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giovedì 15 ottobre 2020
DEPOSITO DI GPL, COSTA BIOENERGIE ANNUNCIA IL RICORSO: «DECRETO INCOSTITUZIONALE, OPEREREMO IN TUTTE LE SEDI COMPETENTI PER AVVIARE L'IMPIANTO»
Costa Bioenergie, l'impresa di Fidenza che ha costruito il deposito di gpl in Val da Rio, interviene per la prima volta con una nota ufficiale dopo la conversione in legge, da parte del Parlamento, del decreto "Agosto", che all'articolo 95 blocca l'entrata in funzione dell'impianto, in quanto circondato da un sito protetto dall'UNESCO come la laguna di Venezia.
«Con l’approvazione dei commi 24, 25 e 26 - si legge nel comunicato - è stato introdotto nell'ordinamento un grave elemento dissuasivo per chiunque intenda investire in Italia, poiché si impediscono (a fronte di mutati orientamenti politici) attività già autorizzate e completate con ingenti investimenti.
Inoltre, in questi giorni, leggiamo dichiarazioni relative a progetti e destinazioni d’uso alternativi al deposito, anche se insistenti sulla medesima area: per inciso, anche di proprietà della società. Per tutti questi motivi, Costa Bioenergie tiene a ribadire che opererà in tutte le sedi competenti per contestare la costituzionalità di una legge-provvedimento come quella appena approvata dal Parlamento.
È opportuno ricordare - prosegue la nota dell'azienda - che non c’è mai stato da parte delle istituzioni e dei parlamentari coinvolti alcun confronto con la società direttamente interessata dal provvedimento, mentre al contrario, stando alle dichiarazioni rilasciate ai media, sarebbe avvenuto con chi si è opposto al deposito. Un comportamento che definire scarsamente imparziale costituisce un eufemismo».
Costa Bioenergie, anche sulla base delle valutazioni dei costituzionalisti interpellati, ritiene del tutto incostituzionali le norme appena introdotte e confida nelle decisioni che verranno assunte dall’autorità giudiziaria, cui si rivolgerà «per tutelare i propri diritti e per ristabilire i principi basilari di uno Stato di diritto, che debbono osservare tutti i cittadini, compreso il legislatore».
«Con l’approvazione dei commi 24, 25 e 26 - si legge nel comunicato - è stato introdotto nell'ordinamento un grave elemento dissuasivo per chiunque intenda investire in Italia, poiché si impediscono (a fronte di mutati orientamenti politici) attività già autorizzate e completate con ingenti investimenti.
Inoltre, in questi giorni, leggiamo dichiarazioni relative a progetti e destinazioni d’uso alternativi al deposito, anche se insistenti sulla medesima area: per inciso, anche di proprietà della società. Per tutti questi motivi, Costa Bioenergie tiene a ribadire che opererà in tutte le sedi competenti per contestare la costituzionalità di una legge-provvedimento come quella appena approvata dal Parlamento.
È opportuno ricordare - prosegue la nota dell'azienda - che non c’è mai stato da parte delle istituzioni e dei parlamentari coinvolti alcun confronto con la società direttamente interessata dal provvedimento, mentre al contrario, stando alle dichiarazioni rilasciate ai media, sarebbe avvenuto con chi si è opposto al deposito. Un comportamento che definire scarsamente imparziale costituisce un eufemismo».
Costa Bioenergie, anche sulla base delle valutazioni dei costituzionalisti interpellati, ritiene del tutto incostituzionali le norme appena introdotte e confida nelle decisioni che verranno assunte dall’autorità giudiziaria, cui si rivolgerà «per tutelare i propri diritti e per ristabilire i principi basilari di uno Stato di diritto, che debbono osservare tutti i cittadini, compreso il legislatore».
10 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Cara Socogas, rimodulo un vecchio proverbio: CHI DI LEGGE FERISCE, DI LEGGE PERISCE.
RispondiEliminaSocogas in più occasioni ha sventolato la legge che dava loro ragione: il Decreto Monti, convertito in legge 4 aprile 2012 n. 35 che individuava le infrastrutture e insediamenti strategici e il Decreto Interministeriale n. 17407 del 25 maggio 2015 che di fatto dava l’avvio all’impianto GPL (a terra) in Val Da Rio.
Orbene, lo Stato Italiano in questi giorni ha convertito in legge un Decreto che ferma tutti gli impianti nei siti UNESCO, sia in avvenire che quelli già realizzati ma ancora da attivare.
