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sabato 23 gennaio 2021
PONTE DELLA FOSSETTA, MONTANARIELLO: «SE L'ASSESSORA ALESSANDRA PENZO NON RIESCE A LAVORARE PER CARENZA DI PERSONALE, SI DIMETTA»
Il consigliere regionale Jonatan Montanariello chiede le dimissioni dell'assessora all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici del Comune di Chioggia, Alessandra Penzo, per la situazione al ponte che attraversa il canale Fossetta. «Un copione ricco di colpi di scena - esordisce Montanariello - che ha come regista proprio l'assessora, ormai palesemente in corsa alle prossime amministrative, anche a costo della tenuta di questa maggioranza e della conseguente stabilità politica della città».
L'esponente dell'opposizione commenta le recenti dichiarazioni della Penzo, che attribuisce il rallentamento del processo alla carenza del personale «e alla scarsa collaborazione di quest'ultimo con gli amministratori del M5S, senza che questa categoria -a torto disprezzata troppo facilmente dall'opinione pubblica- possa avere capacità di replica. Ricordo che senza il lavoro dei dipendenti comunali rischia la paralisi un'intera città».
Ad Alessandra Penzo, continua Montanariello, «fanno sponda "i preparati" del parlamentino locale, ovvero Endri Bullo, Paolo Bonfà e Daniele Padoan, che non fanno a meno di scoccare frecciatine nei confronti del proprio sindaco, con l'obiettivo di ottenere dieci minuti di gloria politica che non si negano a nessuno».
Il consigliere regionale si chiede «come mai da tre anni molti cantieri siano riusciti a decollare, impiegando le necessarie risorse economiche e umane a livello comunale, mentre per il ponte della Fossetta non vi sia stato modo di individuare alcun dipendente tecnico che coordinasse e concludesse il procedimento». Montanariello porta l'esempio di via del Boschetto, del piano per il lungomare («decine di migliaia di euro a un progettista, quando esisteva già un piano»), della rotatoria in viale Mediterraneo, del piano dei Ghezzi e di quello per via Turati a Borgo San Giovanni.
«Seppur importanti - prosegue il rappresentante della minoranza - questi interventi non compromettono l'isolamento di un intero quartiere, come nel caso della Fossetta. Ma forse c'è un discorso di opportunità, in termini di ritorno d'immagine e visibilità politica, in vista delle ormai prossime elezioni amministrative, data la centralità di questi cantieri in luogo di un ponte scalcinato e posto a margine di arterie più trafficate...».
Più di due anni fa, ricorda l'ex consigliere comunale, «il sottoscritto denunciava con preoccupazione gli scenari che oggi stiamo vivendo, e suggeriva per tempo linee e soluzioni che avrebbero scongiurato l'attuale carenza di personale. Una su tutte, attingere a graduatorie di altri enti: iniziativa allora cassata e derisa proprio da coloro che oggi attribuiscono le colpe dei propri insuccessi alla macchina comunale senza dipendenti». Peraltro la nuova dirigente dei Servizi Finanziari proviene, tra le altre, dalle graduatorie dei Comuni metropolitani.
«Mai il trio dei dissidenti - conclude Jonatan Montanariello - ha sconfessato la linea del sindaco, che oggi attacca per opportunità politica. Perché in cinque anni non hanno mai avuto una posizione diversa in materia? E se oggi la hanno, perché non mandano a casa il sindaco, anziché criticarlo con la mano destra e tenerlo al suo posto con la sinistra? L'amore per la poltrona supera quello per la città? In quanto all’assessora Alessandra Penzo, nominata e mai eletta, se non riesce a lavorare (per carenza di personale, come dichiara) perché non si dimette a sua volta?».
