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sabato 25 luglio 2020
NAVI GASIERE E BANCHINA SEQUESTRATA: COMITATO NO GPL E COMUNE SONO «CERTI» CHE IL DEPOSITO NON ENTRERÀ IN FUNZIONE
Si è tornati a parlare del deposito di gpl in Val da Rio questa mattina all'auditorium San Nicolò, durante una conferenza stampa organizzata congiuntamente dal Comune di Chioggia e dal comitato civico-ambientalista che si batte contro l'entrata in funzione dell'impianto. Per l'ente ha conferito il vicesindaco e assessore al demanio Marco Veronese, per i No Gpl ha introdotto e moderato Maria Rosa Boscolo Chio con la relazione del presidente Roberto Rossi.
la playlist video degli interventi:
Quest'ultimo, nel delineare gli aggiornamenti emersi durante i mesi del lockdown, tramite un accesso agli atti avrebbe scoperto che Costa Bioenergie ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico la possibilità di servirsi di una pipeline per trasportare il gas fuori dalla laguna, senza l'ausilio di navi gasiere. Ma da Roma è arrivato uno stop, in quanto l'ipotesi costituirebbe una variazione troppo impegnativa rispetto al progetto iniziale, approvato mediante la concessione "omnibus" del 2015.
I nodi della vicenda sono sempre gli stessi: sia il vicesindaco Veronese che Alfredo Calascibetta del comitato per il rilancio del porto si dicono sicuri che le navi gasiere non entreranno mai in laguna per motivi di pescaggio (prove effettuate dallo stesso assessore al demanio avrebbero portato all'incaglio nel fondale), taciuti da Socogas.
Inoltre, la banchina sotto sequestro rende impossibile per ora l'autorizzazione all'entrata in esercizio del deposito: già l'Autorità Portuale di Sistema aveva rifiutato di autorizzare l'uso in pendenza del sequestro, non avendo la disponibilità della banchina stessa. Secondo Roberto Rossi, l'impresa fidentina non può chiedere il dissequestro della banchina e quindi si andrebbe verso una proroga sine die dello stallo.
Questi fattori hanno ingenerato ottimismo dalle parti del comitato (Maria Rosa Chio si è detta «certa» che l'impianto non entrerà mai in funzione), con il sollecito alla popolazione a non abbassare la guardia, in attesa della sperata soluzione "politica" demandata a governo e Parlamento dalla politica chioggiotta, che si è rivolta ai propri referenti romani.
la playlist video degli interventi:
Quest'ultimo, nel delineare gli aggiornamenti emersi durante i mesi del lockdown, tramite un accesso agli atti avrebbe scoperto che Costa Bioenergie ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico la possibilità di servirsi di una pipeline per trasportare il gas fuori dalla laguna, senza l'ausilio di navi gasiere. Ma da Roma è arrivato uno stop, in quanto l'ipotesi costituirebbe una variazione troppo impegnativa rispetto al progetto iniziale, approvato mediante la concessione "omnibus" del 2015.
I nodi della vicenda sono sempre gli stessi: sia il vicesindaco Veronese che Alfredo Calascibetta del comitato per il rilancio del porto si dicono sicuri che le navi gasiere non entreranno mai in laguna per motivi di pescaggio (prove effettuate dallo stesso assessore al demanio avrebbero portato all'incaglio nel fondale), taciuti da Socogas.
Inoltre, la banchina sotto sequestro rende impossibile per ora l'autorizzazione all'entrata in esercizio del deposito: già l'Autorità Portuale di Sistema aveva rifiutato di autorizzare l'uso in pendenza del sequestro, non avendo la disponibilità della banchina stessa. Secondo Roberto Rossi, l'impresa fidentina non può chiedere il dissequestro della banchina e quindi si andrebbe verso una proroga sine die dello stallo.
Questi fattori hanno ingenerato ottimismo dalle parti del comitato (Maria Rosa Chio si è detta «certa» che l'impianto non entrerà mai in funzione), con il sollecito alla popolazione a non abbassare la guardia, in attesa della sperata soluzione "politica" demandata a governo e Parlamento dalla politica chioggiotta, che si è rivolta ai propri referenti romani.
10 commenti:
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- Va bene parlare dell’impedimento all’uso della banchina perché costruita in difformità e tuttora senza collaudo;
RispondiElimina- va bene parlare delle difficoltà del piano di sicurezza sul transito delle navi gasiere per alimentare l’impianto;
- va bene parlare delle proposte di legge presentate in Parlamento per fermare la messa in esercizio dell’impianto;
- nessuno però ha parlato della variante da apportare al Piano Portuale a seguito dell’emanazione del Decreto Interministeriale che ha dato il via alla costruzione dell’impianto.
Tale variante recepisce le modifiche apportate dal succitato Decreto, ma deve seguire poi l’iter per la sua approvazione che comprende anche tutte le norme di sicurezza che ne derivano (e qui casca l’asino).
Mi pare bene.
RispondiEliminaComune e comitato portano acqua al loro mulino, certo, ma ho sentito che anche Calascibetta è dello stesso parere che non andrà mai in funzione.
E allora era vero che c'era un secondo tempo.
oh signore...
RispondiElimina1) La banchina è collaudata, in difformità c'è solo il tunnel 2) Se ti riferisci a quello comunale proclamato con tanto enfasi sulla stampa non è MAI stato reso pubblico, come mai? 3) Le leggi non possono essere retroattive, sarebbero incostituzionali. 4)Sì che ne hanno parlato,c'è l'intera c.s. ma anche quella è una delle tante balle di Rossi e company NON SERVE modificare il piano regolatore portuale per far entrare le gasiere. sintetizzo: COME PRENDERE IN GIRO L'OPINIONE PUBBLICA PER POI PRESENTARSI ALLE PROSSIME COMUNALI DA PALADINI
Andrea, ma le leggi almeno le notizie o ti documenti prima di scrivere??
