Risultati a sorpresa dalle primarie del Partito Democratico a Chioggia. Il vincitore annunciato, Matteo Renzi, che in Italia ha conseguito circa il 70% dei voti, in laguna sud si è fermato al 60%, mentre il suo principale avversario, il ministro della giustizia Andrea Orlando, in città ha raggiunto un buon 35% a fronte del 20% acquisito a livello nazionale. Addirittura avanti nel seggio numero 2, che ha raccolto gli elettori di Sottomarina centro, con un clamoroso 57 a 39 per cento. Un esito che premia la mobilitazione di alcune fasce di militanti e attivisti legati alle realtà sociali, più refrattarie al verbo renziano, e che mette qualche bastone tra le ruote agli ingranaggi della macchina, un tempo perfetta, che regolava il consenso dalle parti di calle Padovani, dove è in atto un ricambio generazionale. Sono stati in tutto 924 coloro che si sono recati ai seggi, così distribuiti: 554 voti per Renzi, 323 per Orlando e solo 33 al presidente della Puglia Michele Emiliano. Ieri si è votato anche per eleggere il segretario regionale del PD: anche a Chioggia ha prevalso il renziano Alessandro Bisato, ma con un consenso inferiore alla media, ovvero 55 a 40% contro l'orlandiano Giovanni Tonella.
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domenica 30 aprile 2017
FINO ALLE ORE 20 LE PRIMARIE NAZIONALI E REGIONALI DEL PD IN CINQUE SEGGI NEL TERRITORIO COMUNALE
Domenica di primarie per il Partito Democratico. Anche nei cinque seggi allestiti nel territorio comunale, chi si riconosce nel PD può votare oggi fino alle ore 20 il nuovo segretario nazionale: sono candidati l'ex premier Matteo Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. In Veneto ci sono anche le schede per votare il nuovo segretario regionale: in lizza il renziano Alessandro Bisato, sindaco di Noventa Padovana, e l'orlandiano Giovanni Tonella, di Treviso. I seggi sono allestiti nella sezione PD di calle Padovani, all'ex ufficio Actv di Borgo San Giovanni di fronte la pasticceria Nelly's, in piazza Europa a Sottomarina (sempre nei pressi dell'ex ufficio Actv), all'hotel Sole in viale Mediterraneo e al circolo Arci di via Pegorina a Sant'Anna. L'affluenza in tutta Italia è prevista in calo rispetto alle ultime primarie.
sabato 29 aprile 2017
A SANT'ANNA IL COMITATO ROMEA CONTESTA IL SINDACO. CHE TIRA DIRITTO PER LA SUA STRADA
Rette parallele. Nella questione Romea, il comitato presieduto dall'avvocato Giuseppe Boscolo e l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Ferro sono su binari che si possono incontrare probabilmente solo all'infinito: lo testimonia il partecipato incontro di ieri a Sant'Anna, dove il locale comitato civico ha convocato l'aggregazione che da anni si batte per un nuovo tracciato dell'arteria stradale che interessa le frazioni, di modo da conoscere lo stato dell'arte. E -a sorpresa?- all'iniziativa si è presentata anche una nutrita delegazione della maggioranza consiliare, con il sindaco in testa, che si è seduta tra il pubblico. Ne è scaturito un vibrante confronto, durante il quale le parti sono rimaste sulle medesime posizioni di partenza, escludendo entrambe -e a maggior ragione il comitato dei cittadini di Sant'Anna- la praticabilità della variante ad est suggerita nel progetto dell'Anas, la quale taglierebbe una quota di Bosco Nordio. Per il resto, il Comune tira diritto sulla propria soluzione (identificata come “rossa” nelle slide che vengono illustrate in queste circostanze) e attende una risposta da Anas per la convocazione di un tavolo assieme alla Regione e agli altri Comuni interessati dalla statale 309, mentre il comitato Romea ne fa una questione di metodo chiedendo che laicamente vengano sottoposte ad Anas tutte le possibilità, e che venga presa una decisione tecnica in base ai costi e ai benefici: «Non sposiamo una soluzione», dice l'avvocato Boscolo, esautorato lo scorso dicembre dal ruolo di consulente dell'amministrazione per la materia.
Insomma, il match non è scorso certo placido, anzi scorreva la tensione e le stilettate non sono mancate, soprattutto dal comitato Romea al sindaco (meno, anzi quasi niente, viceversa): «L'unità che c'è stata fino a dopo l'estate 2016 -e che ci ha consentito di incontrare anche il ministro Delrio- è stata intaccata dalla presente amministrazione», continua Giuseppe Boscolo. Che annuncia una nuova proposta di legge di iniziativa popolare, per la quale il comitato ha già ripreso a raccogliere le firme: «Servono almeno 500 firme, chiede anche che il consiglio comunale approvi una proposta di delibera per intavolare una trattativa con ministro, Regione e Anas, attraverso una delegazione di cui dovrebbe far parte il comitato stesso». La LIP metterebbe assieme le alternative possibili, quella del comitato Romea e quella del sindaco: «Non per sostituire l'amministrazione democraticamente eletta», si dice. Ma subito dopo si ammonisce: «Altrimenti il Comune rischia di non portare a casa niente». Rincara l'avvocato Boscolo: «Noto una debolezza dell'amministrazione, poiché nelle osservazioni che il sindaco ha mandato ad Anas si giudica “insoddisfacente” la variante ad est, e non si fa cenno alla prima proposta di variante ad ovest che Anas ha fatto nel marzo 2016. Noi avremmo detto: “Che fine ha fatto la vostra stessa variante ad ovest?”». Il Comune, secondo il comitato Romea, «manda messaggi sbagliati: siamo arrivati a maggio 2017 e siamo ancora fermi. Anas gira dappertutto per il Veneto ma non viene qui, non siamo più centrali, l'idea è che nemmeno il sindaco creda alla sua proposta». Ci si potrebbe chiedere quanto il comitato creda alla propria, se non la mette davanti a quella comunale ma chiede siano esaminate entrambe.