L'esponente dell'opposizione commenta le recenti dichiarazioni della Penzo, che attribuisce il rallentamento del processo alla carenza del personale «e alla scarsa collaborazione di quest'ultimo con gli amministratori del M5S, senza che questa categoria -a torto disprezzata troppo facilmente dall'opinione pubblica- possa avere capacità di replica. Ricordo che senza il lavoro dei dipendenti comunali rischia la paralisi un'intera città».
Ad Alessandra Penzo, continua Montanariello, «fanno sponda "i preparati" del parlamentino locale, ovvero Endri Bullo, Paolo Bonfà e Daniele Padoan, che non fanno a meno di scoccare frecciatine nei confronti del proprio sindaco, con l'obiettivo di ottenere dieci minuti di gloria politica che non si negano a nessuno».
Il consigliere regionale si chiede «come mai da tre anni molti cantieri siano riusciti a decollare, impiegando le necessarie risorse economiche e umane a livello comunale, mentre per il ponte della Fossetta non vi sia stato modo di individuare alcun dipendente tecnico che coordinasse e concludesse il procedimento». Montanariello porta l'esempio di via del Boschetto, del piano per il lungomare («decine di migliaia di euro a un progettista, quando esisteva già un piano»), della rotatoria in viale Mediterraneo, del piano dei Ghezzi e di quello per via Turati a Borgo San Giovanni.
«Seppur importanti - prosegue il rappresentante della minoranza - questi interventi non compromettono l'isolamento di un intero quartiere, come nel caso della Fossetta. Ma forse c'è un discorso di opportunità, in termini di ritorno d'immagine e visibilità politica, in vista delle ormai prossime elezioni amministrative, data la centralità di questi cantieri in luogo di un ponte scalcinato e posto a margine di arterie più trafficate...».
Più di due anni fa, ricorda l'ex consigliere comunale, «il sottoscritto denunciava con preoccupazione gli scenari che oggi stiamo vivendo, e suggeriva per tempo linee e soluzioni che avrebbero scongiurato l'attuale carenza di personale. Una su tutte, attingere a graduatorie di altri enti: iniziativa allora cassata e derisa proprio da coloro che oggi attribuiscono le colpe dei propri insuccessi alla macchina comunale senza dipendenti». Peraltro la nuova dirigente dei Servizi Finanziari proviene, tra le altre, dalle graduatorie dei Comuni metropolitani.
«Mai il trio dei dissidenti - conclude Jonatan Montanariello - ha sconfessato la linea del sindaco, che oggi attacca per opportunità politica. Perché in cinque anni non hanno mai avuto una posizione diversa in materia? E se oggi la hanno, perché non mandano a casa il sindaco, anziché criticarlo con la mano destra e tenerlo al suo posto con la sinistra? L'amore per la poltrona supera quello per la città? In quanto all’assessora Alessandra Penzo, nominata e mai eletta, se non riesce a lavorare (per carenza di personale, come dichiara) perché non si dimette a sua volta?».
4 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
L’assessore Penzo, sempre coadiuvata questa vola solo dagli scudieri Daniele Padoan e Bullo Endri (Bonfà non si è ancora visto) si difende in facebook di chioggia azzurra con le unghie e con i denti, ma non riuscirà mai a salvare la frittata che la stessa ha provocato a seguito delle dichiarazioni rilasciate nella rassegna stampa a cura della redazione di Chioggia Azzurra.
RispondiEliminaAnziché parlare, l’assessore abbia il coraggio di pubblicare l’istanza del Comune di Chioggia rivolta alla Sovrintendenza affinché quest’ultima potesse esprimersi in merito. Per adesso nessuno ha smentito la Soprintendenza che in una nota ufficiale ha dichiarato di non avere ricevuto nessuna richiesta da parte del comune.
