Finisce in pareggio il voto in consiglio comunale, relativo alla mozione che il capogruppo leghista Marco Dolfin aveva presentato contro il sindaco Alessandro Ferro. Dieci voti per parte, col Movimento 5 Stelle in blocco a difendere il primo cittadino, e tutte le opposizioni -esclusa l'ex grillina Maria Chiara Boccato, astenuta- a votare a favore del documento.
Per regolamento, la mozione è stata così respinta, anche se il segnale politico dato alla giunta è stato forte e lascia intendere che gli scossoni si protrarranno anche alla prossima seduta. Lo stesso Ferro, nella replica a Dolfin, aveva confermato di non dimettersi, e aveva attaccato gli "ortodossi" dimissionari: «I loro sono stati tatticismi dell'ultimo minuto, per scrollarsi di dosso le responsabilità».
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venerdì 26 febbraio 2021
NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, FUMATA NERA: SE NE RIPARLA ALLA PROSSIMA SEDUTA. IL SINDACO LASCERÀ I DUE ASSESSORATI AD INTERIM
Fumata nera, oggi in consiglio comunale, per l'elezione del nuovo presidente dell'assemblea cittadina. Tutte e 21 le schede consegnate alla presidente vicaria, Marcellina Segantin, erano bianche; e così pure quelle per l'elezione del vicepresidente di (ex) maggioranza, dopo le dimissioni rispettivamente di Endri Bullo e Davide Penzo.
Non avendo luogo in giornata una seconda votazione, l'argomento sarà il primo all'ordine del giorno della prossima seduta: nelle more dell'elezione, l'incarico sarà ricoperto dall'attuale vice, Segantin appunto, la quale ha già comunicato di non essere disponibile alla presidenza fino alla fine della consiliatura.
Nel frattempo, con l'insediamento di Valentina Boscolo Bragadin tra i banchi del Movimento 5 Stelle, il gruppo ha eletto nuova portavoce Genny Mantoan. Durante i propri interventi, il sindaco Alessandro Ferro ha comunicato che è sua intenzione cedere gli interim degli assessorati alle Politiche Sociali (ricoperto dal 3 giugno 2020, dopo le dimissioni di Luciano Frizziero), all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici, in precedenza delegati ad Alessandra Penzo.
Durante molti frangenti della seduta Ferro è stato invitato dalle opposizioni, in particolare dal leghista Marco Dolfin, a prendere atto di non avere i numeri in consiglio e quindi a dimettersi. La mozione di sfiducia nei suoi confronti verrà discussa entro sera. La seduta è visibile in diretta nel sito del Comune.
Non avendo luogo in giornata una seconda votazione, l'argomento sarà il primo all'ordine del giorno della prossima seduta: nelle more dell'elezione, l'incarico sarà ricoperto dall'attuale vice, Segantin appunto, la quale ha già comunicato di non essere disponibile alla presidenza fino alla fine della consiliatura.
Nel frattempo, con l'insediamento di Valentina Boscolo Bragadin tra i banchi del Movimento 5 Stelle, il gruppo ha eletto nuova portavoce Genny Mantoan. Durante i propri interventi, il sindaco Alessandro Ferro ha comunicato che è sua intenzione cedere gli interim degli assessorati alle Politiche Sociali (ricoperto dal 3 giugno 2020, dopo le dimissioni di Luciano Frizziero), all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici, in precedenza delegati ad Alessandra Penzo.
Durante molti frangenti della seduta Ferro è stato invitato dalle opposizioni, in particolare dal leghista Marco Dolfin, a prendere atto di non avere i numeri in consiglio e quindi a dimettersi. La mozione di sfiducia nei suoi confronti verrà discussa entro sera. La seduta è visibile in diretta nel sito del Comune.
giovedì 25 febbraio 2021
VERTENZA TARI, BOTTA E RISPOSTA TRA BONFÀ (EX M5S) E L'ASSESSORE STECCO: «L'EX CAPOGRUPPO È IMPREPARATO, COMPIE STRAFALCIONI»
Non tarda ad arrivare la risposta dell'assessore al Bilancio e ai Tributi, Daniele Stecco, alle critiche avanzate ieri dall'ex consigliere Paolo Bonfà, in merito alle azioni di recupero di Veritas. «Forse ha dimenticato cosa è accaduto nel 2020 - esordisce Stecco - e quanto dichiarato dimostra anche la sua impreparazione a proposito di quanto è avvenuto dal punto di vista normativo nei tributi, con il sostegno da parte del precedente governo alle famiglie e alle imprese in difficoltà».
Tra le disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale, infatti, vi è stato anche il blocco momentaneo dei pagamenti dei crediti degli enti locali, nonché le ingiunzioni e le azioni esecutive e cautelari per la loro riscossione coattiva. Pertanto gli enti locali e i soggetti affidatari, come nel caso di Veritas, non possono attivare (medio tempore) procedure di recupero coattivo, né adottare ingiunzioni o misure cautelari. Quindi fino al perdurare questa sospensione, non è possibile procedere con le azioni di recupero.
Mentre abbiamo ottenuto un gran risultato, ovvero chiudere con molti concessionari un importante piano di rientro, e recuperando 2.6 milioni di euro. Un lavoro lungo e difficile, che ho voluto instancabilmente portare avanti perché ero e sono sicuro che il dialogo e il confronto sia la soluzione più giusta e soprattutto di grande coraggio, anziché minacciare di far chiudere le attività produttive, specialmente in un momento economico così drammatico.
Veritas, su incarico del Comune, gestisce il tributo per conto dell'ente, per cui è normale che sia la società partecipata ad attivare le procedure di recupero, quando le condizioni lo permetteranno. Quindi, anche in questo caso - conclude Daniele Stecco - Bonfà ha commesso l'ennesimo strafalcione, dicendo che la giunta per mancanza di coraggio chiede a Veritas di agire, visto che è la longa manus del Comune. Comunque se avesse partecipato alla seduta della V commissione (sarebbe stata la sua ultima, prima delle dimissioni alquanto discutibili), questi argomenti gli sarebbero stati spiegati molto chiaramente».
Tra le disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale, infatti, vi è stato anche il blocco momentaneo dei pagamenti dei crediti degli enti locali, nonché le ingiunzioni e le azioni esecutive e cautelari per la loro riscossione coattiva. Pertanto gli enti locali e i soggetti affidatari, come nel caso di Veritas, non possono attivare (medio tempore) procedure di recupero coattivo, né adottare ingiunzioni o misure cautelari. Quindi fino al perdurare questa sospensione, non è possibile procedere con le azioni di recupero.
Mentre abbiamo ottenuto un gran risultato, ovvero chiudere con molti concessionari un importante piano di rientro, e recuperando 2.6 milioni di euro. Un lavoro lungo e difficile, che ho voluto instancabilmente portare avanti perché ero e sono sicuro che il dialogo e il confronto sia la soluzione più giusta e soprattutto di grande coraggio, anziché minacciare di far chiudere le attività produttive, specialmente in un momento economico così drammatico.
Veritas, su incarico del Comune, gestisce il tributo per conto dell'ente, per cui è normale che sia la società partecipata ad attivare le procedure di recupero, quando le condizioni lo permetteranno. Quindi, anche in questo caso - conclude Daniele Stecco - Bonfà ha commesso l'ennesimo strafalcione, dicendo che la giunta per mancanza di coraggio chiede a Veritas di agire, visto che è la longa manus del Comune. Comunque se avesse partecipato alla seduta della V commissione (sarebbe stata la sua ultima, prima delle dimissioni alquanto discutibili), questi argomenti gli sarebbero stati spiegati molto chiaramente».
