Un'idea ambientalista per ripopolare il territorio clodiense di alberi viene dal capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Chioggia, Jonatan Montanariello. Per il prossimo 7 settembre, che cadrà di sabato, l'esponente della minoranza suggerisce che «ciascuno compia un'azione concreta, piantando un albero o una pianta». A tal proposito, Montanariello chiede ufficialmente all'amministrazione comunale di mettere a disposizione spazi verdi aperti al pubblico, affinché -con l'ausilio delle maestranze- ogni cittadino quel giorno possa piantare il proprio albero.
Il consigliere del PD è conscio che i tempi tecnici per promuovere l'adozione di un ordine del giorno al consiglio comunale sono stringati, ma invita anche «tutti coloro che possiedono spazi privati o condominiali ad aderire all'iniziativa, o a sensibilizzare il proprio amministratore di condominio affinché lo faccia». Immaginate - conclude il membro dell'opposizione - se «su cinquantamila abitanti anche solo l'1% aderisse, la città il giorno dopo vanterebbe 500 alberi o piante in più, con tutte le conseguenze benefiche del caso».
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mercoledì 28 agosto 2019
SECONDO PONTE SUL BRENTA, ESPROPRI PIÙ VICINI SE IL MINISTERO CONFERMA I 13 MILIONI DI FINANZIAMENTO
Positivo l'incontro di stamane in municipio a Chioggia tra il sindaco Alessandro Ferro e Michele Zanato, presidente del consorzio di bonifica Adige Euganeo, incentrato sulle questioni relative al secondo ponte alla foce del Brenta e allo sbarramento del cuneo salino. Nei giorni scorsi proprio Zanato si era fatto promotore di una iniziativa per mettere in guardia del rischio di perdere i 13 milioni di finanziamento dal Ministero delle Politiche Agricole, erogato dieci anni fa: il primo cittadino ha assicurato che a stretto giro -già nella seduta di oggi o di domani- verrà approvata una delibera di giunta per procedere con gli espropri del caso.
Seguirà l'approvazione di una delibera da parte del consiglio comunale entro la fine di settembre, quindi un incontro congiunto al Ministero assieme proprio al consorzio di bonifica, per chiedere la conferma dei fondi e scongiurare la loro revoca. Quindi si potrà procedere con la reiterazione del vincolo di esproprio dei terreni, completato con le delibere di approvazione della variante urbanistica: a tal punto, il Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) eseguirà materialmente l'opera di costruzione del secondo ponte sul Brenta.
«Non c'è una data certa per l'esecuzione dei lavori - dice il sindaco - aspetto prima l'esito dell'incontro al Ministero. Sono comunque sereno, l'incontro è andato bene, la questione si protrae da anni per i numerosi ricorsi e quindi respingo le accuse mosse in capo all'amministrazione per i ritardi, non sono giustificate dal fatto che la cartellina è in mano ora a noi. Accusare il Comune è inopportuno e inadeguato. Crediamo nella bontà e nella necessità dell'opera, che abbiamo rifinanziato, per la tutela dell'agricoltura dal cuneo salino ma anche quale viabilità aggiuntiva sia per i turisti (unendo Sottomarina a Isolaverde) sia per i cittadini migliorando quella esistente, visto che un solo ponte non basta quando sono necessarie manutenzioni come nei mesi scorsi».
Soddisfazione è stata espressa dal presidente Zanato: «Era importante che le cose venissero fatte. L'opera nasce per non creare 20mila ettari di deserto attorno a Chioggia e a Sottomarina, non sarebbero un bel biglietto da visita. In anni siccitosi come questi, con i cambiamenti climatici in corso, potrebbe succedere che il cuneo salino risalga ulteriormente dalla foce del fiume e bruci letteralmente le campagne».
Seguirà l'approvazione di una delibera da parte del consiglio comunale entro la fine di settembre, quindi un incontro congiunto al Ministero assieme proprio al consorzio di bonifica, per chiedere la conferma dei fondi e scongiurare la loro revoca. Quindi si potrà procedere con la reiterazione del vincolo di esproprio dei terreni, completato con le delibere di approvazione della variante urbanistica: a tal punto, il Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) eseguirà materialmente l'opera di costruzione del secondo ponte sul Brenta.
«Non c'è una data certa per l'esecuzione dei lavori - dice il sindaco - aspetto prima l'esito dell'incontro al Ministero. Sono comunque sereno, l'incontro è andato bene, la questione si protrae da anni per i numerosi ricorsi e quindi respingo le accuse mosse in capo all'amministrazione per i ritardi, non sono giustificate dal fatto che la cartellina è in mano ora a noi. Accusare il Comune è inopportuno e inadeguato. Crediamo nella bontà e nella necessità dell'opera, che abbiamo rifinanziato, per la tutela dell'agricoltura dal cuneo salino ma anche quale viabilità aggiuntiva sia per i turisti (unendo Sottomarina a Isolaverde) sia per i cittadini migliorando quella esistente, visto che un solo ponte non basta quando sono necessarie manutenzioni come nei mesi scorsi».
Soddisfazione è stata espressa dal presidente Zanato: «Era importante che le cose venissero fatte. L'opera nasce per non creare 20mila ettari di deserto attorno a Chioggia e a Sottomarina, non sarebbero un bel biglietto da visita. In anni siccitosi come questi, con i cambiamenti climatici in corso, potrebbe succedere che il cuneo salino risalga ulteriormente dalla foce del fiume e bruci letteralmente le campagne».
martedì 27 agosto 2019
SECONDO PONTE SUL BRENTA, IL COMUNE: "IL PROVVEDITORATO ALLE OPERE PUBBLICHE HA ATTESO I RICORSI, INCONGRUITÀ NEL PIANO PARTICELLARE"
Il Comune di Chioggia "scarica" al Provveditorato alle Opere Pubbliche, ex Magistrato alle Acque, il "barile" degli espropri per quanto riguarda i terreni dove andrebbe tracciato il secondo ponte alla foce del Brenta, necessario per sbarrare la strada al cuneo salino. «L’iter di realizzazione del progetto - ha detto il sindaco Alessandro Ferro - ha subito dei ritardi imputabili principalmente ai molti ricorsi presentati dai privati in merito all’intervento, a seguito dei quali il Provveditorato (che è il soggetto attuatore) ha ritenuto opportuno attendere il pronunciamento dell’Avvocatura Generale dello Stato, nonché l’esito degli stessi che si è prolungato negli anni. Puntare in questi ultimi mesi il dito sull'amministrazione quale unico soggetto responsabile è facile ma inopportuno, e mi auguro che al tavolo tecnico di domani con il presidente Zanato, che ho fissato personalmente alcune settimane fa, questo venga evidenziato e si prosegua tutti con serenità e nella massima collaborazione».
Continua l'assessora ai lavori pubblici Alessandra Penzo: «L'iter si è rivelato particolarmente tortuoso anche perché gli uffici comunali avevano rilevato alcune incongruità nel piano particellare di esproprio allegato al progetto, ed è stato chiesto al Provveditorato alle Opere Pubbliche di praticare una verifica, la quale ha confermato il rilievo evidenziato dal Comune e ha portato ad un aggiornamento del piano particellare stesso. Le recenti esternazioni ci rammaricano – conclude l'assessore Penzo – mi auguro che di fronte ad un tavolo di confronto si possa trovare un accordo per iniziare al più presto il cantiere, data la conferma dell’impegno di spesa delle somme relative a quanto di competenza del Comune di Chioggia».
Continua l'assessora ai lavori pubblici Alessandra Penzo: «L'iter si è rivelato particolarmente tortuoso anche perché gli uffici comunali avevano rilevato alcune incongruità nel piano particellare di esproprio allegato al progetto, ed è stato chiesto al Provveditorato alle Opere Pubbliche di praticare una verifica, la quale ha confermato il rilievo evidenziato dal Comune e ha portato ad un aggiornamento del piano particellare stesso. Le recenti esternazioni ci rammaricano – conclude l'assessore Penzo – mi auguro che di fronte ad un tavolo di confronto si possa trovare un accordo per iniziare al più presto il cantiere, data la conferma dell’impegno di spesa delle somme relative a quanto di competenza del Comune di Chioggia».
PROGETTI ITALIA-CROAZIA, DOMANI DUE INCONTRI IN MUNICIPIO A CHIOGGIA VERSO LA NASCITA DI UNA LINEA GIORNALIERA DI NAVIGAZIONE ADRIATICA
Domani, mercoledì 28 agosto, nella sala dei Lampadari al Municipio di Chioggia sono in programma due focus group rivolti ai portatori di interessi nel progetto SU.TR.A. (SUstainable TRansport in Adriatic coastal areas), con l'obiettivo di coinvolgere e mettere a confronto i diversi soggetti presenti nel territorio, in vista di soluzioni alternative e future sinergie. SU.TR.A. fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera InterReg Italia-Croazia e rientra tra i 10 progetti approvati dall'Unione Europea in Italia nel quadro dell’Asse prioritario 4 relativo al trasporto marittimo. L’obiettivo primario è promuovere la mobilità sostenibile nelle città costiere dell’Adriatico orientate al turismo, creando nuove soluzioni di trasporto multimodale che contribuiranno al miglioramento della qualità della vita di residenti e turisti, e incrementeranno le possibilità di attrazione dell’area.
