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venerdì 11 dicembre 2020
LA DARSENA PORTO SAN FELICE RIBATTE AL RICORSO DI GUARNIERI: «IL COMUNE VIOLÒ L'ACCORDO, LA RESTITUZIONE DEI DUE MILIONI SAREBBE INDEBITA»
La società Porto Turistico San Felice, preso atto delle dichiarazioni rese dall'ex sindaco Fortunato Guarnieri in merito al ricorso che quest'ultimo ha presentato al TAR per chiedere la restituzione di quasi due milioni di euro nelle casse comunali da parte della darsena, ritiene necessario tutelare la propria immagine e l’onorabilità dei propri soci e amministratori, precisando di aver conseguito detto risarcimento (a cui il Comune di Chioggia è stato condannato, con sentenza del Consiglio di Stato passata in giudicato) quale diretta conseguenza dei provvedimenti illegittimi adottati dal consiglio comunale e dalla giunta presieduta dallo stesso Guarnieri.
Tali provvedimenti erano già stati annullati con sentenza del TAR del Veneto, poi confermata dal Consiglio di Stato, il quale -rigettando l’appello avanzato dal Comune e accogliendo invece quello della società- ha riconosciuto anche il diritto al risarcimento del danno. «Pertanto - si legge in un comunicato della società Porto San Felice - parlare di pagamento non dovuto è un’oggettiva mistificazione». Quando già i due reciproci appelli erano pendenti (e non prima, secondo i firmatari della nota) venne sottoscritta una transazione che obbligava entrambe le parti a rinunciare alle proprie pretese in giudizio, a condizione che il Comune adottasse e approvasse il piano particolareggiato del porto nei contenuti e nel rispetto dei tempi individuati.
Il Comune - proseguono i titolari della darsena - «violò l’accordo, perché il piano venne approvato modificato e con ritardo di tre anni. E non dal consiglio comunale, bensì da un commissario ad acta che intervenne in sostituzione del Comune, dal momento che questo era rimasto inerte e ingiustificatamente inadempiente, anche di fronte alla formale diffida a provvedere inviatagli dalla Regione. La violazione dell’accordo da parte del Comune ha comportato che né la società, né il Comune stesso hanno rinunciato ai rispettivi appelli, accettando entrambi di far decidere la questione al giudice amministrativo».
Di tutto ciò, assicura l'impresa, verrà data documentata dimostrazione nel giudizio acceso avanti al Tribunale Amministrativo dal dottor Guarnieri e da altri cittadini riunitisi in comitato, dove la società Porto Turistico San Felice si è già costituita parte. L'azienda sottolinea come la posizione dell'ex sindaco sia stata archiviata e non si può parlare di assoluzione, dal momento che lo stesso non è stato sottoposto a processo e quindi - continua la nota - «non è stato riconosciuto esente da responsabilità». A fronte delle dichiarazioni di Guarnieri, ritenute «denigratorie» dal Porto San Felice, quest'ultimo ha incaricato i propri legali di valutare se vi siano gli estremi per sporgere querela per diffamazione.
Tali provvedimenti erano già stati annullati con sentenza del TAR del Veneto, poi confermata dal Consiglio di Stato, il quale -rigettando l’appello avanzato dal Comune e accogliendo invece quello della società- ha riconosciuto anche il diritto al risarcimento del danno. «Pertanto - si legge in un comunicato della società Porto San Felice - parlare di pagamento non dovuto è un’oggettiva mistificazione». Quando già i due reciproci appelli erano pendenti (e non prima, secondo i firmatari della nota) venne sottoscritta una transazione che obbligava entrambe le parti a rinunciare alle proprie pretese in giudizio, a condizione che il Comune adottasse e approvasse il piano particolareggiato del porto nei contenuti e nel rispetto dei tempi individuati.
Il Comune - proseguono i titolari della darsena - «violò l’accordo, perché il piano venne approvato modificato e con ritardo di tre anni. E non dal consiglio comunale, bensì da un commissario ad acta che intervenne in sostituzione del Comune, dal momento che questo era rimasto inerte e ingiustificatamente inadempiente, anche di fronte alla formale diffida a provvedere inviatagli dalla Regione. La violazione dell’accordo da parte del Comune ha comportato che né la società, né il Comune stesso hanno rinunciato ai rispettivi appelli, accettando entrambi di far decidere la questione al giudice amministrativo».
