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lunedì 15 febbraio 2021
OSSERVATORIO ELETTORALE: MENTRE IL M5S SI DILANIA, PARTE DEL CENTRODESTRA OFFRE LA CANDIDATURA A SINDACO AD UN IMPORTANTE MANAGER (TOP SECRET)
La quarta puntata dell'Osservatorio elettorale di Chioggia Azzurra ha vissuto di due fuochi. Il primo è la situazione sempre più insostenibile all'interno del Movimento 5 Stelle: la maggioranza infatti è spaccata plasticamente in due, tra gli "ortodossi" refrattari alla futura alleanza col PD e coloro che sono più malleabili verso questa linea. Gli ultimi episodi, con la lettera di Paolo Bonfà, Daniele Padoan ed Endri Bullo contro il sindaco Alessandro Ferro e il vicesindaco Marco Veronese riguardo la vicenda del Kursaal, si sono acuiti in contemporanea alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni consiliari nei confronti dell'assessora all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Alessandra Penzo.
Al primo cittadino, in proposito, è pervenuta anche una nota da parte di alcuni consiglieri stellati, con analoghi rilievi negativi nei confronti della titolare delle deleghe. Ferro ufficialmente «sta valutando» la sua rimozione, anche se il presidente del consiglio Endri Bullo -che reputa la Penzo miglior assessora attuale- rincara affermando che, da soli, i consiglieri delle minoranze non riusciranno nel far dimettere l'esponente della giunta, cercando di incunearsi nella spaccatura tra i due tronconi del M5S.
La stessa responsabile dei due referati non fa mistero di essere stata investita di una candidatura apicale nei mesi scorsi, direttamente dalla consigliera regionale Erika Baldin, durante un'occasione conviviale: poi il cambio di linea, suggerito probabilmente da circostanze "romane", e il dissidio tra grillini. Alessandra Penzo, peraltro, lo scorso 9 febbraio ha chiesto e ottenuto che nel suo ufficio comunale venisse sostituita la serratura: segnali non certo positivi, tra insinuazioni e reciproci sospetti.
Proprio l'insediamento del governo Draghi può avere qualche effetto anche sulle prossime elezioni amministrative di Chioggia: se da un lato la conferma di Federico d'Incà al Ministero per i Rapporti col Parlamento può rafforzare i disegni della stessa Baldin e di quella parte dei 5 Stelle che guarda a sinistra, dall'altra il ritorno in sella del veneziano Renato Brunetta alla testa della Pubblica Amministrazione potrebbe essere utile quale sponda per le carte che Forza Italia (e, più in generale, l'ala centrista della coalizione) può giocare al tavolo del centrodestra.
Venerdì scorso la Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono riunite per la terza volta, al fine di setacciare i nomi e mettere mano alla stesura del programma elettorale: secondo fonti accreditate, il partito di Salvini si è visto respingere l'ipotesi Armelao e lasciare viva quella che porta a Fabio Nordio, attuale facente funzioni alla guida dell'ATER; Beniamino Boscolo rimane la chance naturale di Forza Italia, anche se al tavolo è stato fatto il nome dell'avvocato Tiziano Boscolo Chielon, già renziano referendario e nell'assemblea regionale del Partito Democratico.
Fratelli d'Italia invece, forte di un attivismo recentemente rinvigorito da manifestazioni pubbliche e mozioni consiliari dopo l'entrata in carica del nuovo coordinatore Daniele Tiozzo Brasiola, espone l'ex presidente del consiglio comunale (e dell'IPAB) Matteo Penzo, mentre ha declinato l'offerta il medico Massimo Mancini, già consigliere comunale, che preferisce dedicarsi alla propria attività professionale nei periodi più intensi dell'emergenza sanitaria.
Tuttavia, nella mattinata di oggi hanno cominciato a trapelare le prime voci relative a un possibile "colpo di mercato" da parte del centrodestra chioggiotto, che tramite esponenti qualificati ha chiesto la disponibilità di un qualificato manager cittadino a candidarsi al massimo seggio del Comune: una perlustrazione preliminare ha rivelato come il papabile, di grande caratura professionale riconosciuta soprattutto fuori città, starebbe valutando la propria posizione, per capire se sia possibile accettare la "nomination" pur in presenza di altri gravosi impegni. Con la prospettiva, chissà, di un ruolo da sindaco "part time": cosa della quale, va da sé, Chioggia non avrebbe bisogno.
Per concludere, se Energia Civica -la lista nata dall'impegno di molti esponenti del comitato No GPL- ha aperto i propri spazi nel web, tra sito e network, affidandosi a una dinamica agenzia di comunicazione di Sottomarina, è ancora nebbia dalle parti del centrosinistra: i possibili incontri in programma nei prossimi giorni potranno diradare la foschia dalle intenzioni del PD e dei suoi potenziali alleati, civici e grillini compresi.