«Nel territorio clodiense – spiega l'assessore alle politiche comunitarie Daniele Stecco – sarà attivato un sistema di bike-sharing nel centro di Chioggia e a Sottomarina, e sarà realizzata la sistemazione della banchina centrale lungo il Lusenzo all'isola dell'Unione, necessaria e propedeutica alla nascita e all'implementazione di una linea giornaliera di navigazione che metta in collegamento Chioggia con la costa croata».
I due incontri di domani con gli stakeholder si svolgeranno rispettivamente la mattina a partire dalle ore 10, rivolto agli enti pubblici e istituzionali, mentre il secondo -nel pomeriggio- vedrà coinvolti i soggetti privati che operano in città nei settori trasporti, turismo e mobilità sostenibile. Il budget totale del progetto SU.TR.A. è di quasi 3 milioni, di cui 288mila per le attività a Chioggia. Gli altri partner sono il Comune di Caorle (capofila del progetto), il Comune di Ravenna, UTI Riviera Bassa Friulana, il Comune di Pescara, l'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, la regione di Spalato in Dalmatia County, il Comune di Parenzo e quello di Vodnjan/Dignano, infine la città di Spalato. Il progetto avrà una durata di 30 mesi e si concluderà a giugno 2021.
«Nel territorio clodiense – spiega l'assessore alle politiche comunitarie Daniele Stecco – sarà attivato un sistema di bike-sharing nel centro di Chioggia e a Sottomarina, e sarà realizzata la sistemazione della banchina centrale lungo il Lusenzo all'isola dell'Unione, necessaria e propedeutica alla nascita e all'implementazione di una linea giornaliera di navigazione che metta in collegamento Chioggia con la costa croata».
I due incontri di domani con gli stakeholder si svolgeranno rispettivamente la mattina a partire dalle ore 10, rivolto agli enti pubblici e istituzionali, mentre il secondo -nel pomeriggio- vedrà coinvolti i soggetti privati che operano in città nei settori trasporti, turismo e mobilità sostenibile. Il budget totale del progetto SU.TR.A. è di quasi 3 milioni, di cui 288mila per le attività a Chioggia. Gli altri partner sono il Comune di Caorle (capofila del progetto), il Comune di Ravenna, UTI Riviera Bassa Friulana, il Comune di Pescara, l'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, la regione di Spalato in Dalmatia County, il Comune di Parenzo e quello di Vodnjan/Dignano, infine la città di Spalato. Il progetto avrà una durata di 30 mesi e si concluderà a giugno 2021.
lunedì 26 agosto 2019
SECONDO PONTE SUL BRENTA E SBARRAMENTO CONTRO IL CUNEO SALINO: IL COMUNE NON ESPROPRIA I TERRENI, FINANZIAMENTI MINISTERIALI A RISCHIO
Agricoltura e turismo assieme per il secondo ponte sul fiume Brenta e lo sbarramento contro il cuneo salino. Una conferenza stampa convocata oggi pomeriggio nella sede di Ascot in lungomare svela il rischio che il finanziamento di 13 milioni, ottenuto dal Ministero per le Politiche Agricole, possa andare perduto per l’inerzia del Comune di Chioggia nell’effettuare gli espropri fondiari previsti: il presidente del consorzio di bonifica Adige Euganeo, Michele Zanato, ha ricordato il percorso compiuto dal 1999 -anno in cui è stato rilevato il problema del cuneo salino alla foce del Brenta- fino a questi giorni. «Il finanziamento data indietro di dieci anni – osserva Zanato – e alla fine del 2017 l’Avvocatura dello Stato ha detto che si può partire con la gara d’appalto».
Nel progetto, il Comune contribuisce con 3 milioni e altrettanti vengono stanziati dalla Regione: «L’esproprio dei terreni su cui insisterebbe il ponte doveva partire nel novembre 2018 – ricorda il presidente del consorzio Adige Euganeo – e terminare lo scorso mese di aprile, ma non ci sono notizie dal Comune. Ho chiesto appuntamento al sindaco venti giorni fa, è stato promesso per mercoledì 28 ma ancora non ho conferme. Il Ministero chiede se impegnamo quel denaro, altrimenti lo trattiene e lo adopera altrove. E pensare che si sta parlando di un’opera che avrebbe già dovuto essere terminata nel 2012».
Dal canto suo Giuseppe Boscolo Palo, presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto e del consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP, rammenta una sua comunicazione a Zanato già nel luglio 2017 per denunciare lentezze: «Il Comune era già allora a conoscenza di dover agire, ed è stato ribadito anche da una commissione consiliare nei mesi scorsi. Il problema è oggettivo, e non ha colori politici: se ci sono ritardi per fare questo benedetto ponte, almeno venga avviato il processo di sbarramento del cuneo salino, che sta contaminando le falde compromettendo l’attività agricola su 22mila ettari. Non è una provocazione».
Le categorie del turismo, con Giuliano Boscolo dell’Associazione Albergatori di Sottomarina e Giorgio Bellemo di Ascot, appoggiano la battaglia dell’ambiente agricolo: «Non c’è motivo per non fare il ponte – dice quest’ultimo – dopo aver superato in giudizio le resistenze di alcuni imprenditori in passato (il riferimento è a Marino Masiero, “convitato di pietra” della riunione, ndr). La nostra idea è raggiungere i lidi ferraresi da Chioggia attraverso un secondo ponte alla foce del Brenta e un altro analogo alla foce dell’Adige, anche ciclopedonali».
A margine della conferenza interviene in materia anche il capogruppo del Partito Democratico, Jonatan Montanariello, che critica la giunta Ferro: «Il Comune è inadempiente, proprio il primo beneficiario dell’opera se ne sta fregando. Perdere anche questa partita sarebbe uno smacco troppo umiliante per il territorio e i cittadini, se così fosse varrebbe la pena auto-commissariarci con la speranza che chiunque venga sia più capace di chi oggi amministra. Non dimentichiamo cosa è accaduto dai mesi scorsi, con la manutenzione dell'unico ponte sul Brenta che causa rallentamenti e lunghe code su tutta la strada Romea. Il sindaco concluda la sua latitanza politica, ritorni dalle vacanze estive e con un po’ di timido coraggio provi ad affrontare il problema». Il PD chiede con urgenza la convocazione di una seduta della commissione consiliare competente: «L’amministrazione – chiude Montanariello - dia immediatamente conto delle sue reali intenzioni, onde scongiurare l’impressione che qualcuno voglia privilegiare gli storici antagonisti di questa triste vicenda».
Nel progetto, il Comune contribuisce con 3 milioni e altrettanti vengono stanziati dalla Regione: «L’esproprio dei terreni su cui insisterebbe il ponte doveva partire nel novembre 2018 – ricorda il presidente del consorzio Adige Euganeo – e terminare lo scorso mese di aprile, ma non ci sono notizie dal Comune. Ho chiesto appuntamento al sindaco venti giorni fa, è stato promesso per mercoledì 28 ma ancora non ho conferme. Il Ministero chiede se impegnamo quel denaro, altrimenti lo trattiene e lo adopera altrove. E pensare che si sta parlando di un’opera che avrebbe già dovuto essere terminata nel 2012».
Dal canto suo Giuseppe Boscolo Palo, presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto e del consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP, rammenta una sua comunicazione a Zanato già nel luglio 2017 per denunciare lentezze: «Il Comune era già allora a conoscenza di dover agire, ed è stato ribadito anche da una commissione consiliare nei mesi scorsi. Il problema è oggettivo, e non ha colori politici: se ci sono ritardi per fare questo benedetto ponte, almeno venga avviato il processo di sbarramento del cuneo salino, che sta contaminando le falde compromettendo l’attività agricola su 22mila ettari. Non è una provocazione».
Le categorie del turismo, con Giuliano Boscolo dell’Associazione Albergatori di Sottomarina e Giorgio Bellemo di Ascot, appoggiano la battaglia dell’ambiente agricolo: «Non c’è motivo per non fare il ponte – dice quest’ultimo – dopo aver superato in giudizio le resistenze di alcuni imprenditori in passato (il riferimento è a Marino Masiero, “convitato di pietra” della riunione, ndr). La nostra idea è raggiungere i lidi ferraresi da Chioggia attraverso un secondo ponte alla foce del Brenta e un altro analogo alla foce dell’Adige, anche ciclopedonali».
A margine della conferenza interviene in materia anche il capogruppo del Partito Democratico, Jonatan Montanariello, che critica la giunta Ferro: «Il Comune è inadempiente, proprio il primo beneficiario dell’opera se ne sta fregando. Perdere anche questa partita sarebbe uno smacco troppo umiliante per il territorio e i cittadini, se così fosse varrebbe la pena auto-commissariarci con la speranza che chiunque venga sia più capace di chi oggi amministra. Non dimentichiamo cosa è accaduto dai mesi scorsi, con la manutenzione dell'unico ponte sul Brenta che causa rallentamenti e lunghe code su tutta la strada Romea. Il sindaco concluda la sua latitanza politica, ritorni dalle vacanze estive e con un po’ di timido coraggio provi ad affrontare il problema». Il PD chiede con urgenza la convocazione di una seduta della commissione consiliare competente: «L’amministrazione – chiude Montanariello - dia immediatamente conto delle sue reali intenzioni, onde scongiurare l’impressione che qualcuno voglia privilegiare gli storici antagonisti di questa triste vicenda».
venerdì 23 agosto 2019
IL VESCOVO TESSAROLLO INOLTRA PRIVATAMENTE MESSAGGI DI PROPAGANDA POLITICA CON L'INVITO A "FAR GIRARE": NEL MIRINO I 5 STELLE?
