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sabato 26 settembre 2015

ERIKA BALDI ( M5S) : CENTO MILIONI DI TAGLI UN DURO COLPO PER L'ECONOMIA VENEZIANA

Erika Bladin - consigliere regionale del M5S Tagli, maxiemendamento. Baldin (M5S): "Duro colpo per l'economia di Venezia e per i più deboli. Nostra opposizione è motivata, sono al lavoro su emendamenti a tutela del mio territorio." Il Consiglio di ieri ha visto, per quanto possibile, una prima vittoria per noi. Siamo riusciti a mediare con la maggioranza affinché il maxiemendamento che prevede 100 milioni di tagli in settori sensibili fosse rimandato, concedendoci di presentare degli emendamenti mirati. La mia critica di costruzione, anziché di "ostruzione", è dovuta ad alcune voci particolarmente sensibili per la provincia di Venezia. Con i tagli previsti dalla giunta si assesta un duro colpo all’economia della costa veneziana. Inoltre siamo di fronte ad una schizofrenia da parte della giunta stessa. foto di archivio: un recente incontro dei pescatori sui problemi della pesca tenutosi in municipio Nella scorsa legislatura era stato inserito un articolo nella Legge di stabilità regionale per l'esercizio 2015 che prevedeva un contributo straordinario a sostegno delle imprese di allevamento di molluschi a mare per 500mila euro, che sarebbe servito a mitigare i danni delle mareggiate verificatesi lungo la costa veneta nel febbraio dell’anno in corso (testo art: Art. 37 Legge regionale 27 aprile 2015, n. 6 (BUR n. 41/2015). il litorale di Isola Verde distrutto dalle mareggiate Soldi che effettivamente permettevano a tanti operatori del settore di continuare a fare il proprio mestiere. I tagli attualmente previsti dalla giunta vanno a toccare anche questo provvedimento, che non viene da noi ma da un loro assessore di allora. Altra preoccupazione è data dal taglio di un milione di euro per il ripascimento delle spiagge, arrivando a soli 2 milioni di euro per opere di dimensioni e investimenti imponenti (Art. 41 stessa legge - Finanziamento straordinario per interventi urgenti di ripascimento dei litorali veneti gravemente erosi). Insieme a ciò si vanno a tagliare di 360 mila euro servizi a favore dei disabili e degli anziani, di 210 mila i fondi per la non autosufficienza e di altri 570 mila altri fondi per il sociali. Tema che sta a particolarmente a cuore al M5S, che come motto ha non a caso "nessuno deve rimanere indietro", e alla sottoscritta, poiché mi trovo da anni accanto a persone disabili. Posso quindi condividere la preoccupazione per questi tagli. L'opposizione che facciamo è più che motivata dunque. Presenterò degli emendamenti volti a rivedere alcuni tagli di questo maxiemendamento, a difesa del mio territorio." - Erika Baldin consigliera regionale di Chioggia.

venerdì 11 settembre 2015

L'ASSESSORE ELENA SEGATO SI E' DIMESSA

L'ex assessore Elena Segato Elena Segato si è dimessa dall'incarico di assessore Ambiente – Demanio Turistico – Demanio/Patrimonio – Frazioni – Innovazione – Politiche Comunitarie. La notizia si è sparsa nella mattinata di venerdì ed è stata confermata dallo stesso sindaco Casson. " La signora Segato ha dimostrato di essere una risorsa importante per la città di Chioggia, in gamba, apprezzata, benvoluta purtroppo per ragioni sue contingenti ha preso questa decisione - conferma il sindaco Casson - confido che ci possa essere uno spazio per una rivisitazione delle motivazioni che l'hanno portata a dimettersi in quanto la considero veramente una risorsa e spero anche che in futuro possa impegnarsi politicamente ". Le deleghe della segato per il momento verranno assunte ad interim dallo stesso sindaco Ulteriori eventuali aggiornamenti in seguito. IL SINDACO CON CHI POTREBBE SOSTITUIRE LA SEGATO ??? Il Messia che cammina sulle acque L'assessore Segato, lo dice lo stesso sindaco, è una risorsa...con quale altra risorsa il sindaco Casson potrebbe sostituirla? Ci permettiamo di consigliare un nuovo Messia, un noto imprenditore locale dedito al bene della città, incrementatore dei posti di lavoro soprattutto nel recupero crediti che sicuramente riuscirebbe a risolvere non solo tutti i problemi della città ma anche dell'intero mondo.

lunedì 31 agosto 2015

INTERROGAZIONE DI CAPON: DOVE ANDRANNO LE BICI DEI PENDOLARI DI PIAZZETTA VIGO?