Se il presidente del comitato dei cittadini di Sant'Anna, Walterino Baldin, tiene assieme capra e cavoli chiedendo che «Chioggia si presenti con una soluzione unica (come nelle intenzioni della giunta, ndr) e rappresentativa (quella del comitato Romea è forte di 4mila firme, ndr)», il sindaco ha chiesto di intervenire dalla platea, ricordando che «la variante fatta da Anas a marzo 2016 era solo un'ipotesi di fattibilità, un segno sulla carta, niente di più. A ottobre invece quella a est era già un progetto, prima concreta tavola su cui fare progetti: a questa ho fatto subito delle osservazioni, seduta stante. La nostra proposta sarebbe una terza viabilità, oltre a Romea e Arzerone: i camion sarebbero bypassati da Santa Margherita fino a Cavanella, e i traffico leggero dal Padovano sarebbe intercettato dalla strada regionale 105 che scenderebbe attraverso il nuovo tracciato innestandosi a Ca' Pasqua fino al mare. La nostra idea mette in sicurezza tutte le frazioni. Ci è stata garantita la convocazione di un tavolo a breve con Regione e altri Comuni, là ci verrà data risposta da Anas. La nostra soluzione è valutata positivamente anche dai comitati delle altre città».
A microfoni spenti, le parti certo non si ricompongono: anzi, alcuni toni si inaspriscono, con frecciate velenose. «Il metodo importa, e quello di Ferro è sbagliato», dicono dal comitato Romea. «Delusi, anzi sconcertati dall'atteggiamento. Non si può buttare via il lavoro fatto, non è una gara a chi si fa approvare il progetto. Se è per questo, le 4mila firme raccolte sono magari più dei voti raccolti dal MoVimento 5 Stelle al primo turno delle elezioni comunali (in realtà sono meno: i voti al M5S sono stati più di 5500, ndr), e il peso politico della proposta del Comune senza accordo con la città è minimo, andrà bene se portiamo a casa due rotonde». Sul piatto anche la fine dell'ampliamento dell'Arzerone: «È un progetto che esiste. Bisogna convocare una conferenza di servizi assieme ai ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture per la salvaguardia degli argini, come successo col cuneo salino. Anas è consapevole che non basta la mera messa in sicurezza della strada esistente, ma che Chioggia ha bisogno di un pezzo di strada per togliere il traffico pesante». Insomma, il comitato vuole essere coinvolto ma Ferro tira diritto: «La considerazione del comitato Romea è amplificata. Non può accusarci di immobilismo quando già lo scorso febbraio abbiamo formalizzato le nostre osservazioni, attendiamo le risposte di Anas (deve convocarci) e Regione che si fece promotrice di coordinare i Comuni interessati alla variante». Il sindaco annuncia che il Comune organizzerà un incontro pubblico entro un mese o poco più, per illustrare il progetto della variante alla Romea e sperando sia l'occasione giusta per avere la risposta di Anas. Sempre il primo cittadino argomenta: «Portare ad Anas più proposte distoglierebbe l'attenzione da quella principale. Non si può andare da loro a dire “ci va bene A o B o C o D, valutate voi”, ma bisogna andare con un'unica idea, e riteniamo la nostra migliorativa rispetto a quella del comitato. E se per noi quella del comitato è meno valida rispetto a quella comunale, ho il diritto di avere le idee chiare su cosa l'amministrazione vuole e dove vuole arrivare».
Insomma, il match non è scorso certo placido, anzi scorreva la tensione e le stilettate non sono mancate, soprattutto dal comitato Romea al sindaco (meno, anzi quasi niente, viceversa): «L'unità che c'è stata fino a dopo l'estate 2016 -e che ci ha consentito di incontrare anche il ministro Delrio- è stata intaccata dalla presente amministrazione», continua Giuseppe Boscolo. Che annuncia una nuova proposta di legge di iniziativa popolare, per la quale il comitato ha già ripreso a raccogliere le firme: «Servono almeno 500 firme, chiede anche che il consiglio comunale approvi una proposta di delibera per intavolare una trattativa con ministro, Regione e Anas, attraverso una delegazione di cui dovrebbe far parte il comitato stesso». La LIP metterebbe assieme le alternative possibili, quella del comitato Romea e quella del sindaco: «Non per sostituire l'amministrazione democraticamente eletta», si dice. Ma subito dopo si ammonisce: «Altrimenti il Comune rischia di non portare a casa niente». Rincara l'avvocato Boscolo: «Noto una debolezza dell'amministrazione, poiché nelle osservazioni che il sindaco ha mandato ad Anas si giudica “insoddisfacente” la variante ad est, e non si fa cenno alla prima proposta di variante ad ovest che Anas ha fatto nel marzo 2016. Noi avremmo detto: “Che fine ha fatto la vostra stessa variante ad ovest?”». Il Comune, secondo il comitato Romea, «manda messaggi sbagliati: siamo arrivati a maggio 2017 e siamo ancora fermi. Anas gira dappertutto per il Veneto ma non viene qui, non siamo più centrali, l'idea è che nemmeno il sindaco creda alla sua proposta». Ci si potrebbe chiedere quanto il comitato creda alla propria, se non la mette davanti a quella comunale ma chiede siano esaminate entrambe.
Se il presidente del comitato dei cittadini di Sant'Anna, Walterino Baldin, tiene assieme capra e cavoli chiedendo che «Chioggia si presenti con una soluzione unica (come nelle intenzioni della giunta, ndr) e rappresentativa (quella del comitato Romea è forte di 4mila firme, ndr)», il sindaco ha chiesto di intervenire dalla platea, ricordando che «la variante fatta da Anas a marzo 2016 era solo un'ipotesi di fattibilità, un segno sulla carta, niente di più. A ottobre invece quella a est era già un progetto, prima concreta tavola su cui fare progetti: a questa ho fatto subito delle osservazioni, seduta stante. La nostra proposta sarebbe una terza viabilità, oltre a Romea e Arzerone: i camion sarebbero bypassati da Santa Margherita fino a Cavanella, e i traffico leggero dal Padovano sarebbe intercettato dalla strada regionale 105 che scenderebbe attraverso il nuovo tracciato innestandosi a Ca' Pasqua fino al mare. La nostra idea mette in sicurezza tutte le frazioni. Ci è stata garantita la convocazione di un tavolo a breve con Regione e altri Comuni, là ci verrà data risposta da Anas. La nostra soluzione è valutata positivamente anche dai comitati delle altre città».
