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giovedì 17 ottobre 2019
DISCIPLINA IN CONSIGLIO COMUNALE, L'ORDINE DEL GIORNO DEL M5S VOTATO ALL'UNANIMITÀ: MA NEANCHE OGGI CESSANO LE INTEMPERANZE, FIN DAL MATTINO
Nei palazzi virtuali della politica chioggiotta da giorni non si parlava d'altro. E oggi, nella seduta del consiglio comunale, è stato finalmente discusso l'ordine del giorno presentato dal gruppo del Movimento 5 Stelle e relativo ai toni troppo accesi durante le sessioni dell'assemblea cittadina: è stata la consigliera Busetto a leggere il testo, in cui viene sottolineato che «le discussioni oltrepassano la normale dialettica e il diritto alla critica politica, degenerando in scontri con offese alla maggioranza, alla giunta e al sindaco, e l'oltraggio a figure istituzionali. Così facendo si allungano tempi delle riunioni. Urge quindi prendere misure contro i consiglieri che ostacolano, e che sono individuabili dai resoconti e dallo streaming».
la playlist completa degli interventi:
La maggioranza non esclude il ricorso al Prefetto, e per l'opposizione non può esserci invito migliore: Jonatan Montanariello e Marco Dolfin, i due consiglieri maggiormente indiziati dalla reprimenda grillina, colgono la palla al balzo e leggono l'odg del Movimento 5 Stelle come una sorta di mozione di sfiducia al presidente Endri Bullo. Il capogruppo del PD (che da subito, al mattino, aveva cominciato a contestare riguardo questioni regolamentari non appena è iniziato il consiglio) ricorda «siamo stati noi della minoranza a chiedere l'intervento dei carabinieri. Se il gruppo del M5S si sente offeso provveda a una denuncia, ma se i fatti non vengono provati sarò io a contro-querelare per diffamazione». Quanto al recente episodio in cui il presidente del consiglio aveva fatto intervenire la polizia locale per allontanare Montanariello, l'esponente democratico cita casi giurisprudenziali a supporto della propria tesi: «L'espulsione del consigliere intemperante non è legittima, la prossima volta mi farò scortare dalla forza pubblica e denuncerò il presidente».
Proprio Bullo è al centro degli strali dell'emiciclo alla sua destra: Dolfin (Lega) ironizza sulla controparte, «chi è screditato è il presidente del consiglio, con sfiducia per la sua gestione. Lei presidente sarà nel banco degli imputati, se il Prefetto non avrà da fare. Non sapete gestire 2 consiglieri di opposizione, volete gestire 50mila abitanti? Andate a scuola di politica! Siete stati catapultati qui da chissà dove, travisate l'aspetto della dialettica politica che c'è dappertutto. Vi siete dimenticati cosa facevate quando eravate all'opposizione in Parlamento e nelle altre città, oggi che governate chiedete la "pace dei sensi"... Avete i numeri? Fatevi rispettare! Sono orgoglioso di tenere in scacco la maggioranza, anche con l'ostruzionismo che è uno degli strumenti a disposizione. Ogni causa ha un suo effetto, eguale e contrario. Segnalate pure al Prefetto, noi lo facciamo da mesi», per poi scadere -all'annuncio del voto favorevole- alla definizione di "carta igienica" per l'odg del Movimento.
Dai banchi della maggioranza il capogruppo Paolo Bonfà rievoca il passato lancio di oggetti, la presenza in aula di fischietti, megafoni, striscioni, foulard in testa, perfino tricicli: «Qualcosa non va, se un consigliere si oppone all’invito dell’agente di polizia locale non dà l'esempio a chi guarda la seduta». E se Daniele Padoan rileva come «anche oggi non hanno capito l'intento dell'ordine del giorno», mentre Ilaria Lunardi parla di «pagliuzze e travi» accusando parte dell'opposizione di misoginia, il sindaco Alessandro Ferro -che per l'intera seduta, dalle 9 del mattino, non era mai intervenuto- si lascia andare a considerazioni amare: «Anche stamattina si sono ripetuti i soliti schemi da parte di alcuni consiglieri. Sono comportamenti e toni sopra le righe, che discreditano l'aula intera e la città, e che mirano esclusivamente ad allungare i lavori e a portare il dibattito sul binario del protagonismo assoluto a favore di diretta video. Un esempio su tutti? Interventi infervorati e apparentemente contrari ad ordini del giorno che vengono votati invece all'unanimità (come quello in questione, ndr). Al posto di analizzare in modo civile e puntuale ciò che di buono o di cattivo l'amministrazione sta facendo, si scivola costantemente nella bassa politica, additando anche come presunto responsabile il presidente del consiglio e attaccando indirettamente questo o quell'assessore».