Di tutto ciò, assicura l'impresa, verrà data documentata dimostrazione nel giudizio acceso avanti al Tribunale Amministrativo dal dottor Guarnieri e da altri cittadini riunitisi in comitato, dove la società Porto Turistico San Felice si è già costituita parte. L'azienda sottolinea come la posizione dell'ex sindaco sia stata archiviata e non si può parlare di assoluzione, dal momento che lo stesso non è stato sottoposto a processo e quindi - continua la nota - «non è stato riconosciuto esente da responsabilità». A fronte delle dichiarazioni di Guarnieri, ritenute «denigratorie» dal Porto San Felice, quest'ultimo ha incaricato i propri legali di valutare se vi siano gli estremi per sporgere querela per diffamazione.
15 commenti:
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Quindi, secondo la S. Felice, quell’accordo di noi belligeranza legale fra comune e la stessa S. Felice, non sarebbe servito ad un tubo, carta straccia.
RispondiEliminaMa evidentemente la Corte dei Conti è stata di tutt’altro avviso, considerando valido quell’accordo, per cui è stata archiviata la posizione che chiamava in causa l’ex sindaco Guarnieri per danno erariale. Non solo è stata archiviata la posizione di Guarnieri, ma nel contempo, da quanto riportato nella stampa, detta Corte ha dato mandato di citare gli avvocati civici comunali di allora che curavano la parte legale per chiarimenti sul loro operato.
Comunque sia, staremo a vedere come si pronuncerà il TAR su quest’ultimo ricorso di Guarnieri.
In ultima analisi. Considerato i precedenti contenziosi legali, non si comprende perché il comune abbia concesso la variante dell’annesso parcheggio che ha trasformato il piano interrato in un piano a raso fuori terra e, quello che era a raso in un primo piano. Il comune poteva pretendere la realizzazione del progetto a suo tempo approvato come da Piano Particolareggiato.
Io direi che in ultima analisi il comune ci ha rimesso due milioni di euro, che un'azienda chioggiotta ha dovuto aspettare dieci anni per poter esercitare un'attività economica che ha creato ricchezza, posti di lavoro riqualificando un'area che era regno dei topi. Ricordo sempre che la responsabilità politica di tutto ciò sta in capo in primis al sindaco di allora ma la responsabilità morale sta in capo ai verdi di allora, Roberto Rossi capogruppo consigliere comunale, che hanno fatto una guerra solo per la loro smania di apparire, esattamente come hanno fatto con l'impianto GPL il cui conto, quando arriverà, non sarà di soli due milioni di euro. Comprendo Fortunato che ha voluto andare fino in fondo, a mio avviso ha fatto anche bene, ho parlato con lui di questo qualche giorno fa, dice che al massimo in un anno dal TAR avremo chiarezza su questa vicenda. Vedremo poi quello che ci aspetta con la SOCOGAS....
EliminaComparato,
Eliminaquando assimili la richiesta danni della S. Felice con quella della Socogas, è come sommare le mele con le pere.
E’ di assoluta evidenza che non si possono sommare le mele alle pere per cui, mentre una mela più una mela fanno due mele, una mela più una pera non fanno due mele e men che meno due pere, semplicemente non possono essere sommate o sottratte.
In questo ambito quello di mele e pere è un buon artificio mnemonico e aiuta a far capire a chi apprende che, per esempio, non ha senso sommare una lunghezza e un’area.
Tornando alla S. Felice e alla Socogas, entrambe hanno ricorso alle vie legali, ma con presupposti del tutto diversi.
La S. Felice ha vinto un contenzioso e quindi ha avuto un ristoro per quasi dei milioni di € in quanto PER ANNI il comune ha ritardato il rilascio dell’autorizzazione Edilizia.
La Socogas, invece, per la sospensione dei lavori DELLA DURATA DI 55 GIORNI ha chiesto un milione di €. Speriamo che questa volta, contrariamente a quanto accaduto con la S. Felice, il comune abbia una difesa più solida in sede legale.
Nel caso della Socogas è da precisare che PER LORO NEGLIGENZA, dopo i tre anni concessi per l’esecuzione dei lavori (un anno fissato nel Decreti Interministeriale cui ha seguito una proroga di due anni), l’impianto non si è potuto attivare ed è stato fermo un anno. Adesso, col Decreto firmato dal Capo dello Stato e poi tramutato in legge, è stata vietata “sine die” l’attivazione.