A microfoni spenti, le parti certo non si ricompongono: anzi, alcuni toni si inaspriscono, con frecciate velenose. «Il metodo importa, e quello di Ferro è sbagliato», dicono dal comitato Romea. «Delusi, anzi sconcertati dall'atteggiamento. Non si può buttare via il lavoro fatto, non è una gara a chi si fa approvare il progetto. Se è per questo, le 4mila firme raccolte sono magari più dei voti raccolti dal MoVimento 5 Stelle al primo turno delle elezioni comunali (in realtà sono meno: i voti al M5S sono stati più di 5500, ndr), e il peso politico della proposta del Comune senza accordo con la città è minimo, andrà bene se portiamo a casa due rotonde». Sul piatto anche la fine dell'ampliamento dell'Arzerone: «È un progetto che esiste. Bisogna convocare una conferenza di servizi assieme ai ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture per la salvaguardia degli argini, come successo col cuneo salino. Anas è consapevole che non basta la mera messa in sicurezza della strada esistente, ma che Chioggia ha bisogno di un pezzo di strada per togliere il traffico pesante». Insomma, il comitato vuole essere coinvolto ma Ferro tira diritto: «La considerazione del comitato Romea è amplificata. Non può accusarci di immobilismo quando già lo scorso febbraio abbiamo formalizzato le nostre osservazioni, attendiamo le risposte di Anas (deve convocarci) e Regione che si fece promotrice di coordinare i Comuni interessati alla variante». Il sindaco annuncia che il Comune organizzerà un incontro pubblico entro un mese o poco più, per illustrare il progetto della variante alla Romea e sperando sia l'occasione giusta per avere la risposta di Anas. Sempre il primo cittadino argomenta: «Portare ad Anas più proposte distoglierebbe l'attenzione da quella principale. Non si può andare da loro a dire “ci va bene A o B o C o D, valutate voi”, ma bisogna andare con un'unica idea, e riteniamo la nostra migliorativa rispetto a quella del comitato. E se per noi quella del comitato è meno valida rispetto a quella comunale, ho il diritto di avere le idee chiare su cosa l'amministrazione vuole e dove vuole arrivare».
I RENZIANI DEL PD HANNO CHIUSO LA CAMPAGNA DELLE PRIMARIE AL BAR RIVA VENA
Ultimo rush per le primarie nazionali e regionali del Partito Democratico, che si terranno domani, annunciandosi come le meno partecipate della storia. In lizza per diventare segretario nazionale del PD ci sono l'ex premier Matteo Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, mentre per la massima carica regionale del partito concorrono il renziano Alessandro Bisato, sindaco di Noventa Padovana, e l'orlandiano Giovanni Tonella, di Treviso.
Ieri al bar Riva Vena di Chioggia si è tenuta l'iniziativa di chiusura della campagna elettorale a cura del comitato che sostiene la candidatura di Renzi: l'incontro, organizzato dal comitato "In Cammino per Chioggia", ha avuto come ospite l'economista Marcello Degni, docente della Scuola Nazionale di Amministrazione ed autore di numerose pubblicazioni su economia e finanza in Europa. «Nello stesso titolo della mozione di Renzi, ovvero "Avanti insieme" -sostiene Degni- è racchiusa una proposta politica di slancio verso il futuro, innovazione e modernizzazione del nostro Paese, e dalla volontà di non lasciare nessuno indietro, di rilanciare i programmi di welfare, di contrastare le forme di povertà. In un'Europa attraversata da spinte nazionaliste e da leader politici populisti -prosegue Degni- Renzi può rappresentare un modello di politica riformatrice in grado di mutare le attuali politiche europee fatte di vincoli e burocrazia in un progetto in grado di coinvolgere i cittadini e di rilanciare così il processo di integrazione continentale su basi nuove e partecipate». Durante l'incontro i fondatori del comitato "In Cammino per Chioggia" (Valentina Agatea, Nicola Albertini, Tiziano Boscolo Chielon, Rinaldo Bullo, Franco Canella, Gerardo Curci, Angelo Frascati, Umberto Iazzetta, Federico Resler, Andrea Voltolina) hanno invitato i presenti a recarsi a votare alle primarie di domenica 30 aprile, dalle ore 8 alle 20 nei cinque seggi allestiti nel territorio comunale, ovvero la sede PD Chioggia in calle Padovani 20, gli ex uffici ACTV di Borgo San Giovanni di fronte alla pasticceria Nelly, la stazione degli autobus Siamic ex biglietteria ACTV in piazzale Europa a Sottomarina, l'hotel Sole in viale Mediterraneo e il circolo Arci di Sant'Anna in via Pegorina, muniti di carta di identità e versando i consueti due euro di quota.
La candidatura di Andrea Orlando a Chioggia è sostenuta, fra gli altri, dal consigliere comunale Jonathan Montanariello.
