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mercoledì 2 settembre 2020
IL COMUNE DENUNCIA: LAVORI NON AUTORIZZATI ALLA “BARCA”. CHI AVEVA RASSICURATO LA COOPERATIVA APPRODO QUANTO AL BUON FINE DELL'ASSEGNAZIONE?
Ennesimo colpo di scena per la "Barca" di Ridotto Madonna, che il Comune ha stabilito dovesse diventare un plesso scolastico per far fronte all'emergenza sanitaria, e che la cooperativa sociale Approdo ha richiesto in convenzione per installarvi il proprio servizio educativo da zero a 6 anni. Nelle scorse ore l'assessora ai Lavori Pubblici Alessandra Penzo e il presidente del consiglio comunale Endri Bullo hanno depositato ai carabinieri una denuncia contro ignoti, dopo aver scoperto che nella struttura (da tempo abbandonata) sono stati eseguiti lavori di sistemazione non autorizzati dall'ente.
Ne dà notizia il Gazzettino oggi in edicola, con un articolo a firma di Diego Degan: l'edificio a est del complesso era già oggetto, dal 4 luglio, delle opere a cura dei lavoratori socialmente utili in carico a Egolabor, società vicina all'Approdo. Ma da giorni, secondo i consiglieri di opposizione Dolfin e Montanariello, questi erano cessati, creando ambasce tra i circa 60 genitori che avevano già iscritto i propri figli alla nuova realtà, nonostante questa non avesse ancora ottenuto l'assegnazione ufficiale da parte del Comune.
Oggi la nuova svolta: nel corso di un sopralluogo dell'assessora e del dirigente ai Lavori Pubblici Stefano Penzo, è stata rinvenuta la presenza di intonaci e vernici fresche, databile non più indietro di dieci giorni. Anche la disposizione degli spazi interni era stata modificata rispetto alle planimetrie depositate, attraverso la demolizione di alcune tramezze. Inoltre, erano stati recapitati in loco alcuni arredi bagno a misura di bambino, pronti per essere montati. «Nessuno era autorizzato a entrare nell'immobile - ha detto Alessandra Penzo - né tantomeno a modificarlo».
Sta di fatto che a dodici giorni dall'avvio delle lezioni la questione è sempre più ingarbugliata: da una parte la cooperativa ciellina che ha "venduto la pelle dell'orso", ovvero 60 iscrizioni, prima di averlo catturato. Dall'altro il Comune che, come aveva suggerito la dirigente del settore Servizi alla Persona, Daniela Ballarin, avrebbe potuto assegnare lo stabile all'Approdo anche senza un bando, facendosi forza dell'articolo 71 della legge 117/2017, il quale dà agli enti pubblici la possibilità di assegnare alle associazioni del Terzo Settore edifici che siano in stato di degrado, purché si facciano carico della manutenzione.
Ne dà notizia il Gazzettino oggi in edicola, con un articolo a firma di Diego Degan: l'edificio a est del complesso era già oggetto, dal 4 luglio, delle opere a cura dei lavoratori socialmente utili in carico a Egolabor, società vicina all'Approdo. Ma da giorni, secondo i consiglieri di opposizione Dolfin e Montanariello, questi erano cessati, creando ambasce tra i circa 60 genitori che avevano già iscritto i propri figli alla nuova realtà, nonostante questa non avesse ancora ottenuto l'assegnazione ufficiale da parte del Comune.
Oggi la nuova svolta: nel corso di un sopralluogo dell'assessora e del dirigente ai Lavori Pubblici Stefano Penzo, è stata rinvenuta la presenza di intonaci e vernici fresche, databile non più indietro di dieci giorni. Anche la disposizione degli spazi interni era stata modificata rispetto alle planimetrie depositate, attraverso la demolizione di alcune tramezze. Inoltre, erano stati recapitati in loco alcuni arredi bagno a misura di bambino, pronti per essere montati. «Nessuno era autorizzato a entrare nell'immobile - ha detto Alessandra Penzo - né tantomeno a modificarlo».
Sta di fatto che a dodici giorni dall'avvio delle lezioni la questione è sempre più ingarbugliata: da una parte la cooperativa ciellina che ha "venduto la pelle dell'orso", ovvero 60 iscrizioni, prima di averlo catturato. Dall'altro il Comune che, come aveva suggerito la dirigente del settore Servizi alla Persona, Daniela Ballarin, avrebbe potuto assegnare lo stabile all'Approdo anche senza un bando, facendosi forza dell'articolo 71 della legge 117/2017, il quale dà agli enti pubblici la possibilità di assegnare alle associazioni del Terzo Settore edifici che siano in stato di degrado, purché si facciano carico della manutenzione.
2 commenti:
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La denuncia da parte dell’Amministrazione comunale contro ignoti è una vera pagliacciata!
RispondiEliminaSecondo l’assessore Penzo ed il Presidente Bullo, qualcuno di notte sarebbe andato all’interno della struttura a fare dei lavori “abusivi”.
Ma a chi volete raccontarla?? Qui non si incantano cucchi. Qualcuno a nome dell’Amministrazione ha consegnato le chiavi per dare corso ai lavori. D’altra parte, se si vuole aprire in tempo la struttura ai bambini che frequenteranno l’asilo, non si potava fare altrimenti.
Nascondersi dietro in dito, non serve a nulla, se non a fare una figuraccia del cavolo.
Scoperto il segreto di pulcinella: i lavori all’interno del complesso “la barca”, come annunciato da suo presidente, li stava eseguendo la coop. Sociale Approdo. Anche l’assessore Penzo che ha fatto la denuncia e tutta l’Amministrazione comunale lo sapeva, ma poco conta
RispondiEliminaA parte ciò, si vuole focalizzare un altro aspetto della faccenda. Dopo il cambio di destinazione d’uso, é stato deliberato dalla giunta i termini per individuare il soggetto attuatore della gestione dell’asilo. Ebbene questa Delibera datata alla fine di agosto, fissava il termine del 14 settembre per la realizzazione delle opere della trasformazione in asilo. In 15 giorni, neanche “mandrake” ci riuscirebbe!
La stessa Amministrazione in pompa magna ha annunciato che il piano particolareggiato dei “Ghezzi” ed e il piano del nuovo Lungomare, ancorché entrambi da approvare, darà inizio ai lavori a fine anno o al massimo nei primi mesi del prossimo anno 2021.
Ebbene la conclusione è una sola: questa Amministrazione grillina HA TROVATO IL MODO DI COMPRIMERE IL TEMPO. Complimenti per la scoperta!