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mercoledì 3 luglio 2019
CROCIERISTICA E COLD IRONING, QUASI TUTTI I CONSIGLIERI PER IL TERMINAL IN VAL DA RIO: DOLFIN PREFERISCE I SALONI, BARBARA PENZO LE PICCOLE NAVI
Tre ore e mezza di dibattito, oggi pomeriggio, in consiglio comunale con all'ordine del giorno il solo tema del futuro dello scalo crocieristico a Chioggia, in virtù degli sviluppi delle ultime settimane. La seduta era stata chiesta dal capogruppo del PD, Jonatan Montanariello, affinché il sindaco rendesse conto appunto di ciò che si sta muovendo nel dialogo fra gli enti: e il primo cittadino ha riportato le ultime notizie da Roma, dove si attendono le conclusioni relative al protocollo sui fanghi, analizzato dai ministri Toninelli e Costa assieme all'ISPRA.
Per ottenerle dovrebbe trascorrere un mese, e altri due mesi allo scopo di aggiornare il piano morfologico della laguna: dopo di che ci saranno maggiori elementi per la decisione ministeriale, e il relativo débat publique. Ferro ha anche fatto cenno alla possibilità che le cinque banchine eventuali a Val da Rio possano godere del cold ironing, ovvero il sistema di raffreddamento dei motori delle navi all'ormeggio: consentirebbe di inquinare meno, a differenza di quanto accade ora alla Marittima di Venezia. Fra l'altro a Chioggia l'impianto relativo costerebbe metà rispetto al Lido, attraverso il passaggio di cavi elettrici tra le opere del Mose che ne alimenterebbero l'energia.
Per il resto, i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione si sono detti favorevoli ad accogliere le grandi navi, con l'unica eccezione di Barbara Penzo che si è mostrata perplessa riguardo l'impatto ambientale del loro arrivo: «Non so se sia vero che "la città è con noi", come dice il sindaco. E anzi le maggiori emissioni inquinanti sono nel passaggio, non nella sosta: le navi di quelle dimensioni rilasciano tonnellate di ossido di zolfo mell'aria, più che l'intero traffico automobilistico di Mestre. L'interesse di Chioggia non è sgravare Venezia, ma svilupparsi in modo sostenibile: chi pensa ad esempio agli allevamenti esistenti in laguna? Sarebbero interventi che andrebbero a sconvolgere i canali, la geografia, il paesaggio che significa un'altra fonte di turismo. E occorre analizzare i motivi per cui Venezia le sta respingendo, oltre alla collisione di MSC Opera lo scorso 2 giugno in banchina. Per questi elementi oggettivi pericolosi, io - dice la consigliera democratica - non sono a favore delle grandi navi in laguna e a Chioggia, sito UNESCO dall'equilibrio delicatissimo. Basti pensare ai 7 milioni di metri cubi di fanghi che dovranno essere scavati: alleggeriamo Venezia per caricarci noi dei problemi? A mio avviso - conclude Barbara Penzo - sarebbe meglio implementare la crocieristica fluviale e la linea di traghetti con la Croazia, all'approdo dell'isola dell'Unione».
Tra gli altri interventi, Marco Dolfin rivaluta la Marittima dell'isola Saloni, costruita appositamente per ospitare le navi (5 negli scorsi anni) grazie alla società Chioggia Terminal Crociere poi dismessa: «Utopia scavare Val da Rio ex novo, lontano dal centro». Per il resto l'esponente leghista, come anche Marcellina Segantin, sono contrari a porre pregiudiziali e condizioni anche ambientali che limitino la possibilità della città di essere destinata a ospitare le grandi navi. Naturalmente, è il parere di tutti, prima occorrono le infrastrutture, dalla nuova Romea alla ferrovia, oltre che la rimozione del deposito di gpl dal sito attuale. Secondo Daniele Padoan (M5S), l'eventualità potrebbe rilanciare anche il commercio in centro storico con l'arrivo di grandi brand internazionali dell'abbigliamento in franchising. E poi si aprirebbe il problema dei posti letto nelle strutture ricettive, oggi largamente insufficienti - ricorda Montanariello - qualora Chioggia si dovesse sostituire a Venezia: ci sono ancora 7 anni di tempo, conclude il sindaco, per l'investimento di 230 milioni, che sarebbero comunque la metà di quelli necessari al Lido.
