole, compresi asili nido, all'acquisto e sistemazione di immobili in centro storico da dedicare anche all'emergenza abitativa, ad un bando per l’acquisto della prima casa sempre nel centro storico, alla realizzazione di nuovi loculi ed ossari nei principali cimiteri e al primo stralcio, il tratto centrale, del nuovo lungomare Adriatico. Inoltre il 2% verrà, come di norma, destinato a finanziare gli studi e progetti necessari per poter proseguire con le opere.
Rispetto alle indicazioni che abbiamo sempre dato - spiegano gli esponenti della lista - mancano ancora le necessarie opere viarie di collegamento, sia interno, come la nuova strada della batteria Penzo e le strade in zona Parco degli Orti, che esterno, verso la Romea, che comprenda anche il raccordo verso il parco commerciale Clodì. Auspichiamo, inoltre, che vengano destinate le necessarie somme per le piste ciclabili, gli impianti e nuove zone sportive, come quella che dovrebbe sorgere in zona Ghezzi, dando la massima priorità alla ricostruzione della piscina comunale, in modo tale da renderla usufruibile anche d’inverno».
Obbiettivo Chioggia confida che il finanziamento di tali opere possa essere inserito nelle prossime delibere e, soprattutto, che venga posticipata ogni considerazione a quando i tempi saranno maturi, per il ponte tra l'isola dell'Unione e la cittadella della giustizia, «da sempre sostenuto dal sindaco Ferro, che lo aveva difeso anche recentemente. Ora bisogna proferire il massimo sforzo per poter spendere, e quindi vedere le opere finite, il più presto possibile, dando per scontato che sarà la prossima amministrazione a farsene carico».
giovedì 17 giugno 2021
LEGGE SPECIALE, FONDI PER LA RIPAVIMENTAZIONE DELLA FONDAMENTA LUNGO LUSENZO E PER RILANCIARE LE ATTIVITÀ IN RIVA VENA
Nel corso delle commissioni consiliari dei giorni scorsi, è stato discusso in merito ai provvedimenti necessari all'utilizzo dei finanziamenti relativi alla Legge Speciale, al fine di approvarne il nuovo piano programma ed adeguare il programma triennale delle opere pubbliche 2021-2023.
«Fin qui – spiega il sindaco Alessandro Ferro – sono stati assegnati dal Comitatone 5.6 milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021, che non sono ancora pervenuti nelle casse comunali. Ciononostante quest'anno sono utilizzabili 34 milioni. Abbiamo un elenco di opere già avviate, alcune che hanno raggiunto un livello di progettazione idoneo per l'inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche, altre sono indicazioni dell'amministrazione, e per le quali è finanziabile, con il 2% della somma stanziata, lo studio e la progettazione. L'elenco complessivo del piano programma della Legge Speciale si compone di importanti interventi, tra cui l'adeguamento di ponti, strade (quarto lotto di 1 milione e mezzo), piscina comunale, primo lotto del Lungomare, pavimentazione in fondamenta Lusenzo e interventi per la salvaguardia del centro storico, dal bando per le attività produttive del centro (in specie lungo riva Vena) alle agevolazioni per i giovani per l'acquisto della prima casa».
Per adeguare il piano programma della Legge Speciale 2021, si rende necessario attuare alcune variazioni al bilancio di previsione finanziario 2021/2023, per modificare le entrate e gli impegni delle uscite. «Andiamo ad applicare un avanzo vincolato derivante dal capitolo della Legge Speciale, per un valore di 16 milioni – spiega l'assessore al Bilancio, Daniele Stecco – che poi verrà destinato per lo stanziamento per alcuni progetti, come gli interventi nelle scuole (2 milioni e 500mila euro), i bandi per l'acquisto della prima casa (500mila euro), gli interventi adeguamento tecnologico infrastrutture, per il programma di acquisto di beni e servizi (1 milione e 864mila euro).
Quindi circa 5 milioni e mezzo per la sistemazione ponti (Saloni, Cavanis, sul canale Novissimo in via Montalbano a Valli) e il risanamento strutturale di quelli della Fossetta (piccolo), delle carreggiate relative al ponte grande sul canale Fossetta, del cavalcavia di Borgo San Giovanni, del cavalcaferrovia in Val da Rio, più il rinforzo strutturale del ponte delle Trezze. Inoltre, l riqualificazione ambientale del lungomare di Sottomarina, primo lotto (2 milioni e 746mila euro), E nuovi loculi e ossari ai cimiteri di Sant'Anna, Chioggia e Sottomarina (427mila euro)».
«L'indirizzo di questo piano programma – aggiunge il vicesindaco e assessore ai Lavori, Pubblici Marco Veronese – riguarda tante opere attese dalla cittadinanza. Un indirizzo fondamentale che ha voluto dare l'amministrazione va verso la riqualificazione e anche il ripopolamento del centro storico: ad esempio, abbiamo voluto stanziare 950mila euro per l'acquisto di immobili a Chioggia per emergenza abitativa. Inoltre, attenzione anche al restauro di palazzi come l'ex Monte di Pietà, la Loggia dei Bandi e palazzo Ravagnan, per il futuro museo del calcio. Nel programma di acquisto di beni e servizi è compresa l'aggiunta di telecamere per le aree ad oggi sguarnite del centro storico, e un nuovo sistema di sirene per l'acqua alta, che sia diversificato quando il sistema MOSE è attivo, come richiesto anche dalla commissaria».