La Legge è Legge, cara Socogas, sia quando è a suo favore che contro. Questa legge è incostituzionale? Auguri per i ricorsi.
Un’ultima considerazione. Questo provvedimento speriamo sia di monito a tutte quelle imprese che intendono investire violentando i cittadini e il loro territorio.
Pubblico il tuo commento solo per coerenza ai principi a cui mi sono riferito fin dai primi passi che ho fatto con questa avventura che si chiama Chioggia Azzurra. Hai scritto un sacco di bestialità tutte farina di quell'incapace totale di Roberto Rossi. Tempo al tempo.
EliminaAnzitutto ringrazio per la pubblicazione del commento.
EliminaDevo fare notare però che, proprio in riferimento al mio commento, non capisco a quali “bestialità” ti riferisci.
Infine rammento che, anche se ho una certa età, sono ancora in grado di ragionare con la mia testa. Rossi proprio non c’entra un piffero, al contrario tuo, delle fisime maniacali che dimostri.
Se avessi "fisime" non ti pubblicherei, non trovi?
EliminaNella rassegna stampa di oggi 18 ottobre 2020 è impossibile non notare che sia tu che l’ing. Cester non perdete occasione per dimostrare simpatie nei confronti di Socogas.
RispondiEliminaBasta visionare il filmato per avere conferma: fra la “vittoria di Pirro” dell’ing. Cester (minuti 13,44) e il risarcimento della Darsena S. Felice del tuo intervento (minuti 14,34), non so chi dei due abbia più simpatia per Socogas.
Devo farti comunque notare che fra il risarcimento della S. Felice e quello eventuale alla Socogas per il fermo dell’impianto, c’è una sostanziale differenza. Alla S. Felice il risarcimento è stato tutto nelle spalle del comune, per quello di Socogas sarà tutto nelle spalle dello stato Italiano.
Si potrebbe obiettare che il risarcimento a Socogas in ogni modo sono soldi del contribuente, ma sinceramente, con tutti i miliardi che questo Stato butta dalla finestra, la causa Socogas non credo incida poi molto nel suo bilancio. Sono soldi spesi bene, per una buona causa.
Questo lo dici tu, il tar ha già riconosciuto alla socoga un danno di un milioncino (solo per il fermo del cantiere) quando questa legge-presa-in-giro verrà respinta dalla corte costituzionale, ne vedremo delle belle. Rossi non solo ha creato danni milionari alla nostra città per la darsena porto San Felice, non solo ci ha creato un danno enorme per la mancata realizzazione del termo valorizzatore. Ha creato un danno ancora maggiore all'Italia. Vi siete bevuti (quasi) t-u-t-t-i le balle di un bidello incapace desideroso di tornare in auge in politica. Un anno? due al massimo, poi ci sarà da ridere.
EliminaChe la Socogas abbia vinto il ricorso al Tar del Veneto per il risarcimento danni di un milione di euro provocati dall’ordinanza dirigenziale n. 95 del 9/5/2017 di demolizione dell’impianto, non ne ero a conoscenza.
EliminaTuttavia, siccome i giornali non ne hanno parlato e visto che tu sei ben informato, desidererei venissero pubblicati gli estremi della sentenza di che trattasi.
Ti consiglio di non tirate tanto in causa la S. Felice poiché si deve ancora esprimere la Corte dei Conti, dopo la documentazione presentata dal dott. Fortunato Guarnieri.
Per il resto, sorvoliamo sul frutto delle tue rancorose fissazioni.
Rossi Roberto, bidello? Che io sappia svolge le mansioni di Assistente Tecnico presso l’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “CESTARI - RIGHI”.
RispondiEliminaMa se ance fosse un “bidello” non vedo perché si dovrebbe denigrare una persona solo per il fatto che sia “bidello”.
ah scusa, un tecnico dai, e poi è "chioggiotto dell'ano" complimenti.
EliminaPer la precisione:
EliminaRoberto Rossi, diploma di scuola media superiore (telecomunicazioni);
Assistente tecnico laboratorio informatica, misure elettroniche, laboratorio e telecomunicazioni;
Amministratore di sistema reti ITIS A. Righi Chioggia, media N. De Conti Chioggia, media S. Pellico Chioggia, B. Galuppi Murano, ITC Scarpa S. Donà di Piave, ITC Cestari Chioggia, ….e và.