VERTENZA TARI BALNEARE, PAOLO BONFÀ (EX MOVIMENTO 5 STELLE): «AVEVAMO DATO ALLA GIUNTA GLI STRUMENTI PER AGIRE, MA NON L'HA FATTO»
L'ex capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paolo Bonfà, interviene in merito alla questione degli insoluti TARI, oggetto di vertenza fra Veritas, il Comune e alcuni concessionari balneari. «Dopo aver fatto nulla o quasi per recuperare questi crediti - esordisce l'esponente dell'ala "ortodossa" - ora per giustificare il probabile aumento dell'Irpef l'amministrazione cerca di far credere che si usa il pugno duro in extremis».
Il riferimento è all'ipotesi della riscossione coatta, avanzata dall'assessore al Bilancio e ai Tributi Daniele Stecco: «Noi assieme al resto del gruppo - continua Bonfà - chiedevamo di affrontare la questione con coraggio, e abbiamo dato alla giunta gli strumenti per intervenire, visto che da parte degli assessori tardavano ad arrivare. Nella totale mancanza di coraggio, ora chiedono a Veritas di intervenire.
Ma se fossero stati messi in funzione quegli strumenti che abbiamo reso disponibili, oggi non ci sarebbe stato il rischio di far pagare a tutti i cittadini anche per chi non paga. Probabilmente i "responsabili" del PD - conclude Paolo Bonfà - che sino a ieri facevano una opposizione molto accorata, non solleveranno il caso, come fecero quando l'amministrazione Casson aumento la TARI dell'11%, e loro uscirono per lo spritz della passata campagna elettorale».
Il riferimento è all'ipotesi della riscossione coatta, avanzata dall'assessore al Bilancio e ai Tributi Daniele Stecco: «Noi assieme al resto del gruppo - continua Bonfà - chiedevamo di affrontare la questione con coraggio, e abbiamo dato alla giunta gli strumenti per intervenire, visto che da parte degli assessori tardavano ad arrivare. Nella totale mancanza di coraggio, ora chiedono a Veritas di intervenire.
Ma se fossero stati messi in funzione quegli strumenti che abbiamo reso disponibili, oggi non ci sarebbe stato il rischio di far pagare a tutti i cittadini anche per chi non paga. Probabilmente i "responsabili" del PD - conclude Paolo Bonfà - che sino a ieri facevano una opposizione molto accorata, non solleveranno il caso, come fecero quando l'amministrazione Casson aumento la TARI dell'11%, e loro uscirono per lo spritz della passata campagna elettorale».
DOMANI SEDUTA CRUCIALE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CHIOGGIA: CHI SARÀ IL NUOVO PRESIDENTE? RESISTERÀ LA GIUNTA FERRO?
Domani pomeriggio, venerdì 26 dalle ore 14.30, avrà luogo la seduta del consiglio comunale di Chioggia più importante degli ultimi anni. Dopo le dimissioni di cinque consiglieri del Movimento 5 Stelle, tra cui il presidente dell'assemblea Endri Bullo e il vicepresidente Davide Penzo, il consesso sarà chiamato a designare il nuovo vertice: al momento nell'ufficio di presidenza rimane Marcellina Segantin, ma la capogruppo di ChioggiaViva -che pure presiederà la seduta di domani in sala consiliare- non pare avere l'intenzione di ricoprire l'incarico fino all'eventuale scadenza naturale della consiliatura, a primavera inoltrata, per via degli impegni professionali.
Rimane quindi la curiosità relativa al nome del nuovo o della nuova presidente: con la surroga della stellata Valentina Boscolo Bragadin, l'ex maggioranza a 5 Stelle diventerà nominalmente minoranza, contando su 10 consiglieri a fronte degli 11 di tutte le opposizioni, naturalmente divise nei gruppi che rappresentano quasi tutto lo spettro politico. Fra i 19 argomenti all'ordine del giorno, è superata dai fatti solo la mozione che chiedeva al sindaco il ritiro delle deleghe all'ormai ex assessora ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica Alessandra Penzo, la quale ha provveduto a dimettersi la scorsa settimana. Resta in piedi, invece, la mozione di sfiducia di Marco Dolfin al sindaco Ferro.
Fra gli altri temi in discussione, il regolamento per il centro di sbarco dei molluschi a punta Poli (osteggiato dai residenti nell'isola), l'ampliamento della darsena Montecarlo di Sottomarina, la situazione in ACTV con la disdetta degli accordi integrativi aziendali di secondo livello verso i lavoratori dipendenti, l'ufficio del giudice di pace: riguardo tale questione, il consigliere Beniamino Boscolo e la stessa Segantin avrebbero ipotizzato infatti una possibile strada da percorrere affinché il servizio, importante per la soluzione di piccole controversie, rimanga ubicato a Chioggia. La seduta sarà trasmessa in diretta video dal sito dell'ente.
Rimane quindi la curiosità relativa al nome del nuovo o della nuova presidente: con la surroga della stellata Valentina Boscolo Bragadin, l'ex maggioranza a 5 Stelle diventerà nominalmente minoranza, contando su 10 consiglieri a fronte degli 11 di tutte le opposizioni, naturalmente divise nei gruppi che rappresentano quasi tutto lo spettro politico. Fra i 19 argomenti all'ordine del giorno, è superata dai fatti solo la mozione che chiedeva al sindaco il ritiro delle deleghe all'ormai ex assessora ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica Alessandra Penzo, la quale ha provveduto a dimettersi la scorsa settimana. Resta in piedi, invece, la mozione di sfiducia di Marco Dolfin al sindaco Ferro.
Fra gli altri temi in discussione, il regolamento per il centro di sbarco dei molluschi a punta Poli (osteggiato dai residenti nell'isola), l'ampliamento della darsena Montecarlo di Sottomarina, la situazione in ACTV con la disdetta degli accordi integrativi aziendali di secondo livello verso i lavoratori dipendenti, l'ufficio del giudice di pace: riguardo tale questione, il consigliere Beniamino Boscolo e la stessa Segantin avrebbero ipotizzato infatti una possibile strada da percorrere affinché il servizio, importante per la soluzione di piccole controversie, rimanga ubicato a Chioggia. La seduta sarà trasmessa in diretta video dal sito dell'ente.
CRISI IN COMUNE E NEL M5S, GIORGIO BELLEMO (ASCOT): L'EX ASSESSORA ALESSANDRA PENZO HA CERCATO DI COINVOLGERE TUTTE LE CATEGORIE, IL SINDACO NO
Il presidente dei concessionari balneari riuniti in ASCOT, Giorgio Bellemo, torna sulla crisi in Comune e l'ipotesi di commissariamento. «Vengo accusato di fare attività politica e non associativa - esordisce Bellemo - ma credo tutti la facciano, e io forse meno di altri. Nel 2016 molti concessionari balneari si candidarono in ChioggiaViva e altrove, noi rimanemmo fuori. La mia esperienza diretta risale al consiglio comunale 1988-91, nelle file del PCI allora all'opposizione, e poi venne il commissario: non c'erano "responsabili" allora...».
Entrando nel merito, ASCOT dal 2016 chiede modifiche al regolamento della TARI, mai finora arrivate: «Chiedo all'assessore Stecco - continua il presidente - quanti siano gli operatori non domestici ancora morosi. Rivolga la domanda a Veritas, dividendoli per associazione. Così poi bisognerà capire se "si pesano" o "si contano", perché la modifica al regolamento non è e non dev'essere un premio a qualcuno».
Giorgio Bellemo rende "l'onore delle armi" all'ex assessora ai Lavori Pubblici, Alessandra Penzo: «Ammetto che lei ha cercato di coinvolgere tutti, a differenza del sindaco Ferro, il quale l'ha solo annunciato. Ora avrà di nuovo una maggioranza trasversale, il presidente del consiglio apparterrà alle opposizioni: ma non chiamiamolo senso di responsabilità».
