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sabato 20 febbraio 2021
GLI "ORTODOSSI" EX M5S SI SVUOTANO LE TASCHE: DANIELE PADOAN, «IL SINDACO VORREBBE SOSTITUIRE IN BRONZO IL LEONE DELLA COLONNA DI VIGO...»
Un leone di bronzo al posto di quello in marmo d'Istria, sopra la colonna di Vigo. È l'idea balzana attribuita dall'ormai ex consigliere del Movimento 5 Stelle, Daniele Padoan, al sindaco Ferro: la rivelazione ieri mattina, nell'ambito della conferenza di addio da parte degli "ortodossi" del M5S all'assemblea cittadina.
Padoan, che era stato vicecapogruppo e presidente della IV commissione permanente (Urbanistica e Lavori Pubblici), si è prodotto in un lungo elenco di insoddisfazioni riguardo l'operato del sindaco e di altri elementi della giunta e del consiglio stesso: «Eravamo unanimi all'interno del gruppo - spiega - prima dell'iniziativa di qualcuno per allearsi con il PD. Ma ci sono sempre state forti divergenze tra il gruppo e il sindaco, per via delle sue "ideone" come il ponte stramaledetto (lo definisce proprio così, ndr) che collegherebbe il palazzo di giustizia all'isola dell'Unione. Questo fu l'antefatto delle dimissioni dell'assessora Elga Messina, che portava avanti le decisioni del gruppo, andando anche contro i dirigenti. Ora il sindaco "si fa bello" citando le opere poste in essere da Alessandra Penzo, alla quale non voleva attribuire la delega ai Lavori Pubblici, sennò (asseriva) "farà la fine della Messina"».
Dalle parole dell'ex esponente stellato esce il quadro di un primo cittadino, di professione architetto, che spesso e volentieri avrebbe assunto volentieri in prima persona i referati più vicini alle proprie competenze professionali: Padoan ricorda «il disinteresse totale della giunta per l'acquisto del centro congressi Kursaal, confidando che l'asta andasse ancora una volta deserta. Riguardo quest'ultima, non eravamo stati informati né era stato chiesto il parere del gruppo». L'ex consigliere prosegue citando la mancata concretizzazione del bando per il riassesto di riva Vena, il futuro aumento delle addizionali IRPEF che dovrebbe arrivare all'attenzione del consiglio, «i ritardi del sindaco nell'esaminare in giunta le osservazioni e le controdeduzioni al piano dei Ghezzi, bloccando anche quelle che andrebbero a favore dei residenti. Per non parlare di occasioni mancate, come l'aggregazione con i Comuni di Cona e Cavarzere».
Fra i temi apparentemente divisivi, il parcheggio scambiatore in costruzione all'isola dell'Unione: «Pur di impedirne la realizzazione - segnala Padoan - l'assessora Alessandra Penzo aveva contattato un pool di avvocati, tra i quali anche quello in servizio al Comune di Roma, il quale affermò che si sarebbe potuta fermare l'opera senza incorrere nel danno erariale. Ma il sindaco Ferro e il vicesindaco Marco Veronese non hanno voluto prendere la responsabilità politica di bloccarlo: anzi, sono usciti dalla sala di giunta nel momento in cui veniva presentata la delibera che avrebbe consentito lo stop ai lavori. Invece è proprio la responsabilità politica, quella che un amministratore deve sapersi assumere». Quanto all'ufficio del giudice di pace, secondo Padoan «ad ogni difficoltà economica o di personale, il sindaco avrebbe voluto chiuderlo. Gli abbiamo fatto cambiare idea tre volte: il Comune è un'impresa che deve guadagnare, o deve invece fornire servizi ai cittadini?».
Infine, la spinosa questione del regolamento edilizio, ancora da approvare: «Gli sconti voluti dal sindaco, in materia di edilizia sostenibile - commenta l'ex presidente della IV commissione - favorirebbero troppo gli imprenditori edili. Nessun Comune in Italia offre sconti più alti del 40%, mentre a Chioggia andrebbero al 60%. Per questo ha ricevuto il parere contrario di tutto il gruppo: di qui lo stallo. Con gli sconti al 60%, verrebbero a mancare i fondi per le manutenzioni ordinarie e il verde pubblico, a tutto vantaggio dei privati. Non ci sarebbero manco i soldi per rattoppare le buche. Ma ora vedremo quale sarà lo "sprint finale" di chi è stato seduto quattro anni e mezzo in consiglio comunale, senza mai parlare... Sono quelli - Daniele Padoan si riferisce agli ex colleghi di maggioranza - che ci hanno definiti una zavorra di cui liberarsi». Al sindaco Ferro ora rimangono Elisa Busetto, Claudia Convento, Paola Landri, Ilaria Lunardi, Genny Mantoan, Stefano Rossetti, Daniela Sassi, Giovanni Tiozzo Netti e, se accetteranno, i due subentranti fra i non eletti (Valentina Boscolo Bragadin e Matteo Finotto).
Padoan, che era stato vicecapogruppo e presidente della IV commissione permanente (Urbanistica e Lavori Pubblici), si è prodotto in un lungo elenco di insoddisfazioni riguardo l'operato del sindaco e di altri elementi della giunta e del consiglio stesso: «Eravamo unanimi all'interno del gruppo - spiega - prima dell'iniziativa di qualcuno per allearsi con il PD. Ma ci sono sempre state forti divergenze tra il gruppo e il sindaco, per via delle sue "ideone" come il ponte stramaledetto (lo definisce proprio così, ndr) che collegherebbe il palazzo di giustizia all'isola dell'Unione. Questo fu l'antefatto delle dimissioni dell'assessora Elga Messina, che portava avanti le decisioni del gruppo, andando anche contro i dirigenti. Ora il sindaco "si fa bello" citando le opere poste in essere da Alessandra Penzo, alla quale non voleva attribuire la delega ai Lavori Pubblici, sennò (asseriva) "farà la fine della Messina"».
