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lunedì 25 novembre 2019
INCONTRO NO GPL AI MINISTERI ROMANI, DOPO L'AUDIZIONE IL M5S ACCUSA IL PD: «IMBUCATI A NOSTRA INSAPUTA». LA RISPOSTA: «MIOPI E INCOMMENTABILI»
Chi pensava a un clima armonioso nelle stanze romane, prima, durante e dopo l'incontro di oggi al Ministero per lo Sviluppo Economico in tema di deposito gpl, deve ritenersi smentito. A pochi minuti di distanza dalla diffusione delle notizie relative al probabile intervento legislativo che potrebbe fermare l'entrata in funzione dell'impianto, scoppia la polemica degli inviti tra la delegazione dell'amministrazione a 5 Stelle e quella del Partito Democratico: «Ufficialmente siamo stati convocati al tavolo solo noi, più due membri del comitato No Gpl», dicono gli esponenti dell'amministrazione scesi a Roma. «Gli altri ce li siamo trovati di sopra, "imbucati alla festa", in prima linea senza che ne fossimo al corrente». Il riferimento è soprattutto alla segretaria comunale del PD Barbara Penzo, al vicesegretario regionale del partito Lucio Tiozzo, poi ai rappresentanti delle categorie economiche del turismo.
«Non era stata concordata la presenza di politici del PD - continuano i 5 Stelle - e non erano nella lista da noi comunicata al Ministero. Uno come Tiozzo, ad esempio, non c'entrava niente: a quale titolo è venuto? E dire che abbiamo lasciato a casa alcuni consiglieri comunali del Movimento che avrebbero voluto essere presenti, ma appunto avevamo a disposizione posti limitati». Vale considerare che l'importante incontro odierno con il ministro Patuanelli non era un vertice del M5S, bensì un dialogo con l'amministrazione di Chioggia: se si volesse seguire la stessa logica, nemmeno la consigliera regionale Erika Baldin avrebbe partecipato.
Rincara la dose il presidente del consiglio comunale, Endri Bullo: «Sono rimasto stupito a Roma nel trovarmi davanti gli "imbucati". La consigliera Barbara Penzo, per dire, avrebbe dovuto chiedere a me di poter intervenire, e così pure altri consiglieri in una iniziativa che non era aperta al pubblico. Capisco il comitato No Gpl, formalmente invitato. Ma gli altri? A questo punto spero che il capogruppo del PD Montanariello, che aveva tacciato di essere "imbucati" i consiglieri stellati scesi a Roma una volta precedente, usi lo stesso metro con la sua segretaria comunale e il suo vicesegretario regionale».
A stretto giro, dal viaggio di ritorno, arriva la replica proprio dei due esponenti democratici coinvolti, i quali erano stati accreditati al Ministero dai sottosegretari dello stesso gruppo politico: già, perché il PD e il M5S stanno governando assieme dal mese di settembre. «A differenza loro - risponde Barbara Penzo - noi siamo convinti che la battaglia la si possa vincere attraverso un'azione comune, visto che siamo al governo assieme, e non certo appuntando inutili bandierine o medaglie al petto. Per tale ragione abbiamo operato con l’obiettivo della concertazione tra i due ministeri, Sviluppo e Infrastrutture, e lo conferma la presenza del MIT (retto dalla democratica De Micheli, ndr) oggi all’incontro. Non meritano ulteriori commenti, questi interventi che anziché valorizzare il lavoro di squadra e il valore aggiunto di una città compatta mettono in luce la pochezza di una politica miope. Oggi dentro quell’aula per me c’era Chioggia, e onestamente mi piace continuare a pensarlo!», conclude la segretaria del PD chioggiotto.
E dire che solo poche ore prima, all'esterno degli uffici romani di via Molise, proprio il sindaco Ferro aveva parlato -davanti agli attivisti del comitato No Gpl- di «assoluta unanimità di intenti nella delegazione: corale, forte e decisa. Hanno parlato tutti, dal Comune alle associazioni di categoria al comitato». Ma evidentemente, alle spalle della buona volontà del primo cittadino (si ricorda un suo «la città mi accompagni»), i vecchi vizi della politica locale sono duri a morire.