Per ottenerle dovrebbe trascorrere un mese, e altri due mesi allo scopo di aggiornare il piano morfologico della laguna: dopo di che ci saranno maggiori elementi per la decisione ministeriale, e il relativo débat publique. Ferro ha anche fatto cenno alla possibilità che le cinque banchine eventuali a Val da Rio possano godere del cold ironing, ovvero il sistema di raffreddamento dei motori delle navi all'ormeggio: consentirebbe di inquinare meno, a differenza di quanto accade ora alla Marittima di Venezia. Fra l'altro a Chioggia l'impianto relativo costerebbe metà rispetto al Lido, attraverso il passaggio di cavi elettrici tra le opere del Mose che ne alimenterebbero l'energia.
Per il resto, i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione si sono detti favorevoli ad accogliere le grandi navi, con l'unica eccezione di Barbara Penzo che si è mostrata perplessa riguardo l'impatto ambientale del loro arrivo: «Non so se sia vero che "la città è con noi", come dice il sindaco. E anzi le maggiori emissioni inquinanti sono nel passaggio, non nella sosta: le navi di quelle dimensioni rilasciano tonnellate di ossido di zolfo mell'aria, più che l'intero traffico automobilistico di Mestre. L'interesse di Chioggia non è sgravare Venezia, ma svilupparsi in modo sostenibile: chi pensa ad esempio agli allevamenti esistenti in laguna? Sarebbero interventi che andrebbero a sconvolgere i canali, la geografia, il paesaggio che significa un'altra fonte di turismo. E occorre analizzare i motivi per cui Venezia le sta respingendo, oltre alla collisione di MSC Opera lo scorso 2 giugno in banchina. Per questi elementi oggettivi pericolosi, io - dice la consigliera democratica - non sono a favore delle grandi navi in laguna e a Chioggia, sito UNESCO dall'equilibrio delicatissimo. Basti pensare ai 7 milioni di metri cubi di fanghi che dovranno essere scavati: alleggeriamo Venezia per caricarci noi dei problemi? A mio avviso - conclude Barbara Penzo - sarebbe meglio implementare la crocieristica fluviale e la linea di traghetti con la Croazia, all'approdo dell'isola dell'Unione».
Tra gli altri interventi, Marco Dolfin rivaluta la Marittima dell'isola Saloni, costruita appositamente per ospitare le navi (5 negli scorsi anni) grazie alla società Chioggia Terminal Crociere poi dismessa: «Utopia scavare Val da Rio ex novo, lontano dal centro». Per il resto l'esponente leghista, come anche Marcellina Segantin, sono contrari a porre pregiudiziali e condizioni anche ambientali che limitino la possibilità della città di essere destinata a ospitare le grandi navi. Naturalmente, è il parere di tutti, prima occorrono le infrastrutture, dalla nuova Romea alla ferrovia, oltre che la rimozione del deposito di gpl dal sito attuale. Secondo Daniele Padoan (M5S), l'eventualità potrebbe rilanciare anche il commercio in centro storico con l'arrivo di grandi brand internazionali dell'abbigliamento in franchising. E poi si aprirebbe il problema dei posti letto nelle strutture ricettive, oggi largamente insufficienti - ricorda Montanariello - qualora Chioggia si dovesse sostituire a Venezia: ci sono ancora 7 anni di tempo, conclude il sindaco, per l'investimento di 230 milioni, che sarebbero comunque la metà di quelli necessari al Lido.
13 commenti:
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LE GRANDI NAVI A CHIOGGIA È L’ENNESIMA GAFFE DI TONINELLI
RispondiEliminaIl fatto, purtroppo, è che il nostro sindaco ci è cascato.
Ma chi ci crede che le grandi navi della lunghezza di otre 300 metri possano attraccare nel nostro porto in Val da Rio?? Sì perché ai Saloni il nostro sindaco vuole piazzare il Mercato ittico all’ingrosso e al minuito.
Il porto di Val da Rio, va ricordato, principalmente è nato per incrementare il traffico fluviale con chiatte che dovevano arrivare fino a Milano (porto canale Milano-Cremona-Po). Infatti per questo si sono calibrate (allargate) le porte sui fiumi. Ora, dopo il deposito GPL che di fatto ha cambiato la destinazione d’uso del porto, si parla di crocieristica gigantesca che cambierà di nuovo la destinazione del porto, di tutto il porto nato come commerciale.
Chi ci crede a tutta sta roba? …..il ministro Toninelli ed il nostro sindaco sì. Contenti loro!