Dalle parole dell'ex esponente stellato esce il quadro di un primo cittadino, di professione architetto, che spesso e volentieri avrebbe assunto volentieri in prima persona i referati più vicini alle proprie competenze professionali: Padoan ricorda «il disinteresse totale della giunta per l'acquisto del centro congressi Kursaal, confidando che l'asta andasse ancora una volta deserta. Riguardo quest'ultima, non eravamo stati informati né era stato chiesto il parere del gruppo». L'ex consigliere prosegue citando la mancata concretizzazione del bando per il riassesto di riva Vena, il futuro aumento delle addizionali IRPEF che dovrebbe arrivare all'attenzione del consiglio, «i ritardi del sindaco nell'esaminare in giunta le osservazioni e le controdeduzioni al piano dei Ghezzi, bloccando anche quelle che andrebbero a favore dei residenti. Per non parlare di occasioni mancate, come l'aggregazione con i Comuni di Cona e Cavarzere».
Fra i temi apparentemente divisivi, il parcheggio scambiatore in costruzione all'isola dell'Unione: «Pur di impedirne la realizzazione - segnala Padoan - l'assessora Alessandra Penzo aveva contattato un pool di avvocati, tra i quali anche quello in servizio al Comune di Roma, il quale affermò che si sarebbe potuta fermare l'opera senza incorrere nel danno erariale. Ma il sindaco Ferro e il vicesindaco Marco Veronese non hanno voluto prendere la responsabilità politica di bloccarlo: anzi, sono usciti dalla sala di giunta nel momento in cui veniva presentata la delibera che avrebbe consentito lo stop ai lavori. Invece è proprio la responsabilità politica, quella che un amministratore deve sapersi assumere». Quanto all'ufficio del giudice di pace, secondo Padoan «ad ogni difficoltà economica o di personale, il sindaco avrebbe voluto chiuderlo. Gli abbiamo fatto cambiare idea tre volte: il Comune è un'impresa che deve guadagnare, o deve invece fornire servizi ai cittadini?».
Infine, la spinosa questione del regolamento edilizio, ancora da approvare: «Gli sconti voluti dal sindaco, in materia di edilizia sostenibile - commenta l'ex presidente della IV commissione - favorirebbero troppo gli imprenditori edili. Nessun Comune in Italia offre sconti più alti del 40%, mentre a Chioggia andrebbero al 60%. Per questo ha ricevuto il parere contrario di tutto il gruppo: di qui lo stallo. Con gli sconti al 60%, verrebbero a mancare i fondi per le manutenzioni ordinarie e il verde pubblico, a tutto vantaggio dei privati. Non ci sarebbero manco i soldi per rattoppare le buche. Ma ora vedremo quale sarà lo "sprint finale" di chi è stato seduto quattro anni e mezzo in consiglio comunale, senza mai parlare... Sono quelli - Daniele Padoan si riferisce agli ex colleghi di maggioranza - che ci hanno definiti una zavorra di cui liberarsi». Al sindaco Ferro ora rimangono Elisa Busetto, Claudia Convento, Paola Landri, Ilaria Lunardi, Genny Mantoan, Stefano Rossetti, Daniela Sassi, Giovanni Tiozzo Netti e, se accetteranno, i due subentranti fra i non eletti (Valentina Boscolo Bragadin e Matteo Finotto).
2 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
In riferimento parcheggio scambiatore in costruzione all'isola dell'Unione, il sig. Padoan dice «Pur di impedirne la realizzazione l'assessora Alessandra Penzo aveva contattato un pool di avvocati, tra i quali anche quello in servizio al Comune di Roma, il quale affermò che si sarebbe potuta fermare l'opera senza incorrere nel danno erariale»
RispondiEliminaEbbene, “ortodossia” amministrativa impone che tali affermazioni debbano essere corredate da documentazione scritta. Non metto in dubbio la parola del sig. Padoan, ma un conto è sentire il parere di qualcuno, un altro è metterlo per iscritto. Se c’è stata qualche corrispondenza fra l’ex assessore Penzo e questo pool di avvocati, invito la sig.ra Penzo o il sig. Padoan di pubblicarla.
In una seduta del Consiglio Comunale (non ricordo la data) sempre sullo stesso argomento, l’ex assessore Alessandra Penzo ha affermato di avere contattato il Ministero e che dallo stesso avrebbe avuto rassicurazioni che il finanziamento non sarebbe andato perduto nel caso fosse stato presentato un progetto alternativo. Anche in questo caso, nessuna documentazione in atti la Penzo ha presentato per corroborare la sua tesi. Non è con le parole che si amministra un comune.
Sul parcheggio scambiatore all’Isola dell’Unione il sig. Padoan ha omesso oppure si è dimenticato di citare i PARERI SCRITTI dell’avvocatura Civica e del Dirigente ai Lavori Pubblici.
RispondiEliminaEntrambi i parei comunicavano all’Amministrazione la non procedibilità della sospensione dei lavori poiché gli stessi erano già stati appaltati ed iniziati. Il che avrebbe portato alla scissione del contratto con danni economici ingenti per il comune di Chioggia, nonché la perdita del finanziamento. Non ho visto riscontri scritti da parte di Padoan o dell’allora assessore Penzo che controbatteva tale tesi.
Un fatto è certo, sul progetto del parcheggio scambiatore, anche se datato, ha dormito il sindaco Ferro, ma ha dormito anche tutta la maggioranza cui faceva parte il Padoan, compreso l’ex assessore Penzo. Se si svegliavano ad inizio mandato, forse si poteva fermarlo in tempo.