Ieri al bar Riva Vena di Chioggia si è tenuta l'iniziativa di chiusura della campagna elettorale a cura del comitato che sostiene la candidatura di Renzi: l'incontro, organizzato dal comitato "In Cammino per Chioggia", ha avuto come ospite l'economista Marcello Degni, docente della Scuola Nazionale di Amministrazione ed autore di numerose pubblicazioni su economia e finanza in Europa. «Nello stesso titolo della mozione di Renzi, ovvero "Avanti insieme" -sostiene Degni- è racchiusa una proposta politica di slancio verso il futuro, innovazione e modernizzazione del nostro Paese, e dalla volontà di non lasciare nessuno indietro, di rilanciare i programmi di welfare, di contrastare le forme di povertà. In un'Europa attraversata da spinte nazionaliste e da leader politici populisti -prosegue Degni- Renzi può rappresentare un modello di politica riformatrice in grado di mutare le attuali politiche europee fatte di vincoli e burocrazia in un progetto in grado di coinvolgere i cittadini e di rilanciare così il processo di integrazione continentale su basi nuove e partecipate». Durante l'incontro i fondatori del comitato "In Cammino per Chioggia" (Valentina Agatea, Nicola Albertini, Tiziano Boscolo Chielon, Rinaldo Bullo, Franco Canella, Gerardo Curci, Angelo Frascati, Umberto Iazzetta, Federico Resler, Andrea Voltolina) hanno invitato i presenti a recarsi a votare alle primarie di domenica 30 aprile, dalle ore 8 alle 20 nei cinque seggi allestiti nel territorio comunale, ovvero la sede PD Chioggia in calle Padovani 20, gli ex uffici ACTV di Borgo San Giovanni di fronte alla pasticceria Nelly, la stazione degli autobus Siamic ex biglietteria ACTV in piazzale Europa a Sottomarina, l'hotel Sole in viale Mediterraneo e il circolo Arci di Sant'Anna in via Pegorina, muniti di carta di identità e versando i consueti due euro di quota.
La candidatura di Andrea Orlando a Chioggia è sostenuta, fra gli altri, dal consigliere comunale Jonathan Montanariello.
venerdì 28 aprile 2017
SVOLTA NELL'ACCOGLIENZA: IL COMUNE DI CHIOGGIA VERSO L'ADESIONE ALLO SPRAR PER I RIFUGIATI
Era solo una commissione consiliare, ma la svolta ha il sapore dell'epocale, e come logico non ha mancato di suscitare passioni e sentimenti forti, naturalmente nei due sensi opposti. Si parla dell'adesione del Comune di Chioggia al progetto Sprar, ovvero il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che responsabilizza gli enti locali, rendiconta la gestione, impone numeri certi all'accoglienza ed evita gli assembramenti sul modello Conetta. L'iniziativa, partita dalla maggioranza stellata, ha incontrato il plauso di Barbara Penzo (PD) che fa parte anche delle associazioni antitratta, e porte non chiuse da Beniamino Boscolo (Forza Italia) e Marcellina Segantin (ChioggiaViva), mentre è totale l'opposizione del leghista Marco Dolfin.
Di cosa si tratta? Di un modello che, adottato già da alcune realtà circostanti (di ogni colore politico) come Padova, Rovigo, Mirano, San Donà di Piave e ora anche Mira, riduce a un massimo di 2.5 su mille abitanti il numero dei migranti accolti da ogni Comune -a Chioggia la cifra darebbe 125 unità- e li avvia a un percorso di integrazione che prevede l'insegnamento della lingua italiana e lo sviluppo delle personali capacità lavorative di ognuno. Il contrario di quei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) dove i richiedenti asilo stanno anche per due anni e più senza ottenere informazioni certe riguardo il visto né potersi impegnare in opere utili a sé e alla società. Il tutto attraverso controlli molto rigidi, che partono dall'accreditamento severo dell'ente gestore, il quale deve avere requisiti specifici come due anni di attività nel settore con riscontri positivi, nessuna improvvisazione né controversie. E il garante è il Comune, non più soggetto a telefonate dell'ultim'ora da parte del prefetto per assegnare nuovi arrivi a fondo perduto e magari in strutture non sempre idonee o già sovraccariche.
Alla commissione era presente Paolo Tosato, delegato di FederSolidarietà Veneto, e nel tavolo della cooperazione di ConfCooperative. L'assessora al sociale, Patrizia Trapella, ha introdotto la questione parlando di una «miglior governance di un fenomeno che non possiamo subire, come accade ora con una difficile gestione. Gli Sprar rappresentano un circolo virtuoso e positivo: la città riceverà un indotto stimato in 3 milioni di euro in 3 anni, con l'apertura di opportunità professionali per operatori dei servizi sociali, mediatori culturali, psicologi, docenti, catering, pulizie etc. I soldi che il Comune riceverà non saranno spesi per i migranti ma nelle altre carenze. Lo Sprar è tutt'altro che un business, come a volte accade nei Cas. Non vogliamo mettere una bandierina politica ma porre attenzione a un problema reale e non emergenziale. A questo stiamo arrivando dopo altre città, ma stiamo arrivando».
Dal canto suo il dottor Tosato spiega: «Negli Sprar abbiamo il 95% di persone che hanno già ottenuto il diritto d'asilo e la conseguente protezione, anzi è l'unico modo per accelerare percorsi di integrazione. Il Comune può ricevere finanziamenti ad hoc. Tutto è rendicontato, non un sistema forfettario bensì a rimborso, a garanzia che non si fa come nei Centri d'accoglienza straordinaria. Ad esempio, su 30 persone passate dallo Sprar di Piazzola sul Brenta in due anni, tutte e trenta ora lavorano. Anche Mirano e San Donà hanno già visto effetti positivi». Tosato nota però come nel territorio del Comune di Chioggia non sia operativo nessun ente che abbia i requisiti per poter gestire uno Sprar (la Caritas non è cooperativa ma ente morale): circostanza che favorirà comunque le assunzioni in loco per far fronte al servizio, fra l'altro tutti posti di lavoro “nuovi” e spesso necessitanti di formazione specifica a livello universitario, atta a creare competenze specifiche. «Negli Sprar ci si sta 6 mesi o 2 anni al massimo», conclude Tosato: «La Germania ha 2milioni di arrivi l'anno, ma li sa gestire. Noi riceviamo 200mila arrivi e non li sappiamo gestire per via del protocollo di Dublino III», che impone al primo stato dove sbarcano i migranti l'onere di valutare la veridicità delle richieste di asilo politico.