Dopo queste parole, vergate in una nota, il primo cittadino inasprisce i propri concetti: «Ho ascoltato offese gravissime al presidente Bullo, a microfono spento ma non le voglio ripetere. Sono stato zitto per ore, ma ho assistito a prove di maleducazione spietata e vergognosa dai banchi della minoranza, irrispettosa dei ruoli e pretenziosa di avere la ragione assoluta. Questo presidente va benissimo, lo teniamo e ne andiamo fieri, così come del lavoro della segretaria generale Michela Targa. C'è gente qui che ha vent'anni di esperienza per niente, mille volte meglio noi quanto a rispetto delle istituzioni, invece di certe buffonate. Se per caso si convocasse la seduta alle ore 21, come qualcuno chiede, si finirebbe alle 5 del mattino».
Ultime schermaglie con Maria Chiara Boccato che afferma di essere «esterrefatta dall'odg, non mi sono mai sentita in pericolo in quest'aula e anzi mi sento ostacolata solo dal presidente del consiglio. Voto a favore perché tengo a che tutto venga portato all'attenzione del Prefetto, così vede come vengono gestite le sedute. I toni accentuati dell'opposizione sono motivati, perché il gruppo del M5S è un muro di gomma che non accetta gli ordini del giorno provenienti da questa parte, e dice che mi devo dimettere». Un tranquillo Endri Bullo indìce il voto, che all'unanimità dei 14 presenti approva l'ordine del giorno: ma c'è da scommettere che alle prossime sedute tutto ricomincerà come prima.
la playlist completa degli interventi:
La maggioranza non esclude il ricorso al Prefetto, e per l'opposizione non può esserci invito migliore: Jonatan Montanariello e Marco Dolfin, i due consiglieri maggiormente indiziati dalla reprimenda grillina, colgono la palla al balzo e leggono l'odg del Movimento 5 Stelle come una sorta di mozione di sfiducia al presidente Endri Bullo. Il capogruppo del PD (che da subito, al mattino, aveva cominciato a contestare riguardo questioni regolamentari non appena è iniziato il consiglio) ricorda «siamo stati noi della minoranza a chiedere l'intervento dei carabinieri. Se il gruppo del M5S si sente offeso provveda a una denuncia, ma se i fatti non vengono provati sarò io a contro-querelare per diffamazione». Quanto al recente episodio in cui il presidente del consiglio aveva fatto intervenire la polizia locale per allontanare Montanariello, l'esponente democratico cita casi giurisprudenziali a supporto della propria tesi: «L'espulsione del consigliere intemperante non è legittima, la prossima volta mi farò scortare dalla forza pubblica e denuncerò il presidente».
Proprio Bullo è al centro degli strali dell'emiciclo alla sua destra: Dolfin (Lega) ironizza sulla controparte, «chi è screditato è il presidente del consiglio, con sfiducia per la sua gestione. Lei presidente sarà nel banco degli imputati, se il Prefetto non avrà da fare. Non sapete gestire 2 consiglieri di opposizione, volete gestire 50mila abitanti? Andate a scuola di politica! Siete stati catapultati qui da chissà dove, travisate l'aspetto della dialettica politica che c'è dappertutto. Vi siete dimenticati cosa facevate quando eravate all'opposizione in Parlamento e nelle altre città, oggi che governate chiedete la "pace dei sensi"... Avete i numeri? Fatevi rispettare! Sono orgoglioso di tenere in scacco la maggioranza, anche con l'ostruzionismo che è uno degli strumenti a disposizione. Ogni causa ha un suo effetto, eguale e contrario. Segnalate pure al Prefetto, noi lo facciamo da mesi», per poi scadere -all'annuncio del voto favorevole- alla definizione di "carta igienica" per l'odg del Movimento.