Entrando nel merito, ASCOT dal 2016 chiede modifiche al regolamento della TARI, mai finora arrivate: «Chiedo all'assessore Stecco - continua il presidente - quanti siano gli operatori non domestici ancora morosi. Rivolga la domanda a Veritas, dividendoli per associazione. Così poi bisognerà capire se "si pesano" o "si contano", perché la modifica al regolamento non è e non dev'essere un premio a qualcuno».
Giorgio Bellemo rende "l'onore delle armi" all'ex assessora ai Lavori Pubblici, Alessandra Penzo: «Ammetto che lei ha cercato di coinvolgere tutti, a differenza del sindaco Ferro, il quale l'ha solo annunciato. Ora avrà di nuovo una maggioranza trasversale, il presidente del consiglio apparterrà alle opposizioni: ma non chiamiamolo senso di responsabilità».
mercoledì 24 febbraio 2021
PATTI TERRITORIALI, NUOVO BANDO DEL MINISTERO PER LO SVILUPPO ECONOMICO: L'ASSESSORE STECCO, «PARTECIPERÀ ANCHE IL COMUNE DI CHIOGGIA»
A breve il Ministero dello Sviluppo Economico pubblicherà un nuovo bando per finanziare i patti territoriali ancora operativi. Ogni soggetto responsabile - come si evince dall'articolo 3 del decreto che indica i criteri di ammissione - potrà presentare un solo progetto pilota, costituito da singoli interventi pubblici e/o interventi imprenditoriali tra loro coerenti, sulla base di temi predefiniti. Il progetto pilota deve essere accompagnato da uno studio di fattibilità tecnico-economica, finalizzato ad illustrare i contenuti tecnici dell'iniziativa, l’analisi costi-benefici della fattibilità economica, e corredato da previsioni finanziarie fino al termine delle attività. Il bando fisserà l’ammontare massimo del contributo assegnabile ad ogni progetto pilota, in funzione delle risorse residue dei patti territoriali resesi disponibili.
«Quello di Chioggia, Cavarzere e Cona è un patto territoriale ancora attivo – spiega l'assessore al Bilancio e alle Società Partecipate, Daniele Stecco – per cui possiamo e dobbiamo partecipare, al fine di portare nuovi incentivi nel territorio, sia per opere pubbliche, che per sostenere la crescita delle aziende. Ricordo, ad esempio, alcune azioni in campo infrastrutturale finanziate e concluse, che hanno riguardato il mercato ortofrutticolo di Brondolo, con la realizzazione delle nuove celle frigo, il mercato ittico all’ingrosso con l'adeguamento strutturale della sala aste, l'area attrezzata per la sosta di camper a Borgo San Giovanni e il centro di sbarco dei molluschi a punta Poli. Rimarremo in stretto contatto con gli uffici della Città Metropolitana, che è l'attuale soggetto responsabile per la gestione di tali fondi – continua l'assessore Stecco – affinché si adoperino per presentare i progetti necessari. Un'occasione da non perdere di vista, un lavoro importante di vasto respiro da portare avanti per accedere a nuove risorse per il sistema produttivo e per rilanciare il territorio clodiense».
«Quello di Chioggia, Cavarzere e Cona è un patto territoriale ancora attivo – spiega l'assessore al Bilancio e alle Società Partecipate, Daniele Stecco – per cui possiamo e dobbiamo partecipare, al fine di portare nuovi incentivi nel territorio, sia per opere pubbliche, che per sostenere la crescita delle aziende. Ricordo, ad esempio, alcune azioni in campo infrastrutturale finanziate e concluse, che hanno riguardato il mercato ortofrutticolo di Brondolo, con la realizzazione delle nuove celle frigo, il mercato ittico all’ingrosso con l'adeguamento strutturale della sala aste, l'area attrezzata per la sosta di camper a Borgo San Giovanni e il centro di sbarco dei molluschi a punta Poli. Rimarremo in stretto contatto con gli uffici della Città Metropolitana, che è l'attuale soggetto responsabile per la gestione di tali fondi – continua l'assessore Stecco – affinché si adoperino per presentare i progetti necessari. Un'occasione da non perdere di vista, un lavoro importante di vasto respiro da portare avanti per accedere a nuove risorse per il sistema produttivo e per rilanciare il territorio clodiense».
AUMENTO DEL 700% DEI CANONI DEMANIALI MARITTIMI, UNA MOZIONE DI DOLFIN IMPEGNA LA REGIONE A CHIEDERE AL GOVERNO DI ABBASSARLI
Il consiglio regionale del Veneto ieri ha approvato una mozione presentata dal consigliere chioggiotto Marco Dolfin, indirizzata a impegnare la giunta Zaia a farsi portavoce con il governo centrale per rivedere l'aumento fino al 700% dei canoni demaniali marittimi, deliberato con il decreto "agosto".
In tale occasione, infatti, il consiglio dei ministri aveva portato la soglia minima da 363 euro a 2500 euro annui, anche nei confronti dei titolari di micro-concessioni come i cartelli pubblicitari, le edicole, i campi sportivi, i rimessaggi per i surf, oltre che gli stabilimenti balneari.
«Ma la materia - spiega Dolfin - riguarda anche il settore della pesca e dell'acquacoltura, già ampiamente fiaccati dall'emergenza sanitaria ancora in corso. Queste imprese hanno bisogno di aiuti, non di salassi». Pertanto il voto di palazzo Ferro Fini dà in mano alla giunta regionale uno strumento di pressione nei confronti delle istituzioni romane, che con il cambio di governo potrebbero essere più propense a rivedere la norma vessatoria, prima che ulteriori imprese siano condannate alla chiusura.
In tale occasione, infatti, il consiglio dei ministri aveva portato la soglia minima da 363 euro a 2500 euro annui, anche nei confronti dei titolari di micro-concessioni come i cartelli pubblicitari, le edicole, i campi sportivi, i rimessaggi per i surf, oltre che gli stabilimenti balneari.
«Ma la materia - spiega Dolfin - riguarda anche il settore della pesca e dell'acquacoltura, già ampiamente fiaccati dall'emergenza sanitaria ancora in corso. Queste imprese hanno bisogno di aiuti, non di salassi». Pertanto il voto di palazzo Ferro Fini dà in mano alla giunta regionale uno strumento di pressione nei confronti delle istituzioni romane, che con il cambio di governo potrebbero essere più propense a rivedere la norma vessatoria, prima che ulteriori imprese siano condannate alla chiusura.
martedì 23 febbraio 2021
OSSERVATORIO ELETTORALE: SOGNANDO IL "DRAGHI CHIOGGIOTTO", I PARTITI STUDIANO LA SCACCHIERA IN ATTESA DELLA DATA DEL VOTO. E C'È CHI SI RITIRA
Quinta puntata dell'osservatorio elettorale di Chioggia Azzurra, al culmine di una settimana molto intensa per la politica chioggiotta. Dalle dimissioni dell'assessora Alessandra Penzo a quelle di cinque consiglieri "ortodossi" del Movimento 5 Stelle, l'incognita relativa alla tenuta del consiglio comunale si sposta sul piano politico, col possibile sostegno delle esponenti del PD quale preludio alla ventilata alleanza elettorale per le comunali.
Era stata proprio l'assessora dimissionaria, assieme all'ex consigliere Daniele Padoan, a raccontare le modalità con cui il 2 dicembre scorso -come anticipato da Chioggia Azzurra ancora il 20 dicembre- era pervenuto alla scelta dell'alleanza.
Due soli voti di margine, con il coinvolgimento (finora non smentito) degli assessori "non politici", ovvero non iscritti a Rousseau e che mai prima erano entrati nelle decisioni costituenti del Movimento.