Ieri pomeriggio l'editor di Chioggia Azzurra, Andrea Comparato, è stato raggiunto da un messaggio inviato attraverso Facebook Messenger dal vescovo della città, monsignor Adriano Tessarollo. Il messaggio conteneva le parole "Lo puoi fare girare? Grazie" e si riferiva all'allegato, ovvero un video risalente al 2017 e postato dalla pagina fb del Movimento 5 Stelle, in cui figura il vicepremier uscente Luigi di Maio -all'epoca all'opposizione- che interviene con toni duri contro la politica migratoria dell'Unione Europea e del governo Gentiloni allora in carica.
Il medesimo messaggio ha raggiunto negli stessi minuti altri contatti del vescovo Tessarollo, diventando così "virale". Non è improbabile che a sua volta anche lo stesso monsignore sia stato destinatario dello stesso messaggio, con l'invito appunto a "far girare", tipico della comunicazione via network degli ultimi anni. Nelle intenzioni del primo che ha lanciato la catena, l'obiettivo dovrebbe essere la stigmatizzazione dell'atteggiamento del M5S e del suo capo politico nell'attuale crisi di governo, quando una delle soluzioni sul campo risiede nell'accordo proprio tra il Movimento e il Partito Democratico che quel governo reggeva due anni fa.
Non è la prima volta che il vescovo della Diocesi di Chioggia interviene nell'attualità politica e nella cronaca, anche assurgendo al rilievo nazionale: dalla presa di posizione relativa alla legittima difesa alla questione migratoria (con post contro le ONG nel proprio profilo anche solo quattro giorni fa), all'Unione Europea, suo malgrado -o forse no- monsignor Tessarollo è diventato un "influencer", come usa dire e come gli è stato riconosciuto anche dal palco del recente Festival della Comunicazione, organizzato a Chioggia lo scorso maggio. Significa che la sua opinione, in quanto espressa dal soglio vescovile e a un numero ingente di contatti diretti e riflessi a cascata, "pesa" più di quelle altrui.
Ora, Chioggia Azzurra ritiene diritto e forse dovere dei cattolici, dei presuli, delle gerarchie fino al massimo grado esporsi nelle questioni politiche, sociali, civili, economiche che attraversano l'attualità quotidiana del territorio, del Paese, del mondo. Il motto "libera Chiesa in libero Stato" funziona quando tra le due sfere non vi sono ingerenze né prevaricazioni, non nel senso di impedire a chi veste una tonaca la possibilità di esprimere la propria opinione.
Ma in questo caso, senza naturalmente avere simpatia specifica per questo o quel partito -all'interno di Chioggia Azzurra e dell'intero network lavorano persone con valori e idee anche molto diverse fra loro- troviamo poco opportuno che una figura influente e ascoltata come il vescovo di Chioggia si presti a operazioni di propaganda contro un esponente politico e la forza che lo esprime, con il secondo fine di allontanare gli elettori di quest'ultima verso altri lidi, in un momento cruciale per il futuro del Paese. Siamo certi che monsignor Tessarollo comprenderà le legittime obiezioni che, da cittadino e anche da cattolico, Andrea Comparato ha rivolto nella circostanza, pur nel pieno rispetto della missione pastorale e delle prerogative del vescovo.
Il medesimo messaggio ha raggiunto negli stessi minuti altri contatti del vescovo Tessarollo, diventando così "virale". Non è improbabile che a sua volta anche lo stesso monsignore sia stato destinatario dello stesso messaggio, con l'invito appunto a "far girare", tipico della comunicazione via network degli ultimi anni. Nelle intenzioni del primo che ha lanciato la catena, l'obiettivo dovrebbe essere la stigmatizzazione dell'atteggiamento del M5S e del suo capo politico nell'attuale crisi di governo, quando una delle soluzioni sul campo risiede nell'accordo proprio tra il Movimento e il Partito Democratico che quel governo reggeva due anni fa.
Non è la prima volta che il vescovo della Diocesi di Chioggia interviene nell'attualità politica e nella cronaca, anche assurgendo al rilievo nazionale: dalla presa di posizione relativa alla legittima difesa alla questione migratoria (con post contro le ONG nel proprio profilo anche solo quattro giorni fa), all'Unione Europea, suo malgrado -o forse no- monsignor Tessarollo è diventato un "influencer", come usa dire e come gli è stato riconosciuto anche dal palco del recente Festival della Comunicazione, organizzato a Chioggia lo scorso maggio. Significa che la sua opinione, in quanto espressa dal soglio vescovile e a un numero ingente di contatti diretti e riflessi a cascata, "pesa" più di quelle altrui.
Ora, Chioggia Azzurra ritiene diritto e forse dovere dei cattolici, dei presuli, delle gerarchie fino al massimo grado esporsi nelle questioni politiche, sociali, civili, economiche che attraversano l'attualità quotidiana del territorio, del Paese, del mondo. Il motto "libera Chiesa in libero Stato" funziona quando tra le due sfere non vi sono ingerenze né prevaricazioni, non nel senso di impedire a chi veste una tonaca la possibilità di esprimere la propria opinione.
Ma in questo caso, senza naturalmente avere simpatia specifica per questo o quel partito -all'interno di Chioggia Azzurra e dell'intero network lavorano persone con valori e idee anche molto diverse fra loro- troviamo poco opportuno che una figura influente e ascoltata come il vescovo di Chioggia si presti a operazioni di propaganda contro un esponente politico e la forza che lo esprime, con il secondo fine di allontanare gli elettori di quest'ultima verso altri lidi, in un momento cruciale per il futuro del Paese. Siamo certi che monsignor Tessarollo comprenderà le legittime obiezioni che, da cittadino e anche da cattolico, Andrea Comparato ha rivolto nella circostanza, pur nel pieno rispetto della missione pastorale e delle prerogative del vescovo.
FORTE PENZO, BOTTA E RISPOSTA TRA BELLEMO (ASCOT) E L'ASSESSORA ALESSANDRA PENZO: "SCAMBIO DI FAVORI", "NO, SEI ABITUATO ALLA VECCHIA POLITICA"
Infiamma la polemica tra il presidente di ASCOT, Giorgio Bellemo e l'assessora all'urbanistica Alessandra Penzo, in merito ai progetti che vedono al centro il recupero dell'area di Forte Penzo a Sottomarina. Nel numero del Gazzettino in edicola ieri, il presidente dei concessionari balneari sospettava uno «scambio di favori» tra l'amministrazione a 5 Stelle e alcuni privati, in quanto a suo dire l'area demaniale in questione potrebbe essere sacrificata a vantaggio di chi detiene porzioni fondiarie in zona. Bellemo ipotizza anche «un premio» a vantaggio di chi votò contro l'amministrazione precedente, retta da Giuseppe Casson. La commissione di Salvaguardia intanto aveva rispedito indietro al Comune il piano attuativo riguardante via del Boschetto.
A stretto giro, l'assessora Alessandra Penzo ha risposto con un video postato ieri mattina nella pagina fb del Movimento 5 Stelle di Chioggia, nel quale si dice «rammaricata prima di tutto come cittadina per queste insinuazioni»: secondo Penzo, «magari la politica fino ad oggi è stata abituata a queste manovre, e a favoritismi. Del resto Bellemo è il primo che ne fa, dal suo ruolo di presidente di ASCOT». Il riferimento, scritto testualmente dal gruppo consiliare del Movimento, è alla campagna di sostegno che Bellemo attuò a favore dell'ex sindaco Casson, «forse alla «ricerca di favori futuri, e ancora oggi continua a fare aperitivi politici». L'assessora Penzo afferma di «far parte un gruppo politico troppo puliti per pensare che la politica sia questo, non è nello stile del M5S fare favoritismi e dovrebbero ormai saperlo tutti. Tutto ciò che è stato portato avanti e che ha la mia firma è stato fatto seguendo le leggi vigenti». L'esponente della giunta continua dicendo che «il piano per Forte Penzo è stato analizzato nei dettagli e non vi era alcun motivo di non procedere, mandandolo in attuazione. Avessimo dovuto guardare alle tendenze politiche, il piano non sarebbe dovuto partire: ma la politica non dev'essere un mezzo per ostacolare lo sviluppo economico della città. Quindi non blocco alcun progetto che sia migliorativo». Conclude Alessandra Penzo: «Non vogliamo inimicizie o amicizie interessate a compromessi, se qualcuno è abituato a vivere la politica in modo diverso, questo non fa parte di me».