«Fin qui – spiega il sindaco Alessandro Ferro – sono stati assegnati dal Comitatone 5.6 milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021, che non sono ancora pervenuti nelle casse comunali. Ciononostante quest'anno sono utilizzabili 34 milioni. Abbiamo un elenco di opere già avviate, alcune che hanno raggiunto un livello di progettazione idoneo per l'inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche, altre sono indicazioni dell'amministrazione, e per le quali è finanziabile, con il 2% della somma stanziata, lo studio e la progettazione. L'elenco complessivo del piano programma della Legge Speciale si compone di importanti interventi, tra cui l'adeguamento di ponti, strade (quarto lotto di 1 milione e mezzo), piscina comunale, primo lotto del Lungomare, pavimentazione in fondamenta Lusenzo e interventi per la salvaguardia del centro storico, dal bando per le attività produttive del centro (in specie lungo riva Vena) alle agevolazioni per i giovani per l'acquisto della prima casa».
Per adeguare il piano programma della Legge Speciale 2021, si rende necessario attuare alcune variazioni al bilancio di previsione finanziario 2021/2023, per modificare le entrate e gli impegni delle uscite. «Andiamo ad applicare un avanzo vincolato derivante dal capitolo della Legge Speciale, per un valore di 16 milioni – spiega l'assessore al Bilancio, Daniele Stecco – che poi verrà destinato per lo stanziamento per alcuni progetti, come gli interventi nelle scuole (2 milioni e 500mila euro), i bandi per l'acquisto della prima casa (500mila euro), gli interventi adeguamento tecnologico infrastrutture, per il programma di acquisto di beni e servizi (1 milione e 864mila euro).
Quindi circa 5 milioni e mezzo per la sistemazione ponti (Saloni, Cavanis, sul canale Novissimo in via Montalbano a Valli) e il risanamento strutturale di quelli della Fossetta (piccolo), delle carreggiate relative al ponte grande sul canale Fossetta, del cavalcavia di Borgo San Giovanni, del cavalcaferrovia in Val da Rio, più il rinforzo strutturale del ponte delle Trezze. Inoltre, l riqualificazione ambientale del lungomare di Sottomarina, primo lotto (2 milioni e 746mila euro), E nuovi loculi e ossari ai cimiteri di Sant'Anna, Chioggia e Sottomarina (427mila euro)».
«L'indirizzo di questo piano programma – aggiunge il vicesindaco e assessore ai Lavori, Pubblici Marco Veronese – riguarda tante opere attese dalla cittadinanza. Un indirizzo fondamentale che ha voluto dare l'amministrazione va verso la riqualificazione e anche il ripopolamento del centro storico: ad esempio, abbiamo voluto stanziare 950mila euro per l'acquisto di immobili a Chioggia per emergenza abitativa. Inoltre, attenzione anche al restauro di palazzi come l'ex Monte di Pietà, la Loggia dei Bandi e palazzo Ravagnan, per il futuro museo del calcio. Nel programma di acquisto di beni e servizi è compresa l'aggiunta di telecamere per le aree ad oggi sguarnite del centro storico, e un nuovo sistema di sirene per l'acqua alta, che sia diversificato quando il sistema MOSE è attivo, come richiesto anche dalla commissaria».
mercoledì 16 giugno 2021
DOMANI POMERIGGIO SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE, TRA GLI UNDICI ARGOMENTI L'APPROVAZIONE DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
È stata convocata per domani, giovedì 17 giugno dalle ore 15.30, nella sala consiliare del Municipio di Chioggia, la seduta del consiglio comunale che dovrà dirimere undici argomenti in discussione. Tra essi, l'approvazione del piano comunale di Protezione Civile e la convenzione per realizzare un nuovo parco privato ad uso di verde pubblico, in località Isolaverde. Il consigliere Marco Dolfin avanzerà anche due ordini del giorno, relativi al recupero del ponte della Fossetta e del ponte delle Trezze a Valli, oltre al mantenimento del servizio ferroviario lungo la tratta Chioggia-Rovigo.
DIGITALIZZAZIONE DELLE PRATICHE URBANISTICHE DI CHIOGGIA, MARCO DOLFIN: «CE NE SONO DIECIMILA FERME IN ABRUZZO»
Diecimila pratiche urbanistiche del Comune di Chioggia finite in Abruzzo. Lo ha scoperto il consigliere Marco Dolfin, che ha richiesto informazioni relative a un incartamento che gli era stato segnalato da un cittadino: «I fascicoli datati dalla fine degli anni Novanta al 2014 non sono più negli uffici o nell'archivio comunale - spiega Dolfin - bensì depositate nei magazzini di un'impresa abruzzese, alla quale erano state destinate per la scansione e la digitalizzazione, a fronte di un compenso di circa centomila euro».
La convenzione, i cui esiti sarebbero stati riversati su disco, non è andata a buon fine dal momento che l'azienda del centro Italia è nel frattempo fallita: «Ora è subentrata una nuova società - spiega Dolfin - che però chiede 25 euro per ogni pratica. E intanto le carte sono rimaste là». Tale ammontare di spesa implica che il Comune dovrebbe mettere a bilancio la spesa di 250mila euro per poter riavere, digitalizzate, tutte le pratiche: «Conviene andare là con un camion e riprendersele indietro», commenta il consigliere della Lega.
Oggi, col bonus 110% e il bonus facciate, sono molti i cittadini e i tecnici che cercano di venire a capo della propria situazione immobiliare: «Ma le risposte latitano o tardano anche per questo - conclude Marco Dolfin - segno di una vicenda assurda, che dimostra ancora una volta la poca attenzione di chi non ha seguito la cosa. Al momento, peraltro, l'amministrazione ancora in carica non si è fatta viva: eppure il sindaco è anche un tecnico del settore, sebbene in scadenza».