Se PD e M5S stanno ancora trattando -al tavolo, segnala Alessandra Penzo, sarebbe seduto anche il vicesindaco Marco Veronese- l'unica forza uscita finora allo scoperto è Energia Civica: la lista, costituita sulla scorta dell'esperienza del comitato No Gpl, si è presentata venerdì scorso a palazzo Goldoni, annunciando qualche nome dei propri compagni di strada e fornendo un "metodo" partecipativo che ricorda, vagamente, gli albori dello stesso Movimento 5 Stelle.
Ha colpito, in tale occasione, l'ipotesi (utopistica?) lanciata da Maria Rosa Boscolo Chio, di un programma "di buon senso e di cose da fare", condiviso fra tutte le forze politiche cittadine: esplicito il riferimento all'esperienza romana che ha portato alla formazione del governo Draghi, ma è difficile riprodurre nel contesto "agonistico" di un consiglio comunale le stesse condizioni. Oltre, va da sé, alla difficoltà di individuare a Chioggia una figura manageriale di analogo spessore, e che sia pure disponibile...
Sul fronte destro, tutto tace in attesa di una risposta in tal senso (questione pure anticipata una settimana fa da Chioggia Azzurra): ma se è vero che gli incontri avvenuti finora hanno coinvolto la Lega -che espone sempre Fabio Nordio- assieme a Fratelli d'Italia e a Forza Italia, pare che ChioggiaViva si stia "chiamando fuori", disimpegnandosi per stare alla finestra: la civica, capace di esprimere nel 2016 la candidata sindaca Marcellina Segantin, è costituita da molti esponenti delle categorie d'impresa che, con questi chiari di luna, ripiegano sulla propria attività.
Era stata proprio l'assessora dimissionaria, assieme all'ex consigliere Daniele Padoan, a raccontare le modalità con cui il 2 dicembre scorso -come anticipato da Chioggia Azzurra ancora il 20 dicembre- era pervenuto alla scelta dell'alleanza.
Due soli voti di margine, con il coinvolgimento (finora non smentito) degli assessori "non politici", ovvero non iscritti a Rousseau e che mai prima erano entrati nelle decisioni costituenti del Movimento.
Se PD e M5S stanno ancora trattando -al tavolo, segnala Alessandra Penzo, sarebbe seduto anche il vicesindaco Marco Veronese- l'unica forza uscita finora allo scoperto è Energia Civica: la lista, costituita sulla scorta dell'esperienza del comitato No Gpl, si è presentata venerdì scorso a palazzo Goldoni, annunciando qualche nome dei propri compagni di strada e fornendo un "metodo" partecipativo che ricorda, vagamente, gli albori dello stesso Movimento 5 Stelle.
Ha colpito, in tale occasione, l'ipotesi (utopistica?) lanciata da Maria Rosa Boscolo Chio, di un programma "di buon senso e di cose da fare", condiviso fra tutte le forze politiche cittadine: esplicito il riferimento all'esperienza romana che ha portato alla formazione del governo Draghi, ma è difficile riprodurre nel contesto "agonistico" di un consiglio comunale le stesse condizioni. Oltre, va da sé, alla difficoltà di individuare a Chioggia una figura manageriale di analogo spessore, e che sia pure disponibile...
Sul fronte destro, tutto tace in attesa di una risposta in tal senso (questione pure anticipata una settimana fa da Chioggia Azzurra): ma se è vero che gli incontri avvenuti finora hanno coinvolto la Lega -che espone sempre Fabio Nordio- assieme a Fratelli d'Italia e a Forza Italia, pare che ChioggiaViva si stia "chiamando fuori", disimpegnandosi per stare alla finestra: la civica, capace di esprimere nel 2016 la candidata sindaca Marcellina Segantin, è costituita da molti esponenti delle categorie d'impresa che, con questi chiari di luna, ripiegano sulla propria attività.
RISTORI PER I DANNI DOPO LA TROMBA D’ARIA DEL 15 OTTOBRE 2020, PASSA ALL’UNANIMITÀ IN REGIONE LA MOZIONE DI MONTANARIELLO
Il consiglio regionale del Veneto ha approvato all'unanimità una mozione che chiede alla giunta Zaia di sostenere cittadini e imprese colpite dalla tromba d'aria dello scorso 15 ottobre, che aveva scaricato i propri danni in particolare sopra Sottomarina e Borgo San Giovanni. «Finalmente è stata discussa la prima mozione della legislatura - spiega il promotore, Jonatan Montanariello - presentata ormai il 21 ottobre scorso, all'indomani del fatto atmosferico. Speriamo che adesso arrivino in tempi brevi anche le risorse a sostegno della città».
Si tratta di un testo sostenuto dal gruppo del Partito Democratico e dalla consigliera Erika Baldin del Movimento 5 Stelle, modificato in corso d'opera d'accordo con l'assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, dal momento che nel frattempo la Regione aveva dichiarato lo stato di crisi. «Per noi - conclude Montanariello - pungolare la Regione o il governo non fa differenza, l’essenziale è raggiungere il risultato, ovvero far arrivare risorse ad un territorio già pesantemente colpito dalla pandemia. Questa condivisione trasversale consente di essere ottimisti a proposito del fatto che nessuno abbasserà la guardia, tornando alla carica qualora i ristori non dovessero arrivare a breve».
Si tratta di un testo sostenuto dal gruppo del Partito Democratico e dalla consigliera Erika Baldin del Movimento 5 Stelle, modificato in corso d'opera d'accordo con l'assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, dal momento che nel frattempo la Regione aveva dichiarato lo stato di crisi. «Per noi - conclude Montanariello - pungolare la Regione o il governo non fa differenza, l’essenziale è raggiungere il risultato, ovvero far arrivare risorse ad un territorio già pesantemente colpito dalla pandemia. Questa condivisione trasversale consente di essere ottimisti a proposito del fatto che nessuno abbasserà la guardia, tornando alla carica qualora i ristori non dovessero arrivare a breve».
GLI "ORTODOSSI": «L'ALLEANZA COL PD VOTATA DAL M5S IL 2 DICEMBRE, C'ERANO ANCHE GLI ASSESSORI NON POLITICI. VICESINDACO NELLA DELEGAZIONE TRATTANTE»
Durante la conferenza stampa degli "ortodossi" del Movimento 5 Stelle, venerdì scorso, sono emersi per loro voce molti nuovi dettagli relativi alla possibile, futura alleanza per le elezioni comunali di Chioggia tra chi attualmente rappresenta il M5S -in primis, la consigliera regionale Erika Baldin- e il Partito Democratico, della quale Chioggia Azzurra aveva parlato già il 20 dicembre 2020.
Il 2 dicembre scorso, infatti, il gruppo consiliare e i militanti del Movimento avevano votato online a maggioranza -con soli due voti di scarto- per l'avvio del dialogo preliminare a una potenziale alleanza: «Hanno votato - spiega l'ex assessora Alessandra Penzo - anche gli assessori "non politici", ovvero Daniele Stecco, Isabella Penzo e Genny Cavazzana, che non sono iscritti alla piattaforma Rousseau». Alle riunioni settimanali, continua Penzo, «ero l'unica assessora a partecipare. Gli altri erano "presenti" solo via messaggio, era il sindaco stesso a dire loro di non presenziare. Anche tre o quattro consiglieri comunali non avevano mai partecipato agli incontri di aggiornamento, né intervenivano in consiglio: li chiamo "i muti e dormienti"». Il riferimento, in particolare, è a Claudia Convento e Giovanni Tiozzo Netti.