Piazzetta Vigo Tra poco partiranno i lavori di Corso del Popolo, e una parte del mercato settimanale del Giovedi sarà spostato all'Isola dell'Unione. Cogliendo l'occasione degli imminenti lavori, l'Amministrazione Comunale ha pensato bene (quest'estate) di rispolverare una vecchia ordinanza, la numero 16 del 1998, e impedire ai poveri pendolari dell'imbarcadero di Vigo di parcheggiare nelle Fondamenta Merlin. Quello che mi fa specie è che non è stata data alternativa sul dove parcheggiare cicli e motocicli. Io sono anche d'accordo a preservare le fondamenta della Città (per prima Riva Vena), dal parcheggio di cicli e moto, ma da qualche parte bisogna parcheggiarli. La proposta, che facciamo, è quella di creare l'opportunità di prendere il vaporetto per la linea Chioggia-Pellestrina, oltre a Vigo anche all’isola dell’Unione, dove esistono già: il capolinea degli autobus, il parcheggio scambiatore, e i pontili per l’attracco di motonavi. Ma anche quello di utilizzare una piccolissima parte di fondi per il Centro Storico, che l'Amministrazione già ha, per l'acquisto di rastrelliere per cicli e moto e l'individuazione di spazi adatti per il loro parcheggio in Centro Storico. Se finiti i lavori in Centro Storico, tutto tornerà come prima, si sarà persa l'occasione e l'opportunità di cambiare registro

giovedì 27 agosto 2015

DIPENDENTI COMUNALI " IN LACRIME" LA SEGRETARIA GENERALE LASCIA IL COMUNE DI CHIOGGIA

La partenza della segretaria generale dottoressa MariaCristina Cavallari che ha lasciato il comune di Chioggia per passare al comune, più importante, di Rovigo contrariamente a quanto abbiamo scritto sul titolo pensiamo di poter dire che la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali non la rimpiangerà. Ma anche se la notizia interesserà ben poco la cittadinanza chioggiotta, su questa partenza effettivamente c'è un po' da riflettere. Il capogruppo del partito democratico, che giustamente deve svolgere un ruolo di stimolo e di critica all'amministrazione, ha voluto ricordare che la dottoressa era stata fortemente voluta dal sindaco ( come il precedente Maurizio Lucca) che il partito democratico si era dovuto inghiottire che la dottoressa prestasse i suoi servizi a Chioggia e , a scavalco, a Dolo. C'era stato allora un forte contrasto tra il sindaco e il Pd, i democratici di Chioggia infatti sostenevano che una città come Chioggia dovesse avere un segretario a tempo pieno ma, evidentemente, la dottoressa ha preferito altri lidi. Non volgiamo entrare nella questione politica, se la vedranno in consiglio i vari esponenti politici, corre voce che la Cavallari non abbia minimamente comunicato al sindaco le sue intenzioni e che lo abbia saputo solo a fatto compiuto. Certo che con i segretari generali il sindaco non è molto fortunato il dottor Lucca se ne è andato inviando una lettera alla procura della repubblica, questa che grazie al sindaco prendeva due stipendi ( consentendole lo scavalco con Dolo ) ha fatto le valigie senza il minimo scrupolo.