«Non era stata concordata la presenza di politici del PD - continuano i 5 Stelle - e non erano nella lista da noi comunicata al Ministero. Uno come Tiozzo, ad esempio, non c'entrava niente: a quale titolo è venuto? E dire che abbiamo lasciato a casa alcuni consiglieri comunali del Movimento che avrebbero voluto essere presenti, ma appunto avevamo a disposizione posti limitati». Vale considerare che l'importante incontro odierno con il ministro Patuanelli non era un vertice del M5S, bensì un dialogo con l'amministrazione di Chioggia: se si volesse seguire la stessa logica, nemmeno la consigliera regionale Erika Baldin avrebbe partecipato.
Rincara la dose il presidente del consiglio comunale, Endri Bullo: «Sono rimasto stupito a Roma nel trovarmi davanti gli "imbucati". La consigliera Barbara Penzo, per dire, avrebbe dovuto chiedere a me di poter intervenire, e così pure altri consiglieri in una iniziativa che non era aperta al pubblico. Capisco il comitato No Gpl, formalmente invitato. Ma gli altri? A questo punto spero che il capogruppo del PD Montanariello, che aveva tacciato di essere "imbucati" i consiglieri stellati scesi a Roma una volta precedente, usi lo stesso metro con la sua segretaria comunale e il suo vicesegretario regionale».
A stretto giro, dal viaggio di ritorno, arriva la replica proprio dei due esponenti democratici coinvolti, i quali erano stati accreditati al Ministero dai sottosegretari dello stesso gruppo politico: già, perché il PD e il M5S stanno governando assieme dal mese di settembre. «A differenza loro - risponde Barbara Penzo - noi siamo convinti che la battaglia la si possa vincere attraverso un'azione comune, visto che siamo al governo assieme, e non certo appuntando inutili bandierine o medaglie al petto. Per tale ragione abbiamo operato con l’obiettivo della concertazione tra i due ministeri, Sviluppo e Infrastrutture, e lo conferma la presenza del MIT (retto dalla democratica De Micheli, ndr) oggi all’incontro. Non meritano ulteriori commenti, questi interventi che anziché valorizzare il lavoro di squadra e il valore aggiunto di una città compatta mettono in luce la pochezza di una politica miope. Oggi dentro quell’aula per me c’era Chioggia, e onestamente mi piace continuare a pensarlo!», conclude la segretaria del PD chioggiotto.
E dire che solo poche ore prima, all'esterno degli uffici romani di via Molise, proprio il sindaco Ferro aveva parlato -davanti agli attivisti del comitato No Gpl- di «assoluta unanimità di intenti nella delegazione: corale, forte e decisa. Hanno parlato tutti, dal Comune alle associazioni di categoria al comitato». Ma evidentemente, alle spalle della buona volontà del primo cittadino (si ricorda un suo «la città mi accompagni»), i vecchi vizi della politica locale sono duri a morire.
3 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Da povero cittadino dico che incommentabili sono entrambi: Pd e m5stelle ci stanno dando una formidabile dimostrazione di come si mena il can per l'aia senza arrivare a nulla!!!
RispondiEliminaBISOGNA POORTARE A COMPIMENTO QUANTO GIA' INIZIATO DAL PRECEDENTE MINISTRO 5 STELLE e PASSARE PER LA PROCEDURA DI MODIFICA AL PIANO REGOLATORE DEL PORTO.
Solo in quel caso il comune torna ad avere un vero potere di veto. Ci vuole tanto a capirla?
Nel frattempo buona baruffa!
Per fermare la messa in esercizio dell’impianto parlano di “un disegno di legge di iniziativa governativa”, retroattivo. Una legge retroattiva è palesemente incostituzionale, poi però mi viene in mente che l’applicazione della legge Severino nei confronti di Berlusconi è stata applicata per fatti antecedenti. Ed allora mi consola che in questo casino tutto è possibile.
RispondiEliminaBe', come dare torto ai cinque stelle? Cosa ci facevano la Penzo Barbara e Tiozzo Lucio in bella mostra a Roma?
RispondiEliminaVogliono farci dimenticare che non ci sono andati nel 2015, quando avrebbero dovuto? In quella data li avremmo visti con piacere a Roma e nessuno avrebbe detto nulla, anzi!! Ora purtroppo per loro il tempo è scaduto!! Ci dispiace. Vederli in posa nella foto di gruppo fa ricordare il passato, che i cittadini non dimenticano: i problemi del gpl ce li siamo ritrovati a distanza di 4 anni. Quella foto andava scattata 4 anni fa. Perché non l'hanno fatta?