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venerdì 19 luglio 2019
A DIRE NO ALLE GRANDI NAVI DA CROCIERA A CHIOGGIA ANCHE IL COMANDANTE GREGORIO DE FALCO
Anche il comandante Gregorio de Falco, diventato celebre per l'intimazione al pilota Francesco Schettino di tornare a bordo della Costa Concordia, e ora senatore espulso dal Movimento 5 Stelle, è intervenuto -per via telefonica- al convegno che Rifondazione Comunista ha organizzato ieri nel tardo pomeriggio alla sala conferenze del Museo civico in campo Marconi a Chioggia, avente a tema le grandi navi e il futuro delle crociere in laguna sud. De Falco ha corroborato con esempi ed estremi di diritto della navigazione la tesi secondo cui le navi di grosso tonnellaggio non possono entrare nelle acque lagunari, quale che sia il pescaggio dei canali. Ad argomentare la questione, oltre alla moderatrice Bruna Mestrini, anche Armando Danella del comitato veneziano No Grandi Navi, Flavio Cogo dell'associazione AmbienteVenezia, Sara Monaci di Fridays For Future e Stefano Ranzato dell'Osservatorio Ambiente e Territorio di Chioggia. Tutti concordi per cercare di evitare che le grandi navi da crociera vengano dirottate al porto clodiense, anche se finora c'è solo un'intenzione astratta del ministro grillino Toninelli e della giunta locale a guida M5S, ma nessun progetto esecutivo (se non quello in fieri della Venezia Terminal Passeggeri). Nei discorsi è stato analizzato anche l'impatto del Mose, che modificherà in maniera decisiva l'equilibrio tra mare e laguna, interferendo con le attività umane.
la playlist video degli interventi:
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1 commento:
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Quante balle !
RispondiEliminaChi dice che in caso di incidente il carburante all’interno delle navi potrebbe fuoriuscire ed inquinare la laguna si dimentica che nel naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio non una goccia di carburante è fuoriuscito, pur rimanendo un anno a mollo.
Altra balla quella delle paratoie del Mose che impedirà il ricambio d’acqua della laguna. Ci si dimentica che le paratoie verranno alzate solo quando la marea supererà i 120 cm. sul medio mare, quindi assai di rado. Poi, dette paratoie resteranno alzate solo per una decina di ore al massimo e non settimane come il relatore ha detto.
Hanno relazionato che i posti di lavoro della crocieristica veneziana sono 600 e non 5.000, peraltro mal pagati e con mano d’opera forestiera. Quindi se fosse realizzato a Chioggia il polo crocieristico porterebbe poco in fatto posti di lavoro locali. Se fossero veri i dati esposti non si capisce perché Trieste farebbe i salti mortali per avere le navi da crociera che attualmente attraccano a Venezia.
Anche quando si è detto che l’erosione dei fondali provocata dalle navi da crociera modificano la morfologia lagunare, è una balla. L’attuale tragitto porto-marittima al più forse modificherà il fondale di detto percorso, ma non certamente quello di tutta la laguna veneziana.