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venerdì 3 aprile 2020
INCENERITORE DI FUSINA, MARCO DOLFIN (LEGA) RISPONDE A ERIKA BALDIN (M5S): «IL "PARTITO DEL NO" HA ALTERNATIVE CHE NON SIANO NUOVE DISCARICHE?»
Il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Chioggia, Marco Dolfin, attacca la consigliera regionale Erika Baldin del Movimento 5 Stelle riguardo la preventivata riaccensione dell'inceneritore a Fusina. «Fa specie - esordisce Dolfin - sentire la consigliera Baldin alzare la voce, preoccupata per le ricadute sul territorio metropolitano. Visto che lei fa parte del "partito del no", quali sarebbero le alternative? Si vuole arrivare a creare, di punto in bianco, nuove discariche? O impianti che vanno ad aria, a idrogeno, magari con il fotovoltaico? Dire sempre "no" non porta da nessuna parte! Qualcuno può dire dove e come si ha intenzione di smaltire i rifiuti, oppure si ha intenzione di arrivare alle tragiche situazioni romane, o di importarle dall'estero?», si chiede il consigliere leghista.
Secondo Dolfin, disporre di adeguati impianti territoriali è l'unica soluzione per non incorrere nell'emergenza, dal momento che la riconversione dell'attuale centrale termoelettrica Palladio dal 2023 non sarà più alimentata a carbone e dunque non potrà più utilizzare il combustibile solido secondario, derivato dal trattamento del rifiuto secco residuo. «Non esistono alternative - prosegue l'esponente dell'opposizione - salvo l'invio in impianti simili, a costi più elevati e quindi con ricadute per l'utenza nella maggiorazione delle bollette»
Il capogruppo si dice certo che questo impianto rispetterà le norme sulle emissioni, e i parametri assai severi consentiti in materia: «A parte i sindaci grillini di Chioggia e Vigonovo, i 44 Comuni dell'area metropolitana che si servono di Veritas, più quello di Mogliano Veneto in provincia di Treviso, hanno dato il via libera al progetto, che porterà l'aumento al 76% della raccolta differenziata e la riduzione di prodotti usa e getta tra i mobili e gli indumenti. Se i Comuni a 5 Stelle sono contrari, allora perché rimanere in Veritas?».
Dolfin infine stigmatizza l'adesione del Movimento alle politiche dei comitati civici e ambientalisti: «I vari no global, No Tav, No Navi alzano gli scudi, fanno le barricate, muovono interrogazioni parlamentari... ma quali sono le alternative valide, prima di trovarci anche nell'emergenza dello smaltimento dei rifiuti, come avviene in tante parti d'Italia come a Roma? Certo non la costruzione di nuove discariche!».
Secondo Dolfin, disporre di adeguati impianti territoriali è l'unica soluzione per non incorrere nell'emergenza, dal momento che la riconversione dell'attuale centrale termoelettrica Palladio dal 2023 non sarà più alimentata a carbone e dunque non potrà più utilizzare il combustibile solido secondario, derivato dal trattamento del rifiuto secco residuo. «Non esistono alternative - prosegue l'esponente dell'opposizione - salvo l'invio in impianti simili, a costi più elevati e quindi con ricadute per l'utenza nella maggiorazione delle bollette»
Il capogruppo si dice certo che questo impianto rispetterà le norme sulle emissioni, e i parametri assai severi consentiti in materia: «A parte i sindaci grillini di Chioggia e Vigonovo, i 44 Comuni dell'area metropolitana che si servono di Veritas, più quello di Mogliano Veneto in provincia di Treviso, hanno dato il via libera al progetto, che porterà l'aumento al 76% della raccolta differenziata e la riduzione di prodotti usa e getta tra i mobili e gli indumenti. Se i Comuni a 5 Stelle sono contrari, allora perché rimanere in Veritas?».
Dolfin infine stigmatizza l'adesione del Movimento alle politiche dei comitati civici e ambientalisti: «I vari no global, No Tav, No Navi alzano gli scudi, fanno le barricate, muovono interrogazioni parlamentari... ma quali sono le alternative valide, prima di trovarci anche nell'emergenza dello smaltimento dei rifiuti, come avviene in tante parti d'Italia come a Roma? Certo non la costruzione di nuove discariche!».
1 commento:
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Avere una, due o dieci lauree, non è garanzia di una sana politica per programmare il futuro.
RispondiEliminaLa sig.ra Erika, assieme alla sua combriccola grillina, non fa nessuna proposta per risolvere il problema “inceneritore di Fusina”, ma solo sparate demagogiche “green” finché si è all’opposizione in regione.