Rincara la dose l'ex consigliere Daniele Padoan: «Alcuni assessori non hanno mai parlato a nome del M5S, né si sono dichiarati appartenenti ad esso. Ma quando c'è stato da votare per l'alleanza con il PD, essi c'erano. Ricordo l'incitamento di Erika Baldin e del suo compagno Antonio Codemo, consulente per le relazioni esterne del ministro Federico d'Incà, che ci chiedevano di "essere democristiani e aprire le porte". Poi Davide Penzo (anch'egli dimissionario dal consiglio comunale, ndr) aveva promosso l'ipotesi di adottare un "vademecum" per avvicinarsi al dialogo con il PD, contenente i princìpi e gli argomenti irrinunciabili per noi. Ma dall'altra parte del Movimento ci è stato detto che eravamo ormai fuori dai giochi, vantandosi anche di un certo "cinismo politico". Da allora siamo stati esclusi dalle comunicazioni».
Ora potrebbe essere proprio il PD a sostenere in consiglio la giunta Ferro, provvedimento dopo provvedimento: «La segretaria democratica Barbara Penzo - nota l'omonima Alessandra - ha dichiarato di non sostenere la mozione del leghista Dolfin contro il sindaco. È ora che l'alleanza tra PD e 5 Stelle esca allo scoperto: lo stesso vicesindaco Marco Veronese siede al tavolo di contrattazione. Piuttosto - prosegue l'ex titolare delle deleghe ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica - mi stupisco del fatto che il sindaco sostenga di condividere i singoli provvedimenti con i gruppi di minoranza, dal momento che in questi anni non ha comunicato con gli assessori, non ha messo d'accordo la giunta e i consiglieri, non ha mai aperto la porta all'opposizione, cosa che invece io ho fatto, e me ne vanto».
Cosa accadrà in consiglio, lo conferma l'ex capogruppo Paolo Bonfà: «Ci sono due consigliere "responsabili" del PD, oltre alla subentrante Valentina Boscolo Bragadin che ha dichiarato il proprio sostegno al sindaco. Il consiglio comunale può continuare a funzionare in modo imperfetto, con la metà dei seggi occupati più il sindaco. Vorrà dire che la minoranza diventerà maggioranza. Per quanto ci riguarda - continua Bonfà - non ci sono stati accordi con l'opposizione tesi a far cadere il consiglio. La nostra azione è autonoma, al contrario di quanto ci viene accusato dal resto della maggioranza: strano però che la mozione delle opposizioni contro Alessandra Penzo sia arrivata solo due giorni prima rispetto alla lettera degli altri consiglieri del M5S, accusatoria nei suoi confronti...».
Lo stesso Bonfà rivela di essere stato a volte in minoranza nel gruppo («ad esempio, inizialmente, contro l'estromissione di Maria Chiara Boccato»), ma da presidente dei consiglieri ha portato la voce dei maggioritari. «Tuttavia - valuta l'ormai ex capogruppo - non c'è mai stato un dialogo con le opposizioni, perché esse non sono state leali con noi. Ecco perché non aspettiamo il consiglio comunale per dimetterci in blocco». Gli "ortodossi" ne hanno anche per minare il rapporto tra la consigliera regionale Baldin, il sindaco Ferro e il vicesindaco Veronese: «Erika - dicono - ha più volte sostenuto che né l'uno né l'altro fossero spendibili per il futuro del Movimento a Chioggia. Anzi, la stessa consigliera regionale si era esposta per Alessandra Penzo, arrivando a prenotare spazi televisivi in suo vantaggio...».
Lo stato delle cose in seno al M5S chioggiotto è stato portato all'attenzione anche degli organismi dirigenti romani: «Abbiamo scritto a Vito Crimi - spiega proprio la Penzo - ai probiviri e ai parlamentari del territorio, affinché la situazione potesse essere sanata. Volevamo lavare i panni sporchi in casa, ma anche i parlamentari sanno che ormai a Chioggia non ci sono più le condizioni per andare avanti». E ora, cosa succederà politicamente ai cinque "ortodossi" e a chi li segue? «Abbiamo il supporto di una parte del Movimento, quella che ha detto no al governo Draghi. Ci riconosciamo in figure come Alessandro di Battista ma anche l'ex sindaco di Mira Alvise Maniero, che alla Camera è intervenuto per dichiarare la propria sfiducia verso alleanze innaturali».
Infine le parole dell'ex presidente del consiglio comunale, Endri Bullo: «Eravamo tutti d'accordo che il sindaco Ferro non fosse da ricandidare, e già avevamo mandato giù a malincuore il rospo della defenestrazione dell'ex assessora Elga Messina. Poi Alessandra ha svolto un lavoro egregio, ora la città può cominciare a mostrare un aspetto diverso e più funzionale rispetto a prima. Per tutta la durata del mandato ci sono stati screzi, ma l'unità del gruppo politico è stata tale da superarli e proseguire. Ma la sterzata verso il venturo rapporto elettorale col PD ha determinato la goccia nel proverbiale vaso, da un giorno all'altro: la regia di questa alleanza non è locale, ma governativa e portata avanti a livello regionale.
Noi seguiamo i princìpi del Movimento e non li cambiamo, se dopo tanti anni sono confluito nel M5S perché non avevo la fiducia in certi personaggi del PD di Chioggia, e ora non vendo la faccia per mantenere la poltrona. Quanto agli altri fuoriusciti del passato, posso dire che Gianluca Naccari (ora in Fratelli d'Italia, ndr) ha una visione molto distante dalla nostra. Grazie - conclude Bullo - ai dipendenti comunali che mi hanno fatto sentire un loro collega, allo staff dell'ufficio di presidenza con Marina Mulonia e il funzionario Mauro Rosteghin, sempre disponibile in qualsiasi giorno e ora, che hanno permesso di svolgere le complicate attività attuali per condurre le sedute del consiglio comunale». In tal sede, venerdì pomeriggio, la resa dei conti: «Domani è un altro giorno».
Il 2 dicembre scorso, infatti, il gruppo consiliare e i militanti del Movimento avevano votato online a maggioranza -con soli due voti di scarto- per l'avvio del dialogo preliminare a una potenziale alleanza: «Hanno votato - spiega l'ex assessora Alessandra Penzo - anche gli assessori "non politici", ovvero Daniele Stecco, Isabella Penzo e Genny Cavazzana, che non sono iscritti alla piattaforma Rousseau». Alle riunioni settimanali, continua Penzo, «ero l'unica assessora a partecipare. Gli altri erano "presenti" solo via messaggio, era il sindaco stesso a dire loro di non presenziare. Anche tre o quattro consiglieri comunali non avevano mai partecipato agli incontri di aggiornamento, né intervenivano in consiglio: li chiamo "i muti e dormienti"». Il riferimento, in particolare, è a Claudia Convento e Giovanni Tiozzo Netti.
Rincara la dose l'ex consigliere Daniele Padoan: «Alcuni assessori non hanno mai parlato a nome del M5S, né si sono dichiarati appartenenti ad esso. Ma quando c'è stato da votare per l'alleanza con il PD, essi c'erano. Ricordo l'incitamento di Erika Baldin e del suo compagno Antonio Codemo, consulente per le relazioni esterne del ministro Federico d'Incà, che ci chiedevano di "essere democristiani e aprire le porte". Poi Davide Penzo (anch'egli dimissionario dal consiglio comunale, ndr) aveva promosso l'ipotesi di adottare un "vademecum" per avvicinarsi al dialogo con il PD, contenente i princìpi e gli argomenti irrinunciabili per noi. Ma dall'altra parte del Movimento ci è stato detto che eravamo ormai fuori dai giochi, vantandosi anche di un certo "cinismo politico". Da allora siamo stati esclusi dalle comunicazioni».