Se Beniamino Boscolo polemizza («Non sono contrario allo Sprar, anche se trovo difficile che i servizi sociali del Comune riescano a controllare, essendo sottodimensionati. Ma sicuramente toglierei dalla delibera “per pochi affaristi” relativo alla gestione dei Cas. Si riferisce forse all'ente morale Caritas che ha gestito i 140 migranti finora?»), la consigliera democratica Barbara Penzo plaude al nuovo sistema: «Ben venga lo Sprar, arriva anche troppo tardi, anche se avrei preferito un percorso diverso. Il nostro Comune non è mai stato presente ai tavoli convocati, ho certezza di questo. Lo Sprar è spinta velocissima per arginare il numero degli arrivi qui. Solo Spinea e Belluno come Comuni hanno formulato progetti in autonomia», senza appoggiarsi a un gestore. «Ma fin che i migranti stanno nei Cas per due anni -conclude Penzo- non sono utili manco a se stessi, senza contare che non vogliono restare qua. Quindi devono acquisire ciò che serve per non essere divorati da reti criminali».
Mentre Marcellina Segantin pone all'amministrazione alcuni interrogativi, invocando realismo, («informare la cittadinanza dei contenuti del progetto, reperire l'ente gestore, capire i tempi di permanenza»), è bagarre fra Marco Dolfin della Lega e l'assessora Trapella: «Questo tema troverà la mia contrarietà in tutto e per tutto», esordisce il primo. «Cosa fate per i chioggiotti? Gli Sprar danno lavoro solo a una fascia medio-alta di istruzione. Ora viene facile pensare perché certi immobili del territorio non siano stati inseriti nel piano di alienazione...». Dolfin smentisce che la prefettura abbia mai chiamato il Comune, «ma direttamente gli albergatori. Ora invece il Comune vuole entrare nella gestione di un business, il MoVimento 5 Stelle vuole guadagnare su questo business e permette l'invasione del Paese». Dolfin è stato duramente attaccato dalla Penzo: «Sei la dimostrazione che manca la corretta informazione», venendo applaudita dal M5S e dalla stessa Trapella. Che si è dichiarata «allibita, poiché Dolfin non ha compreso che il Comune è l'unico titolare del finanziamento, mentre il gestore è un ente del privato sociale. Sono soggetti del tutto diversi. Cona è un Cas, non uno Sprar. Bisogna studiare e approfondire. Mi chiedo se Dolfin vive a Chioggia, e se conosce la situazione attuale dei servizi sociali e quanto fanno ogni giorno per i cittadini locali. Ad esempio è la prima volta che Chioggia partecipa dal 2009 ai bandi territoriali per i lavori di pubblica utilità, facendo lavorare 15 persone. Detto questo, mi auguro fortemente che lo Sprar venga approvato, ci credo fermamente». Chissà cosa ne pensa Luigi di Maio, vicepresidente grillino della Camera, che negli ultimi giorni non è certo stato tenero in tema di immigrazione. Quanto a Chioggia, la parola passa alle prossime sedute del consiglio comunale.
Di cosa si tratta? Di un modello che, adottato già da alcune realtà circostanti (di ogni colore politico) come Padova, Rovigo, Mirano, San Donà di Piave e ora anche Mira, riduce a un massimo di 2.5 su mille abitanti il numero dei migranti accolti da ogni Comune -a Chioggia la cifra darebbe 125 unità- e li avvia a un percorso di integrazione che prevede l'insegnamento della lingua italiana e lo sviluppo delle personali capacità lavorative di ognuno. Il contrario di quei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) dove i richiedenti asilo stanno anche per due anni e più senza ottenere informazioni certe riguardo il visto né potersi impegnare in opere utili a sé e alla società. Il tutto attraverso controlli molto rigidi, che partono dall'accreditamento severo dell'ente gestore, il quale deve avere requisiti specifici come due anni di attività nel settore con riscontri positivi, nessuna improvvisazione né controversie. E il garante è il Comune, non più soggetto a telefonate dell'ultim'ora da parte del prefetto per assegnare nuovi arrivi a fondo perduto e magari in strutture non sempre idonee o già sovraccariche.
Alla commissione era presente Paolo Tosato, delegato di FederSolidarietà Veneto, e nel tavolo della cooperazione di ConfCooperative. L'assessora al sociale, Patrizia Trapella, ha introdotto la questione parlando di una «miglior governance di un fenomeno che non possiamo subire, come accade ora con una difficile gestione. Gli Sprar rappresentano un circolo virtuoso e positivo: la città riceverà un indotto stimato in 3 milioni di euro in 3 anni, con l'apertura di opportunità professionali per operatori dei servizi sociali, mediatori culturali, psicologi, docenti, catering, pulizie etc. I soldi che il Comune riceverà non saranno spesi per i migranti ma nelle altre carenze. Lo Sprar è tutt'altro che un business, come a volte accade nei Cas. Non vogliamo mettere una bandierina politica ma porre attenzione a un problema reale e non emergenziale. A questo stiamo arrivando dopo altre città, ma stiamo arrivando».
Dal canto suo il dottor Tosato spiega: «Negli Sprar abbiamo il 95% di persone che hanno già ottenuto il diritto d'asilo e la conseguente protezione, anzi è l'unico modo per accelerare percorsi di integrazione. Il Comune può ricevere finanziamenti ad hoc. Tutto è rendicontato, non un sistema forfettario bensì a rimborso, a garanzia che non si fa come nei Centri d'accoglienza straordinaria. Ad esempio, su 30 persone passate dallo Sprar di Piazzola sul Brenta in due anni, tutte e trenta ora lavorano. Anche Mirano e San Donà hanno già visto effetti positivi». Tosato nota però come nel territorio del Comune di Chioggia non sia operativo nessun ente che abbia i requisiti per poter gestire uno Sprar (la Caritas non è cooperativa ma ente morale): circostanza che favorirà comunque le assunzioni in loco per far fronte al servizio, fra l'altro tutti posti di lavoro “nuovi” e spesso necessitanti di formazione specifica a livello universitario, atta a creare competenze specifiche. «Negli Sprar ci si sta 6 mesi o 2 anni al massimo», conclude Tosato: «La Germania ha 2milioni di arrivi l'anno, ma li sa gestire. Noi riceviamo 200mila arrivi e non li sappiamo gestire per via del protocollo di Dublino III», che impone al primo stato dove sbarcano i migranti l'onere di valutare la veridicità delle richieste di asilo politico.