La convenzione, i cui esiti sarebbero stati riversati su disco, non è andata a buon fine dal momento che l'azienda del centro Italia è nel frattempo fallita: «Ora è subentrata una nuova società - spiega Dolfin - che però chiede 25 euro per ogni pratica. E intanto le carte sono rimaste là». Tale ammontare di spesa implica che il Comune dovrebbe mettere a bilancio la spesa di 250mila euro per poter riavere, digitalizzate, tutte le pratiche: «Conviene andare là con un camion e riprendersele indietro», commenta il consigliere della Lega.
Oggi, col bonus 110% e il bonus facciate, sono molti i cittadini e i tecnici che cercano di venire a capo della propria situazione immobiliare: «Ma le risposte latitano o tardano anche per questo - conclude Marco Dolfin - segno di una vicenda assurda, che dimostra ancora una volta la poca attenzione di chi non ha seguito la cosa. Al momento, peraltro, l'amministrazione ancora in carica non si è fatta viva: eppure il sindaco è anche un tecnico del settore, sebbene in scadenza».
martedì 15 giugno 2021
OSSERVATORIO ELETTORALE: CENTROSINISTRA AL "CASTING" DEI CANDIDATI SINDACI, CENTRODESTRA ANCORA SOTTO TRACCIA
Dopo qualche settimana di assenza, l'osservatorio elettorale di Chioggia Azzurra è tornato oggi a mettere assieme le tante notizie di questo periodo volte alle consultazioni amministrative del prossimo autunno.
Dall'annuncio del sindaco Ferro che non si ricandiderà all'accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, dal ruolo delle liste civiche ai papabili sindaci dello schieramento progressista, dal peso di qualche nome storico fino all'impatto che potrebbe avere il neonato rassemblement "Coraggio Italia" fondato da Luigi Brugnaro nelle scelte del centrodestra cittadino, che forte dell'alleanza ferrea tra i tre partiti costitutivi sta cercando di aprirsi alla società civile e a reclutare aspiranti sindaci esterni alla politica.
Dall'annuncio del sindaco Ferro che non si ricandiderà all'accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, dal ruolo delle liste civiche ai papabili sindaci dello schieramento progressista, dal peso di qualche nome storico fino all'impatto che potrebbe avere il neonato rassemblement "Coraggio Italia" fondato da Luigi Brugnaro nelle scelte del centrodestra cittadino, che forte dell'alleanza ferrea tra i tre partiti costitutivi sta cercando di aprirsi alla società civile e a reclutare aspiranti sindaci esterni alla politica.
lunedì 14 giugno 2021
OGGI LE ELEZIONI PER IL NUOVO RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DI PADOVA: L'INGEGNERE CHIOGGIOTTO FABRIZIO DUGHIERO SFIDA TRE DONNE
Hanno luogo nella giornata di oggi, all'Università di Padova, le elezioni per il nuovo rettore del locale ateneo, che il prossimo anno celebrerà i 900 anni dalla propria fondazione. Per la prima volta c'è in corsa anche un docente chioggiotto, Fabrizio Dughiero, attuale prorettore e preside del corso di laurea in Ingegneria dell'Energia: il 57enne ingegnere sfida tre donne: la psicologa Daniela Mapelli, la giurista Patrizia Marzaro e la sociologa Marina Santi.
Le elezioni, iniziate alle 8 e con termine alle ore 18, coinvolgono tutto il corpo docente dell'Università, il personale amministrativo qualificato, i dottorandi, gli specializzandi e i rappresentanti degli studenti nei consigli di Facoltà; nel caso in cui nessuno dei candidati ottenga la maggioranza assoluta, si procederà a una seconda votazione il 16 giugno, sempre dalle 8 alle 18. Per l’eventuale ballottaggio è stata prevista la data del 18 giugno, con lo stesso orario.
Dughiero, esperto di elettrotermia, ha alle spalle oltre 170 pubblicazioni in riviste internazionali e punta al cambiamento: se venisse eletto, intende accelerare i tempi per sostituire l'intera governance dell'Ateneo e far rimanere molti neolaureati in seno all'istituzione universitaria, dopo la laurea. Il fenomeno dei "cervelli in fuga" è quello infatti che preoccupa di più le università italiane: Dughiero mira a un "ateneo diffuso" in grado di integrarsi con la città di Padova e di condividerne i servizi, da mettere a disposizione delle famiglie dei nuovi professionisti sfornati dalla millenaria istituzione.
Le elezioni, iniziate alle 8 e con termine alle ore 18, coinvolgono tutto il corpo docente dell'Università, il personale amministrativo qualificato, i dottorandi, gli specializzandi e i rappresentanti degli studenti nei consigli di Facoltà; nel caso in cui nessuno dei candidati ottenga la maggioranza assoluta, si procederà a una seconda votazione il 16 giugno, sempre dalle 8 alle 18. Per l’eventuale ballottaggio è stata prevista la data del 18 giugno, con lo stesso orario.
Dughiero, esperto di elettrotermia, ha alle spalle oltre 170 pubblicazioni in riviste internazionali e punta al cambiamento: se venisse eletto, intende accelerare i tempi per sostituire l'intera governance dell'Ateneo e far rimanere molti neolaureati in seno all'istituzione universitaria, dopo la laurea. Il fenomeno dei "cervelli in fuga" è quello infatti che preoccupa di più le università italiane: Dughiero mira a un "ateneo diffuso" in grado di integrarsi con la città di Padova e di condividerne i servizi, da mettere a disposizione delle famiglie dei nuovi professionisti sfornati dalla millenaria istituzione.
sabato 12 giugno 2021
PRESIDIO ANTIRAZZISTA OGGI A RIDOTTO MADONNA: 50 PARTECIPANTI, NESSUN DISORDINE
Erano poco più di 50, oggi pomeriggio, gli attivisti del collettivo FuoriLuogo e del centro sociale Rivolta a essersi riuniti a Ridotto Madonna per un presidio di solidarietà al medico Nelson Yontu, minacciato e insultato a sfondo razziale lo scorso 2 giugno nella vicina via della Fossetta.