EliminaLa banchina è stata costruita in difformità al progetto, non c’è solo il tunnel come lo chiami tu che dovrebbe servire all’alloggiamento della condotta per alimentare di GPL i serbatoi dell’impianto. Era talmente difforme dal progetto originario che ASPO ha dovuto restituire il contributo alla Regione Veneto.
La questione “VARIANTE” al Piano Regolatore portuale:
- Lo aveva detto anche la provincia di Venezia, in fase di approvazione del Decreto, che serve la VARIANTE al Piano Portuale.
Infatti, il non assoggettamento a Valutazione di Impatto Ambientale di cui alle Determinazioni 333/2015 e 668/2015 della Provincia di Venezia, ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n. 152/2006 e Successive Modifiche e Integrazioni, come riportato nel Decreto Interministeriale n. 17407 del 26/05/2015 (quello che autorizzava l’impianto GPL) viene:
- «CONDIZIONATO ALL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’AUTORITÀ COMPETENTE DELLE NECESSARIE VARIANTI CONSEGUENTI ALL’INTRODUZIONE DEL TRAFFICO DI NAVI GASIERE ALLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E GESTIONALE DEL PORTO, EMERGENTI DAL PIANO DI SICUREZZA»
Mi sembra che a prendere in giro l’opinione Pubblica sia proprio tu con i tuoi interventi deliranti e devianti, senza nemmeno leggere la documentazione in atti.
E' l'esatto contrario, l'opinione pubblica è stata letteralmente intortata dall'azione di Roberto Rossi che ha terrorizzato la cittadinanza con tutta una serie di notizie da totalmente false (l'impianto NON PUO' ESPLODERE) a manipolate (le gasiere NON utilizzano l'acqua né di laguna né di mare) a fuorvianti (hanno dichiarato anche che il gpl inquina quando è un gas e NON può mescolarsi all'acqua). La banchina NON E' SEQUESTRATA, è sequestrato il tunnel che prima o poi DEVONO dissequestrarlo e cmq alla socogas del tunnel NON GLI FREGA UNA MAZZA....ve lo volete cacciare in testa? Quindi una volta che questi avranno la concessione INIZIANO A LAVORARE. Per quanto riguardala seconda parte che citi testualmente, io, andrea comparato, ultimo dei pirla ti dico che le gasiere ENTRERANNO.... chiedi al comandante della capitaneria di porto Michele Messina se è proprio condizione sine qua il cambio di piano regolatore portuale per il transito delle gasiere, senti un po' lui. Siete stati tutti presi in giro da un buffone che ha fatto DANNI ENORMI alla nostra città, spinto solo da voglie di rivalsa politica. Purtroppo ci troveremo ad avere un impianto funzionante e a pagare anche i danni. Tutto grazie a Roberto Rossi "cittadino clodiense dell'anno".
EliminaE' appena arrivato un comunicatino della socogas, chissà che qualcuno si svegli, mah...cose da matti, come avete fatto ad affidarvi ad un imbecille del genere.
EliminaCome sempre parli a vanvera, per sentito dire e mai citi documenti.
EliminaIl comandante la Capitaneria di Porto Michele Messina, (da te citato a vanvera come al solito) con una lunga nota di diverse pagine in data 13-05-2020-prot. U.0011546 inviata al MISE, al Comando Generale delle Capitaneria di Porto, alla Direzione Marittima di Venezia, ha fatto presente svariate criticità sulla VALUTAZIONE ACCESSIBILITA’ NAUTICA NAVI GASIERE:
- Inquadramento Piano Regolatore Portuale;
- Situazione Attuale;
- Accessibilità Nautica
- ecc…………..
«….concludendo: a giudizio dello scrivente, gli approfondimenti in più punti richiesti, [.] troverebbero il loro naturale collocamento nell’ambito di specifiche analisi di settore sicuramente propedeutiche ALL’ELABORAZIONE DI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA CHE CONTEMPLINO TALI FATTISPECIE DI TRAFFICO»
Per quanto riguarda invece il sequestro della banchina, essendo troppo lunga la trascrizione della lettera inviata dall’Autorità di Sistema a Socogas sul rigetto della sua richiesta, ti rimando al link affinché possa documentarti in merito:
http://www.ship2shore.it/upload/images/06_2020/200604155853.pdf
Cordiali saluti e buona lettura.
leggiti il comunicato della socogas è arrivato poco fa, quando entreranno le gasiere organizzatevi per proporre Rossi come premio nobel alla STUPIDITA' umana.
RispondiEliminaSocogas ha presentato ricorso al TAR contro il provvedimento dell'Autorità di Sistema Portuale. Ed allora??
EliminaE’ loro facoltà provvedere. D’altro canto già l’aveva scritto Pino Musolino nella sua lettera di rigetto, che terminava con le seguenti parole:
- «Avverso il presente provvedimento gli interessati possono proporre ricorso al TAR del Veneto entro i termini di legge»
Il problema del traffico delle navi gasiere rimane comunque in piedi, banchina o non banchina. Tanto è vero che Socogas ha di nuovo parlato dell'ipotesi pipeline, bocciata dal Ministero.
L’arrampicata sugli specchi di Socogas è sempre più scivolosa. Bei tempi erano quelli di ASPO e dell’ex ministro Maurizio Lupi
E' Rossi che si arrampica sugli specchi, entro fine anno l'impianto entrerà in funzione e ci toccherà anchr pagare i danni.
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