Deposito gpl, un terminal davanti alla spiaggia, grandi navi... mi sembrano gli incubi di una Chioggia addormentata. Una volta sognava
RispondiEliminaad occhi aperti di incremantare la vocazione turistica e marinara
Sul GPl anche io sono d'accordo che era meglio se lo avessero realizzato altrove (non sono d'accordo per nulla sulla vergognosa campagna terroristica organizzata dagli ex verdi di chioggia per specularci sopra politicamente) ma sull'impianto terminal io la vedo più come una grande opportunità in cui chioggia (amministrazione ed imprese) deve starci dentro..... il futuro è da organizzare ORA per i prossimi 10, 20 anni e non mettere la testa sotto la sabbia.
Eliminail futuro è da organizzare ORA ? certo organizziamolo ora, Chioggia ed il suo litorale sono zone a vocazione turistica e tale devono rimanere, si implementino nuove forme di turismo di cui i progetti sono dormienti nei cassetti comunali da oltre 30 anni es. il collegamento con Isola Verde e nuove strutture viarie e di ricezione turistica ecc. ecc. Gli incubi già citati " Vgate e mega navi da crociera " lasciamoli altrove o dove sono, ben notando che nessun luogo li vuole .... Caro Comparato, senza dilungarmi, il futuro per i nostri figli è ben altro da quello che lei ipotizza !
RispondiEliminaGuarda non voglio assolutamente passare da profeta, sono uno che legge, sono anche "vecchietto" e osservo. Il porto di chioggia è praticamente morto, il commercio internazionale su nave si sta spostando sempre di più su mega navi che non possono entrare in laguna (non entro neppure nel merito della compatibilità delle navi all'interno della laguna) il cambiamento climatico è in atto sotto gli occhi di tutti e l'innalzamento del livello del mare è una realtà. Ci sarà ancora una balneazione come la conosciamo noi tra 20 anni? Ne sei sicuro tu' Io proprio per niente... progettare quell'infrastruttura PER ME... da uomo di mezza età significa PENSARE e progettare il futuro. Dire semplicemente no.... non ti offendere è una cosa assolutamente miope. Chioggia DEVE entrare e cavalcare quel progetto. Io la penso così.
EliminaGrazie per la risposta: sono un veneziano più vecchietto di te "concedimi la forma amichevole" e ti posso assicurare che nessuno vuole le mega navi per i tanti problemi che sappiamo tra cui il forte inquinamento che contribuisce a quello che tu chiami cambiamento climatico, tranne il comune che riceve delle cospicue somme sulla tassa di transito e stazionamento,e che alla fine riuscirà a portare a Marghera. A mio avviso per chioggia sarebbe un vero disastro fare entrare delle navi lunghe come il Corso del Popolo......Se non hai mai visto un porto off shore ti consiglio di andare a vederne uno così ti rendi conto delle proporzioni reali e dei giganti del mare che trasportano migliaia di container e ti rendi conto della fragilità di Sottomarina ed Isola Verde che vanno altresì preservate in funzione della balneazione futura....e non è di sicuro fare un simile e devastante progetto "Che I cittadini e molte categorie economiche non ne vogliono nemmeno sentir parlare" In quanto a miopia ed progettazione del futuro ti assicuro che in materia di turismo siamo molto indietro e di cose se ne possono fare "vedi i nuovi hotel di mestre "e se il porto di Chioggia è morente ci saranno sicuramente le motivazioni!!!
EliminaSono in iperfretta: anche ai tempi della serenissima c'è stato un fortissimo "dibattito" su chi voleva spostare il corso del Brenta (che altrimenti avrebbe interrato la laguna) e chi (anche se non esistevano di certo gli ambientalisti) era fortemente contrario. Anche allora (quanto secoli fa?) ci fu un contrasto fortissimo.... oggi se la laguna esiste ancora è grazie al "partito" del sì di allora (tra i cui ingegneri c'era un chioggiotto, il Sabbatino) oggi siamo allos tesso bivio, anzi molto più importante, chi è dalla "parte giusta"...c'è una parte giusta? Penso che ci sia molto da riflettere sopra pensando soprattutto ai nostri figli. Tornando ad epoche molto meno remote ricordo bene il partito del no , coloro che non volevano venissero realizzate le difese alle alte maree.... se avessimo dato retta a quei soggetti oggi chioggia avrebbe 50/60 giorno di allagamento all'anno. Che mi rispondi?