Se finora si è parlato solo di poltrone e di alleanze, l'ex presidente del consiglio comunale Pino Penzo prova a riportare la discussione pre-elettorale attorno ai temi, avanzando ufficialmente la candidatura di Chioggia a capitale italiana della cultura 2024, attraverso un comitato di cui è ispiratore. Un sasso lanciato nello stagno per un obiettivo di vasta portata, al quale le forze politiche tutte sono chiamate a rispondere e confrontarsi, nella prospettiva di allestire eventualmente una struttura robusta e qualificata per giocarsi la partita.
Al primo cittadino, in proposito, è pervenuta anche una nota da parte di alcuni consiglieri stellati, con analoghi rilievi negativi nei confronti della titolare delle deleghe. Ferro ufficialmente «sta valutando» la sua rimozione, anche se il presidente del consiglio Endri Bullo -che reputa la Penzo miglior assessora attuale- rincara affermando che, da soli, i consiglieri delle minoranze non riusciranno nel far dimettere l'esponente della giunta, cercando di incunearsi nella spaccatura tra i due tronconi del M5S.
La stessa responsabile dei due referati non fa mistero di essere stata investita di una candidatura apicale nei mesi scorsi, direttamente dalla consigliera regionale Erika Baldin, durante un'occasione conviviale: poi il cambio di linea, suggerito probabilmente da circostanze "romane", e il dissidio tra grillini. Alessandra Penzo, peraltro, lo scorso 9 febbraio ha chiesto e ottenuto che nel suo ufficio comunale venisse sostituita la serratura: segnali non certo positivi, tra insinuazioni e reciproci sospetti.
Proprio l'insediamento del governo Draghi può avere qualche effetto anche sulle prossime elezioni amministrative di Chioggia: se da un lato la conferma di Federico d'Incà al Ministero per i Rapporti col Parlamento può rafforzare i disegni della stessa Baldin e di quella parte dei 5 Stelle che guarda a sinistra, dall'altra il ritorno in sella del veneziano Renato Brunetta alla testa della Pubblica Amministrazione potrebbe essere utile quale sponda per le carte che Forza Italia (e, più in generale, l'ala centrista della coalizione) può giocare al tavolo del centrodestra.
Venerdì scorso la Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono riunite per la terza volta, al fine di setacciare i nomi e mettere mano alla stesura del programma elettorale: secondo fonti accreditate, il partito di Salvini si è visto respingere l'ipotesi Armelao e lasciare viva quella che porta a Fabio Nordio, attuale facente funzioni alla guida dell'ATER; Beniamino Boscolo rimane la chance naturale di Forza Italia, anche se al tavolo è stato fatto il nome dell'avvocato Tiziano Boscolo Chielon, già renziano referendario e nell'assemblea regionale del Partito Democratico.
Fratelli d'Italia invece, forte di un attivismo recentemente rinvigorito da manifestazioni pubbliche e mozioni consiliari dopo l'entrata in carica del nuovo coordinatore Daniele Tiozzo Brasiola, espone l'ex presidente del consiglio comunale (e dell'IPAB) Matteo Penzo, mentre ha declinato l'offerta il medico Massimo Mancini, già consigliere comunale, che preferisce dedicarsi alla propria attività professionale nei periodi più intensi dell'emergenza sanitaria.
Tuttavia, nella mattinata di oggi hanno cominciato a trapelare le prime voci relative a un possibile "colpo di mercato" da parte del centrodestra chioggiotto, che tramite esponenti qualificati ha chiesto la disponibilità di un qualificato manager cittadino a candidarsi al massimo seggio del Comune: una perlustrazione preliminare ha rivelato come il papabile, di grande caratura professionale riconosciuta soprattutto fuori città, starebbe valutando la propria posizione, per capire se sia possibile accettare la "nomination" pur in presenza di altri gravosi impegni. Con la prospettiva, chissà, di un ruolo da sindaco "part time": cosa della quale, va da sé, Chioggia non avrebbe bisogno.
Per concludere, se Energia Civica -la lista nata dall'impegno di molti esponenti del comitato No GPL- ha aperto i propri spazi nel web, tra sito e network, affidandosi a una dinamica agenzia di comunicazione di Sottomarina, è ancora nebbia dalle parti del centrosinistra: i possibili incontri in programma nei prossimi giorni potranno diradare la foschia dalle intenzioni del PD e dei suoi potenziali alleati, civici e grillini compresi.
Se finora si è parlato solo di poltrone e di alleanze, l'ex presidente del consiglio comunale Pino Penzo prova a riportare la discussione pre-elettorale attorno ai temi, avanzando ufficialmente la candidatura di Chioggia a capitale italiana della cultura 2024, attraverso un comitato di cui è ispiratore. Un sasso lanciato nello stagno per un obiettivo di vasta portata, al quale le forze politiche tutte sono chiamate a rispondere e confrontarsi, nella prospettiva di allestire eventualmente una struttura robusta e qualificata per giocarsi la partita.
2 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Come sapete pubblico (quasi) tutti i commenti ma per cortesia non mettetemi il nome di quel ciarlatano, mi fate venire la nausea.
RispondiEliminainvece, proprio perché è un ciarlatano, dovresti pubblicare il nome narrandone anche tutta la sua storia, compresa la condanna per danno erariale.
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