Dirò di più, la Socogas ha sempre saputo delle difficoltà per l’attivazione dell’impianto e nonostante ciò ha testardamente voluto proseguire per la sua strada. Quindi nemmeno un soldo darei come rimborso, ma un consiglio, quello di attaccarsi al tram.
Invece è esattamente la stessa situazione, con lo stesso attore principale che ci è costato due milioni di euro con la San Felice. La socogos ha chiesto un risarcimento di un milione di euro per i 55 giorni di fermo del cantiere (fermo illegittimo) riservandosi di chiedere il resto per gli altri danni. La socogas non ha avuto nessuna negligenza, proprio nessuna. Purtroppo "al tram" dovremo attaccarci noi a causa dello stesso idiota che per mere ambizioni politiche ha creato un danno enorme.
EliminaQuando ti si prospetta l’ombra di Rossi, il sangue ti dà alla testa e quindi fai fatica a ragionare. Non riesci nemmeno a recepire i commenti altrui e fai solo confusione.
EliminaLa mente ti si è talmente offuscata fino a farti scordare che è intervenuta una legge dello Stato che vieta l’attivazione dell’impianto della Socogas e che, quindi, eventuali richieste di danni vanno indirizzate allo Stato Italiano. La richiesta di indennizzo della Socogas, antecedentemente presentata al TAR contro il comune di Chioggia, si risolverà in una bolla di sapone.
Per ultimo, avvisa gli amici tuoi della S. Felice che quando una iniziativa legale viene archiviata in sede istruttoria è come se tale pratica non fosse mai esistita. Pertanto il dott. Guarnieri è più che assolto, checché ne dica la S. Felice!
Non mi viene il sangue alla testa per nessuno, neanche per quelli che si sono comportati malissimo nei miei confronti. Considero Rossi una brava persona da un punto di vista umano da politico e da amministratore un totale incapace che ha provocato danni enormi solo ed unicamente nella speranza di tornare in auge in politica. E' vero che sono amico di Lucio e Marco della San Felice, mica mi nascondo come te che scrivi nell'anonimato, ma mi ritengo anche amico e stimo l'ex sindaco di Chioggia che ha ritenuto di procedere per questa via. Per quanto riguarda il passaggio tecnico/giuridico della San Felice in cui hanno precisato che quella di Guarnieri non è un'assoluzione si tratta, a mio modo di vedere, di risposte. Guarnieri in sostanza li accusa di aver ricevuto due milioni in modo non del tutto "giusto" (mettiamola così) loro rispondono che avevano tutti i diritti di essere risarciti e spiegano il motivo tecnico per cui Guarnieri non è stato "assolto" ma è stato escluso dal procedimento della corte dei conti. Tecnicamente si viene "assolti" in seguito ad una sentenza del tribunale, Guarnieri è stato escluso dal procedimento della corte dei conti.
Eliminail 02 gennaio 2020 è arrivato agli interessati e al comune di Chioggia, quale parte lesa, il fascicolo inviato dalla Procura della magistratura contabile.
Elimina- Questa in sintesi il contenuto del fascicolo: Nessun politico, ma due tecnici comunali chiamati dalla Corte dei Conti a rispondere di un presunto danno erariale nella vicenda della darsena San Felice, per aver “dimenticato” di esibire un documento che avrebbe potuto salvare il Comune dal risarcimento pagato 7 anni fa.
In tutti i fatti ci sono diverse "verità" io direi che allo stato attuale valgono quelle uscite dai tribunali per tutti i gradi di giudizio. Oggi come oggi la colettività ha tirato fuori due milioni di soldi pubblici per provvedimenti illegittimi. Vedremo nei prossimi mesi come andrà a finire ma soprattutto nei prossimi anni vedremo quanto ciu costerà la causa con la socogas che al contrario di quanto asserisce qualche anonimo ha una sfilza di coincidenze dai provvedimenti illegittimi presi dall'amministrazione comunale agli stessi autori. Guardavo prima un video di Crozza che prendeva in giro il virologo Crisanti... "chiamatemio Crisantemo ormai mi chiamano tutti così".... calza alla perfezione con la figura di "chioggiotto dell'ano" al secolo Roberto Rossi, c'è proprio da toccarsi gli attributi.
EliminaDimmi la verità, ti fa proprio tanto schifo che se c’è una probabilità che la S. Felice restituisca alla collettività quanto a suo tempo incassato, questa possibilità non la si possa sfruttare?
