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mercoledì 4 marzo 2020
MOVIMENTO 5 STELLE: «NESSUNA REVISIONE DEL REGOLAMENTO PER IL RIENTRO DAI TRIBUTI COMUNALI INSOLUTI»
Giovedì pomeriggio, in videoconferenza, il Comune di Chioggia si rapporterà alle associazioni delle categorie economiche per quanto riguarda il possibile rinvio a fine anno della corresponsione dei tributi comunali (COSAP, TARI e IMU) da parte delle imprese. Il gruppo del Movimento 5 Stelle però ribadisce la linea espressa ultimamente in consiglio nei confronti di quelle aziende che in passato non hanno pagato tali imposte, adoperandosi in numerosi ricorsi.
«Anche se è condivisibile l’idea di agevolare le attività oggi in crisi per l’emergenza dovuta al Coronavirus - si legge in una nota firmata dal capogruppo Paolo Bonfà - siamo dell’opinione che chi si è sottratto alle imposte precedentemente all’attuale crisi non abbia diritto ad alcuna agevolazione. Coloro i quali hanno scaricato il costo dei servizi sulla collettività, pur usufruendone, devono mettersi in regola. Il peso delle mancate entrate per il Comune è di circa 3.5 milioni l’anno, accantonando complessivamente un fondo per i crediti di dubbia esigibilità di circa 15 milioni: motivo per il quale non si è mai potuto invece incentivare le realtà virtuose, quelle che con sacrifici hanno sempre pagato e continuano a pagare. L’ammanco di queste entrate mette ancora oggi in difficoltà il bilancio comunale.
È vessatorio chiedere il pagamento delle imposte non pagate in passato? Prima di arrivare ad un regolamento specifico, il Movimento 5 Stelle ha dato l'occasione di rientrare dagli insoluti, diluendo i debiti arretrati in piccole rate. Ha inoltre tutelato le piccole realtà cittadine, non applicando il regolamento a chi ha insoluti inferiori a mille euro all’anno. Stiamo con chi paga, e diamo la possibilità di agevolazioni a chi è realmente in difficoltà. Non condividiamo invece - conclude Bonfà - la logica di chi, per motivi dettati dal mero consenso elettorale, vorrebbe dare ancora una volta l'occasione a qualche soggetto di non contribuire. La logica che ci muove rimane: pagare tutti per pagare meno».
«Anche se è condivisibile l’idea di agevolare le attività oggi in crisi per l’emergenza dovuta al Coronavirus - si legge in una nota firmata dal capogruppo Paolo Bonfà - siamo dell’opinione che chi si è sottratto alle imposte precedentemente all’attuale crisi non abbia diritto ad alcuna agevolazione. Coloro i quali hanno scaricato il costo dei servizi sulla collettività, pur usufruendone, devono mettersi in regola. Il peso delle mancate entrate per il Comune è di circa 3.5 milioni l’anno, accantonando complessivamente un fondo per i crediti di dubbia esigibilità di circa 15 milioni: motivo per il quale non si è mai potuto invece incentivare le realtà virtuose, quelle che con sacrifici hanno sempre pagato e continuano a pagare. L’ammanco di queste entrate mette ancora oggi in difficoltà il bilancio comunale.
È vessatorio chiedere il pagamento delle imposte non pagate in passato? Prima di arrivare ad un regolamento specifico, il Movimento 5 Stelle ha dato l'occasione di rientrare dagli insoluti, diluendo i debiti arretrati in piccole rate. Ha inoltre tutelato le piccole realtà cittadine, non applicando il regolamento a chi ha insoluti inferiori a mille euro all’anno. Stiamo con chi paga, e diamo la possibilità di agevolazioni a chi è realmente in difficoltà. Non condividiamo invece - conclude Bonfà - la logica di chi, per motivi dettati dal mero consenso elettorale, vorrebbe dare ancora una volta l'occasione a qualche soggetto di non contribuire. La logica che ci muove rimane: pagare tutti per pagare meno».
1 commento:
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Gli stabilimenti balneari, i bar, le pizzerie, le botteghe tutte, con che soldi pagheranno se a causa del corona-virus non incasseranno un euro?
RispondiEliminaQuesti grillini vivono in un altro pianeta o ficcano la loro testa sotto la sabbia per non vedere cosa sta accadendo. Andando avanti di questo passo, a livello nazionale, non ci saranno nemmeno i soldi per pagare le pensioni. In sede locale i grillini non vedono la crisi imperante e si ostinano a non rivedere il regolamento TARI da loro recentemente approvato in Consiglio Comunale.
Relativamente al contenzioso della tassa non pagata dagli stabilimenti balneari, questi ultimi hanno provveduto a loro spese all’asporto dei rifiuti, come previsto dalla legge, perché allora il comune tramite VERITAS pretende il pagamento di un servizio che non ha svolto. Si può ragionare su chi non ha pagato anche la tassa fissa (spazzamento strade, ecc.) ma per quelli che l’anno pagata non c’è alibi.
Ricordo che il buco di VERITAS per tasse asporto rifiuti non pagate, quasi la metà riguarda cittadini che nulla hanno a che vedere con le attività produttive e questo debito di dubbia esigibilità che fine farà?