Se Beniamino Boscolo polemizza («Non sono contrario allo Sprar, anche se trovo difficile che i servizi sociali del Comune riescano a controllare, essendo sottodimensionati. Ma sicuramente toglierei dalla delibera “per pochi affaristi” relativo alla gestione dei Cas. Si riferisce forse all'ente morale Caritas che ha gestito i 140 migranti finora?»), la consigliera democratica Barbara Penzo plaude al nuovo sistema: «Ben venga lo Sprar, arriva anche troppo tardi, anche se avrei preferito un percorso diverso. Il nostro Comune non è mai stato presente ai tavoli convocati, ho certezza di questo. Lo Sprar è spinta velocissima per arginare il numero degli arrivi qui. Solo Spinea e Belluno come Comuni hanno formulato progetti in autonomia», senza appoggiarsi a un gestore. «Ma fin che i migranti stanno nei Cas per due anni -conclude Penzo- non sono utili manco a se stessi, senza contare che non vogliono restare qua. Quindi devono acquisire ciò che serve per non essere divorati da reti criminali».
Mentre Marcellina Segantin pone all'amministrazione alcuni interrogativi, invocando realismo, («informare la cittadinanza dei contenuti del progetto, reperire l'ente gestore, capire i tempi di permanenza»), è bagarre fra Marco Dolfin della Lega e l'assessora Trapella: «Questo tema troverà la mia contrarietà in tutto e per tutto», esordisce il primo. «Cosa fate per i chioggiotti? Gli Sprar danno lavoro solo a una fascia medio-alta di istruzione. Ora viene facile pensare perché certi immobili del territorio non siano stati inseriti nel piano di alienazione...». Dolfin smentisce che la prefettura abbia mai chiamato il Comune, «ma direttamente gli albergatori. Ora invece il Comune vuole entrare nella gestione di un business, il MoVimento 5 Stelle vuole guadagnare su questo business e permette l'invasione del Paese». Dolfin è stato duramente attaccato dalla Penzo: «Sei la dimostrazione che manca la corretta informazione», venendo applaudita dal M5S e dalla stessa Trapella. Che si è dichiarata «allibita, poiché Dolfin non ha compreso che il Comune è l'unico titolare del finanziamento, mentre il gestore è un ente del privato sociale. Sono soggetti del tutto diversi. Cona è un Cas, non uno Sprar. Bisogna studiare e approfondire. Mi chiedo se Dolfin vive a Chioggia, e se conosce la situazione attuale dei servizi sociali e quanto fanno ogni giorno per i cittadini locali. Ad esempio è la prima volta che Chioggia partecipa dal 2009 ai bandi territoriali per i lavori di pubblica utilità, facendo lavorare 15 persone. Detto questo, mi auguro fortemente che lo Sprar venga approvato, ci credo fermamente». Chissà cosa ne pensa Luigi di Maio, vicepresidente grillino della Camera, che negli ultimi giorni non è certo stato tenero in tema di immigrazione. Quanto a Chioggia, la parola passa alle prossime sedute del consiglio comunale.
BENIAMINO BOSCOLO: TROPPA BUROCRAZIA COMUNALE PER LE CONCESSIONI BALNEARI
Il consigliere comunale di Forza Italia attacca l'assessora al demanio Elga Messina e il dirigente del settore urbanistica Gianni Favaretto sulla questione del nuovo adempimento burocratico richiesto ai concessionari balneari per opere mobili in spiaggia. «Forza Italia Chioggia -dice il consigliere- sostiene gli operatori degli stabilimenti balneari di Sottomarina e Isolaverde, facendo proprio il ragionamento e la lamentela del presidente Ascot, Giorgio Bellemo: l’amministrazione grillina ha sbagliato nel merito e nel metodo, quindi faccia fare un passo indietro al suo dirigente e alla sua assessora». Boscolo rincara: «Con la stessa procedura, informino gli operatori balneari di essersi sbagliati oppure Forza Italia chiederà le loro dimissione oltre a sostenere un possibile ricorso». Spiega ancora Beniamino: «Hanno sbagliato per due motivi: nel metodo è impensabile che un dirigente con comunicazione diretta vada ad appesantire i procedimenti di tutela paesaggistica o edilizia appesantendo le incombenze per gli imprenditori turistici dell’arenile, e lo faccia con una lettera senza che il consiglio comunale abbia votato modifiche al Piano Particolareggiato dellAarenile e magari andando in contrasto. Quando si parla di trasparenza, da parte di qualcuno in maggioranza grillina, si potrebbe aprire una grande riflessione sul significato del termine utilizzato» Forza Italia discute anche nel merito del provvedimento: «Le norme tecniche di attuazione del Piano Particolareggiato dell’Arenile votato in consiglio comunale -prosegue Beniamino Boscolo- all’art.17 già prevede che per alcune installazioni è sufficiente una semplice comunicazione all’amministrazione da parte dell’operatore turistico. Porre ulteriori balzelli per i concessionari e non tener conto della recente normativa (DPR 31/2017) che esclude da autorizzazioni particolari una serie di opere minori, la dice lunga sulla qualità dell’amministrazione comunale: stiamo parlando di aree giochi, abbellimenti floreali e del verde, aree sportive, oltre che di altre strutture già normate dalle NTA del P.P. dell’arenile all’art.17. E nel caso ci siano parti fonte di equivoco, si torni in consiglio comunale per le opportune variazioni e correzioni, ma l’apparato tecnico non può interpretare norme e regolamenti votati dal consiglio». Inoltre, il gruppo consiliare di FI invita l’assessora Messina e il dirigente Favaretto a dare una risposta sul Piano Particolareggiato del Centro Storico, «risposta che Forza Italia Chioggia aspetta dal 4 aprile: una vergogna!».
