Non più di due anni fa, oltre 17mila persone hanno indicato Forte San Felice a Sottomarina come "luogo del cuore" da salvaguardare e da vivere, nel censimento del Fondo per l'Ambiente Italiano, facendone così il primo monumento veneto nella speciale classifica nazionale. Gli abitanti di Chioggia di tutte le generazioni, e con loro molti ospiti della città, hanno inteso così dare un segnale inequivocabile alle amministrazioni locale e centrale: il recupero architettonico del Forte dev'essere una priorità, e il suo conseguente uso pubblico è un bisogno per la cultura e le aggregazioni sociali della collettività.
La giunta Casson pare essersene accorta con ritardo, solo durante le ultime settimane prima della fine della legislatura, quando da molti mesi giace l'ipotesi di una permuta con la Marina Militare, rimasta senza finanziamento. Negli anni precedenti, quando chiedevamo al sindaco di considerare il Forte quale patrimonio della città e di porre in essere i necessari passaggi per farlo rientrare nel novero della disponibilità comunale, non abbiamo ottenuto alcuna risposta né segno di interesse.
Silvia Vianello
Per addivenire a un nuovo status dell'area di San Felice occorre che altre autorità si esprimano in maniera celere e netta riguardo le cosiddette misure compensative del Mose: dal Magistrato alle Acque alle questioni relative alla Reggenza Fari, dalla predisposizione di interventi urgenti alla completa sdemanializzazione che ne favorisca l'ingresso nel patrimonio comunale.
Allo scopo di sollecitare i Ministeri delle Infrastrutture, della Difesa e dei Beni Culturali, il prossimo lunedì 25 gennaio visiterò il Forte San Felice assieme ai deputati Diego Crivellari e Michele Mognato, intenzionati a interpellare il governo in merito. La Sottomarina che ho in mente non può attendere oltre di fronte alla valorizzazione di un elemento portante dell'identità storica cittadina, anche verso una nuova e qualificata offerta turistica in uno scenario di incomparabile bellezza naturale.
Silvia Vianello
"La lista di desiderata di Casson al consorzio Venezia nuova: Forte san Felice, Lusenzo e altro.Per compensare l'impatto del Mose". È quanto leggo su Nuova Scintilla(Elisabetta Boscolo Anzoletti).Mi pare un PD che sta facendo l'impossibile per screditare l'ex compagno di viaggio, ma mi sembrano colpi sparati a vuoto!
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