Il gruppo, che è rimasto in loco con striscioni, cartelloni e microfono senza spostarsi, era controllato dalle forze di polizia presenti dall'altro lato del parcheggio. Non si sono verificati incidenti né tensioni, come annunciato nello spirito dell'iniziativa.
Il gruppo, che è rimasto in loco con striscioni, cartelloni e microfono senza spostarsi, era controllato dalle forze di polizia presenti dall'altro lato del parcheggio. Non si sono verificati incidenti né tensioni, come annunciato nello spirito dell'iniziativa.
NON SARÀ DANIELE BOSCOLO MENEGUOLO IL CANDIDATO SINDACO DEL CENTRODESTRA A CHIOGGIA: SECCA SMENTITA DEL PRESIDENTE DEL PADOVA ALLE VOCI
Cade quasi dalle nuvole Daniele Boscolo Meneguolo, ingegnere di successo nell’ambito della sostenibilità e presidente del Calcio Padova, alla notizia -pubblicata nelle scorse ore, in forma ipotetica, da ChioggiaNews24- di una sua imminente candidatura a sindaco di Chioggia nella coalizione di centrodestra. Al tavolo di un ristorante del centro storico, convocato per il pranzo da alcuni importanti esponenti locali, Meneguolo non c’era, come rivela a Chioggia Azzurra: «Ero assieme alla squadra, stiamo preparando le finali dei playoff per la promozione in serie B contro l’Alessandria, e non ero certo in alcun ristorante». Il presidente del Padova, “marinante” doc ma residente da decenni nella città del Santo, smentisce quindi con forza e categoricamente il suo coinvolgimento nella campagna elettorale chioggiotta: «Non voglio entrare in beghe politiche di basso cabotaggio, sono rimasto sorpreso ed esterrefatto che sia uscita un’informazione di questo tipo».
L’ingegnere ammette che, tramite conoscenti, sia dal centrodestra che dal centrosinistra gli siano arrivate alcune avances: «Ad entrambi però ho detto che non entro in questa mischia, sia perché da tanti anni non vivo la città, sia perché sto svolgendo un’attività professionale importante, oltre all’impegno nel calcio. Non vedo oggi fattibile una mia candidatura, e mi dispiace anzi che questa voce venga usata per chissà quali motivi politici». Ciononostante, Daniele Meneguolo si sente comunque legato affettivamente al luogo che gli ha dato i natali: «Quanto sta avvenendo – prosegue l’artefice del gruppo Sorgent.E - evidenzia un grave problema che io vedo a Chioggia, ovvero la mancanza di un progetto che la possa portare a palcoscenici importanti.
Gli scontri politici di questo tipo hanno portato alla rovina e fanno solo male agli abitanti di una città che merita molto di più, ovvero una visione ampia che consenta di uscire dalle “Baruffe chiozzotte” del XXI secolo, dando invece risposte alle esigenze e ai grandi problemi ormai incancreniti della mia amata città natale, valorizzando e promuovendo le incredibili qualità del popolo chioggiotto e delle sue espressioni sociali, culturali ed economiche (porto, pesca, turismo, agricoltura) che dovrebbero assumere posizioni di leadership ben oltre i confini regionali». Anche la candidatura a capitale della cultura per il 2024 può essere utile? «Sarebbe un granello – conclude Daniele Boscolo Meneguolo – per il rilancio a livello globale. Ma serve una concomitante crescita generale: la candidatura non può essere una cattedrale nel deserto, se tutto il resto manca. Il dibattito politico dovrebbe servire a questo, non a “giocare” per il proprio interesse di basso cabotaggio».
L’ingegnere ammette che, tramite conoscenti, sia dal centrodestra che dal centrosinistra gli siano arrivate alcune avances: «Ad entrambi però ho detto che non entro in questa mischia, sia perché da tanti anni non vivo la città, sia perché sto svolgendo un’attività professionale importante, oltre all’impegno nel calcio. Non vedo oggi fattibile una mia candidatura, e mi dispiace anzi che questa voce venga usata per chissà quali motivi politici». Ciononostante, Daniele Meneguolo si sente comunque legato affettivamente al luogo che gli ha dato i natali: «Quanto sta avvenendo – prosegue l’artefice del gruppo Sorgent.E - evidenzia un grave problema che io vedo a Chioggia, ovvero la mancanza di un progetto che la possa portare a palcoscenici importanti.
Gli scontri politici di questo tipo hanno portato alla rovina e fanno solo male agli abitanti di una città che merita molto di più, ovvero una visione ampia che consenta di uscire dalle “Baruffe chiozzotte” del XXI secolo, dando invece risposte alle esigenze e ai grandi problemi ormai incancreniti della mia amata città natale, valorizzando e promuovendo le incredibili qualità del popolo chioggiotto e delle sue espressioni sociali, culturali ed economiche (porto, pesca, turismo, agricoltura) che dovrebbero assumere posizioni di leadership ben oltre i confini regionali». Anche la candidatura a capitale della cultura per il 2024 può essere utile? «Sarebbe un granello – conclude Daniele Boscolo Meneguolo – per il rilancio a livello globale. Ma serve una concomitante crescita generale: la candidatura non può essere una cattedrale nel deserto, se tutto il resto manca. Il dibattito politico dovrebbe servire a questo, non a “giocare” per il proprio interesse di basso cabotaggio».