Non è tardata oggi la replica di Giorgio Bellemo: «Prima di tutto l'assessora si informi con gli uffici comunale riguardo dove sia andata a finire la delibera 98/2018 con la quale la giunta si impegnava a rispondere alle contro-osservazioni, pare sia andata "perduta"». Bellemo tira le somme: «Nella disattenzione cronica al comparto balneare, ricordo che le categorie hanno chiesto modifiche al piano dell'arenile. Ora, tra la modifica del piano che non avviene, e la risoluzione di Forte Penzo è un disegno che fa gli interessi di alcuni, come si fa quando vengono rilasciati provvedimenti edilizi solo ad alcuni soggetti. Questa amministrazione lancia messaggi distorti, se penso a dove lavorano consiglieri o figli di consiglieri che offrono incarichi a imprese di lavoro interinale...». Il cuore della faccenda, secondo il presidente di ASCOT, risiede nel fatto che «Forte Penzo non può essere visto come scollegato alla questione che investe la zona dei Reduci. Viene sacrificata la viabilità, ma l'amministrazione può non rispondere a me, che non sono un soggetto politico». Bellemo tuttavia si toglie un sassolino dalla scarpa: «Lo scorso 6 novembre 2018 il Comune di Chioggia stava per perdere il contributo regionale destinato all'acquisto di carrozzine per i turisti con disabilità. Allora, a mezzogiorno, la segreteria del sindaco mi ha chiesto aiuto per impegnare quei soldi che sarebbero andati persi il giorno dopo. L'indomani alle 9.30, dall'ufficio della segreteria del sindaco, siamo riusciti a portare a casa il contributo, dopo un passaggio con l'ULSS 3. Solo che poi l'amministrazione non sapeva dove tenerle, mi ha chiesto "un favore", e quindi le abbiamo tenute qua in Ascot. Dovrei dire che mi è debitrice...».
A stretto giro, l'assessora Alessandra Penzo ha risposto con un video postato ieri mattina nella pagina fb del Movimento 5 Stelle di Chioggia, nel quale si dice «rammaricata prima di tutto come cittadina per queste insinuazioni»: secondo Penzo, «magari la politica fino ad oggi è stata abituata a queste manovre, e a favoritismi. Del resto Bellemo è il primo che ne fa, dal suo ruolo di presidente di ASCOT». Il riferimento, scritto testualmente dal gruppo consiliare del Movimento, è alla campagna di sostegno che Bellemo attuò a favore dell'ex sindaco Casson, «forse alla «ricerca di favori futuri, e ancora oggi continua a fare aperitivi politici». L'assessora Penzo afferma di «far parte un gruppo politico troppo puliti per pensare che la politica sia questo, non è nello stile del M5S fare favoritismi e dovrebbero ormai saperlo tutti. Tutto ciò che è stato portato avanti e che ha la mia firma è stato fatto seguendo le leggi vigenti». L'esponente della giunta continua dicendo che «il piano per Forte Penzo è stato analizzato nei dettagli e non vi era alcun motivo di non procedere, mandandolo in attuazione. Avessimo dovuto guardare alle tendenze politiche, il piano non sarebbe dovuto partire: ma la politica non dev'essere un mezzo per ostacolare lo sviluppo economico della città. Quindi non blocco alcun progetto che sia migliorativo». Conclude Alessandra Penzo: «Non vogliamo inimicizie o amicizie interessate a compromessi, se qualcuno è abituato a vivere la politica in modo diverso, questo non fa parte di me».
Non è tardata oggi la replica di Giorgio Bellemo: «Prima di tutto l'assessora si informi con gli uffici comunale riguardo dove sia andata a finire la delibera 98/2018 con la quale la giunta si impegnava a rispondere alle contro-osservazioni, pare sia andata "perduta"». Bellemo tira le somme: «Nella disattenzione cronica al comparto balneare, ricordo che le categorie hanno chiesto modifiche al piano dell'arenile. Ora, tra la modifica del piano che non avviene, e la risoluzione di Forte Penzo è un disegno che fa gli interessi di alcuni, come si fa quando vengono rilasciati provvedimenti edilizi solo ad alcuni soggetti. Questa amministrazione lancia messaggi distorti, se penso a dove lavorano consiglieri o figli di consiglieri che offrono incarichi a imprese di lavoro interinale...». Il cuore della faccenda, secondo il presidente di ASCOT, risiede nel fatto che «Forte Penzo non può essere visto come scollegato alla questione che investe la zona dei Reduci. Viene sacrificata la viabilità, ma l'amministrazione può non rispondere a me, che non sono un soggetto politico». Bellemo tuttavia si toglie un sassolino dalla scarpa: «Lo scorso 6 novembre 2018 il Comune di Chioggia stava per perdere il contributo regionale destinato all'acquisto di carrozzine per i turisti con disabilità. Allora, a mezzogiorno, la segreteria del sindaco mi ha chiesto aiuto per impegnare quei soldi che sarebbero andati persi il giorno dopo. L'indomani alle 9.30, dall'ufficio della segreteria del sindaco, siamo riusciti a portare a casa il contributo, dopo un passaggio con l'ULSS 3. Solo che poi l'amministrazione non sapeva dove tenerle, mi ha chiesto "un favore", e quindi le abbiamo tenute qua in Ascot. Dovrei dire che mi è debitrice...».
mercoledì 21 agosto 2019
MOZIONE DI PD E LEGA CONTRO L'OPERATO DELL'ASSESSORA CAVAZZANA: "FA SILENZIO SU POLIZIA LOCALE E SEQUESTRI IN SPIAGGIA, CHI DÀ LA LINEA?"
I capigruppo del Partito Democratico, Jonatan Montanariello, e della Lega, Marco Dolfin, hanno sottoscritto stamane una mozione che verrà discussa alla prossima seduta del consiglio comunale, e che ha per oggetto il comportamento dell'assessora alla polizia locale Genny Cavazzana «in merito alla sua assenza istituzionale dai referati» cui è delegata. I due esponenti dell'opposizione fanno riferimento alle recenti polemiche relative all'operato della polizia locale e dei sequestri della merce irregolarmente venduta da venditori non autorizzati lungo la spiaggia.
«Difficile - si legge nel testo - è rimanere indifferenti nei confronti dell'atteggiamento, peraltro in leggera controtendenza, assunto dal presidente del consiglio comunale che puntualmente, forte della sua esperienza in materia, sottolinea come le cose si potevano fare diversamente o fare meglio. Stride anche agli osservatori meno attenti come si sia creato un giro di valzer tra i puntuali sequestri operati da una parte e le continue dichiarazioni dell'autorevole numero due del Comune dall'altra.
Oramai certi dell'opinione maturata dal presidente, ci si chiede invece quale sia la posizione ufficiale dell'amministrazione comunale, che attraverso l'assessora di riferimento già da tempo avrebbe dovuto prendere la sua autorevole posizione. Ad oggi, a stagione quasi conclusa, ancora ci chiediamo se la posizione della giunta è la stessa del presidente del consiglio, oppure ne esista un'altra».
I due consiglieri di minoranza sono «consapevoli che addentrarsi in visioni politiche diverse può comportare per un assessore anche la sua sfiducia da parte della maggioranza con le conseguenze del caso, ma non possiamo non prendere posizione sul fatto che l'assessora Cavazzana ha mancato totalmente al suo ruolo, anche su altre questioni che richiedevano una sua posizione, come ad esempio il problema sugli orari delle sale da gioco dibattuto recentemente».
Con la mozione, Montanariello e Dolfin chiedono di esprimere «un giudizio negativo sull'assessora Genny Cavazzana, che si trincera dietro le affermazioni del sindaco, senza esprimere mai un suo giudizio. Dando così l'idea di essere un assessora commissariata, che trova più comodo astenersi dai propri compiti per non generare conflittualità».
Nell'argomentare la mozione, Montanariello la definisce «scontata che arrivasse, quando il presidente del consiglio invade il campo degli assessori e incalza, e la titolare della delega sta in silenzio. Per questo la sfiducia verso il suo operato: l'assemblea dovrà scegliere se dare ragione a lei oppure a Endri Bullo, comportandosi di conseguenza».
«Difficile - si legge nel testo - è rimanere indifferenti nei confronti dell'atteggiamento, peraltro in leggera controtendenza, assunto dal presidente del consiglio comunale che puntualmente, forte della sua esperienza in materia, sottolinea come le cose si potevano fare diversamente o fare meglio. Stride anche agli osservatori meno attenti come si sia creato un giro di valzer tra i puntuali sequestri operati da una parte e le continue dichiarazioni dell'autorevole numero due del Comune dall'altra.
Oramai certi dell'opinione maturata dal presidente, ci si chiede invece quale sia la posizione ufficiale dell'amministrazione comunale, che attraverso l'assessora di riferimento già da tempo avrebbe dovuto prendere la sua autorevole posizione. Ad oggi, a stagione quasi conclusa, ancora ci chiediamo se la posizione della giunta è la stessa del presidente del consiglio, oppure ne esista un'altra».
I due consiglieri di minoranza sono «consapevoli che addentrarsi in visioni politiche diverse può comportare per un assessore anche la sua sfiducia da parte della maggioranza con le conseguenze del caso, ma non possiamo non prendere posizione sul fatto che l'assessora Cavazzana ha mancato totalmente al suo ruolo, anche su altre questioni che richiedevano una sua posizione, come ad esempio il problema sugli orari delle sale da gioco dibattuto recentemente».