venerdì 21 agosto 2015

ERIKA BALDIN ( M5S) : CHIEDIAMO LO STATO DI CALAMITA' NATURALE

La consigliera regionale Erika Baldin Nubifragio Chioggia, Baldin (M5S): "Vi mostro i danni: i campi di radicchio sono distrutti con grande danno economico. Chiediamo lo stato di calamità naturale." Nella notte un nubifragio ha colpito la zona di Chioggia provocando diversi danni. La consigliera ghioggiotta del M5S in Regione Veneto Erika Baldin (26 anni) racconta: "Stamattina ho preso la mia bicicletta per verificare lo stato dei danni. Ho subito realizzato che si era verificata l'ennesima calamità natualre in Veneto: alberi sradicati, pali elettrici piegati con fili dell'alta tensione a terra, piccoli e medi danneggiamenti, tipici di un nubifragio." I danni maggiori riguardano l'agricoltura locale. "I campi di radicchio sono stati colpiti duramente dalla grandine. Proprio alla vigilia della raccolto. Ho scattato alcune foto per mostrare l'entità dei danni, ancora da valutare con precisione. Sembra comunque che siano andati distrutti 100 ettari coltivati a radicchio, pari a 20 mila quintali. Eccellenze locali, il prodotto che sarebbe stato commercializzato tra settembre e ottobre, una vendita che si prefigurava molto redditizia ora risulta gravemente compromessa. Una vera tragedia per i produttori. Per questo riteniamo opportuna la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale. " Baldin ricorda la richiesta dei 5 stelle in merito ad un fondo per le calamità: "Come abbiamo già chiesto in occasione dei precedenti della Riviera colpita dal tornado lo scorso 8 luglio, vogliamo istituite un fondo regionale per le emergenze. Se già nei casi sporadici di calamità gli aiuti da Roma erano centellinati, ora che queste stanno diventando la norma non credo si possa più negare che un fondo regionale sia una priorità. Questo per le emergenze. Ma come diciamo sempre, la politica deve lavorare anche sulla prevenzione. Lo stato dei fatti impone una serie riflessione sul cambiamento climatico. È inaccettabile che il governo investa milioni per continuare a produrre energia con combustibili fossili anziché investire sulle rinnovabili e usare parte del denaro risparmiato per soccorrere le popolazioni colpite come si deve." Conclude Baldin.

IL CONSIGLIERE COMUNALE BENIAMINO PROPONE COME AIUTARE I COLPITI DAL MALTEMPO

Visto che è un po' complicato vedere soldi da richieste per calamità naturali ( abbiamo avuto due "acque alte" eccezionali negli ultimi tre anni, e non se ne sa più nulla dei moduli compilati dalle aziende e cittadini al Comune), Ci aspettiamo un intervento dell'Amministrazione Comunale da protagonista sulla vicenda del disastroso evento metereologico. Infatti, l'unica cosa certa, è che il 20 agosto, dopo aver pagato le inique tasse allo Stato del Governo Renzi, alcuni chioggiotti hanno avuto la sgradita sorpresa, in alcuni punti della Città, di vedersi portare via tutto dal disastro naturale delle avversità atmosferiche. Eppure, questa volta l'Amministrazione Comunale deve esserne protagonista, come hanno fatto i comuni della Riviera quando è successo a loro. Si chiede che si intervenga almeno subito, per coloro che hanno perso tutto in Agricoltura ( e hanno perso tutto il raccolto del radicchio, ma anche le piantine da far crescere per il prossimo periodo autunnale) e chi in spiaggia, del turismo balneare, ha avuto i danni peggiori (installazioni, tende, coperture, ecc...) , senza però escludere nessuno nella conta dei danni. La PRIMA PROPOSTA, che avanziamo, è sul pagamento delle tasse, imposte, tariffe locali, il Sindaco con la giunta e il consiglio comunale può decidere di sollevarle, sospenderle o rateizzarle, utilizzando avanzo di amministrazione oppure economie che non saranno spese durante l'anno e che andranno comunque a residuo. La SECONDA PROPOSTA, riguarda le attività del demanio, e chiediamo che venga ripristinata la delibera 44/2010 (preparata anche dal sottoscritto durante la Giunta Romano Tiozzo), ovviamente aggiustata e aggiornata, e venga conseguentemente modificato il regolamento del Demanio, per acconsentire un notevole risparmio ai concessionari, senza danneggiare le casse comunali, facendo pagare il canone demaniale marittimo per l'effettivo utilizzo del demanio (vuol dire far pagare massimo 6 mesi, da Aprile a Settembre, circa, la porzione di demanio della fascia B, dove ci sono sdrai e ombrelloni). - la commissione consigliare è già stata richiesta in tal senso, coinvolgendo anche altri consiglieri di diversi schieramenti -. Se serve che sia convocata subito la commissione consigliare, la giunta comunale o il consiglio, noi faremo la nostra parte, all'uopo. Il gioco di squadra è fondamentale, Per chi vuole mettersi a lavorare in tal senso, noi ci siamo!