EliminaAndrea tu scrivi di futura balneazione tra 20 anni e di innalzamento del livello marino; "credo tu non sia di provenienza chioggiotta" altrimenti ben sapresti che 60 anni fa a sottomarina lido si faceva da bambini il bagno sotto lo stabilimento Astoria che era su palafitte sopra l'acqua del mare, e che meno di 100 anni fa i nostri nonni si tuffavano in mare dal muraglione di Sottomarina "murazzi" quindi di cosa stai parlando ? e ti garantisco che da Rimini a Jesolo Caorle Bibione nessuno pensa e sogna di trasformare il turismo balneare con gli introiti che dici tu degli off shore ! anzi spiegaci tu perchè nessuno lo vuole ? ultima domanda : con le varie migliaia di costa che abbiamo in Italia, non era possibile scegliere un sito piu idoneo e meno in contrasto con le attività turistiche di una zona particolare e fragile.
RispondiEliminaUn tempo i fiumi portavano giù tantissimo materiale dai monti...oggi è più forte la forza del mare che risale i fiumi per decine e decine di chilometri salinizzando i territori. C'è uno studio di 200 pagine circa che spiega tutti i motivi geologici, territoriali, ambientali e chi ne ha più ne metta con cui spiega la collocazione. Che il livello del mare si stia sempre più alzando non è un'opinione è una realtà oggettiva e documentata non si può certo, come blateravano certi "verdi" a misure alternative quali acquistare stivaloni più alti, Non è un off shore è un terminal c'è una bella differenza. Io non dico va tutto bene andate avanti voi io dico che ci dobbiamo entrare e cavalcare il cambiamento da protagonisti e non da comparse... è troppo vicino? facciamolo un km più fuori.... è troppo basso facciamolo più altro ma io voglio essere dentro e non fuori. Quella infrastruttura non servirà solo a chioggia ma all'intero paese dobbiamo smetterla di pensare al nostro orticello dobbiamo pensare in grande altrimenti il ruolo dell'italia sarà sempre del classico fanalino di coda.
EliminaSig. Andrea noto che è assai evasivo nelle domande che i vari amici interlocutori le pongono; non ha spiegato come mai nessun luogo vuole questa infrastruttura che lei dichiara cito le sue parole (progettare questa infrastruttura per ME significa PENSARE e progettare il futuro)e visto che dice che servirà all'intero paese, le vorrei domandare come mai si è scelto il lido di Chioggia invece di qualsiasi lido Romagnolo es. Rimini - Riccione Cesenatico - Milano Marittima - Cervia - Marina di Ravenna - tutti luoghi similari a Isola Verde e con la statale adriatica Romea che scorre anche piu vicina. Oppure perchè non fare questo terminal davanti alle spiagge del Polesine a Porto Tolle - Rosolina mare - sempre con la Romea vicinissima, per finire perchè non farlo davanti le spiagge venete del lungo litorale jesolano - Caorle - Eraclea - Bibione che sono super servite da un sistema viario molto piu snello con vicino anche autostrade invece della obsoleta Romea di Chioggia sempre super intasata visto che da 55 anni è tale ed uguale ? in attesa di risposta, grazie.
RispondiEliminaTi ho risposto c'è una relazione di 200 pagine on line con tutti i dettagli, vattela a leggere... capisco che è fatica leggere e documentarsi . Sono 178 pagine , qui c'è il link, vattelo a leggere--- https://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/6933
EliminaSono un padovano che da una vita vengo al mare a Sottomarina Lido ed anche a Isola Verde ed onestamente le chiedo : verrebbe al mare a trascorrere le vacanze ed a 2 km. dalla spiaggia ci sono quelle mega navi portacontainer che sembrano enormi palazzoni di 10 piani che inquinano come tutti ben sanno ed offuscano la vista sul mare ? io con la mia famiglia se fanno quel terminal cambiamo spiaggia ! Saluti
RispondiEliminaPosto che, come ho spiegato nel commento precedente, si tratta di un 'infrastruttura a lunga scadenza...parliamo di almeno 15 anni se e come verrà realizzata e quindi con un arco temporale così ampio chissà quanti e quali cambiamenti potranno esserci visto i puntuali segnali che riceviamo dal cambiamento climatico. Sì penso che il turista ci verrebbe ugualmente sopratutto se, chiedendo adeguate compensazioni per il progetto, venisse migliorata la viabilità (alternativa al traffico industriale) ..oggi l'interno di isolaverde è collegata da una strada sterrata..... il terminal (forse) si potrebbe realizzare a un km più distante ancora...insomma ce ne sono cose che si possono fare per sminuire il più possibile l'impatto. Cinque secoli fa la Serenissima ha cambiato il corso del Brenta e del Bacchiglione.....500 anni fa te ne rendi conto? Secondo te non è stato modificato l'ambiente?
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