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sabato 22 giugno 2019
L'OSSERVATORIO AMBIENTE E TERRITORIO DI CHIOGGIA: NO ALLE GRANDI NAVI NELLA LAGUNA, AL REFERENDUM TONINELLI E AL "BARATTO" COL DEPOSITO DI GPL
Giorni fa il sindaco Alessandro Ferro ha affermato che tutta la città sarebbe pronta e lieta di accogliere le grandi navi da crociera, quando non potranno più entrare in laguna dal canale della Giudecca. Questa mattina, una delegazione dell’Osservatorio per l’Ambiente e il Territorio di Chioggia era in corso del Popolo, con un gazebo davanti a palazzo Granaio, per distribuire volantini di dissenso da tale posizione: secondo l’Osservatorio, le grandi navi non devono entrare comunque nella laguna, nemmeno dalla bocca di porto di Chioggia, in specie dopo l’incidente nautico alla banchina di San Basilio lo scorso 2 giugno tra la MSC Opera e la River Countess.
Gli attivisti contestano il presunto “baratto” tra il deposito di gpl in Val da Rio, dove secondo il progetto di Venezia Terminal Passeggeri andrebbe a insediarsi la crocieristica pesante, e appunto l’arrivo dei “bestioni” del mare. Nelle mire dell’Osservatorio anche il referendum lanciato dal ministro Toninelli, con il quale i lagunari sarebbero chiamati a decidere tra Chioggia e Lido quale luogo di approdo delle navi: allo stato attuale, dicono, manca il livello progettuale minimo e suscettibile di una valutazione, mentre il solo disegno che ha ottenuto l’ok dalla valutazione d’impatto ambientale è quello offshore di Duferco al largo del Lido.
Gli ambientalisti reputano «una fiaba» il possibile avvio di infrastrutture, treni, raddoppio della Romea, anche considerando che i turisti delle navi vogliono andare a Venezia. «Mai più sacrificare la sicurezza vera e la salute di cittadini e ambiente sull’altare della speculazione e del profitto», chiosa il documento, senza infilare il coltello nella piaga delle potenziali incoerenze tra il no del sindaco al Comitatone (e i valori del Movimento 5 Stelle sempre sbandierati a favore della sostenibilità) e l’improvvisa svolta a favore del gigantismo navale.
Gli attivisti contestano il presunto “baratto” tra il deposito di gpl in Val da Rio, dove secondo il progetto di Venezia Terminal Passeggeri andrebbe a insediarsi la crocieristica pesante, e appunto l’arrivo dei “bestioni” del mare. Nelle mire dell’Osservatorio anche il referendum lanciato dal ministro Toninelli, con il quale i lagunari sarebbero chiamati a decidere tra Chioggia e Lido quale luogo di approdo delle navi: allo stato attuale, dicono, manca il livello progettuale minimo e suscettibile di una valutazione, mentre il solo disegno che ha ottenuto l’ok dalla valutazione d’impatto ambientale è quello offshore di Duferco al largo del Lido.
Gli ambientalisti reputano «una fiaba» il possibile avvio di infrastrutture, treni, raddoppio della Romea, anche considerando che i turisti delle navi vogliono andare a Venezia. «Mai più sacrificare la sicurezza vera e la salute di cittadini e ambiente sull’altare della speculazione e del profitto», chiosa il documento, senza infilare il coltello nella piaga delle potenziali incoerenze tra il no del sindaco al Comitatone (e i valori del Movimento 5 Stelle sempre sbandierati a favore della sostenibilità) e l’improvvisa svolta a favore del gigantismo navale.
3 commenti:
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Questi sedicenti attivisti dell’Osservatorio per l’Ambiente e il Territorio di Chioggia, dicono sempre NO, a prescindere;
RispondiEliminail loro parere è da tenere in considerazione solo se verrà indetto il referendum. In quell’occasione verranno veramente contati i loro pensieri e le loro azioni.
Infatti, quando dicono no, allora vuol dire che si è nella giusta strada.
EliminaAvanti la croceristica a Chioggia
Avanti con qualsiasi iniziativa he porti lavoro per la gioventu' a Chioggia, altro che moralisti , ambientalusti etc. Etc...
RispondiEliminaLa cittä é ormai un mortuorio senza futuro. Perche sta gente nn protesta per quei grattacielu che crescono come i funghi ed abbruttiscono la giä disordinata cittä ????