martedì 18 agosto 2015

IL SINDACO CASSON SCRIVE AL MINISTRO: STOP ALL'USO DELLA EX BASE DI CA'BIANCA PER I MIGRANTI

Egregio Ministro Alfano, nella piccola frazione di Ca' Bianca di Chioggia si sta consumando un fatto ben più grave dell'annunciato arrivo di un numero imprecisato di migranti, da ospitarsi nella dismessa caserma dell'Aeronautica: la fine ingloriosa, per mano delle Istituzioni, dello Stato di Diritto e dei principi di equità e giustizia che deve necessariamente garantire. Ho sempre fermamente creduto, sia per formazione professionale che per intimo convincimento, che il rispetto delle regole dovesse rappresentare, per ciascun consociato, l'elemento fondante e costitutivo del nostro stare insieme. E vi credo ancor più, se possibile, da quando sono divenuto sindaco, le cui gravose responsabilità diverrebbero insostenibili se non accompagnate da una effettiva e sentita condivisione, nel corpo sociale, dell'irrinunciabile valore rappresentato dal rispetto del principio di legalità e delle direttive generate dalle Istituzioni. E’ in nome dei principi sopra espressi che ho fatto miei i criteri di derivazione governativa intesi a distribuire i migranti tra i territori dei diversi comuni: in quelle prescrizioni leggo la precisa volontà di coniugare i principi di necessaria ed umana solidarietà nei riguardi di chi scappa da scenari di guerra e devastazione, con l’altrettanto doverosa attenzione nei riguardi delle realtà chiamate ad accogliere. Chioggia, in ossequio a quei criteri, ha dimostrato piena maturità, gestendo con grande equilibrio – insieme a Caritas e ad altre associazioni di volontariato presenti sul territorio – l’arrivo di migranti nella misura disposta per via governativa: peraltro, la recente sistemazione, nella frazione di Sant’Anna, di circa cinquanta richiedenti asilo, ha fatto sì che le quote riferite al Comune di Chioggia venissero già abbondantemente superate, con giustificate e condivisibili resistenze della popolazione locale, che tuttora chiede ragione del mancato rispetto, da parte del “nostro” Stato, dei criteri e dei limiti che lo Stato stesso ha posto come misura della sua azione. Perché, allora, proprio a Ca' Bianca, la fine dello Stato di Diritto? Perché non è tollerabile che lo Stato sconfessi le regole che lui stesso ha generato; che violi senza colpo ferire il limite di migranti posto a carico delle comunità locali, che corrisponde – non certo casualmente - alla misura di sostenibilità ed assorbibilità rispetto ad un fenomeno altrimenti destinato ad alimentare conflitti sociali potenzialmente esplosivi e probabilmente incontrollabili. Egregio Signor Ministro, laddove il Suo Governo dovesse dare seguito all’ipotizzato ed indiscriminato arrivo di migranti a Ca’ Bianca di Chioggia, non posso garantire ciò che fino ad oggi ho assicurato, e cioè che – in nome del rispetto delle regole da Voi stessi poste - venisse favorito un approccio maturo, da parte della popolazione, alla questione “migranti” e soffocata sul nascere ogni forma di strumentalizzazione: credo sarebbe impossibile, anche per chi, come me, ha giurato di osservare lealmente la Costituzione, manifestare fiducia – ed alimentarla nei miei concittadini – in uno Stato addirittura incapace di rispettare le regole che ha generato. Signor Ministro, da uomini delle Istituzioni quali siamo, non possiamo in alcun modo consentire che nella piccola frazione di Ca’ Bianca si consumi la definitiva perdita di credibilità del “nostro” Stato. Cordiali saluti.