Ora potrebbe essere proprio il PD a sostenere in consiglio la giunta Ferro, provvedimento dopo provvedimento: «La segretaria democratica Barbara Penzo - nota l'omonima Alessandra - ha dichiarato di non sostenere la mozione del leghista Dolfin contro il sindaco. È ora che l'alleanza tra PD e 5 Stelle esca allo scoperto: lo stesso vicesindaco Marco Veronese siede al tavolo di contrattazione. Piuttosto - prosegue l'ex titolare delle deleghe ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica - mi stupisco del fatto che il sindaco sostenga di condividere i singoli provvedimenti con i gruppi di minoranza, dal momento che in questi anni non ha comunicato con gli assessori, non ha messo d'accordo la giunta e i consiglieri, non ha mai aperto la porta all'opposizione, cosa che invece io ho fatto, e me ne vanto».
Cosa accadrà in consiglio, lo conferma l'ex capogruppo Paolo Bonfà: «Ci sono due consigliere "responsabili" del PD, oltre alla subentrante Valentina Boscolo Bragadin che ha dichiarato il proprio sostegno al sindaco. Il consiglio comunale può continuare a funzionare in modo imperfetto, con la metà dei seggi occupati più il sindaco. Vorrà dire che la minoranza diventerà maggioranza. Per quanto ci riguarda - continua Bonfà - non ci sono stati accordi con l'opposizione tesi a far cadere il consiglio. La nostra azione è autonoma, al contrario di quanto ci viene accusato dal resto della maggioranza: strano però che la mozione delle opposizioni contro Alessandra Penzo sia arrivata solo due giorni prima rispetto alla lettera degli altri consiglieri del M5S, accusatoria nei suoi confronti...».
Lo stesso Bonfà rivela di essere stato a volte in minoranza nel gruppo («ad esempio, inizialmente, contro l'estromissione di Maria Chiara Boccato»), ma da presidente dei consiglieri ha portato la voce dei maggioritari. «Tuttavia - valuta l'ormai ex capogruppo - non c'è mai stato un dialogo con le opposizioni, perché esse non sono state leali con noi. Ecco perché non aspettiamo il consiglio comunale per dimetterci in blocco». Gli "ortodossi" ne hanno anche per minare il rapporto tra la consigliera regionale Baldin, il sindaco Ferro e il vicesindaco Veronese: «Erika - dicono - ha più volte sostenuto che né l'uno né l'altro fossero spendibili per il futuro del Movimento a Chioggia. Anzi, la stessa consigliera regionale si era esposta per Alessandra Penzo, arrivando a prenotare spazi televisivi in suo vantaggio...».
Lo stato delle cose in seno al M5S chioggiotto è stato portato all'attenzione anche degli organismi dirigenti romani: «Abbiamo scritto a Vito Crimi - spiega proprio la Penzo - ai probiviri e ai parlamentari del territorio, affinché la situazione potesse essere sanata. Volevamo lavare i panni sporchi in casa, ma anche i parlamentari sanno che ormai a Chioggia non ci sono più le condizioni per andare avanti». E ora, cosa succederà politicamente ai cinque "ortodossi" e a chi li segue? «Abbiamo il supporto di una parte del Movimento, quella che ha detto no al governo Draghi. Ci riconosciamo in figure come Alessandro di Battista ma anche l'ex sindaco di Mira Alvise Maniero, che alla Camera è intervenuto per dichiarare la propria sfiducia verso alleanze innaturali».
Infine le parole dell'ex presidente del consiglio comunale, Endri Bullo: «Eravamo tutti d'accordo che il sindaco Ferro non fosse da ricandidare, e già avevamo mandato giù a malincuore il rospo della defenestrazione dell'ex assessora Elga Messina. Poi Alessandra ha svolto un lavoro egregio, ora la città può cominciare a mostrare un aspetto diverso e più funzionale rispetto a prima. Per tutta la durata del mandato ci sono stati screzi, ma l'unità del gruppo politico è stata tale da superarli e proseguire. Ma la sterzata verso il venturo rapporto elettorale col PD ha determinato la goccia nel proverbiale vaso, da un giorno all'altro: la regia di questa alleanza non è locale, ma governativa e portata avanti a livello regionale.
Noi seguiamo i princìpi del Movimento e non li cambiamo, se dopo tanti anni sono confluito nel M5S perché non avevo la fiducia in certi personaggi del PD di Chioggia, e ora non vendo la faccia per mantenere la poltrona. Quanto agli altri fuoriusciti del passato, posso dire che Gianluca Naccari (ora in Fratelli d'Italia, ndr) ha una visione molto distante dalla nostra. Grazie - conclude Bullo - ai dipendenti comunali che mi hanno fatto sentire un loro collega, allo staff dell'ufficio di presidenza con Marina Mulonia e il funzionario Mauro Rosteghin, sempre disponibile in qualsiasi giorno e ora, che hanno permesso di svolgere le complicate attività attuali per condurre le sedute del consiglio comunale». In tal sede, venerdì pomeriggio, la resa dei conti: «Domani è un altro giorno».
lunedì 22 febbraio 2021
VALENTINA BOSCOLO BRAGADIN NUOVA CONSIGLIERA COMUNALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE. VENERDÌ LA SEDUTA DELL'ASSEMBLEA CITTADINA
La seduta del consiglio comunale di Chioggia, originariamente prevista per oggi pomeriggio, è stata convocata per venerdì 26 febbraio alle ore 14.30. All'ordine del giorno 19 argomenti, uno dei quali già superato dagli eventi degli ultimi giorni, con le dimissioni dell'ex assessora Alessandra Penzo. Per quanto riguarda i cinque consiglieri del M5S dimissionari, solo una dei due non eletti che risultavano ancora nella lista elettorale del 2016 ha accettato l'incarico: è Valentina Boscolo Bragadin, che sostituirà Daniele Padoan.
La neoconsigliera (38 preferenze) ha firmato stamane in municipio l'accettazione dell'incarico, mentre il collega di lista Matteo Finotto (9 voti conseguiti cinque anni fa) ha comunicato via lettera la propria impossibilità a ricoprire il ruolo. All'inizio della seduta di venerdì, l'assemblea cittadina dovrà eleggere il nuovo presidente e il nuovo vicepresidente, in rispettiva sostituzione di Endri Bullo e Davide Penzo: l'altra vicepresidente, tutt'ora in carica, è Marcellina Segantin di ChioggiaViva.
La neoconsigliera (38 preferenze) ha firmato stamane in municipio l'accettazione dell'incarico, mentre il collega di lista Matteo Finotto (9 voti conseguiti cinque anni fa) ha comunicato via lettera la propria impossibilità a ricoprire il ruolo. All'inizio della seduta di venerdì, l'assemblea cittadina dovrà eleggere il nuovo presidente e il nuovo vicepresidente, in rispettiva sostituzione di Endri Bullo e Davide Penzo: l'altra vicepresidente, tutt'ora in carica, è Marcellina Segantin di ChioggiaViva.
SLITTA DI 15 GIORNI LA SCADENZA DEL BANDO PER IL BILANCIO PARTECIPATIVO: NEL SITO DEL COMUNE DI CHIOGGIA LE RISPOSTE A DOMANDE FREQUENTI
La scadenza per presentare progetti all'attenzione del Comune di Chioggia, nell'ambito della prima edizione sperimentale del bilancio partecipativo dell'ente, slitta dal 1° marzo al giorno 15 dello stesso mese, sempre attraverso la scheda di partecipazione e l'invio tramite posta elettronica certificata. La motivazione risiede nei numerosi quesiti pervenuti in municipio, circostanza che ha indotto l'amministrazione a pubblicare nel proprio sito le "FAQ", ovvero le domande frequentemente rivolte con le risposte relative ai temi e alle modalità ammissibili.
