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giovedì 18 marzo 2021
CANTIERE AL PONTE SUL BRENTA, MARCO DOLFIN (LEGA): «MIOPI I SINDACI DI CAVARZERE E ADRIA, INTERVENGA IL PREFETTO A CONSENTIRE I CARTELLI STRADALI»
Anche ieri e oggi i disagi per il cantiere lungo il ponte che attraversa il Brenta hanno superato il livello di guardia. Perfino le ambulanze e le forze di polizia, nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio di mercoledì, sono rimaste invischiate nella fila di auto ferme al semaforo: «Non è possibile avere una coda di 4 km per poche centinaia di metri di intervento», commenta Marco Dolfin, consigliere regionale e comunale della Lega.
«C'è qualcosa da rivedere nell'organizzazione del cantiere - prosegue l'esponente politico - poiché il semaforo evidentemente non basta, visto che c'è anche chi passa col rosso. Servono movieri, e soprattutto aumentare il numero dei segnali stradali, ad esempio lungo la rotatoria del parco commerciale Clodì. Di questo ho sporto segnalazione a livello regionale».
Dolfin non mette in discussione la necessità delle opere in corso: «Già da due anni avrebbero dovuto essere completate, e in questo ritardo c'è anche la responsabilità dell'amministrazione comunale di Chioggia, oltre alla mancata condivisione a monte. Ben venga, peraltro, la prevista continuazione notturna del lavoro. E "meno male" che siamo in zona rossa, altrimenti girerebbero molti più mezzi».
Gli strali del consigliere leghista sono diretti soprattutto verso i sindaci di Cavarzere e Adria, i quali si sono opposti ai tabelloni di ANAS che avrebbero indicato alternative al transito lungo la Romea: «A parte che il grosso delle strade di deviazione non è di loro competenza, bensì regionale e metropolitano, trovo il loro atteggiamento miope, dato che non aiuta chi è in difficoltà.
Bisogna collaborare tra Comuni, senza guardare solo al proprio orticello. I segnali non obbligano comunque l'automobilista, ma lo rendono edotto delle alternative possibili. Non posso pensare - conclude Marco Dolfin - che un ente come ANAS sia "succube" di qualche amministrazione locale. Pertanto intendo richiamare anche l'attenzione della Prefettura sulla questione, che diventa di ordine pubblico».
«C'è qualcosa da rivedere nell'organizzazione del cantiere - prosegue l'esponente politico - poiché il semaforo evidentemente non basta, visto che c'è anche chi passa col rosso. Servono movieri, e soprattutto aumentare il numero dei segnali stradali, ad esempio lungo la rotatoria del parco commerciale Clodì. Di questo ho sporto segnalazione a livello regionale».
Dolfin non mette in discussione la necessità delle opere in corso: «Già da due anni avrebbero dovuto essere completate, e in questo ritardo c'è anche la responsabilità dell'amministrazione comunale di Chioggia, oltre alla mancata condivisione a monte. Ben venga, peraltro, la prevista continuazione notturna del lavoro. E "meno male" che siamo in zona rossa, altrimenti girerebbero molti più mezzi».
Gli strali del consigliere leghista sono diretti soprattutto verso i sindaci di Cavarzere e Adria, i quali si sono opposti ai tabelloni di ANAS che avrebbero indicato alternative al transito lungo la Romea: «A parte che il grosso delle strade di deviazione non è di loro competenza, bensì regionale e metropolitano, trovo il loro atteggiamento miope, dato che non aiuta chi è in difficoltà.
Bisogna collaborare tra Comuni, senza guardare solo al proprio orticello. I segnali non obbligano comunque l'automobilista, ma lo rendono edotto delle alternative possibili. Non posso pensare - conclude Marco Dolfin - che un ente come ANAS sia "succube" di qualche amministrazione locale. Pertanto intendo richiamare anche l'attenzione della Prefettura sulla questione, che diventa di ordine pubblico».
1 commento:
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Nessuno dell’Amministrazione comunale 5 stelle ha spiegato perché il nuovo ponte sul Brenta contro le intrusioni saline NON è stato ancora realizzato, ma nemmeno sono iniziati i lavori. Eppure i 5 stelle avevano a disposizione 5 anni per fare ciò.
RispondiEliminaSolo col nuovo ponte si potrebbe ovviare alle difficoltà di questi giorni. Sono sicuro che sia il sindaco Ferro, sia l’ex assessore Penzo, l’ex Presidente del consiglio Bullo, ecc. ecc., incolperanno altri della mancata realizzazione dell’opera.