Sarebbe opportuno, anziché delle chiacchiere, che l’assessore pubblicasse gli atti:
- data della lettera di incarico allo studio professionale per eseguire le indagini sulla struttura e quelle geognostiche;
- data ed esito delle indagini;
- data del progetto preliminare per il RESTAURO;
- in alternativa, data del progetto preliminare per la DEMOLIZIONE e RICOSTRUZIONE;
- la documentazione intercorsa fra il comune e gli Enti preposti al fine dell’approvazione dei succitati progetti;
- le relazioni ed il parere dell’ingegnere Dirigente il Settore Lavori Pubblici;
- tutte le Deliberazioni di Giunta, del Consiglio Comunale e le Determinazioni dei Dirigenti in merito agli accennati progetti.
La Penzo ha preso troppo a cuore la "causa" grillina e si è esposta troppo però non si può dire che non si sia impegnata. La situazione degli uffici è molto difficile e non sarà facile districarsi neppure alla prossima amministrazione a prescindere dal colore politico. Se lei fosse stata più "tecnica" e meno "politica" ora non si ritroverebbe con un mare di critiche però questo non significa che non si sia impegnata.
EliminaCertamente che la Penzo si è impegnata, basta osservare la sua “sovraesposizione mediatica” (parole di Giorgio Bellemo).
EliminaCome si è impegnata? Bisogna andare a fondo di come lo ha fatto.
Vogliamo parlare dei Piani Urbanistici?
Iniziamo con quello “dei Ghezzi”: glielo hanno detto in tutte le salse che la viabilità è un pastrocchio. Ma lei niente, vuole proseguire per la sua strada.
Continuiamo col “Forte Penzo”: il Piano particolareggiato diviso in 3 sottozone, due private già praticamente definitive ed una pubblica appena abbozzata. Per quest’ultima, sull’incontro con gli operatori turistici, non avendo nulla da presentare, se l’è cavata «Verrà, inoltre, predisposta una tavola generale, [.] che permetterà di arricchire il piano con alcune ipotesi di pianificazione»
Proseguiamo col “Piano di via Turati”. Ma vi sembra un Piano Particolareggiato? Ridicolo, un’area che prevede l’edificazione di qualche villetta a schiera. Ma và.
Parliamo dell’area attrezzata a Verde a Valli? Evidentemente la frazione farà i salti di gioia, soprattutto pensando alla viabilità mai definita della Romea. Per fortuna che adesso le frazioni hanno la possibilità di proporre progetti (tsé).
E il Piano per l’abbellimento del Lungomare? Ci hanno fatto vedere delle diapositive di palme, ben otre 500 da piantare. Fumo negli occhi per incantare gli ignoranti.
Anche il piano dell’ex Reduci (in continuità con quello del Lungomare) è poco più di un fumo negli occhi. Detto Piano prevede la realizzazione di parcheggi, tutti interrati, e sporadici manufatti fuori terra ad uso servizi per attività turistiche. Vale a dire che i privati che vorranno realizzare i pochi manufatti fuori terra si dovranno accollare l’enorme spesa di costruire i parcheggi interrati, un metro sotto la falda dell’acqua. Chi è quel pazzo che vorrà investire in un fallimento? Rammentiamo che anche il parcheggio per la darsena S. Felice in origine doveva essere interrato, ma visto l’onere della spesa, è sato dirottato per un parcheggio a due piani fuori terra.
Per adesso può bastare, ma ci torneremo.
L’assessore Alessandra Penzo sul suo profilo facebook ha classificato quella riunione con gli operatori turistici, cui includeva anche Bellemo, una chiacchierata da “quattro amici al bar” (minuti 4,31 del videomessaggio). L’assessore inoltre ha finito il suo videomessaggio, praticamente invitando il sig. Bellemo ad “esimersi” dal partecipare alle future riunioni, invitando nel contempo gli iscritti a partecipare al suo posto.
RispondiEliminaCome si può dar credito ad un Amministratore che risponde alle osservazioni di Bellemo in codesto modo? Almeno avrebbe potuto tacere, così avrebbe scongiurato l’ennesima figuraccia …..ma tanto lei ci è abituata!