Tema di riflessione anche per il consigliere Regionale Dolfin, il Bragozzo del Museo, tema riportato alla luce dopo le considerazioni della collega Baldin che chiama a intervenire la Regione Veneto, per attrarre, a dire del consigliere, visibilità mediatica e aiuto economico. Dofin ricorda che una minima manutenzione al bragozzo veniva fatta da un addetto che apriva le vele, e faceva il possibile per tenere al meglio l'imbarcazione storica.
Ma andato in pensione questo è mancata la seppur minima manutenzione, tantomeno quella importante portando lo storico battello in squero per un rimessaggio o per quanto sarebbe stato necessario.
Dolfin parla di morte annunciata dovuta all’incuria e alla mancata attenzione verso il bragozzo Contarini ricordando che nel 2016, giunta del M5S e consigliera Baldin in Regione, si era chiesto un intervento mai arrivato, sia per il bragozzo che per la barca da pizzo.
Fu una vera e propria mancanza di volontà, secondo il consigliere, da parte di chi avrebbe dovuto preservare il patrimonio storico, per il quale erano state spese alcune migliaia di euro.
Unico intervento seguito all’affondamento, il ricovero in squero al Buon Castello abbandonando il bragozzo al proprio destino.
Ora tra il saldo della spesa per il ricovero, 15mila euro eil recupero del bragosso, se possibile, servono 300mila euro, economie difficili da recuperare dal bilancio comunale.
Secondo Dolfin ci sono responsabilità enormi di chi doveva vigilare , attenzionare , intervenire prima e non dopo, visto che il legno della barca, ora, non è nemmeno più buono per fare ”fuoco”.
Dolfin riferisce che l’Amministrazione Comunale sta cercando di valutare di recuperare, se fattibile, il bragozzo, in un qualche modo, perché nessuno vuole perdere tali importanti tradizioni.
Ma non si può non essere realisti, viste le problematiche e le situazioni di disagio che vive la città.
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