Pagine
▼
lunedì 4 gennaio 2021
AMIANTO, IL SINDACO RITIRA IN AUTOTUTELA LA PROPRIA ORDINANZA DELLO SCORSO NOVEMBRE: IL DEMANIO NON VUOL PAGARE I COSTI DELLA RIMOZIONE, DECIDE IL TAR
Solo il 24 novembre scorso il sindaco Alessandro Ferro aveva emanato un'ordinanza che intendeva completare il processo conoscitivo della diffusione e dello stato di conservazione dell’amianto nel territorio comunale, al fine di evitare la dispersione di fibre nocive per la salute pubblica.
Ma a fronte delle obiezioni dell'Agenzia del Demanio, che non ha ottemperato alla bonifica di alcuni immobili di sua proprietà i quali presentano tutt'ora la copertura in eternit, il Comune ha deciso di non andare allo scontro e anzi ha ritirato la stessa ordinanza numero 72 del 2020 attraverso lo strumento dell'autotutela. Il provvedimento infatti disponeva che i costi della bonifica sarebbero spettati alla pubblica amministrazione del patrimonio statale.
Già in estate, seguendo una sentenza del TAR lombardo, il Comune aveva cercato di imporre al Demanio di rimuovere l'amianto dai propri stabili. Ma l'Agenzia ha ricorso a sua volta al TAR del Veneto, asserendo che i costi della rimozione andrebbero addebitati a chi materialmente occupa gli edifici. Pertanto sarà la giustizia amministrativa a dirimere ancora una volta il conflitto di attribuzioni fra i due poteri.
L'ordinanza di Ferro stabiliva che entro 90 giorni i proprietari di immobili con coperture in lastre di cemento-amianto, i proprietari di beni immobili nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto, nonché i titolari o legali rappresentanti di unità produttive caratterizzate dalla presenza di tale materiale, dovessero provvedere a far valutare il rischio per la salute pubblica e attuare poi la bonifica.
La questione era venuta alla luce anche nell'ultimo mese dell'anno, grazie ai lavori di demolizione in corso lungo via del Boschetto a Sottomarina, dove insistevano fra gli altri i locali dell'ex discoteca Hijack con coperture in eternit, e al sequestro -da parte della Guardia di Finanza- di un capannone in zona portuale all'isola Saloni. Sempre in quest'ultima parte del territorio sono ubicati gli ex Magazzini del Sale, pure di proprietà demaniale, sopra i quali figura un tetto con elementi in amianto.
Ma a fronte delle obiezioni dell'Agenzia del Demanio, che non ha ottemperato alla bonifica di alcuni immobili di sua proprietà i quali presentano tutt'ora la copertura in eternit, il Comune ha deciso di non andare allo scontro e anzi ha ritirato la stessa ordinanza numero 72 del 2020 attraverso lo strumento dell'autotutela. Il provvedimento infatti disponeva che i costi della bonifica sarebbero spettati alla pubblica amministrazione del patrimonio statale.
Già in estate, seguendo una sentenza del TAR lombardo, il Comune aveva cercato di imporre al Demanio di rimuovere l'amianto dai propri stabili. Ma l'Agenzia ha ricorso a sua volta al TAR del Veneto, asserendo che i costi della rimozione andrebbero addebitati a chi materialmente occupa gli edifici. Pertanto sarà la giustizia amministrativa a dirimere ancora una volta il conflitto di attribuzioni fra i due poteri.
L'ordinanza di Ferro stabiliva che entro 90 giorni i proprietari di immobili con coperture in lastre di cemento-amianto, i proprietari di beni immobili nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto, nonché i titolari o legali rappresentanti di unità produttive caratterizzate dalla presenza di tale materiale, dovessero provvedere a far valutare il rischio per la salute pubblica e attuare poi la bonifica.
La questione era venuta alla luce anche nell'ultimo mese dell'anno, grazie ai lavori di demolizione in corso lungo via del Boschetto a Sottomarina, dove insistevano fra gli altri i locali dell'ex discoteca Hijack con coperture in eternit, e al sequestro -da parte della Guardia di Finanza- di un capannone in zona portuale all'isola Saloni. Sempre in quest'ultima parte del territorio sono ubicati gli ex Magazzini del Sale, pure di proprietà demaniale, sopra i quali figura un tetto con elementi in amianto.
1 commento:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
LA CALATA DI BRAGHE DEL NOSTRO SINDACO FERRO
RispondiEliminaIl nostro sindaco ha dovuto ritirare la sua ordinanza perché il Demanio ha minacciato di ricorrere al TAR.
Orbene, prima di emanare simili ordinanze, sarebbe opportuno che il Sindaco si informasse sui poteri che può esercitare evitando il tal modo di fare delle figure da “cioccolatini”.