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giovedì 12 novembre 2020
PARCHEGGIO SCAMBIATORE ALL'ISOLA DELL'UNIONE, MARCO DOLFIN (LEGA): «FORSE SARÀ PRONTO PER L'INIZIO DELL'ESTATE, MA NON VI SONO CERTEZZE»
Il consigliere comunale e regionale della Lega, Marco Dolfin, rincara la dose rispetto alla questione del parcheggio scambiatore, il cui cantiere è operativo da settembre all'isola dell'Unione. Martedì scorso infatti ha avuto luogo una seduta della IV commissione consiliare in materia, chiesta dallo stesso Dolfin e dal gruppo di ChioggiaViva: «Volevamo conoscere i tempi di realizzazione, e la gestazione tortuosa dell'intera vicenda, dal momento che a detta dei più si tratta di un'opera non positiva ma che continua a essere realizzata.
Ebbene - prosegue Dolfin - questi tempi non sono ancora definiti: l'amministrazione ipotizza che sia pronta per l'inizio dell'estate, ma non vi sono evidenze a supporto. Il che si trasforma in un guaio, data la carenza di parcheggi in città, specie in vista dell'attivazione della zona a traffico limitato nel centro storico di Chioggia». La parte più «tragica», secondo l'esponente leghista, riguarda come il Comune è arrivato a dover procedere all'installazione del cantiere, nonostante i tentativi (tardivi) di bloccarne l'entrata in funzione.
«Negli anni - continua il capogruppo - molti consiglieri dell'opposizione hanno posto attenzione critica verso il progetto, ma oltre a non essere mai stati ascoltati sono stati derisi, come accaduto con l'ordine del giorno di maggioranza, nella tarda primavera, che pensava di bloccare in quel modo l'intero iter progettuale. Basti pensare che nemmeno l'assessora ai Lavori Pubblici era al corrente di quanti posti auto sarebbero stati realizzati nella nuova struttura.
Ma i termini per bloccare l'opera erano ormai del tutto terminati, visto che la firma del contratto d'appalto era già avvenuta nel dicembre 2019. Nemmeno la rassicurazione di Alessandra Penzo, di aver contattato i ministeri per una copertura finanziaria nel caso di blocco dell'opera poteva essere accolta, non avendo mai ricevuto un documento che parlasse di questo. La frittata è fatta, e ha responsabilità politiche enormi in capo alla maggioranza: già nel 2017 alcuni assessori parlavano di "progetto da rivedere", ma poi sono stati sollevati dall'incarico...».
Conclude Marco Dolfin: «Attribuire le colpe ai soli uffici è assai inopportuno e pretestuoso, quando il Movimento 5 Stelle non ha avuto il coraggio, la lungimiranza e la programmazione per rivedere il progetto e ripensare l'intera isola dell'Unione, che verrà deturpata dal parcheggio in corso d'opera. Penso alle poche strutture sportive presenti in loco, sacrificate per qualche posto auto inadatto a coprire le esigenze della città, rispetto a quelli presenti a raso. Dallo "scambiatore" solo effetti negativi per la città, e la colpa è dell'attuale amministrazione».
Ebbene - prosegue Dolfin - questi tempi non sono ancora definiti: l'amministrazione ipotizza che sia pronta per l'inizio dell'estate, ma non vi sono evidenze a supporto. Il che si trasforma in un guaio, data la carenza di parcheggi in città, specie in vista dell'attivazione della zona a traffico limitato nel centro storico di Chioggia». La parte più «tragica», secondo l'esponente leghista, riguarda come il Comune è arrivato a dover procedere all'installazione del cantiere, nonostante i tentativi (tardivi) di bloccarne l'entrata in funzione.
«Negli anni - continua il capogruppo - molti consiglieri dell'opposizione hanno posto attenzione critica verso il progetto, ma oltre a non essere mai stati ascoltati sono stati derisi, come accaduto con l'ordine del giorno di maggioranza, nella tarda primavera, che pensava di bloccare in quel modo l'intero iter progettuale. Basti pensare che nemmeno l'assessora ai Lavori Pubblici era al corrente di quanti posti auto sarebbero stati realizzati nella nuova struttura.
Ma i termini per bloccare l'opera erano ormai del tutto terminati, visto che la firma del contratto d'appalto era già avvenuta nel dicembre 2019. Nemmeno la rassicurazione di Alessandra Penzo, di aver contattato i ministeri per una copertura finanziaria nel caso di blocco dell'opera poteva essere accolta, non avendo mai ricevuto un documento che parlasse di questo. La frittata è fatta, e ha responsabilità politiche enormi in capo alla maggioranza: già nel 2017 alcuni assessori parlavano di "progetto da rivedere", ma poi sono stati sollevati dall'incarico...».
Conclude Marco Dolfin: «Attribuire le colpe ai soli uffici è assai inopportuno e pretestuoso, quando il Movimento 5 Stelle non ha avuto il coraggio, la lungimiranza e la programmazione per rivedere il progetto e ripensare l'intera isola dell'Unione, che verrà deturpata dal parcheggio in corso d'opera. Penso alle poche strutture sportive presenti in loco, sacrificate per qualche posto auto inadatto a coprire le esigenze della città, rispetto a quelli presenti a raso. Dallo "scambiatore" solo effetti negativi per la città, e la colpa è dell'attuale amministrazione».