Con la mozione, Montanariello e Dolfin chiedono di esprimere «un giudizio negativo sull'assessora Genny Cavazzana, che si trincera dietro le affermazioni del sindaco, senza esprimere mai un suo giudizio. Dando così l'idea di essere un assessora commissariata, che trova più comodo astenersi dai propri compiti per non generare conflittualità».
Nell'argomentare la mozione, Montanariello la definisce «scontata che arrivasse, quando il presidente del consiglio invade il campo degli assessori e incalza, e la titolare della delega sta in silenzio. Per questo la sfiducia verso il suo operato: l'assemblea dovrà scegliere se dare ragione a lei oppure a Endri Bullo, comportandosi di conseguenza».
martedì 20 agosto 2019
IL MEGATUBO LATITA DA SEI ANNI, MARCO DOLFIN (LEGA) PRESENTA UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI
Questa mattina Marco Dolfin, consigliere comunale della Lega, ha depositato alle poste la lettera raccomandata in direzione della Corte dei Conti, alla quale ha presentato un esposto per l’annosa vicenda del megatubo. Dolfin ha anche allegato l’accordo di programma sottoscritto con i principali enti, dalla Regione Veneto al Consorzio Venezia Nuova, da Veritas al Ministero per l’Ambiente, all’ex Magistrato alle Acque.
L’opera, per la quale erano stati stanziati 22 milioni, avrebbe già dovuto essere completata nel 2013 e quindi oggi in funzione, ma la città continua a soffrire di allagamenti a macchia di leopardo in occasione delle piogge eccezionali, sempre meno infrequenti.
L’opera, per la quale erano stati stanziati 22 milioni, avrebbe già dovuto essere completata nel 2013 e quindi oggi in funzione, ma la città continua a soffrire di allagamenti a macchia di leopardo in occasione delle piogge eccezionali, sempre meno infrequenti.
lunedì 19 agosto 2019
LA GIUNTA COMUNALE APPROVA LE LINEE GUIDA DEL PROTOCOLLO FANGHI, PRIMO PASSO PER L'ESCAVO DEI CANALI
La giunta comunale nei giorni scorsi ha approvato i due testi inviati dal Provveditorato per le Opere Pubbliche, con la definizione di nuove linee guida per la gestione dei sedimenti della Laguna di Venezia (detto anche "protocollo per i fanghi lagunari") e i nuovi criteri di gestione con modalità applicative. Ora i documenti tornano al Provveditorato, nonché agli uffici legislativi dei due Ministeri competenti per la resigere il decreto da sottoporre alla successiva firma dei relativi Ministri delle Infrastrutture e dell'Ambiente. Questi documenti, frutto di numerosi tavoli tecnici tra i due ministeri competenti, Provveditorato, Regione Veneto, Città Metropolitana, Comune di Venezia e Comune di Chioggia, vanno a superare il testo del 1993 e forniscono una nuova classificazione dei fanghi secondo una valutazione integrata dei dati chimici ed ecotossicologici, volta ad un riutilizzo ambientalmente compatibile dei sedimenti dragati all'interno della laguna stessa, secondo le nuove norme italiane ed europee che nel frattempo sono intervenute.
«L'approvazione in giunta è un primo passo affinché si adotti il nuovo Protocollo Fanghi - commenta il vicesindaco e assessore all'ambiente Marco Veronese - a cui dovrà seguire il nuovo Piano morfologico della Laguna, assolutamente necessario per tutelare l'equilibrio lagunare e per dare il via all'escavo dei canali, che attendiamo da troppi anni. Ricordo che il Comune di Chioggia è competente per il 33% sul territorio lagunare e oggi vanno date risposte concrete alle attività economiche, con il rilancio del porto clodiense. Spero che la crisi di governo si risolva presto, affinché questi provvedimenti non subiscano una ulteriore battuta d'arresto».
«L'approvazione in giunta è un primo passo affinché si adotti il nuovo Protocollo Fanghi - commenta il vicesindaco e assessore all'ambiente Marco Veronese - a cui dovrà seguire il nuovo Piano morfologico della Laguna, assolutamente necessario per tutelare l'equilibrio lagunare e per dare il via all'escavo dei canali, che attendiamo da troppi anni. Ricordo che il Comune di Chioggia è competente per il 33% sul territorio lagunare e oggi vanno date risposte concrete alle attività economiche, con il rilancio del porto clodiense. Spero che la crisi di governo si risolva presto, affinché questi provvedimenti non subiscano una ulteriore battuta d'arresto».
giovedì 15 agosto 2019
MONTANARIELLO (PD): «VIETARE LA SOSTA DI CICLI E SCOOTER DAVANTI A CHIESE E MONUMENTI, E RISERVARE LORO ALCUNI STALLI BLU IN CORSO DEL POPOLO"
Ci hanno provato con le sedie, come nelle calli. Poi con le catene fatte collocare attorno al perimetro antistante San Giacomo, ma imperterriti i ciclisti e i motociclisti continuano a parcheggiare il proprio mezzo a due ruote in maniera del tutto incontrollata tra il monumento ai Caduti e la chiesa, a volte ostruendo anche la rampa di accesso allestita per le persone con disabilità motorie, oltre che l'ingresso alle funzioni religiose. Per ovviare all'endemica necessità di parcheggio di bici e scooter in centro storico, verso l'auspicabile pedonalizzazione, il capogruppo del Partito Democratico Jonatan Montanariello ha un'ipotesi di soluzione: «Come avvenuto in un tratto del lungomare - afferma il consigliere - è possibile eliminare alcuni stalli blu destinati alle auto in corso del Popolo, e riservare quegli spazi ai mezzi a due ruote. Contestualmente, presenterò subito un ordine del giorno alla prossima seduta del consiglio, nel quale chiederò che con un'ordinanza speciale il sindaco vieti il parcheggio di biciclette, scooter e moto nelle zone antistanti i monumenti e i luoghi di culto, con annessa attività di repressione del fenomeno attraverso la rimozione del mezzo e le conseguenti sanzioni da parte della polizia locale».
Montanariello trova «deplorevole» quanto sta avvenendo davanti la chiesa di San Giacomo, «oltre che un riferimento importante per i fedeli, anche un edificio artistico dalla valenza storica ed architettonica, con preziose opere contenute all'interno»: l'esponente del PD ritiene il parcheggio selvaggio «un duro colpo per la città, in quanto l'area è un biglietto da visita per chi accede al corso del Popolo, e dà il senso di una zona a traffico limitato disordinata e nella confusione». Il consigliere di minoranza rincara la dose nei confronti dell'amministrazione: «Emana regolamenti per ogni cosa, dalle consulte alla sosta dei camper, alla polizia urbana, e in questa città piena di monumenti non redige un regolamento per il decoro? Sarebbe il minimo, visto che a Venezia c'era pure un assessorato dedicato, con le deleghe affidate ad Augusto Salvadori».
Montanariello trova «deplorevole» quanto sta avvenendo davanti la chiesa di San Giacomo, «oltre che un riferimento importante per i fedeli, anche un edificio artistico dalla valenza storica ed architettonica, con preziose opere contenute all'interno»: l'esponente del PD ritiene il parcheggio selvaggio «un duro colpo per la città, in quanto l'area è un biglietto da visita per chi accede al corso del Popolo, e dà il senso di una zona a traffico limitato disordinata e nella confusione». Il consigliere di minoranza rincara la dose nei confronti dell'amministrazione: «Emana regolamenti per ogni cosa, dalle consulte alla sosta dei camper, alla polizia urbana, e in questa città piena di monumenti non redige un regolamento per il decoro? Sarebbe il minimo, visto che a Venezia c'era pure un assessorato dedicato, con le deleghe affidate ad Augusto Salvadori».
mercoledì 14 agosto 2019
ESPOSTO DI MARCO DOLFIN (LEGA) AI CARABINIERI: "SE IL PONTE SULLA FOSSETTA È PERICOLOSO, VA INTERDETTA ANCHE LA NAVIGAZIONE SOTTO DI ESSO"
Il consigliere comunale Marco Dolfin ha presentato questa mattina, alla caserma dei carabinieri in lungomare a Sottomarina, un esposto relativo alla situazione precaria del ponte che attraversa il canale Fossetta.
Dal momento che la circolazione carrabile sopra il ponte è stata vietata fin dal febbraio 2018 per via dei rischi dovuti all’allargamento di alcune fessure, l’esponente leghista chiede che anche la navigazione sotto il ponte venga interdetta.
Nelle scorse settimane e mesi i residenti del quartiere hanno dato vita a due manifestazioni -la seconda anche con blocco stradale- per chiedere che il ponte venga riaperto al traffico veicolare, e che il Comune acceleri la costruzione della nuova struttura secondo il progetto dello studio VKA per il quale è già stato espresso il parere favorevole di fattibilità tecnica ed economica.
Dal momento che la circolazione carrabile sopra il ponte è stata vietata fin dal febbraio 2018 per via dei rischi dovuti all’allargamento di alcune fessure, l’esponente leghista chiede che anche la navigazione sotto il ponte venga interdetta.
