Tra Porto Marghera e 16 comuni del polesine si sta portando a termine l’iter tecnico e amministrativo per l’attivazione della Zona a Logistica Semplificata, ZLS.
In queste aree le imprese operanti nella portualità usufruiranno di procedure amministrative semplificate, incentivi e benefici, in ambito logistico. Le aree potranno quindi diventare attrattive per investimenti e per capitali e, di conseguenza, per creare nuovi posti di lavoro e rilanciare l’economia.
Con una delibera regionale era stato quindi istituito un tavolo tecnico, presieduto dall’assessore regionale allo sviluppo economico, Marcato, a cui fanno parte i comuni che rientrano nella ZLS, la città Metropolitana, l’Autorità di Sistema Portuale, la camera di commercio e Confindustria di Venezia e Rovigo, oltre alle principali associazioni di categoria e organizzazioni sindacali attive sui territori interessati.
Nonostante Chioggia faccia parte della Città Metropolitana è stata esclusa da questa importante opportunità, un porto che avrebbe potuto fungere da collegamento tra il Porto di Venezia e i comuni del rodigino rientranti nella ZLS.
La città di Chioggia avrebbe ancora la possibilità di inserirsi in questo contesto, in extremis, come afferma Marco Veronese in un Ordine del Giorno che sarà discusso durante una prossima seduta. Ma è necessario che il Sindaco e la Giunta intraprendano un’azione immediata presso la Regione Veneto e il Ministero delle Infrastrutture per essere inserita nella ZLS. La posta in palio è molto alta, nell’area della ZLS nei prossimi 10 anni saranno attivati investimenti economici per 2,4 miliardi di euro, e saranno creati 177 mila posti di lavoro.
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