Dai banchi della maggioranza il capogruppo Paolo Bonfà rievoca il passato lancio di oggetti, la presenza in aula di fischietti, megafoni, striscioni, foulard in testa, perfino tricicli: «Qualcosa non va, se un consigliere si oppone all’invito dell’agente di polizia locale non dà l'esempio a chi guarda la seduta». E se Daniele Padoan rileva come «anche oggi non hanno capito l'intento dell'ordine del giorno», mentre Ilaria Lunardi parla di «pagliuzze e travi» accusando parte dell'opposizione di misoginia, il sindaco Alessandro Ferro -che per l'intera seduta, dalle 9 del mattino, non era mai intervenuto- si lascia andare a considerazioni amare: «Anche stamattina si sono ripetuti i soliti schemi da parte di alcuni consiglieri. Sono comportamenti e toni sopra le righe, che discreditano l'aula intera e la città, e che mirano esclusivamente ad allungare i lavori e a portare il dibattito sul binario del protagonismo assoluto a favore di diretta video. Un esempio su tutti? Interventi infervorati e apparentemente contrari ad ordini del giorno che vengono votati invece all'unanimità (come quello in questione, ndr). Al posto di analizzare in modo civile e puntuale ciò che di buono o di cattivo l'amministrazione sta facendo, si scivola costantemente nella bassa politica, additando anche come presunto responsabile il presidente del consiglio e attaccando indirettamente questo o quell'assessore».
Dopo queste parole, vergate in una nota, il primo cittadino inasprisce i propri concetti: «Ho ascoltato offese gravissime al presidente Bullo, a microfono spento ma non le voglio ripetere. Sono stato zitto per ore, ma ho assistito a prove di maleducazione spietata e vergognosa dai banchi della minoranza, irrispettosa dei ruoli e pretenziosa di avere la ragione assoluta. Questo presidente va benissimo, lo teniamo e ne andiamo fieri, così come del lavoro della segretaria generale Michela Targa. C'è gente qui che ha vent'anni di esperienza per niente, mille volte meglio noi quanto a rispetto delle istituzioni, invece di certe buffonate. Se per caso si convocasse la seduta alle ore 21, come qualcuno chiede, si finirebbe alle 5 del mattino».
Ultime schermaglie con Maria Chiara Boccato che afferma di essere «esterrefatta dall'odg, non mi sono mai sentita in pericolo in quest'aula e anzi mi sento ostacolata solo dal presidente del consiglio. Voto a favore perché tengo a che tutto venga portato all'attenzione del Prefetto, così vede come vengono gestite le sedute. I toni accentuati dell'opposizione sono motivati, perché il gruppo del M5S è un muro di gomma che non accetta gli ordini del giorno provenienti da questa parte, e dice che mi devo dimettere». Un tranquillo Endri Bullo indìce il voto, che all'unanimità dei 14 presenti approva l'ordine del giorno: ma c'è da scommettere che alle prossime sedute tutto ricomincerà come prima.
2 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Cortesemente potete tranquillamente criticare senza usare espressioni offensive, vorrei ricordarci che piaccia o meno il presidente del consiglio rappresenta la seconda carica istituzionale della città.
RispondiEliminaQuando mai si è visto un Presidente del Consiglio invitare le forze dell’ordine ad allontanare dall’aula un consigliere comunale?
RispondiEliminaCon il sig. Endri Bullo abbiamo visto più volte ripetersi questo film. Tutta colpa delle opposizioni? Forse, ma basta guardare i filmati per cambiare opinione.
Proprio perché il presidente del consiglio rappresenta la seconda carica istituzionale della città deve per primo dare l’esempio e soprattutto essere imparziale e non di fare il tifo per la parte politica che lo ha messi a sedere in quello scanno.