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domenica 5 gennaio 2020
DARSENA PORTO SAN FELICE, SONO CARMELO PAPA E SABINA LENOCI GLI EX TECNICI DEL COMUNE DI CHIOGGIA CHE ANDRANNO A GIUDIZIO DELLA CORTE DEI CONTI
Emergono nuovi e importanti dettagli dopo il proscioglimento dell'ex sindaco di Chioggia Fortunato Guarnieri dal contenzioso con la società che gestisce la darsena Porto San Felice, avvenuto nei giorni scorsi da parte della Corte dei Conti. Secondo l'ex primo cittadino, i tecnici dell'amministrazione non avrebbero mai prodotto il documento di accordo extragiudiziale tra la società e l'ente, con la prima che avrebbe rinunciato a ogni causa legale pur di realizzare la darsena.
La chiave di volta del proscioglimento di Guarnieri dall'accusa di danno erariale ora ricade in capo al funzionario Carmelo Papa -all'epoca al settore Urbanistica e poi avvocato civico, da pochi giorni in quiescenza- e l'ex dirigente dello stesso settore Sabina Lenoci, la quale fruiva di una consulenza esterna e che oggi ricopre il ruolo di assessora a Canosa di Puglia.
Entrambi andranno a giudizio della Corte dei Conti, che delibererà quanto alla sussistenza delle loro eventuali responsabilità: rispettivamente al 60% Papa e al 40% Lenoci. Il Comune allora uscì sconfitto dalla causa, dovendo sborsare quasi 2 milioni di euro all'impresa per via della perdita di un finanziamento europeo e di ingenti spese legali. Lo stesso Guarnieri ha dichiarato di volersi rivalere verso i soggetti che hanno danneggiato la sua immagine.
La chiave di volta del proscioglimento di Guarnieri dall'accusa di danno erariale ora ricade in capo al funzionario Carmelo Papa -all'epoca al settore Urbanistica e poi avvocato civico, da pochi giorni in quiescenza- e l'ex dirigente dello stesso settore Sabina Lenoci, la quale fruiva di una consulenza esterna e che oggi ricopre il ruolo di assessora a Canosa di Puglia.
Entrambi andranno a giudizio della Corte dei Conti, che delibererà quanto alla sussistenza delle loro eventuali responsabilità: rispettivamente al 60% Papa e al 40% Lenoci. Il Comune allora uscì sconfitto dalla causa, dovendo sborsare quasi 2 milioni di euro all'impresa per via della perdita di un finanziamento europeo e di ingenti spese legali. Lo stesso Guarnieri ha dichiarato di volersi rivalere verso i soggetti che hanno danneggiato la sua immagine.
1 commento:
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Come volevasi dimostrare, sono saltati fuori i nomi dei dipendenti comunali di allora che hanno taciuto l’accordo di non belligeranza fra il comune e la S. Felice. Vedremo cosa avranno da dire a loro discolpa.
RispondiEliminaChi ne esce male è anche la Darsena S. Felice che comunque quell’accordo lo ha controfirmato, ma si sa, ognuno tira l’acqua al proprio mulino e certamente a quel mulino il comune l’acqua non l’ha proprio tirata.