EliminaAncora insisti con la causa che la Socogas ha promosso presso il TAR veneto contro il comune di Chioggia, tutta ancora da discutere. Non ti basta una legge dello Stato per capire che quell’impianto non andrà mai in esercizio e che a nulla inciderà la sospensione dei lavori di soli 55 giorni. Fai meno bagni in mare d’inverno, sarai più lucido!
Quella del fermo dei 55 giorni E' CHIUSA, il tar ha dato ragione alla socogas,,,sveglia. Faccio anche le doce fredde, ti consiglio di farle anche tu chissà che ti si accenda qualcuno di qui quattro neuroni che hai in testa (se li hai poi)
EliminaChe il TAR abbia dato ragione alla Socoga per il fermo di 55 giorni del cantiere, è cosa arcinota.
EliminaChe il TAR abbia emessa la sentenza che ha condannato il comune di Chioggia al pagamento di 1 milione di €, non mi risulta.
Se fosse così, evidentemente la notizia mi è sfuggita. Prego pertanto il sig. Comparato a pubblicare nel suo blog gli estremi di tale sentenza. Grazie.
In alternativa è una balla.
P.S.- Ti assicuro che per adesso tutti i miei neuroni funzionano.
Sui neuroni che ti funzionino ho molti dubbi per quanto riguarda le sentenze la socogas le ha vinte..torno a fare la similitudine con la società Forte San Felice, avevano vinto tutti i gradi di giudizio durante l'amministrazione Romano Tiozzo Pagio ma alla fine i soldi li ha sganciati l'amministrazione Casson dopo 3/4 anni. Con socogas ci succederà la stessa precisa cosa.
EliminaCome volevasi dimostrare, il sig. Comparato NON HA PUBBLICATO la sentenza del TAR che condanna il comune a risarcire 1 milione alla Socogas per il fermo di 55 giorni del cantiere, per il semplice fatto che non esiste. Il che mi porta ad affermare che il sig. Comparato in merito al suo commento (andrea comparato15 dicembre 2020 01:16) ha detto una balla. Poco male succede anche ai migliori.
EliminaPer il resto, Socogas – Società Forte San Felice – Romano Tiozzo Pagio – Casson, è un minestrone riscaldato atto solo a mischiare le carte quando non si sa rispondere ad una precisa domanda. Per schiarirti le idee, vai a farti un altro bagno!
Non dimostri proprio nulla, è una sentenza pubblica io al momento non ne ho copia, prima o poi l'avremo, nessuna balla né ora né in passato. Nessun minestrone riscaldato entrambe le due situazioni (Società Porto San Felice e Socogas) hanno le stesse fattispecie hanno dovuto ricorrere per vie legali contro atti illegittimi dell'amministrazione comunale di Chioggia. Entrambe hanno avuto ragione al TAR. Sia nella vicenda Porto San Felice che con l'impianto GPL il "protagonista" che è stato promotore di questi contenziosi è sempre lui, il "cittadino dell'ano" Roberto Rossi. Nella prima amministrazione Guarnieri hanno praticamente costretto la maggioranza a rimandare sine die l'approvazione delle autorizzazioni (non la volevano votare) fino a quando quelli della San Felice si sono stufati , hanno fatto causa al comune e dopo anni, Rossi dovrebbe solo che vergognarsi lui e gli incapaci come lui, sappiamo come è andata a finire. Due milioni di euro a carico dei contribuenti per quell'imbecille. Ora con la socogas siamo nella stesse identica situazione a gennaio ci dovrebbe essere il giudizio del tar sulla famosa banchina sequestrata (che poi non era sequestrata ma lo era solo il tunnel) e poi vedremo se le obiezioni di incostituzionalità verranno accolte (mi sembra molto improbabile che non verranno accolte) ci vorrà qualche anno ma ci "sorbiremo" l'impianto e dovremo anche pagare i danni. Nel frattempo alla prossima campagna per le comunali i 5stelle si presenteranno come i "guerrieri" che hanno fermato l'impianto con la lista civica di Rossi. Il tutto con uno schifoso gioco politico teso solo ad ingannare l'opinione pubblica. Proprio un bravo "cittadino dell'ano". Complimenti.
EliminaInvece di tante parole, datti da fare e pubblica quella sentenza del TAR. Se esiste, fattela dare dalla Socogas.
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