3 commenti:
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L’intervento di Dolfin non fa una grinza. Da qualsiasi parte si guardi la squallida faccenda del “parcheggio scambiatore” salta agli occhi la meschina figura dell’intera Amministrazione pentastellata e soprattutto del suo assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica Alessandra Penzo.
RispondiEliminaNon sarà certamente il fumo negli occhi dei Piani del Lungomare e dei Ghezzi o piuttosto la pedonalizzazione del centro storico a nasconderci la pochezza di un assessore attivo nei social a incensarsi per la gru tolta da Piazzetta Granaio e qualche strada asfaltata, centellinando gli interventi nel territorio in modo da avere più notorietà. Non è così che si amministra.
L’Assessore dica:
- che fine ha fatto il ponte sul Brenta contro il cuneo salino?
- perché gli espropri della “bretella” della strada degli orti, propedeutica al ponte sul Brenta, sono stati attivati solo qualche mese fa?
- che fine ha fatto il progetto del nuovo ponte sul canale Fossetta?
- che fine farà la Deliberazione di C.C. che prevedeva lo spostamento del mercato ittico all’ingrosso ai Saloni?
- che destinazione d’uso è prevista al Granaio (attività commerciali presenti permettendo)?
- che fine farà Kursaal nel nuovo Piano del Lungomare?
- c’è un Piano Territoriale per l’Edilizia Economica e Popolare?
- che fine ha fatto il Piano per la messa in sicurezza della Statale Romea?
- ….e non è finita qua, posso continuare!
Nel video di stamattina 13 novembre e relativo alla rassegna stampa, l’assessore Penzo ha fatto delle dichiarazioni che ritengo opportuno vadano puntualizzate.
RispondiEliminaAndiamo per ordine:
ORDINANZA DE SINDACO – STRETTA CONTRO LA PANDEMIA.
- l’assessor Penzo plaude per quell’ordinanza per le restrizioni di bar e ristoranti, ma non ha proferito parola sulla sciocchezza relativa alla chiusura dopo le ore 22 dei punti di distributori automatici di bevande (solo 3 in tutto il territorio);
CARENZA DI PERSONALE.
- colpa delle passate Amministrazione -dice la Penzo- e ti pareva, colpa sempre degli altri. L’attuale Amministrazione sono già quasi 5 anni da che si è insediata;
PARCHEGGIO SCAMBIOATORE ISOLA DELL’UNIONE
- qua la riflessione è più lunga. Dice la Penzo che qual progetto risale al 2014. Vero! E’ altrettanto vero che l’assessore Marco Boscolo Bielo che ha preceduto la Penzo era nettamente contrario alla sua realizzazione e anche per questo, forse, è stato cacciato.
La Penzo sta in quel posto da TRE ANNI E MEZZO durante i quali ha sempre difeso a spada tratta quel progetto, salvo accorgersi dell’inutilità dello stesso dopo che i lavori erano già stati appaltati. Sarebbe umile, anziché arrampicarsi sugli specchi, riconoscere i propri errori e scusarsi con la cittadinanza;
PONTE SUL CANALE DELLE TREZZE
- quel ponte unisce la strada comunale della frazione di Valli con la strada Provinciale. E’ inutile accampare dubbi sulla proprietà del ponte, quando è palese che sia del comune. Chiarito ciò, trovo assurdo indirizzare la progettazione per un tombamento del canale, anziché il rifacimento totale del ponte. La soluzione prospettata è anche contro i principi dei 5 stelle sulla salvaguardia e non il deturpamento del territorio.
RIFACIMENTO PONTE SUL CANALE FOSSETTA
- Questa è una perla! La Sovrintendenza pretende lo smontamento del ponte attuale, catalogando i pezzi per poi rimontarli. Mai sentita una baggianata simile. Le opere si possono smontare e catalogare quando gli elementi non sono un monolite, come invece è la soletta del ponte costituita da un getto uniforme in calcestruzzo armato. Ci sarebbero le travi, anch’esse in calcestruzzo armato, ma un tutt’uno con la soletta, i pilastri e le fondazioni. Tutti questi argomenti per confutare gli indirizzi della Sovrintendenza spettano all’Amministrazione comunale coadiuvata da tecnici competenti.
I grillini si professano ambientalisti convinti, e forse qualcuno li vota anche per questo.
RispondiEliminaSe la sono presa con la Regione e le Amministrazioni precedenti per il piano casa perché, secondo loro, ha deturpato la città con colate di cemento. Forse hanno ragione loro, non lo so, ma una cosa è certa, quando l’Amministrazione 5 stelle poteva decidere per il fermo di quell’obbrobrio del parcheggio scambiatore all’Isola dell’Unione, ha scelto il via libera dell’opera, salvo il ripensamento tardivo ed inutile.