DEPOSITO DI GPL, PRESTO AL VIA LA COMMISSIONE PER VALUTARE GLI INDENNIZZI A SOCOGAS. MANTOAN (M5S): «GRAZIE ALL'AMMINISTRAZIONE E AL MINISTRO D'INCÀ»
Ieri, 11 giugno, è stato confermato come prossimo l'insediamento della commissione che si occuperà della verifica degli indennizzi dovuti all'impresa Costa Bioenergie per la mancata entrata in funzione del deposito di gpl in Val da Rio. A darne notizia è Genny Mantoan, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale a Chioggia: «Esattamente cinque anni fa, l'11 giugno 2016 - ricorda Mantoan - dal corso del Popolo gremito di folla, Luigi di Maio (all'epoca vicepresidente della Camera) prometteva alla città di Chioggia che il costruendo deposito mai sarebb entrato in funzione».
Quasi al termine della consiliatura, la capogruppo torna con la mente a quei giorni: «Un entusiasmo ed una carica, sostenute anche dall’ingenuità di un gruppo di persone che si affacciavano per la prima volta sul palcoscenico della politica. Ma mai si sarebbe potuto promettere tanto, se non avessimo conosciuto il valore e la competenza di coloro che si impegnavano in quel momento in una lotta al limite del possibile. Non semplici promesse elettorali, ma un impegno intenso e continuo che tutta l'amministrazione 5 Stelle, poi insediata, ha intrapreso».
Genny Mantoan parla di «un lavoro di squadra estenuante, che ha visto protagonisti importanti in tutti i passaggi che hanno portato a questo incredibile risultato, ai quali va la mia più totale gratitudine». La capogruppo cita il sindaco Alessandro Ferro, il vicesindaco Marco Veronese, la consigliera regionale Erika Baldin «che fu la prima a portare l'interesse in Regione con una mozione nel 2016», lo stesso Luigi di Maio che si interessò al problema.
E «soprattutto un ministro fondamentale per tutti i successi raggiunti da Chioggia, che si prese in carico questo fardello. Un ringraziamento speciale va quindi a Federico d'Incà, ministro dei Rapporti con il Parlamento, che da sempre ha preso a cuore i disagi della città impegnandosi al massimo per risolverli. Nella mia piccolissima esperienza politica, non ho memoria di un altro ministro che abbia avuto tanta attenzione per Chioggia, non solo a parole, ma con fatti e risultati come Federico d’Incà».
Quasi al termine della consiliatura, la capogruppo torna con la mente a quei giorni: «Un entusiasmo ed una carica, sostenute anche dall’ingenuità di un gruppo di persone che si affacciavano per la prima volta sul palcoscenico della politica. Ma mai si sarebbe potuto promettere tanto, se non avessimo conosciuto il valore e la competenza di coloro che si impegnavano in quel momento in una lotta al limite del possibile. Non semplici promesse elettorali, ma un impegno intenso e continuo che tutta l'amministrazione 5 Stelle, poi insediata, ha intrapreso».
Genny Mantoan parla di «un lavoro di squadra estenuante, che ha visto protagonisti importanti in tutti i passaggi che hanno portato a questo incredibile risultato, ai quali va la mia più totale gratitudine». La capogruppo cita il sindaco Alessandro Ferro, il vicesindaco Marco Veronese, la consigliera regionale Erika Baldin «che fu la prima a portare l'interesse in Regione con una mozione nel 2016», lo stesso Luigi di Maio che si interessò al problema.
E «soprattutto un ministro fondamentale per tutti i successi raggiunti da Chioggia, che si prese in carico questo fardello. Un ringraziamento speciale va quindi a Federico d'Incà, ministro dei Rapporti con il Parlamento, che da sempre ha preso a cuore i disagi della città impegnandosi al massimo per risolverli. Nella mia piccolissima esperienza politica, non ho memoria di un altro ministro che abbia avuto tanta attenzione per Chioggia, non solo a parole, ma con fatti e risultati come Federico d’Incà».
venerdì 11 giugno 2021
MOZIONE DELLA LEGA IN CONSIGLIO REGIONALE: NO AL PROLUNGAMENTO DEL FERMO PESCA, SOSTEGNO ALLA PROTESTA DELLA MARINERIA
Domani mattina a Venezia la marineria di Chioggia si unirà a quelle adriatiche per manifestare la propria contrarietà alle misure decise dall'Unione Europea, in materia di riduzione dello sforzo di pesca. Al proposito, il consigliere regionale Marco Dolfin (Lega) ha promosso quale primo firmatario -assieme al capogruppo Giuseppe Pan- una mozione in seno all'aula di palazzo Ferro Fini, per chiedere al governo di negare il prolungamento del fermo biologico di pesca, oltre a respingere le direttive comunitarie in tema di aumento delle giornate di fermo per la pesca a strascico.
«La mozione - spiega Dolfin - impegna la giunta regionale del Veneto ad attivarsi con il governo per farsi portavoce di tale malessere, perché non è aumentando i giorni di fermo che si risolve il problema: serve un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie». Ogni anno il fermo pesca impone, a rotazione per tutte le marinerie italiane, il blocco delle attività dei pescherecci che svolgono pesca a strascico per 30 giorni consecutivi.
L’aumento dei giorni di fermo da parte dell’UE, secondo la Lega, «è l’ennesima scure che rischia di abbattersi sopra uno dei settori chiave dell’economia veneta. C’è infatti il rischio che questa riduzione dei giorni di pesca possa sferrare un colpo letale a moltissime imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Solo in Veneto, nel distretto di Rovigo e Chioggia, sono oltre duemila le aziende con quasi un miliardo di euro di fatturato».