mercoledì 19 aprile 2017
BENIAMINO BOSCOLO: "IL COMUNE NON SFALCIA IL VERDE PUBBLICO"
Si è parlato molto ultimamente del verde pubblico a Chioggia. E c'è chi fa notare che lo sfalcio dei prati, in piena primavera, non è avvenuto proprio a regola d'arte: il consigliere comunale Beniamino Boscolo stigmatizza le inefficienze dell'amministrazione, dovute -a suo avviso- anche alla scelta ondivaga di sottrarre e poi di riaffidare la gestione alla società partecipata SST. «Nel weekend di Pasqua», dice Beniamino, «cittadini e turisti hanno potuto “ammirare” lo scempio compiuto, non solo a Sottomarina ma anche a Valli e Ca' Bianca. E meno male che questo inverno è stato il meno piovoso degli ultimi anni».
La critica è di non aver proceduto a uno sfalcio omogeneo e accurato, l'accusa è di non aver operato ai contratti con le ditte per tempo. Ma in questi giorni, continua Beniamino Boscolo, invece ha piovuto e pure tanto, e coi prossimi raggi di sole la vegetazione crescerà notevolmente: la “prova costume” delle piante sarà per i prossimi weekend del 25 aprile e del 1° maggio. «Il sindaco Ferro e l'assessore Stecco», conclude Boscolo, «devono rendere conto di questa inefficienza. Se non si taglia l’erba non si spendono soldi, ma questo non è il risparmio promesso in campagna elettorale: così sono capaci tutti!».
La critica è di non aver proceduto a uno sfalcio omogeneo e accurato, l'accusa è di non aver operato ai contratti con le ditte per tempo. Ma in questi giorni, continua Beniamino Boscolo, invece ha piovuto e pure tanto, e coi prossimi raggi di sole la vegetazione crescerà notevolmente: la “prova costume” delle piante sarà per i prossimi weekend del 25 aprile e del 1° maggio. «Il sindaco Ferro e l'assessore Stecco», conclude Boscolo, «devono rendere conto di questa inefficienza. Se non si taglia l’erba non si spendono soldi, ma questo non è il risparmio promesso in campagna elettorale: così sono capaci tutti!».
sabato 15 aprile 2017
MASSIMILIANO TIOZZO CAENAZZO NOMINATO DA BRUGNARO NELLA COMMISSIONE DI SALVAGUARDIA
Il diritto insegna che le cambiali si pagano e le promesse si onorano. Così, a quasi un anno dal voto amministrativo chioggiotto, Massimiliano Tiozzo Caenazzo riscuote il suo compenso (30 euro a gettone, come dire: trenta denari) per aver “tradito” Giuseppe Casson -di cui era stato assessore ai servizi sociali- e aver sostenuto la linea fucsia di Luigi Brugnaro: il sindaco metropolitano ha infatti designato il 33enne di Sottomarina a membro della commissione di Salvaguardia, proprio quella che è stata bypassata in occasione della controversia sul deposito gpl. Un ottimo colpo per Tiozzo, che trova così una sistemazione; un fidato servitore per il parón di Venezia-Mestre (per quanto nato a Spinea e residente a Mogliano), che vedrà tutelati in quella sede i propri interessi amministrativi e non solo. Resta da vedere se la città di Chioggia e le sue priorità saranno soddisfatte da questa nomina, dopo che la commissione stessa è stata paralizzata negli ultimi mesi in quanto carente di nuove entrate: sotto l'uovo di Pasqua, all'ombra del primo grande tradimento della storia, tutto è possibile.
venerdì 14 aprile 2017
ENTE BILATERALE VENETO-FRIULI E ALBERGATORI DI SOTTOMARINA, I RISULTATI DELLA COLLABORAZIONE
Alla vigilia dell’apertura della stagione turistica a Chioggia, Sottomarina ed Isolaverde, l’Ente Bilaterale Veneto Fvg e il Consorzio di Promozione Turistico Lidi di Chioggia vogliono rendere conto e snocciolare alcuni dati relativi alle attività svolte assieme nell’ultimo anno 2016-2017 con alberghi, campeggi, ditte ricettive extra alberghiere, stabilimenti balneari, ristoranti, servizi al turismo. In particolare quelle attività formative realizzate gratuitamente grazie al finanziamento della Regione Veneto a quattro progetti FSE approvati: Smart Tourism Mood, Veneto Kult, Revenue Manager, Hook Up. «L’obiettivo in chiave turistica dei progetti realizzati, attraverso formazione, consulenze, workshop e visite studio all’estero –affermano Beniamino Boscolo Capon (consulente EBVF) e Giuliano Boscolo Cegion (presidente ASA)– da una lato è stato valorizzare l’identità del territorio e, dall’altro puntare all’accoglienza di nuovi target turistici. L’intuizione nel presentare innovativi progetti sul turismo porta sempre di più un miglioramento del servizio e nuove visioni nel fare turismo».
ALCUNI DATI SULLE ATTIVITA’ REALIZZATE:
Aziende del turismo coinvolte – 46 ditte
Persone formate: 61 persone (37 titolari/soci, 16 dipendenti 8 tirocinanti)
Ore di formazione erogate: 188 ore
Corsi di perfezionamento:
- lingua inglese turistico/commerciale
- marketing territoriale specifico
- booking
- storytelling
- gestione di app turistiche
- social media
Consulenze di gruppo:
- reti d’impresa
- enogastronomia
- eventi culturali
Consulenza individuale specifica ai dipendenti del Consorzio di Promozione Turistica per gestire l’accoglienza e la promozione attraverso gli innovativi strumenti tecnologici.
Visite studio a Madrid in Spagna incontrando agenzie di viaggio (2016), ad Edimburgo in Scozia incontrando la Camera di Commercio e le organizzazioni dei festival (2017).
Applicazione per smartphone del Consorzio di Promozione Turistica Lidi di Chioggia da utilizzare in città (sarà sugli app store quest’estate).