Nelle scorse settimane e mesi i residenti del quartiere hanno dato vita a due manifestazioni -la seconda anche con blocco stradale- per chiedere che il ponte venga riaperto al traffico veicolare, e che il Comune acceleri la costruzione della nuova struttura secondo il progetto dello studio VKA per il quale è già stato espresso il parere favorevole di fattibilità tecnica ed economica.
martedì 13 agosto 2019
PIATTAFORMA DEL LUSENZO, MARCELLINA SEGANTIN: "ANCHE GLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI ALL'UNANIMITÀ DAL CONSIGLIO VENGONO DISATTESI"
La consigliera comunale di Chioggia Viva, Marcellina Segantin, interviene relativamente allo stato deteriore in cui versa la piattaforma che giace sulla laguna del Lusenzo all'altezza della cittadella scolastica di Borgo San Giovanni. «Da anni lo faccio presente all'amministrazione e la sollecito - dice l'esponente dell'opposizione - a prendere provvedimenti. A seguito di numerose interpellanze avevo presentato anche un ordine del giorno approvato all'unanimità, e dal momento che il Comune ha persistito nel non fare niente, ho presentato un'ulteriore interrogazione. Questo dimostra che anche gli ordini del giorno votati dalla maggioranza non sortiscono effetti, pure se si sta parlando di incolumità pubblica».
Segantin ha poi rivolto lo sguardo alla pericolosità di molte strade e marciapiedi, in seguito agli incidenti occorsi ad alcuni passanti: «Inaccettabile e gravissima ad esempio la situazione di viale Isonzo, è l'ennesima dimostrazione di inattività e di disattenzione verso problemi seri. Anche i marciapiedi di viale Umbria e del lungomare non sono certo tenuti bene».
Segantin ha poi rivolto lo sguardo alla pericolosità di molte strade e marciapiedi, in seguito agli incidenti occorsi ad alcuni passanti: «Inaccettabile e gravissima ad esempio la situazione di viale Isonzo, è l'ennesima dimostrazione di inattività e di disattenzione verso problemi seri. Anche i marciapiedi di viale Umbria e del lungomare non sono certo tenuti bene».
CRISI DI GOVERNO, IL SINDACO FERRO: "ACCELERARE LA DISCUSSIONE IN SEDE DELIBERANTE DEL DISEGNO DI LEGGE PER LE CASE DI RIVA LUSENZO"
Il presidente della VI commissione Finanze e Tesoro, Alberto Bagnai, solo pochi giorni fa ha richiesto alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati di discutere in sede deliberante, in merito all'annosa vicenda demaniale delle case di riva Lusenzo a Sottomarina, in data 11 settembre 2019. In merito interviene il sindaco Ferro: «A seguito degli accadimenti di questi giorni, che vedono una crisi di governo in atto – commenta il primo cittadino – ho scritto alla presidente del Senato e al presidente della VI Commissione per chiedere una modifica del calendario, ovvero di anticipare la discussione del disegno di legge, che ha preso un iter abbreviato proprio per venire incontro alla grave situazione che si è creata.
Auspico che gli onorevoli senatori riconoscano l'urgenza e, sempre nel rispetto delle regole e a garanzia dei cittadini, accettino la richiesta di fissare una data più prossima: la vicenda coinvolge 200 famiglie clodiensi, molte delle quali hanno già ricevuto da parte dell'Agenzia delle Entrate cartelle da pagare di centinaia di migliaia di euro».
Auspico che gli onorevoli senatori riconoscano l'urgenza e, sempre nel rispetto delle regole e a garanzia dei cittadini, accettino la richiesta di fissare una data più prossima: la vicenda coinvolge 200 famiglie clodiensi, molte delle quali hanno già ricevuto da parte dell'Agenzia delle Entrate cartelle da pagare di centinaia di migliaia di euro».
lunedì 12 agosto 2019
LE SCINTILLE IN COMMISSIONE URBANISTICA PER FORTE PENZO SFOCIANO IN ESPOSTO TRA PADOAN E NACCARI
Bagarre, lo scorso giovedì 8 agosto, in IV commissione Urbanistica riguardo i progetti di recupero per Forte Penzo a Sottomarina. Tra il consigliere Gianluca Naccari e il presidente della commissione Daniele Padoan sono volate parole pesanti e accuse, sintomo di rapporti deteriorati da prima che Naccari lasciasse la maggioranza e il M5S: «Trovo opportuno - dice il consigliere del gruppo misto - che prima di valutare i progetti speciali venga valutata la viabilità da creare nel poligono tra i giardini di viale Umbria e via del Boschetto». La tensione si è sviluppata attorno al fatto che Naccari, quando era in maggioranza, aveva suggerito l'ipotesi di vendere lo spazio retrostante la discoteca Hijack nell'ambito del federalismo demaniale (lo Stato l'aveva assegnata al Comune affinché fosse venduta entro tre anni, con il 25% degli introiti riservato al Demanio e il resto al Comune per poter reinvestire): «Avrebbe fruttato un milione di euro, già nel 2017 quando non si conosceva l'esistenza del "tesoretto". Ma il Movimento non rispondeva nel merito, diceva sempre "sentiremo, faremo, vedremo" e questa è stata una delle cause che mi hanno portato a uscire», afferma il geometra.
«Non capisco perché non la si sia venduta - continua Naccari - specie considerando che nessuno nella maggioranza consiliare aveva né ha una cultura tecnica in materia. Tutto quello che cercavo di fare veniva accantonato o respinto con diffidenza». Ora la zona sarà soggetta a valutazione ambientale, quindi i progetti approderanno in consiglio tra un anno: «Nata come polmone verde - conclude Gianluca Naccari - ora l'area polifunzionale conosce un'accelerazione scriteriata dopo che per 13 anni tutto è rimasto fermo».
Dal canto suo Daniele Padoan, il presidente della IV commissione, risponde: «Visto il tono pesantemente accusatorio, in quel momento non ho potuto non ricordare a Naccari che era stato lui stesso quando era in maggioranza a sostenere fortemente la vendita a privati dell’area ex Cichito, compresa nell’ambito 3 e che quindi si stava fortemente contraddicendo. Naccari ha proseguito sostenendo che forse “c’era qualcosa sotto”. Ha proseguito dicendo che ogni volta che parlava della vendita all’ex assessora all’urbanistica Elga Messina, questa rispondeva con "frottole". Quando ho chiesto a Naccari se avesse controllato che le costruzioni riconducibili all’ex Cichito fossero in parte abusive, lo stesso mi ha ingiuriato pesantemente definendomi “lestofante”, accusa alla quale ho risposto che io non prendo soldi da nessuno e sto cercando di lavorare per il bene della città, e non faccio certo come lui che cercava di vendere un’area senza valorizzazione e senza una destinazione d’uso. In seguito Naccari ha anche espresso opinioni personali fuori luogo relative all’assessora Alessandra Penzo.
Dai primi giorni del mandato elettorale, portava avanti con insistenza un'offerta di acquisto da parte di privati dell’area ex Cichito, oltre ad almeno un altro paio di progetti. Questa prevedeva la realizzazione di un supermercato, che sarebbe stato il terzo nel raggio di pochissimi metri. La vendita in quella situazione, ammesso e non concesso che si fosse potuta fare, visto che sarebbe stato molto difficile dare una corretta quantificazione economica al terreno perché non si sapeva (e non si sa tutt’oggi) né cosa né quanto si sarebbe potuto costruire e visto che, essendo l’area ceduta dal demanio al Comune, deve subire un processo di valorizzazione che non poteva essere la semplice vendita senza pianificazione urbanistica». Padoan intende procedere per tutelarsi dalle presunte ingiurie subite: «Oggi stesso presenterò, assieme alla consigliera Lunardi anche lei definita come "lestofante" dal Naccari, un esposto alle autorità e poi procederò anche in sede civile».
«Non capisco perché non la si sia venduta - continua Naccari - specie considerando che nessuno nella maggioranza consiliare aveva né ha una cultura tecnica in materia. Tutto quello che cercavo di fare veniva accantonato o respinto con diffidenza». Ora la zona sarà soggetta a valutazione ambientale, quindi i progetti approderanno in consiglio tra un anno: «Nata come polmone verde - conclude Gianluca Naccari - ora l'area polifunzionale conosce un'accelerazione scriteriata dopo che per 13 anni tutto è rimasto fermo».
Dal canto suo Daniele Padoan, il presidente della IV commissione, risponde: «Visto il tono pesantemente accusatorio, in quel momento non ho potuto non ricordare a Naccari che era stato lui stesso quando era in maggioranza a sostenere fortemente la vendita a privati dell’area ex Cichito, compresa nell’ambito 3 e che quindi si stava fortemente contraddicendo. Naccari ha proseguito sostenendo che forse “c’era qualcosa sotto”. Ha proseguito dicendo che ogni volta che parlava della vendita all’ex assessora all’urbanistica Elga Messina, questa rispondeva con "frottole". Quando ho chiesto a Naccari se avesse controllato che le costruzioni riconducibili all’ex Cichito fossero in parte abusive, lo stesso mi ha ingiuriato pesantemente definendomi “lestofante”, accusa alla quale ho risposto che io non prendo soldi da nessuno e sto cercando di lavorare per il bene della città, e non faccio certo come lui che cercava di vendere un’area senza valorizzazione e senza una destinazione d’uso. In seguito Naccari ha anche espresso opinioni personali fuori luogo relative all’assessora Alessandra Penzo.