L’Adriatico, si legge nella mozione, per quantitativi di pescato rappresenta il bacino più produttivo fra tutti i mari che bagnano le coste italiane: il Veneto, le Marche e l’Emilia‐Romagna e la Puglia sono tra le prime cinque regioni per quanto riguarda l’attività, e messe assieme realizzano quasi il 50% della produzione nazionale. Per la pesca in Alto Adriatico - ricorda la mozione - le attrezzature comunemente usate sono le reti a strascico e le volanti, le draghe idrauliche, le reti da posta e il palangaro, a volte le reti da circuizione.
«La flotta da pesca nazionale - osservano gli esponenti leghisti - si è ulteriormente ridotta nell’ultimo decennio, passando dagli oltre 14mila natanti alle poco più di 12mila imbarcazioni di oggi, facendo registrare una contrazione complessiva pari al 16.5%. Oggi i pescatori imbarcati sono poco più di 25mila (erano circa 30mila dieci anni fa, il 16% in meno), mentre quelli che operano a terra sono oltre centomila, per un totale che si aggira attorno ai 125mila lavoratori».
Il settore registra anche una riduzione delle catture, al ritmo del 2% annuo, un calo costante dei redditi ed un’incidenza dei costi di produzione per alcuni tipi di pesca, come quella a strascico, fino al 60%. L’alto Adriatico, ricorda la mozione, con 6984 imprese dedite alla pesca, all’acquacoltura e al relativo indotto, rappresenta il 28.3% delle imprese nazionali. Gli occupati sono 14mila 212 unità, il 22% della quota nazionale (dati Infocamere, 2018). Secondo varie stime, il Veneto detiene il 7% di tutti i posti di lavoro collegati alla pesca e all'acquacoltura in Italia.
«La pesca era già indebolita dal periodo di pesante crisi dovuto all’epidemia da Covid-19 – affermano i consiglieri - e il malessere delle marinerie è oggi a livelli massimi. Le cooperative, le imprese, i lavoratori si trovano ora a far i conti con nuovi ostacoli, spesso incomprensibili, con minor possibilità di lavorare». I mercati ittici attivi in Veneto si trovano a Caorle, Chioggia, Pila, Porto Viro, Scardovari e Venezia, dove è possibile trovare prodotti di provenienza nazionale ed estera, con un fatturato annuo di diversi milioni di euro che li proietta ai primissimi posti a livello nazionale.
«Questa nuova riduzione dei giorni - sostengono Dolfin e Pan - non è una risposta adeguata alla tutela dell’ambiente marino, e l’aumento dei giorni di stop per lo strascico porterebbe l’attività di pesca sotto la soglia di sostenibilità economica. Le imprese che pescano a strascico in questo modo non hanno la possibilità di sostenere i bilanci né l’occupazione. È necessario quindi rivedere urgentemente gli obblighi per le marinerie. Anche l’assessore regionale Corazzari ha evidenziato l’importanza del processo di pianificazione strategica dello spazio marittimo, con importanti riflessi sia per la tutela dell'ecosistema marino sia per il mantenimento e lo sviluppo delle attività economiche che vi si svolgono». La mozione conclude manifestando solidarietà alla flotta peschereccia e confidando nella buona riuscita della protesta veneziana.
«La mozione - spiega Dolfin - impegna la giunta regionale del Veneto ad attivarsi con il governo per farsi portavoce di tale malessere, perché non è aumentando i giorni di fermo che si risolve il problema: serve un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie». Ogni anno il fermo pesca impone, a rotazione per tutte le marinerie italiane, il blocco delle attività dei pescherecci che svolgono pesca a strascico per 30 giorni consecutivi.
L’aumento dei giorni di fermo da parte dell’UE, secondo la Lega, «è l’ennesima scure che rischia di abbattersi sopra uno dei settori chiave dell’economia veneta. C’è infatti il rischio che questa riduzione dei giorni di pesca possa sferrare un colpo letale a moltissime imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Solo in Veneto, nel distretto di Rovigo e Chioggia, sono oltre duemila le aziende con quasi un miliardo di euro di fatturato».
L’Adriatico, si legge nella mozione, per quantitativi di pescato rappresenta il bacino più produttivo fra tutti i mari che bagnano le coste italiane: il Veneto, le Marche e l’Emilia‐Romagna e la Puglia sono tra le prime cinque regioni per quanto riguarda l’attività, e messe assieme realizzano quasi il 50% della produzione nazionale. Per la pesca in Alto Adriatico - ricorda la mozione - le attrezzature comunemente usate sono le reti a strascico e le volanti, le draghe idrauliche, le reti da posta e il palangaro, a volte le reti da circuizione.
«La flotta da pesca nazionale - osservano gli esponenti leghisti - si è ulteriormente ridotta nell’ultimo decennio, passando dagli oltre 14mila natanti alle poco più di 12mila imbarcazioni di oggi, facendo registrare una contrazione complessiva pari al 16.5%. Oggi i pescatori imbarcati sono poco più di 25mila (erano circa 30mila dieci anni fa, il 16% in meno), mentre quelli che operano a terra sono oltre centomila, per un totale che si aggira attorno ai 125mila lavoratori».
Il settore registra anche una riduzione delle catture, al ritmo del 2% annuo, un calo costante dei redditi ed un’incidenza dei costi di produzione per alcuni tipi di pesca, come quella a strascico, fino al 60%. L’alto Adriatico, ricorda la mozione, con 6984 imprese dedite alla pesca, all’acquacoltura e al relativo indotto, rappresenta il 28.3% delle imprese nazionali. Gli occupati sono 14mila 212 unità, il 22% della quota nazionale (dati Infocamere, 2018). Secondo varie stime, il Veneto detiene il 7% di tutti i posti di lavoro collegati alla pesca e all'acquacoltura in Italia.