Partecipazione a fiere: con il progetto Hook Up è stata costituita una rete di imprese per finanziare la partecipazione a fiere turistiche e per la promozione del territorio.
giovedì 13 aprile 2017
VENERDÌ 14 APRILE CHIUDONO I TERMINI PER CANDIDARSI ALLA CONSULTA DELLE FRAZIONI
Chiudono venerdì 14 aprile alle ore 12 i termini per la presentazione delle candidature alla neonata Consulta delle Frazioni, il cui regolamento è stato approvato dal consiglio comunale nei mesi scorsi. L'ente servirà da raccordo tra le realtà periferiche e l'amministrazione, esprimendo la volontà dei comitati di quartiere anche nella futuribile ipotesi di un bilancio partecipativo, con annesse modifiche allo statuto del Comune. Le candidature vanno presentate secondo le istruzioni stabilite nell'avviso pubblico e utilizzando l'apposito modulo scaricabile dal sito www.chioggia.org. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all'ufficio Pari Opportunità tel. 041 5534978 dalle ore 10 alle ore 11.
giovedì 6 aprile 2017
ROMANO TIOZZO NON PAGA, IL COMUNE COSTRETTO AL RECUPERO COATTIVO DEL DANNO ERARIALE
Una determina che passa sottotraccia fra le altre, la numero 612 del 25 marzo scorso, che autorizza un modesto aumento di spesa a vantaggio di un avvocato del foro romano. E proprio questo innocente aggettivo, relativo alla capitale d'Italia, diventa ingombrante nome proprio di persona, relativo ai capitali che l'ex sindaco di Chioggia -Romano Tiozzo Pagio, appunto- non ha ancora versato a seguito della sentenza della Corte dei Conti che lo obbliga al pagamento di 19.460 euro per danno erariale. Il Comune si trova così costretto al recupero coattivo della somma, dato che la via bonaria è già stata esperita senza alcun successo. Per intentare il recupero del credito, l'amministrazione ha dato mandato all'avvocata Simonetta De Sanctis Mangelli, competente per territorio ad adire le sentenze della Corte. Per saldare l'onorario dell'avvocata e le spese da lei sostenute, è stata appunto stanziata una nuova somma di 200 euro. Andranno messi anche questi nel conto di Romano Tiozzo Pagio?
mercoledì 5 aprile 2017
BENIAMINO AL NEO ASSESSORE MESSINA: ADDOTTARE IN FRETTA IL PIANO PER IL CENTRO STORICO
COMUNICATO STAMPA - Lettera al nuovo Assessore Messina e nuovo Dirigente Favaretto relativamente al P.P. dei Centri Storici.
Il Capogruppo di Forza Italia, Beniamino Boscolo, scrive al nuovo (in carica da fine gennaio) Assessore all'Urbanistica Elga Messina e al neodirigente (in carica da fine febbraio) Gianni Favaretto sulle intenzioni di completare il lungo iter del Piano Particolareggiato dei Centri Storici di Chioggia, durato finora quasi 4 anni.
Nella lettera si spiega le motivazioni di questa missiva legata alle difficoltà di vivere e lavorare in centro storico e alle restrizioni prodotte da un piano adottato e ancora da approvare. E, pur lamentando le carenze delle strumento, invita l'Amministrazione all'approvazione immediata e nel caso di una volontà dell'Amministrazione alla riedizione dello strumento è necessario essere consapevoli delle lungaggini e della complessità.
"Visto che entrambi gli interlocutori sono nati e residenti lontano dei confini comunali" - riferisce il Capogruppo azzurro -" e visto che solo da qualche mese hanno preso pieno possesso degli uffici, dopo 7 mesi da inizio mandato del sindaco Ferro, mi sembrava doveroso anteporre alla dialettica politica del dibattito in consiglio comunale, l'avviso di questa priorità, ricevendo magari una gentile risposta sulla volontà politica del caso."
*Allegata Lettera al Comunicato Stampa
Buonasera,
vista la delibera di giunta comunale 196 del 25/09/2013, con la quale veniva adottato il Piano Particolareggiato dei centri storici, la Città di Chioggia si trova, ad oggi, con uno strumento in fase di istruttoria da quasi 4 anni. Consapevole che l'iter burocratico sia lungo e complesso, ora però che l'Amministrazione ha il nuovo assessore di riferimento, dopo le dimissioni dell'arch. Marco Boscolo Bielo, e il dirigente effettivo, dopo 7 mesi da inizio mandato, invio la presente per sollecitare la chiusura di questo iter.
L’importanza degli strumenti urbanistici, comunemente viene notata quando mancano, oppure quando non sono aggiornati, e quando si parla di centri storici, l’importanza viene amplificata. A Chioggia, il Piano Particolareggiato dei Centri Storici, è una realtà, ma lo status burocratico è lento e farraginoso e a quanto posso aver capito "fa salvaguardia" agli strumenti vigenti.
I centri storici rappresentano e raccontano la cultura e il patrimonio identitario del sistema ambientale, sociale e culturale e soffrono, più di altri, il periodo di forte crisi economica: mancano parcheggi, verde pubblico, molte case e negozi sono sfitti, le strade sono congestionate e le calli sono piene di auto. E per chi, vuole abitarci, e porre dei correttivi edilizi per migliorare la qualità di vita, si trova nella difficoltà o impossibilità di operare in pieno. Senza contare che il centro di una città ha bisogno di accessibilità, servizi, standars.
Ricordo che in fase di adozione sono stato contrario alla realizzazione di questo documento ritenuto insufficiente e a volte incoerente con il tessuto dei nostri centri storici, ma ricordo all'Amministrazione Comunale che, nel caso voglia farne uno nuovo, conviene completare prima l'iter, e successivamente farne uno nuovo per non far passare troppo altro tempo.
In attesa di un cenno di riscontro sulle intenzioni del caso, porgo i migliori saluti.
Capogruppo Forza Italia
COMUNE DI CHIOGGIA