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martedì 11 maggio 2021
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE PUÒ PARTECIPARE ALL'ASTA PER L'EX CONVENTO DELLE CANOSSIANE: IL CONSIGLIO APPROVA L'ORDINE DEL GIORNO DEL PD
Il Comune di Chioggia parteciperà, il prossimo 9 giugno a Mestre, all'asta per aggiudicarsi il complesso dell'ex convento di Santa Caterina, comprensivo della scuola canossiana dismessa nel 2002 dopo oltre 150 anni di servizio.
Nella seduta di oggi l'assemblea cittadina ha approvato (con 13 voti favorevoli da M5S, PD e Forza Italia. Due gli astenuti, i consiglieri Naccari e Boccato) l'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico con Barbara Penzo ed Emilia Spagno, che impegna appunto l'amministrazione a trovare le risorse utili a partecipare all'asta, formulando una propria offerta, allo scopo di riqualificare a uso pubblico il prezioso monastero.
Il vicesindaco Marco Veronese ha spiegato all'aula (virtuale) che nei giorni scorsi, assieme al dirigente del settore Lavori Pubblici Stefano Penzo, si è messo in contatto con il custode e curatore del bene, il commercialista Paolo Reali, che ha spiegato la procedura: «Il Comune non gode del diritto di prelazione - ha spiegato Veronese - dal momento che l'immobile non è pubblico, bensì messo all'asta da una banca dopo pignoramento all'impresa che l'aveva acquistato anni fa.
Dopo che il consiglio ha deliberato il mandato agli uffici, di partecipare all'asta (che si svolgerà a rialzo, ogni minuto fino all'aggiudicazione), occorrerà che l'assemblea cittadina fissi un limite di spesa, previa stima del bene. L'importo non dovrà essere rivelato all'esterno, circostanza che implica anche come l'eventuale acquisto non potesse essere messo a bilancio triennale di previsione, appena approvato.
Pertanto la seduta in questione - continua il vicesindaco - andrà secretata. Quindi occorrerà una ulteriore verifica del settore Urbanistica, dal momento che nell'area pare esistere un Programma Integrato di Riqualificazione (PIRUEA). I tempi sono stretti e le criticità già note, per questo l'operazione non si presenta semplice».
Nelle intenzione delle promotrici, il Comune dovrebbe coinvolgere anche l'Università di Padova, già operativa a Chioggia con la Facoltà di Biologia del mare tra palazzo Grassi e l'ex istituto Cini, per ripopolare il centro storico di giovani studenti qualificati.
La base d'asta è fissata a 711mila euro, l'offerta minima ammonta a 534mila euro: cifre decisamente abbordabili rispetto al passato, ma grava appunto l'incertezza della destinazione.
Nella seduta di oggi l'assemblea cittadina ha approvato (con 13 voti favorevoli da M5S, PD e Forza Italia. Due gli astenuti, i consiglieri Naccari e Boccato) l'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico con Barbara Penzo ed Emilia Spagno, che impegna appunto l'amministrazione a trovare le risorse utili a partecipare all'asta, formulando una propria offerta, allo scopo di riqualificare a uso pubblico il prezioso monastero.
Il vicesindaco Marco Veronese ha spiegato all'aula (virtuale) che nei giorni scorsi, assieme al dirigente del settore Lavori Pubblici Stefano Penzo, si è messo in contatto con il custode e curatore del bene, il commercialista Paolo Reali, che ha spiegato la procedura: «Il Comune non gode del diritto di prelazione - ha spiegato Veronese - dal momento che l'immobile non è pubblico, bensì messo all'asta da una banca dopo pignoramento all'impresa che l'aveva acquistato anni fa.
Dopo che il consiglio ha deliberato il mandato agli uffici, di partecipare all'asta (che si svolgerà a rialzo, ogni minuto fino all'aggiudicazione), occorrerà che l'assemblea cittadina fissi un limite di spesa, previa stima del bene. L'importo non dovrà essere rivelato all'esterno, circostanza che implica anche come l'eventuale acquisto non potesse essere messo a bilancio triennale di previsione, appena approvato.
Pertanto la seduta in questione - continua il vicesindaco - andrà secretata. Quindi occorrerà una ulteriore verifica del settore Urbanistica, dal momento che nell'area pare esistere un Programma Integrato di Riqualificazione (PIRUEA). I tempi sono stretti e le criticità già note, per questo l'operazione non si presenta semplice».
Nelle intenzione delle promotrici, il Comune dovrebbe coinvolgere anche l'Università di Padova, già operativa a Chioggia con la Facoltà di Biologia del mare tra palazzo Grassi e l'ex istituto Cini, per ripopolare il centro storico di giovani studenti qualificati.
La base d'asta è fissata a 711mila euro, l'offerta minima ammonta a 534mila euro: cifre decisamente abbordabili rispetto al passato, ma grava appunto l'incertezza della destinazione.
4 commenti:
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E’ l’ennesimo buco nell’acqua di una Amministrazione allo sbando.
RispondiEliminaQuel che più meraviglia è che si è accodato alla maggioranza anche Beniamino Boscolo. Vallo a capire!
Con che criterio è stata a suo tempo messa in vendita l’ex scuola Silvio Pellico, quando adesso l’Amministrazione comunale vuole acquisire l’adiacente complesso delle Canossiane? Non dimentichiamoci che nel centro storico anche la scuola Principe Amedeo da anni è dismessa e praticamente inutilizzata.
Beniamino si è accodato? Si è anche dimesso dalla presidenza della commissione.
EliminaSig. Andrea Comparato - risposta al commento del 12 maggio 2021 03:47
EliminaSta scritto in calce all’articolo:
«Nella seduta di oggi l'assemblea cittadina ha approvato (con 13 voti favorevoli da M5S, PD e Forza Italia. Due gli astenuti, i consiglieri Naccari e Boccato) l'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico»
Le dimissioni dalla presidenza della commissione sono un fatto. Un altro è l’approvazione del provvedimento di che trattasi.
Premesso che non ne ero a conoscenza, la votazione di un singolo provvedimento non significa appoggiare la maggioranza, evidentemente Beniamino pensa che sia un acquisto che si possa fare, io francamente, con rispetto di tutti, non capisco come si possa pensare di imbarcarsi in un investimento del genere quando non bastano le risorse per tanti altri interventi più importanti, magari ci sono delle info che mi mancano. Grazi cmq della segnalazione
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