Dopo che la Regione Veneto ha incluso nei giorni scorsi altri comuni nel distretto turistico del Veneto Orientale si è sollevato lo sdegno di chi ha sentito escluse le città di Chioggia e di Rosolina, lamentando una scarsa considerazione del territorio da parte della Regione Veneto.
Su questa linea le considerazioni del Presidente ASCOT, Giorgio Bellemo.
A suo sostegno è intervenuto immediatamente il consigliere Montanariello, PD, il quale si fa portavoce del disagio chiedendo al Presidente del Consiglio Regionale Luca Zaia motivazioni su questa "decisione ingiustificabile e gravemente penalizzante”.
Nell’affermarlo, Montanariello ha tirato in campo le promesse elettorali delle destre unite le quali, parlando di una filiera leghista, avevano promesso che le cose sarebbero cambiate. Sottolinea, il consigliere, un cambiamento in peggio, ritenendo inaccettabile che Chioggia e Rosolina vengano escluse da questa azione importante che non andrebbe accettata in modo passivo. Per queste motivazioni Montanariello chiede al sindaco Armelao di intervenire, definendo una bufala l’efficienza della filiera leghista.
A rispondere a Bellemo e a Montanariello è intervenuto il consigliere leghista Dolfin, il quale si chiede, e chiede ai due, da quando Chioggia e Rosolina facciano parte del Veneto Orientale. Fanno parte entrambe dell’area del litorale Veneto ma ci sono sostanziali differenze di cui, afferma Dolfin, proprio Montanariello dovrebbe essere a conoscenza.
L’area del litorale di cui Chioggia fa parte, ha visto tenersi a Chioggia la conferenza dei sindaci, con la presenza dell’assessore regionale Calzavara e l'Eurodeputata Rosanna Conte. Nell’occasione erano stati discussi temi essenziali su PNRR, Bolkestein e incentivi per il turismo.
Il motivo per cui Chioggia e Rosolina non sono state inglobate nel Distretto Turistico del Veneto Orientale, continua Dolfin, è semplicemente perché non fanno parte del Veneto Orientale. Non sono similari alle aree che comprendono le città della costa nord orientale, ma presentano similitudini con le aree deltizie e insieme a queste si potrebbe creare un simile distretto ma che unisca realtà che abbiano punti in comune valorizzando e promuovendo.
Per quanto riguarda il Distretto del Veneto Orientale se ne è cominciato a parlare nel 1993 e le norme che lo riguardano sono state modificate nel 2020 con l’introduzione ad altri comuni a quelli già appartenenti.
L’area del Veneto orientale comprende i seguenti 22 Comuni:
Annone Veneto, Caorle, Cavallino-Treporti, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Portogruaro, Pramaggiore, Quarto d'Altino, S. Donà di Piave, S. Michele al Tagliamento, S. Stino di Livenza, Teglio Veneto, Torre di Mosto.
Per questi ogni anno, entro il 30 giugno , la Giunta regionale predispone criteri e le modalità per l'erogazione di contributi. Comuni che si trovano nel territorio nord orientale della provincia di Venezia.
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