Dai primi giorni del mandato elettorale, portava avanti con insistenza un'offerta di acquisto da parte di privati dell’area ex Cichito, oltre ad almeno un altro paio di progetti. Questa prevedeva la realizzazione di un supermercato, che sarebbe stato il terzo nel raggio di pochissimi metri. La vendita in quella situazione, ammesso e non concesso che si fosse potuta fare, visto che sarebbe stato molto difficile dare una corretta quantificazione economica al terreno perché non si sapeva (e non si sa tutt’oggi) né cosa né quanto si sarebbe potuto costruire e visto che, essendo l’area ceduta dal demanio al Comune, deve subire un processo di valorizzazione che non poteva essere la semplice vendita senza pianificazione urbanistica». Padoan intende procedere per tutelarsi dalle presunte ingiurie subite: «Oggi stesso presenterò, assieme alla consigliera Lunardi anche lei definita come "lestofante" dal Naccari, un esposto alle autorità e poi procederò anche in sede civile».
martedì 6 agosto 2019
DISEGNO DI LEGGE PER "SDEMANIALIZZARE" LE CASE DI RIVA LUSENZO: IL PROCEDIMENTO È STATO VELOCIZZATO, CHI DOVREBBE PAGARE PUÒ CHIEDERE LA SOSPENSIONE
Passi avanti per il disegno di legge Bottici, cofirmato da esponenti di tutti i gruppi senatoriali, in commissione Tesoro. Il provvedimento mira a far acquisire al Comune di Chioggia la proprietà dei beni demaniali sulla riva del Lusenzo, comprese le case dove da cent’anni vivono circa 200 nuclei familiari che di recente sono stati gravati da cartelle esattoriali pesantissime. I capigruppo di tutti i partiti hanno chiesto che il ddl venga esaminato in sede deliberante, bypassando il voto dell’aula per via dell’urgenza della questione.
Non solo: la consigliera regionale Erika Baldin rivela che, essendo il provvedimento già incardinato all’esame del Senato, chi ha ricevuto la cartella esattoriale che intima il pagamento può chiederne la sospensione fino all’emanazione della nuova norma. «Grazie a tutti i senatori, è un grande risultato della politica», sono le parole dell’esponente del M5S.
Non solo: la consigliera regionale Erika Baldin rivela che, essendo il provvedimento già incardinato all’esame del Senato, chi ha ricevuto la cartella esattoriale che intima il pagamento può chiederne la sospensione fino all’emanazione della nuova norma. «Grazie a tutti i senatori, è un grande risultato della politica», sono le parole dell’esponente del M5S.
sabato 3 agosto 2019
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA VARIANTE URBANISTICA PER FORTE SAN FELICE: SARANNO POSSIBILI ATTIVITÀ TURISTICO-RICETTIVE ALL'INTERNO
Nel corso della seduta del 29 luglio scorso, il consiglio comunale di Chioggia ha adottato all'unanimità la variante urbanistica che amplia le attuali destinazioni d'uso previste dal Piano Regolatore Generale. Vengono così differenziate le attività che potranno essere ospitate nell'intero compendio di Forte San Felice (presidio militare fino al 1979), al fine di una valorizzazione complessiva storica e culturale dell'area, in sinergia tra molti e autorevoli enti pubblici. Per portare a compimento la variante, nei prossimi giorni verrà pubblicata all’albo pretorio comunale (anche online) e negli uffici competenti per la raccolta di eventuali osservazioni o contributi, che verranno valutati in sede di approvazione sempre attraverso il voto del consiglio comunale di Chioggia.
La base di partenza che ha dato il via all'iter per un uso pubblico di questo inestimabile monumento storico, architettonico e paesaggistico, è stata la firma del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di Chioggia, il Ministero della Difesa, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e l’Agenzia del Demanio. A seguito di questo protocollo è avvenuto poi il passaggio di proprietà di Forte San Felice dal demanio militare a quello lagunare, alla presenza a Chioggia della ministra Elisabetta Trenta, un'operazione che ha permesso di avviare i progetti di recupero.
«Sempre in collaborazione con tali enti - afferma il vicesindaco Marco Veronese - nei successivi tavoli tecnici il Comune si è impegnato a realizzare le attività di propria competenza per la valorizzazione dell'area, come la variazione urbanistica adottata in Consiglio che apre alle destinazioni d'uso turistico-ricettive per gli edifici più recenti, di minor pregio e con i maggiori problemi di recupero, lasciando quelli di maggiore interesse storico a finalità collettive. Tra questi ultimi rientrano ad esempio il portale del Tirali, il nucleo più antico del castello della Luppa datato 1385, la polveriera di costruzione veneziana e la Blockhaus austriaca. La variante, che si riferisce ad un ambito di 174mila metri quadri, comprende anche la valorizzazione della vasta oasi naturalistica, con l'individuazione dei percorsi di collegamento del Forte con l’area a bosco, con la diga della bocca di porto e con la spiaggia di Sottomarina. Continuiamo a lavorare, assieme agli altri enti e al comitato cittadino Forte San Felice, per attuare i prossimi passaggi propedeutici all'uso pubblico del Forte».
Il protocollo d’intesa ha già permesso di iniziare i lavori, con la pulizia dai rifiuti abbandonati, lo sfalcio della vegetazione invasiva che ha occupato ampie aree anche edificate e riportate alla luce (grazie soprattutto all’impiego del contributo assegnato dal FAI), soprattutto l’inizio del restauro del Portale del Tirali da parte del Consorzio Venezia Nuova, per conto del Provveditorato alle Ppere Pubbliche: il portale rischiava un degrado irreversibile, in quanto il tetto era crollato in più parti. Tali lavori, inoltre, rappresentano il primo impiego delle risorse accantonate per le misure di compensazione del MOSE.
La base di partenza che ha dato il via all'iter per un uso pubblico di questo inestimabile monumento storico, architettonico e paesaggistico, è stata la firma del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di Chioggia, il Ministero della Difesa, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e l’Agenzia del Demanio. A seguito di questo protocollo è avvenuto poi il passaggio di proprietà di Forte San Felice dal demanio militare a quello lagunare, alla presenza a Chioggia della ministra Elisabetta Trenta, un'operazione che ha permesso di avviare i progetti di recupero.
«Sempre in collaborazione con tali enti - afferma il vicesindaco Marco Veronese - nei successivi tavoli tecnici il Comune si è impegnato a realizzare le attività di propria competenza per la valorizzazione dell'area, come la variazione urbanistica adottata in Consiglio che apre alle destinazioni d'uso turistico-ricettive per gli edifici più recenti, di minor pregio e con i maggiori problemi di recupero, lasciando quelli di maggiore interesse storico a finalità collettive. Tra questi ultimi rientrano ad esempio il portale del Tirali, il nucleo più antico del castello della Luppa datato 1385, la polveriera di costruzione veneziana e la Blockhaus austriaca. La variante, che si riferisce ad un ambito di 174mila metri quadri, comprende anche la valorizzazione della vasta oasi naturalistica, con l'individuazione dei percorsi di collegamento del Forte con l’area a bosco, con la diga della bocca di porto e con la spiaggia di Sottomarina. Continuiamo a lavorare, assieme agli altri enti e al comitato cittadino Forte San Felice, per attuare i prossimi passaggi propedeutici all'uso pubblico del Forte».
Il protocollo d’intesa ha già permesso di iniziare i lavori, con la pulizia dai rifiuti abbandonati, lo sfalcio della vegetazione invasiva che ha occupato ampie aree anche edificate e riportate alla luce (grazie soprattutto all’impiego del contributo assegnato dal FAI), soprattutto l’inizio del restauro del Portale del Tirali da parte del Consorzio Venezia Nuova, per conto del Provveditorato alle Ppere Pubbliche: il portale rischiava un degrado irreversibile, in quanto il tetto era crollato in più parti. Tali lavori, inoltre, rappresentano il primo impiego delle risorse accantonate per le misure di compensazione del MOSE.
venerdì 2 agosto 2019
VERTENZA DEMANIALE PER LE CASE SUL LUSENZO, SI MUOVONO IL SENATO E LA CAMERA: INCARDINATO IN COMMISSIONE IL DISEGNO DI LEGGE PER LA SOLUZIONE
Lo scorso mercoledì a Roma, in un incontro a margine della IX commissione Trasporti alla Camera dei Deputati, il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro, il vicesindaco Marco Veronese e il presidente del consiglio comunale Endri Bullo hanno incontrato la viceministro dell'Economia e delle Finanze Laura Castelli e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Andrea Cioffi in merito all'annosa vicenda delle case di riva Lusenzo a Sottomarina. «Non c'è più tempo, le duecento famiglie non possono più aspettare», commenta il sindaco. «Le cartelle dell'Agenzia delle Entrate stanno arrivando inesorabili ai cittadini, imponendo loro di pagare somme ingenti per terreni e case popolari sulle quali negli anni sono state versate regolarmente le tasse dovute».
