La vertenza che ha visto protagonista Laura Doria e altri mille firmatari per ottenere dall'amministrazione comunale un'area di parco pubblico destinata alla ricreazione dei cani non si è esaurita col tacito diniego ricevuto lo scorso maggio, anche dopo le minacce rimaste ancora anonime. L'attivista è stata contattata da altri cittadini e si è accordata con Cittadinanzattiva, gli Artigiani e con alcune associazioni animaliste -ENPA, Lega Anti Vivisezione- e delle categorie turistiche (CISA Camping, GEBIS, ASCOM, consorzio di promozione Con Chioggia Sì) per presentare all'ufficio Protocollo del Comune una lettera con l'intendo di smuovere gli assessori competenti e i consiglieri.
«La presenza delle associazioni - sostiene Doria - è un chiaro indice di quanto sia sentito questo tema, in ragione principalmente ai servizi volti sia per i residenti che per i turisti». La realizzazione di aree per i cani è già prevista dall’art.18 bis della legge regionale n.17 del 19 giugno 2014, e dall’art.21 del regolamento comunale per il verde pubblico approvato con delibera del consiglio comunale n.35 del 16 marzo 2017, che recita ”ove possibile, nei parchi pubblici, si dovrà provvedere alla realizzazione di aree cani dovutamente attrezzate”. Alla luce di quanto pubblicamente dichiarato dall'amministrazione comunale al riguardo dell'intenzione di utilizzare parte dei fondi derivanti dallo sblocco dell'avanzo di amministrazione, avvenuto ad inizio ottobre, anche nell'attrezzare i parchi pubblici, Laura Doria e le suddette aggregazioni sperano che il momento sia propizio per attrezzare gli adeguati spazi per gli amici a 4 zampe.
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