«La pesca era già indebolita dal periodo di pesante crisi dovuto all’epidemia da Covid-19 – affermano i consiglieri - e il malessere delle marinerie è oggi a livelli massimi. Le cooperative, le imprese, i lavoratori si trovano ora a far i conti con nuovi ostacoli, spesso incomprensibili, con minor possibilità di lavorare». I mercati ittici attivi in Veneto si trovano a Caorle, Chioggia, Pila, Porto Viro, Scardovari e Venezia, dove è possibile trovare prodotti di provenienza nazionale ed estera, con un fatturato annuo di diversi milioni di euro che li proietta ai primissimi posti a livello nazionale.
«Questa nuova riduzione dei giorni - sostengono Dolfin e Pan - non è una risposta adeguata alla tutela dell’ambiente marino, e l’aumento dei giorni di stop per lo strascico porterebbe l’attività di pesca sotto la soglia di sostenibilità economica. Le imprese che pescano a strascico in questo modo non hanno la possibilità di sostenere i bilanci né l’occupazione. È necessario quindi rivedere urgentemente gli obblighi per le marinerie. Anche l’assessore regionale Corazzari ha evidenziato l’importanza del processo di pianificazione strategica dello spazio marittimo, con importanti riflessi sia per la tutela dell'ecosistema marino sia per il mantenimento e lo sviluppo delle attività economiche che vi si svolgono». La mozione conclude manifestando solidarietà alla flotta peschereccia e confidando nella buona riuscita della protesta veneziana.
ALLEANZA M5S-PD, BONFÀ (OBBIETTIVO CHIOGGIA) SPARA A ZERO: «GRILLINI SENZA COERENZA, SENZA MEMORIA, SENZA DIGNITÀ»
Com'era prevedibile, è durissima la reazione degli ex "ortodossi" del Movimento 5 Stelle, ora confluiti nella lista Obbiettivo Chioggia, all'ufficialità della futura alleanza tra il M5S, il PD e altre liste civiche verso le elezioni comunali di ottobre. Paolo Bonfà, ex capogruppo stellato, scrive: «Tutto macchinato dall'alto», intendendo il volere del ministro Federico d'Incà. Bonfà accusa i grillini: «Senza coerenza, senza memoria, senza dignità. Quelli che promettevano la rivoluzione culturale sono divenuti i restauratori. In politica la prima cosa da premiare è la coerenza, parola di cui non conoscono il significato». E rincara la dose: «A Chioggia, se voti M5S, voti PD».
giovedì 10 giugno 2021
ELEZIONI COMUNALI, PD E M5S UFFICIALIZZANO L'ALLEANZA CON LISTE CIVICHE: IL CANDIDATO SINDACO SARÀ «TRASVERSALE E SENZA TESSERA»
Era il segreto di Pulcinella, ma questa mattina il percorso elettorale che porterà all'alleanza tra il Movimento 5 Stelle, il PD e alcune liste civiche espressive dei comitati e delle associazioni è stato ufficializzato. Dapprima un comunicato del Partito Democratico, che attraverso la segretaria Barbara Penzo scrive di un «percorso riformista da avviare, un processo aggregativo che metta assieme la condivisione di valori e princìpi, ma anche e soprattutto l'esperienza e la competenza necessaria».
Per la prima volta, il tavolo di lavoro esce allo scoperto: «Progetti e contenuti - si legge nella nota di calle Padovani - sono la via maestra per realizzare un'alleanza integrata fra Movimento 5 Stelle e i cittadini che in forme diverse hanno dimostrato impegno civile», allo scopo di finalizzare uno «sviluppo sostenibile che sappia sfruttare le risorse e i finanziamenti disponibili a livello nazionale ed europeo, e allo stesso tempo ampliare la rappresentanza sociale». I democratici parlano di «scelte importanti da prendere per superare l'inerzia al cambiamento»: forse una critica velata ai nuovi alleati che hanno amministrato negli ultimi cinque anni.
Ancora più esplicito, e sicuramente più concreto, il testo vergato dai grillini: «Stiamo lavorando assieme per costruire una solida alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, aperta alla società civile, ai comitati e alle associazioni dei cittadini». Il Movimento clodiense si qualifica come «una forza politica seria, moderata e responsabile, sulla scia dell'esperienza nazionale del governo guidato da Giuseppe Conte. Il nostro faro è la transizione ecologica e le eccezionali opportunità del Recovery Plan».
Quanto alla figura del candidato sindaco, per il PD -che non esclude si possa trattare di una donna- «sarà colui o colei che interpreterà al meglio questo processo, una efficace sintesi rappresentativa della trasversalità fra le forze politiche e gli ambienti civici». Il M5S parla di una figura sì trasversale ai partiti, che sia «senza tessera, innamorata del territorio, competente e pronta a mettere anima e corpo al servizio della città». Alcuni leggono in queste parole l'identikit di uno degli assessori attuali, il delegato alle Politiche Sociali Angelo Boscolo Bariga, ma non è escluso dai giochi nemmeno Roberto Rossi, già presidente e portavoce del comitato No GPL, ora promotore della lista Energia Civica.
Per la prima volta, il tavolo di lavoro esce allo scoperto: «Progetti e contenuti - si legge nella nota di calle Padovani - sono la via maestra per realizzare un'alleanza integrata fra Movimento 5 Stelle e i cittadini che in forme diverse hanno dimostrato impegno civile», allo scopo di finalizzare uno «sviluppo sostenibile che sappia sfruttare le risorse e i finanziamenti disponibili a livello nazionale ed europeo, e allo stesso tempo ampliare la rappresentanza sociale». I democratici parlano di «scelte importanti da prendere per superare l'inerzia al cambiamento»: forse una critica velata ai nuovi alleati che hanno amministrato negli ultimi cinque anni.