In Senato il disegno di legge presentato da Laura Bottici -firmato anche da molti parlamentari del territorio aderenti al Movimento 5 Stelle, alla Lega, a Forza Italia e al Partito Democratico- è stato incardinato alla VI commissione Finanze e Tesoro, e attende una data per la discussione: relatore è stato nominato il leghista Saviane. Alla Camera, invece, il medesimo testo sta seguendo un iter parallelo dopo la presentazione avvenuta il 31 luglio a cura della deputata eletta a Chioggia, Ketty Fogliani, e dagli altri della delegazione veneziana in seno alla Lega. «Portando le istanze della città, senza colore politico - ha continuato il sindaco - chiediamo che il procedimento sia veloce, che le cartelle vengano bloccate e che l'intera vicenda (che data cent'anni addietro) possa risolta al più presto, dopo che il consiglio comunale all'unanimità ha votato l'ordine del giorno da portare all'attenzione del Parlamento». Nell'occasione, il vicesindaco Veronese ha consegnato alla viceministro Castelli due cartelle di pagamento arrivate a uno dei residenti; della vicenda sono stati informati anche i vicepremier, con la richiesta di un incontro urgente per istituire un tavolo di lavoro congiunto. Soddisfatti i residenti di riva Lusenzo: «Un esempio di buona politici al servizio dei cittadini. Quando si comprende il problema, non si deve esitare a far fronte comune per arrivare alla soluzione».
In Senato il disegno di legge presentato da Laura Bottici -firmato anche da molti parlamentari del territorio aderenti al Movimento 5 Stelle, alla Lega, a Forza Italia e al Partito Democratico- è stato incardinato alla VI commissione Finanze e Tesoro, e attende una data per la discussione: relatore è stato nominato il leghista Saviane. Alla Camera, invece, il medesimo testo sta seguendo un iter parallelo dopo la presentazione avvenuta il 31 luglio a cura della deputata eletta a Chioggia, Ketty Fogliani, e dagli altri della delegazione veneziana in seno alla Lega. «Portando le istanze della città, senza colore politico - ha continuato il sindaco - chiediamo che il procedimento sia veloce, che le cartelle vengano bloccate e che l'intera vicenda (che data cent'anni addietro) possa risolta al più presto, dopo che il consiglio comunale all'unanimità ha votato l'ordine del giorno da portare all'attenzione del Parlamento». Nell'occasione, il vicesindaco Veronese ha consegnato alla viceministro Castelli due cartelle di pagamento arrivate a uno dei residenti; della vicenda sono stati informati anche i vicepremier, con la richiesta di un incontro urgente per istituire un tavolo di lavoro congiunto. Soddisfatti i residenti di riva Lusenzo: «Un esempio di buona politici al servizio dei cittadini. Quando si comprende il problema, non si deve esitare a far fronte comune per arrivare alla soluzione».
L'IMPRESA PADOVANA ETIFOR AFFIANCA IL COMUNE NELLA DIREZIONE STRATEGICA DELL'OGD TURISTICA
L'OGD "Chioggia storia, mare e laguna", l'organizzazione per la gestione della destinazione turistica, ha un nuovo management. Azzerata la cosiddetta cabina di regia nello scorso mese di febbraio, il Comune ha cercato un partner cui affidare le attività di supporto direzionale e strategico, e lo ha trovato nell'impresa padovana Etifor, spin-off dell'Università antoniana: una determina firmata dalla dirigente Daniela Ballarin mercoledì 31 luglio ha attivato la fornitura del servizio, per una spesa di 30mila euro.
Tra i compiti cui dovrà attendere lo staff di consulenti in capo ad Etifor -che già svolge lo stesso mandato in seno all'OGD Terme e Colli Euganei e all'OGD Riviera del Brenta- la definizione del contesto turistico e degli obiettivi specifici, l'affiancamento dei professionisti nel tavolo di confronto con i portatori di interessi del territorio (le categorie economiche del turismo) al fine di creare un profilo della destinazione turistica, l'aggiornamento delle funzionalità dell'ufficio IAT e degli infopoint, l'individuazione di progetti-faro funzionali ai bisogni turistici del territorio. Gli specialisti di Etifor, formatisi nel management turistico ad alto livello, hanno già incrociato la promozione di Chioggia nelle campagne per la mostra ArteNatura al Bosco Nordio.
Tra i compiti cui dovrà attendere lo staff di consulenti in capo ad Etifor -che già svolge lo stesso mandato in seno all'OGD Terme e Colli Euganei e all'OGD Riviera del Brenta- la definizione del contesto turistico e degli obiettivi specifici, l'affiancamento dei professionisti nel tavolo di confronto con i portatori di interessi del territorio (le categorie economiche del turismo) al fine di creare un profilo della destinazione turistica, l'aggiornamento delle funzionalità dell'ufficio IAT e degli infopoint, l'individuazione di progetti-faro funzionali ai bisogni turistici del territorio. Gli specialisti di Etifor, formatisi nel management turistico ad alto livello, hanno già incrociato la promozione di Chioggia nelle campagne per la mostra ArteNatura al Bosco Nordio.
giovedì 1 agosto 2019
SCUOLA PRIMARIA TODARO, BENIAMINO BOSCOLO CHIEDE SIA CONVOCATA UNA COMMISSIONE: "DEVONO SPIEGARE PERCHÉ BISOGNA RIFARE I LAVORI DOPO TRE ANNI"
Beniamino Boscolo, capogruppo consiliare di Forza Italia, chiede la convocazione di una commissione congiunta con sopralluogo alla scuola primaria Todaro di Sottomarina, come qualche mese fa è stato fatto per la scuolaMarchetti. «Ho già spedito la richiesta - afferma l'esponente della minoranza - con l'obiettivo di portare un ordine del giorno in consiglio per elencare le criticità sotto il profilo socio-sanitario, di sicurezza e decoro per questo luogo che ospita i bambini, chi li accompagna e il personale».
La presentazione fa seguito a una riunione e alcuni contatti intercorsi tra Boscolo e un gruppo di mamme rappresentanti d'istituto, preoccupate per i disagi che insistono sulla scuola: «Alcuni lavori - nota il consigliere - erano stati già fatti con delibera di giunta qualche anno fa, come le facciate della scuola, la copertura, l'adeguamento igienico e sanitario nei bagni, eppure ora si scopre che grazie ad un finanziamento del Ministero l'amministrazione comunale è beneficiaria di 150mila euro per opere di manutenzione straordinaria!
È importante capire perché alcuni lavori debbano essere rifatti -copertura e facciate- e altri no (alcuni bagni sono inagibili), magari intervenendo anche sui bagni, sul pavimento della palestra, i cancelli e il giardino di entrata che non risulta agibile. Urge inoltre comprendere come mai il giardino posteriore della scuola non viene usato dai bimbi, bensì dalle macchine; e visto che riferiscono di crepe interne, intervenire anche lì».
Va tenuto conto - continua Beniamino Boscolo - che gli scolari «non posso trattenere i propri bisogni solo per l'inefficienza dei servizi igienici, e che non possono fare ricreazione seduti in classe perché gli altri spazi sono interdetti. Poi, i cancelli della scuola sono rotti e non possono rimanere sempre aperti (idem per il giardino/parcheggio nel retro): bisogna aver chiare tutte le esigenze del caso per rimediare. E soprattutto l'amministrazione spiegare bene perché esiste la necessità d'intervento a distanza di soli tre anni dai lavori!». Anche per questi motivi - nota il capogruppo - esiste solo una classe a tempo pieno, mentre molti genitori (seppur comodi) preferiscono altre sedi. Oltre alla richiesta di commissione, Forza Italia intende presentare un ordine del giorno alla prossima seduta del consiglio comunale.
La presentazione fa seguito a una riunione e alcuni contatti intercorsi tra Boscolo e un gruppo di mamme rappresentanti d'istituto, preoccupate per i disagi che insistono sulla scuola: «Alcuni lavori - nota il consigliere - erano stati già fatti con delibera di giunta qualche anno fa, come le facciate della scuola, la copertura, l'adeguamento igienico e sanitario nei bagni, eppure ora si scopre che grazie ad un finanziamento del Ministero l'amministrazione comunale è beneficiaria di 150mila euro per opere di manutenzione straordinaria!
È importante capire perché alcuni lavori debbano essere rifatti -copertura e facciate- e altri no (alcuni bagni sono inagibili), magari intervenendo anche sui bagni, sul pavimento della palestra, i cancelli e il giardino di entrata che non risulta agibile. Urge inoltre comprendere come mai il giardino posteriore della scuola non viene usato dai bimbi, bensì dalle macchine; e visto che riferiscono di crepe interne, intervenire anche lì».
Va tenuto conto - continua Beniamino Boscolo - che gli scolari «non posso trattenere i propri bisogni solo per l'inefficienza dei servizi igienici, e che non possono fare ricreazione seduti in classe perché gli altri spazi sono interdetti. Poi, i cancelli della scuola sono rotti e non possono rimanere sempre aperti (idem per il giardino/parcheggio nel retro): bisogna aver chiare tutte le esigenze del caso per rimediare. E soprattutto l'amministrazione spiegare bene perché esiste la necessità d'intervento a distanza di soli tre anni dai lavori!». Anche per questi motivi - nota il capogruppo - esiste solo una classe a tempo pieno, mentre molti genitori (seppur comodi) preferiscono altre sedi. Oltre alla richiesta di commissione, Forza Italia intende presentare un ordine del giorno alla prossima seduta del consiglio comunale.