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sabato 17 aprile 2021
CHIOGGIA 2024, LE RICHIESTE DELL'ASSOCIAZIONE INSIEME ARTE: COMPLETARE I RESTAURI, GARANTIRE IL VERDE PUBBLICO, MANTENERE E AMPLIARE LA FERROVIA
Cogliendo l'occasione della volontà di candidare Chioggia a capitale italiana della cultura per l'anno 2024, l'associazione Insieme ArTe - Amare Chioggia e il gruppo "Per la cura della città" hanno deciso di scrivere una lettera aperta indirizzata ai promotori, all'amministrazione comunale, al costituendo comitato tecnico-scientifico, affinché tengano nella dovuta considerazione alcune questioni a proprio avviso particolarmente importanti.
In quanto operanti per il bene-essere della città e nella città, le due aggregazioni intendono porre l'accento soprattutto nei confronti della sostenibilità secondo l'Agenda 2030 dell'ONU, che indica 17 obiettivi da perseguire, tra cui l'accesso a spazi verdi pubblici e sistemi di trasporto non inquinanti.
Contestualizzando alla realtà locale, Insieme ArTe chiede che vengano organizzate vaste aree verdi alberate, in luogo dei futuri condomìni sopraelevati nella zona dei Ghezzi e all'ex Batteria Penzo. Inoltre, secondo le firmatarie urge «redigere un serio programma per iniziare e portare a termine i restauri degli edifici pubblici degradati, ovvero palazzo Granaio (ancora in ristrutturazione e per il quale non è stata ancora decisa la destinazione a pinacoteca), l’ex cinema-teatro Astra abbandonato da tempo, la Loggia dei Bandi chiusa, l’Arena Eleonora Duse in disfacimento».
Quindi, procedere ad azioni di forte contrasto alla risoluzione della Regione, di sopprimere il «(già scadente) servizio ferroviario» di collegamento con Rovigo, e a decise pressioni verso la Regione stessa e il governo, affinché amplino la rete ferroviaria, in considerazione sia dell’impatto ambientale sia della pericolosità della Romea, unica strada di collegamento col territorio circostante.
In ultima istanza, provvedere (nel rispetto «delle leggi e della storia») alla tutela del centro storico, che ha fatto guadagnare a Chioggia il titolo di città d’arte, e che dovrebbe essere considerato e tenuto quale museo artistico a cielo aperto, mentre oggi è alterato da numerosi abusi edilizi, dal traffico incontrollato, dal disordine visivo delle strutture dei pubblici esercizi, dalla sporcizia. Tutti fattori che ne alterano la bellezza e la godibilità.
A margine, Insieme ArTe - Amare Chioggia e il gruppo "Per la cura della città" notano come «si sta perdendo tra le persone quel sentimento di comunità allargata, caratteristico di Chioggia, grazie al quale chi arrivava si sentiva a casa propria. Sentiamo profondo il desiderio di rispetto per gli esseri umani e l'ambiente, di gentilezza, di reciprocità, di cortesia, di sorriso, di benevolenza, di concordia, di armonia».
In quanto operanti per il bene-essere della città e nella città, le due aggregazioni intendono porre l'accento soprattutto nei confronti della sostenibilità secondo l'Agenda 2030 dell'ONU, che indica 17 obiettivi da perseguire, tra cui l'accesso a spazi verdi pubblici e sistemi di trasporto non inquinanti.
Contestualizzando alla realtà locale, Insieme ArTe chiede che vengano organizzate vaste aree verdi alberate, in luogo dei futuri condomìni sopraelevati nella zona dei Ghezzi e all'ex Batteria Penzo. Inoltre, secondo le firmatarie urge «redigere un serio programma per iniziare e portare a termine i restauri degli edifici pubblici degradati, ovvero palazzo Granaio (ancora in ristrutturazione e per il quale non è stata ancora decisa la destinazione a pinacoteca), l’ex cinema-teatro Astra abbandonato da tempo, la Loggia dei Bandi chiusa, l’Arena Eleonora Duse in disfacimento».
Quindi, procedere ad azioni di forte contrasto alla risoluzione della Regione, di sopprimere il «(già scadente) servizio ferroviario» di collegamento con Rovigo, e a decise pressioni verso la Regione stessa e il governo, affinché amplino la rete ferroviaria, in considerazione sia dell’impatto ambientale sia della pericolosità della Romea, unica strada di collegamento col territorio circostante.
In ultima istanza, provvedere (nel rispetto «delle leggi e della storia») alla tutela del centro storico, che ha fatto guadagnare a Chioggia il titolo di città d’arte, e che dovrebbe essere considerato e tenuto quale museo artistico a cielo aperto, mentre oggi è alterato da numerosi abusi edilizi, dal traffico incontrollato, dal disordine visivo delle strutture dei pubblici esercizi, dalla sporcizia. Tutti fattori che ne alterano la bellezza e la godibilità.
A margine, Insieme ArTe - Amare Chioggia e il gruppo "Per la cura della città" notano come «si sta perdendo tra le persone quel sentimento di comunità allargata, caratteristico di Chioggia, grazie al quale chi arrivava si sentiva a casa propria. Sentiamo profondo il desiderio di rispetto per gli esseri umani e l'ambiente, di gentilezza, di reciprocità, di cortesia, di sorriso, di benevolenza, di concordia, di armonia».
5 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Più che una lettera aperta, è proprio un programma di partito.
RispondiEliminaEppure, in tutta questa moltitudine di richieste, non una parola sul restauro della “torre delle Bebbe”, vero storico baluardo medioevale a difesa del nostro territorio.
Sbadatamente te ne sei dimenticato uno, proprio quello con cui Comparato non è d'accordo:
RispondiElimina"...venga definitivamente smantellato il mastodontico impianto GPL, assolutamente discordante con il diritto alla salute".
Sconsiglio di aderire a 'Chioggia capitale della cultura 2024': è solo un imbroglio per distrarre l'attenzione dalle vere ma nascoste finalità dei notabili locali, sia politici che ecclesiastici. Una di queste è proprio l'impianto del GPL: obiettivo da considerarsi dunque raggiunto, dal momento che, voluto da tutti, anche dal 'Comitato NO GPL' che ha finto di non volerlo, da lì non se ne andrà mai più.
RispondiEliminaPer aderire a chioggia capitale della cultura: PIù DI qualche problema va risolto. Sono d'accordo che uno dei problemi sia il deposito gpl. L'anonimo dice che è stato voluto da tutti, anche dal comitato? Guardi, se ne vedono di tutti i colori e non mi scandalizzerei più neanche di questo. Piuttosto a me pare che da un pò si stia a guardare, mentre il problema non è risolto neanche un pò. E' inutile che il comitato ci informi che ha partecipato a questa o a quella udienza. A ma questa sembra solo propaganda politica. Ci dica invece cosa sta facendo, quali altre mosse ha in programma se la via della legge andasse in fumo
RispondiEliminaIl commento anonimo 18 aprile 04:14 ha tutta l'aria di essere redazionale, cioè finto. Mescola le cose confondendole, e alla fine non sai più da dove sei partito. Tecnica della menzogna: l'anonimato serve a questo, a far intervenire i blogger per confondere le acque quando qualcuno dice la verità (che loro hanno l'incarico di nascondere). Povera patria.
RispondiElimina(Ho scritto i due commenti che precedono, 17 aprile 20:52 e 21:05).