Ancora più esplicito, e sicuramente più concreto, il testo vergato dai grillini: «Stiamo lavorando assieme per costruire una solida alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, aperta alla società civile, ai comitati e alle associazioni dei cittadini». Il Movimento clodiense si qualifica come «una forza politica seria, moderata e responsabile, sulla scia dell'esperienza nazionale del governo guidato da Giuseppe Conte. Il nostro faro è la transizione ecologica e le eccezionali opportunità del Recovery Plan».
Quanto alla figura del candidato sindaco, per il PD -che non esclude si possa trattare di una donna- «sarà colui o colei che interpreterà al meglio questo processo, una efficace sintesi rappresentativa della trasversalità fra le forze politiche e gli ambienti civici». Il M5S parla di una figura sì trasversale ai partiti, che sia «senza tessera, innamorata del territorio, competente e pronta a mettere anima e corpo al servizio della città». Alcuni leggono in queste parole l'identikit di uno degli assessori attuali, il delegato alle Politiche Sociali Angelo Boscolo Bariga, ma non è escluso dai giochi nemmeno Roberto Rossi, già presidente e portavoce del comitato No GPL, ora promotore della lista Energia Civica.
mercoledì 9 giugno 2021
CONFLITTO TRA CAPITANERIA DI PORTO E COMUNE: «ORDINANZA BALNEARE PARZIALMENTE NON COMPETENTE, IL SINDACO LA RITIRI IN AUTOTUTELA»
Un serio conflitto di competenze tra enti pubblici è stato sollevato dalla Capitaneria di Porto di Chioggia nei confronti del Comune, in materia di sicurezza dei bagnanti. Attraverso una ordinanza emanata lo scorso lunedì 7 giugno, il comandante della locale Guardia Costiera, capitano di fregata Michele Messina, ha invitato il Comune di Chioggia ad annullare parzialmente -in autotutela- l'ordinanza sindacale numero 84 del 14 maggio, che regolava appunto (come ogni inizio di stagione estiva) le attività balneari di carattere ricreativo lungo il litorale di Sottomarina e Isolaverde.
«Com'è noto - scrive il comandante Messina - l’attuale assetto normativo, delineatosi a partire dai primi anni Duemila in poi, prevede un preciso riparto delle competenze tra enti locali e Capitaneria di Porto nell’ambito della gestione del Demanio marittimo. Nella Regione Veneto, i Comuni disciplinano l’esercizio delle attività che si svolgono sul sedime demaniale per finalità turistico ricreative, la Capitaneria di Porto regola gli aspetti legati alla sicurezza della navigazione e alla salvaguardia della vita umana in mare, con propria ordinanza».
Questi dettagli erano stati ribaditi anche durante un incontro lo scorso 3 maggio, al fine di evitare conflitti di attribuzione. Ma solo dieci giorni più tardi il Comune ha emesso appunto l'ordinanza numero 84, che all'articolo 4 riprende integralmente parte dell’ordinanza di sicurezza balneare numero 33/2020 della Capitaneria di Porto di Chioggia, andando a regolamentare un ambito che il legislatore nazionale ha voluto rimanesse nelle competenze esclusive degli organi statali.
Tale intendimento parrebbe quindi invadere le competenze proprie dell’autorità marittima, creando inoltre una duplicazione giudicata «inopportuna» della norma, con importanti risvolti anche riguardo l’attività sanzionatoria. Pertanto la Capitaneria di Porto di Chioggia ritiene che l'atto del Comune si viziato da inconpetenza relativa, e allo scopo di evitare un contenzioso tra pubbliche amministrazioni il comandante Messina invita il Comune ad annullare parzialmente la propria ordinanza, entro dieci giorni. Se così non fosse, la Guardia Costiera valuterà il ricorso giudiziale al TAR. Va ricordato che, in meno di un mese, questo è il terzo avvertimento della Capitaneria al Comune, che finora ha fatto "orecchie da mercante": senza dubbio, si tratta dell'avviso più perentorio.
«Com'è noto - scrive il comandante Messina - l’attuale assetto normativo, delineatosi a partire dai primi anni Duemila in poi, prevede un preciso riparto delle competenze tra enti locali e Capitaneria di Porto nell’ambito della gestione del Demanio marittimo. Nella Regione Veneto, i Comuni disciplinano l’esercizio delle attività che si svolgono sul sedime demaniale per finalità turistico ricreative, la Capitaneria di Porto regola gli aspetti legati alla sicurezza della navigazione e alla salvaguardia della vita umana in mare, con propria ordinanza».
Questi dettagli erano stati ribaditi anche durante un incontro lo scorso 3 maggio, al fine di evitare conflitti di attribuzione. Ma solo dieci giorni più tardi il Comune ha emesso appunto l'ordinanza numero 84, che all'articolo 4 riprende integralmente parte dell’ordinanza di sicurezza balneare numero 33/2020 della Capitaneria di Porto di Chioggia, andando a regolamentare un ambito che il legislatore nazionale ha voluto rimanesse nelle competenze esclusive degli organi statali.
Tale intendimento parrebbe quindi invadere le competenze proprie dell’autorità marittima, creando inoltre una duplicazione giudicata «inopportuna» della norma, con importanti risvolti anche riguardo l’attività sanzionatoria. Pertanto la Capitaneria di Porto di Chioggia ritiene che l'atto del Comune si viziato da inconpetenza relativa, e allo scopo di evitare un contenzioso tra pubbliche amministrazioni il comandante Messina invita il Comune ad annullare parzialmente la propria ordinanza, entro dieci giorni. Se così non fosse, la Guardia Costiera valuterà il ricorso giudiziale al TAR. Va ricordato che, in meno di un mese, questo è il terzo avvertimento della Capitaneria al Comune, che finora ha fatto "orecchie da mercante": senza dubbio, si tratta dell'avviso più perentorio.