«Molte richieste di chiarimenti – spiega l'assessore al Bilancio, Daniele Stecco – arrivate alla email dedicata, a cui è chiamato a rispondere il tavolo tecnico comunale preposto, riguardano le aree d'intervento. Che, ricordo, sono quattro: aree verdi e ambiente; politiche sociali, educative e giovanili; sviluppo economico e turistico; attività socio-culturali e sportive. Il bilancio partecipativo deve essere considerato alla pari di un concorso di idee o di progetti che, se ritenuti ammissibili e rientranti nella graduatoria a seguito della votazione pubblica, poi saranno realizzate dall'amministrazione, non dai privati promotori.
Non si configura pertanto come un bando per ricevere un contributo. Successivamente alla data di conclusione prevista per la presentazione dei progetti – conclude l'assessore Stecco – gli stessi saranno soggetti ad una verifica di fattibilità, e a seguire verrà redatto il documento di partecipazione, il quale conterrà tutti i progetti che saranno stati ritenuti ammissibili: nel caso fosse necessario, sarà organizzata una votazione pubblica al fine di stilare una graduatoria dei progetti finanziabili nel 2021. Sono già arrivate diverse domande per partecipare a questa prima edizione sperimentale, ma confidiamo che con i chiarimenti e la proroga della scadenza di due settimane, possano essere ancora di più».
«Molte richieste di chiarimenti – spiega l'assessore al Bilancio, Daniele Stecco – arrivate alla email dedicata, a cui è chiamato a rispondere il tavolo tecnico comunale preposto, riguardano le aree d'intervento. Che, ricordo, sono quattro: aree verdi e ambiente; politiche sociali, educative e giovanili; sviluppo economico e turistico; attività socio-culturali e sportive. Il bilancio partecipativo deve essere considerato alla pari di un concorso di idee o di progetti che, se ritenuti ammissibili e rientranti nella graduatoria a seguito della votazione pubblica, poi saranno realizzate dall'amministrazione, non dai privati promotori.
Non si configura pertanto come un bando per ricevere un contributo. Successivamente alla data di conclusione prevista per la presentazione dei progetti – conclude l'assessore Stecco – gli stessi saranno soggetti ad una verifica di fattibilità, e a seguire verrà redatto il documento di partecipazione, il quale conterrà tutti i progetti che saranno stati ritenuti ammissibili: nel caso fosse necessario, sarà organizzata una votazione pubblica al fine di stilare una graduatoria dei progetti finanziabili nel 2021. Sono già arrivate diverse domande per partecipare a questa prima edizione sperimentale, ma confidiamo che con i chiarimenti e la proroga della scadenza di due settimane, possano essere ancora di più».
domenica 21 febbraio 2021
CRISI DELL'AMMINISTRAZIONE 5 STELLE, BENIAMINO BOSCOLO (FORZA ITALIA): «"ORTODOSSI" ARTEFICI O COMPLICI DELLE SCELTE AMMINISTRATIVE»
Beniamino Boscolo, capogruppo di Forza Italia al consiglio comunale, commenta la situazione creatasi in seno all'amministrazione cittadina. «Dopo circa 1673 giorni, poco più di 4 anni e mezzo - esordisce Boscolo - essa si trova nelle condizioni di garantire una maggioranza o di interrompere prematuramente il proprio mandato. Pezzo dopo pezzo, si è sgretolata una maggioranza monocolore apparentemente granitica ed abbondante, con il record di perdere 17 amministratori.
Si tratta di 6 assessori sostituiti (Boscolo Bielo, Trapella, D’Este, Messina, Frizziero, Alessandra Penzo), 2 consiglieri passati all’opposizione (Naccari e Boccato), un segretario del sindaco dimissionario (Gilberto Boscolo), un presidente della casa di riposto dimissionario (Crepaldi), 2 consiglieri comunali dimissionari (Passarella e Salvagno), e oggi altri 5 consiglieri (Bonfà, Bullo, Penzo, Monaro, Padoan) lasciano l'incarico.
E risultano vacanti alcuni importanti referati: Politiche Sociali e Casa, Lavori Pubblici, Edilizia e Urbanistica. In questi anni, coloro che sono stati in silenzio e che oggi parlano contro l’una o l’altra parte, coloro che difendevano l'indifendibile attaccando l’opposizione e che oggi fanno l'opposizione con i nostri temi (anche se dimissionari) o sono stati artefici o sono stati complici di questa crisi profonda e lacerante per Chioggia.
Ma in questi 4 anni e mezzo dove eravamo tutti? Come opposizione, come Forza Italia, abbiamo in tutti i modi ampiamente discusso a 360 gradi in merito all’amministrazione, alla politica locale e ai singoli fatti. Sembra di essere nella Toscana del basso Medioevo, dove Pisa era contro Firenze, mentre a Firenze c'erano i Ghibellini contro i Guelfi, e tra le fila dei Guelfi c’era una aspra guerra tra Guelfi Neri contro Guelfi Bianchi.
Ora, se non ci sarà la maggioranza a sostenere il sindaco, è giusto che questa amministrazione concluda il proprio mandato. Ma se l’amministrazione avesse la fortuna di resistere per qualche mese, non so per quale alchimia politico-amministrativa, è necessario e fondamentale un cambio di passo, anche perché l'esperienza del passato deve pur aver insegnato qualcosa: la prima cosa che chiediamo è la serenità del consiglio comunale e la serenità di giunta. L'operato fin qui svolto da questa amministrazione va sicuramente bocciato - conclude Beniamino Boscolo - e anche se essa sopravviverà fino alla scadenza naturale, in questi ultimi pochi mesi, non recupererà quanto perso finora».
Si tratta di 6 assessori sostituiti (Boscolo Bielo, Trapella, D’Este, Messina, Frizziero, Alessandra Penzo), 2 consiglieri passati all’opposizione (Naccari e Boccato), un segretario del sindaco dimissionario (Gilberto Boscolo), un presidente della casa di riposto dimissionario (Crepaldi), 2 consiglieri comunali dimissionari (Passarella e Salvagno), e oggi altri 5 consiglieri (Bonfà, Bullo, Penzo, Monaro, Padoan) lasciano l'incarico.
E risultano vacanti alcuni importanti referati: Politiche Sociali e Casa, Lavori Pubblici, Edilizia e Urbanistica. In questi anni, coloro che sono stati in silenzio e che oggi parlano contro l’una o l’altra parte, coloro che difendevano l'indifendibile attaccando l’opposizione e che oggi fanno l'opposizione con i nostri temi (anche se dimissionari) o sono stati artefici o sono stati complici di questa crisi profonda e lacerante per Chioggia.
Ma in questi 4 anni e mezzo dove eravamo tutti? Come opposizione, come Forza Italia, abbiamo in tutti i modi ampiamente discusso a 360 gradi in merito all’amministrazione, alla politica locale e ai singoli fatti. Sembra di essere nella Toscana del basso Medioevo, dove Pisa era contro Firenze, mentre a Firenze c'erano i Ghibellini contro i Guelfi, e tra le fila dei Guelfi c’era una aspra guerra tra Guelfi Neri contro Guelfi Bianchi.
Ora, se non ci sarà la maggioranza a sostenere il sindaco, è giusto che questa amministrazione concluda il proprio mandato. Ma se l’amministrazione avesse la fortuna di resistere per qualche mese, non so per quale alchimia politico-amministrativa, è necessario e fondamentale un cambio di passo, anche perché l'esperienza del passato deve pur aver insegnato qualcosa: la prima cosa che chiediamo è la serenità del consiglio comunale e la serenità di giunta. L'operato fin qui svolto da questa amministrazione va sicuramente bocciato - conclude Beniamino Boscolo - e anche se essa sopravviverà fino alla scadenza naturale, in questi ultimi pochi mesi, non recupererà quanto perso finora».
