Pagine
▼
lunedì 28 settembre 2020
CONSIGLIO REGIONALE, SLITTA LA PROCLAMAZIONE DEGLI ELETTI: IL M5S CONFIDA NEL RICORSO PER IL QUORUM. E IN CONSIGLIO COMUNALE A CHIOGGIA...
A una settimana dallo svolgimento delle elezioni regionali e dallo spoglio delle schede, la commissione elettorale della Regione Veneto non ha ancora comunicato l'ufficialità del risultato e degli eletti. Se quanto ai numeri non vi sono dubbi, col trionfo di Zaia capace di conquistare tre quarti dei voti, diverso è il discorso per l'attribuzione dei seggi in consiglio: e la questione riguarda da vicino due dei candidati veneti.
Si tratta, infatti, di Jonatan Montanariello del Partito Democratico e di Erika Baldin del Movimento 5 Stelle: il primo, che stando al calcolo è riuscito a strappare la seconda posizione utile nella lista del PD per sedere in consiglio, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali dopo il voto. La cautela in questo caso può essere giustificata dall'intenzione del M5S di presentare un ricorso al TAR, chiedendo di essere ammesso al riparto dei seggi che spettano alle opposizioni, in forza del 3.3% conquistato dal candidato presidente Enrico Cappelletti.
Ma la legge, secondo il politologo Paolo Feltrin, parla chiaro: la soglia del 3%, necessaria per accedere al consiglio, va intesa riferita alla lista e non al candidato presidente. Il Movimento grillino, in questo caso, avendo raggiunto il 2.7% è destinato a non avere rappresentanti nella massima assemblea veneta: ma nell'ipotesi (lontana) in cui venisse accolto il ricorso, il seggio spetterebbe proprio ad Erika Baldin, quale capolista stellata nella provincia con la maggior percentuale di consensi.
Ecco come le vicende dei due politici chioggiotti sono destinate a intersecarsi. Peraltro Montanariello ha già fatto sapere di essere disponibile a rimettere il mandato di consigliere comunale a Chioggia, se la prima dei non eletti (Martina Varagnolo, che ora abita e lavora a Milano) intendesse subentrare con profitto.
Non così invece Marco Dolfin: l'esponente leghista, neoeletto nelle file della maggioranza di Zaia, è intenzionato a rimanere anche nel consiglio comunale per gli otto mesi che rimangono alla fine della legislatura, dal momento che la norma glielo consente e che ricominciare da zero con un altro consigliere (il primo dei non eletti nel Carroccio è Marcello Gorini) comporterebbe il tempo dovuto per l'analisi di tutte le pratiche aperte, conosciute invece benissimo dallo stesso Dolfin.
Si tratta, infatti, di Jonatan Montanariello del Partito Democratico e di Erika Baldin del Movimento 5 Stelle: il primo, che stando al calcolo è riuscito a strappare la seconda posizione utile nella lista del PD per sedere in consiglio, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali dopo il voto. La cautela in questo caso può essere giustificata dall'intenzione del M5S di presentare un ricorso al TAR, chiedendo di essere ammesso al riparto dei seggi che spettano alle opposizioni, in forza del 3.3% conquistato dal candidato presidente Enrico Cappelletti.
Ma la legge, secondo il politologo Paolo Feltrin, parla chiaro: la soglia del 3%, necessaria per accedere al consiglio, va intesa riferita alla lista e non al candidato presidente. Il Movimento grillino, in questo caso, avendo raggiunto il 2.7% è destinato a non avere rappresentanti nella massima assemblea veneta: ma nell'ipotesi (lontana) in cui venisse accolto il ricorso, il seggio spetterebbe proprio ad Erika Baldin, quale capolista stellata nella provincia con la maggior percentuale di consensi.
Ecco come le vicende dei due politici chioggiotti sono destinate a intersecarsi. Peraltro Montanariello ha già fatto sapere di essere disponibile a rimettere il mandato di consigliere comunale a Chioggia, se la prima dei non eletti (Martina Varagnolo, che ora abita e lavora a Milano) intendesse subentrare con profitto.
Non così invece Marco Dolfin: l'esponente leghista, neoeletto nelle file della maggioranza di Zaia, è intenzionato a rimanere anche nel consiglio comunale per gli otto mesi che rimangono alla fine della legislatura, dal momento che la norma glielo consente e che ricominciare da zero con un altro consigliere (il primo dei non eletti nel Carroccio è Marcello Gorini) comporterebbe il tempo dovuto per l'analisi di tutte le pratiche aperte, conosciute invece benissimo dallo stesso Dolfin.
1 commento:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
I 5 stelle, adesso vogliono anche travisare la legge. La stessa dice chiaramente: “Per accedere alla ripartizione dei seggi, una coalizione deve superare la soglia di sbarramento del 5% dei voti mentre per le liste singole l’asticella è fissata al 3%.”
RispondiEliminaLa Baldin si metta il cuore in pace.