CRISI IN COMUNE, GIORGIO BELLEMO (ASCOT): «IL COMMISSARIO PREFETTIZIO NON PUÒ FAR PEGGIO»
Il presidente dei concessionari balneari riuniti in ASCOT, Giorgio Bellemo, torna a commentare l'attuale, intricata situazione politico-amministrativa a Chioggia. «Adesso avremo, anche nel nostro piccolo, i "responsabili" o "i costruttori" - sorride Bellemo - eppure Beati Costruttori di Pace sono altri... Non aggrappiamoci al "bene della città", sono panzane: a tanti essere consigliere può "far lustro" (sic). Peggio un commissario prefettizio? Ne dubito.
Per quel che può contare - prosegue il presidente di ASCOT - ho sempre avuto una posizione critica: sono stato tra i “soci fondatori finanziatori” dell’OGD e ne sono uscito, senza che nessuno nell'amministrazione comunale si preoccupasse di chiedere perché. Solo dieci giorni fa ho avuto un colloquio con l’assessora di riferimento».
ASCOT ha sollecitato a più riprese interventi normativi per adeguare gli strumenti urbanistici di settore verso le mutate esperienze attuali (piano dell'arenile, piano della balneazione): «Silenzio tombale - risponde Giorgio Bellemo - mentre la soluzione della vertenza TARI ha visto un solo beneficiato, ovvero il villaggio turistico Isamar, e tutti gli altri in attesa da quattro anni di una modifica al regolamento che forse arriverà in questi giorni, tardivamente e dovuta per legge».
Sempre «per il bene della città, i piani urbanistici decantati come la salvezza mi pare non vadano in questa direzione, tra osservazioni e comitati contrari. Ma forse la pensano diversamente i tecnici incaricati, che vedono riconosciute le proprie prestazioni. Non il bene della città».
Bellemo conclude commentando l'uscita degli "ortodossi" del M5S dal consiglio comunale: «Dovrebbero offendersi gli ortodossi veri... Questi, dopo aver condiviso e supportato azioni collegiali, si svegliano dalla propria ipnosi o dalla superata sindrome di Stoccolma. Quanto all'episodio accaduto nell'ufficio dell'ex assessora Penzo, non se ne faccia un romanzo postumo di Agatha Christie. Se dovete dire, dite».
Per quel che può contare - prosegue il presidente di ASCOT - ho sempre avuto una posizione critica: sono stato tra i “soci fondatori finanziatori” dell’OGD e ne sono uscito, senza che nessuno nell'amministrazione comunale si preoccupasse di chiedere perché. Solo dieci giorni fa ho avuto un colloquio con l’assessora di riferimento».
ASCOT ha sollecitato a più riprese interventi normativi per adeguare gli strumenti urbanistici di settore verso le mutate esperienze attuali (piano dell'arenile, piano della balneazione): «Silenzio tombale - risponde Giorgio Bellemo - mentre la soluzione della vertenza TARI ha visto un solo beneficiato, ovvero il villaggio turistico Isamar, e tutti gli altri in attesa da quattro anni di una modifica al regolamento che forse arriverà in questi giorni, tardivamente e dovuta per legge».
Sempre «per il bene della città, i piani urbanistici decantati come la salvezza mi pare non vadano in questa direzione, tra osservazioni e comitati contrari. Ma forse la pensano diversamente i tecnici incaricati, che vedono riconosciute le proprie prestazioni. Non il bene della città».
Bellemo conclude commentando l'uscita degli "ortodossi" del M5S dal consiglio comunale: «Dovrebbero offendersi gli ortodossi veri... Questi, dopo aver condiviso e supportato azioni collegiali, si svegliano dalla propria ipnosi o dalla superata sindrome di Stoccolma. Quanto all'episodio accaduto nell'ufficio dell'ex assessora Penzo, non se ne faccia un romanzo postumo di Agatha Christie. Se dovete dire, dite».
sabato 20 febbraio 2021
FRATELLI D'ITALIA CHIEDE LE DIMISSIONI DI ALESSANDRO FERRO: «LA CITTÀ HA BISOGNO DI UN SINDACO FORTE»
Il circolo chioggiotto di Fratelli d'Italia stigmatizza la situazione all'interno dell'amministrazione 5 Stelle. «L'abbandono di un'altra assessora - si legge in una nota - è una costante ormai per questa amministrazione. Un aspetto che ha penalizzato la città e continua a farlo, in quanto la mancanza di continuità nell’indicazione politica rallenta la programmazione e la realizzazione delle opere.
Se non bastasse, ieri abbiamo assistito alle dimissioni di 5 consiglieri stellati. Questo mette il sindaco nella situazione di non sapere se alla prossima seduta del consiglio comunale avrà la maggioranza. Possiamo quindi affermare che l’esperienza amministrativa dei 5 Stelle è giunta al capolinea, in quanto il sindaco avrà bisogno per andare avanti del sostegno di chi fin dal primo giorno l’ha criticato e bocciato.
Attendiamo con curiosità di sapere chi vorrà salire sulla nave che affonda, per sostenere Alessandro Ferro. In un momento come questo, dove la città avrebbe bisogno di un sindaco forte per tutelare i cittadini dipendenti del gruppo AVM, ci ritroviamo in questa situazione di stallo. Una situazione che non nasce oram ma che si è creata già a fine 2016, quando le divisioni interne ai 5 Stelle hanno cominciato a creare divisioni.
Un altro aspetto che ci preoccupa - continuano i firmatari - è la faccenda delle persone non autorizzate, riscontrate all’interno dell’ufficio dell’ex assessora Alessandra Penzo. Confidiamo che questa notizia venga smentita, perché se fosse vero sarebbe molto grave e verrebbe da chiedersi dove siano finite onestà e trasparenza».
Secondo Fratelli d'Italia, «niente è stato fatto per portare a un livello superiore la città. Essa merita una svolta, e non un sindaco che in ogni caso non avrà la maggioranza per portare avanti i provvedimenti politici. Chiediamo quindi al primo cittadino di prendere atto della situazione e di dimettersi. Serve un grande senso delle necessità della città, e non dei bisogni dei partiti».
Se non bastasse, ieri abbiamo assistito alle dimissioni di 5 consiglieri stellati. Questo mette il sindaco nella situazione di non sapere se alla prossima seduta del consiglio comunale avrà la maggioranza. Possiamo quindi affermare che l’esperienza amministrativa dei 5 Stelle è giunta al capolinea, in quanto il sindaco avrà bisogno per andare avanti del sostegno di chi fin dal primo giorno l’ha criticato e bocciato.
Attendiamo con curiosità di sapere chi vorrà salire sulla nave che affonda, per sostenere Alessandro Ferro. In un momento come questo, dove la città avrebbe bisogno di un sindaco forte per tutelare i cittadini dipendenti del gruppo AVM, ci ritroviamo in questa situazione di stallo. Una situazione che non nasce oram ma che si è creata già a fine 2016, quando le divisioni interne ai 5 Stelle hanno cominciato a creare divisioni.
Un altro aspetto che ci preoccupa - continuano i firmatari - è la faccenda delle persone non autorizzate, riscontrate all’interno dell’ufficio dell’ex assessora Alessandra Penzo. Confidiamo che questa notizia venga smentita, perché se fosse vero sarebbe molto grave e verrebbe da chiedersi dove siano finite onestà e trasparenza».
Secondo Fratelli d'Italia, «niente è stato fatto per portare a un livello superiore la città. Essa merita una svolta, e non un sindaco che in ogni caso non avrà la maggioranza per portare avanti i provvedimenti politici. Chiediamo quindi al primo cittadino di prendere atto della situazione e di dimettersi. Serve un grande senso delle necessità della città, e non dei bisogni dei partiti».