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martedì 23 aprile 2019
NIENTE RECINZIONI A DUE METRI DI ALTEZZA PER GLI STABILIMENTI BALNEARI, LA VISTA DELL'ADRIATICO DAL LUNGOMARE È SALVA
Le recinzioni degli stabilimenti balneari verso ovest, ovvero verso il lungomare, non saranno alzate a 2 metri. Nel corso delle osservazioni alle nuove norme tecniche di attuazione del piano dell’arenile di Sottomarina, infatti, sarà recepita la mozione presentata dai consiglieri di ChioggiaViva Marcellina Segantin e Leonardo Ranieri, affinché rimanga in vigore l’attuale articolo 8 del piano che prevede un’altezza massima di 1.50 metri, mascherata da siepi. La questione è stata sollevata dal momento che gli uffici tecnici del Comune hanno dovuto valutare l’istanza di alcune associazioni di categoria per elevare a 2 metri il limite, cosa che avrebbe portato all’impossibilità di vedere il mare dalla strada se non per i giganti.
Ma durante la prossima approvazione delle regole, in sede di giunta comunale, verrà formalizzato il ripristino all’altezza massima di 1.50 metri: l’ipotesi di innalzamento peraltro non è mai entrata in vigore nel passaggio tra osservazione ed eventuale adozione, permanendo valida la disposizione più restrittiva prevista dal piano, che era stato adottato durante l’amministrazione di Romano Tiozzo Pagio. L’associazione che raggruppa i concessionari balneari, ASCOT, fa comunque sapere di non essere la promotrice della modifica. In ogni caso la possibilità di continuare a vedere l’Adriatico -un bene comune di pubblico godimento- per chi cammina sul marciapiede del lungomare o va in bici lungo la pista ciclabile è fortunatamente salva: e non solo attraverso i quattro varchi diretti, aperti più o meno anche durante l’inverno.
Ma durante la prossima approvazione delle regole, in sede di giunta comunale, verrà formalizzato il ripristino all’altezza massima di 1.50 metri: l’ipotesi di innalzamento peraltro non è mai entrata in vigore nel passaggio tra osservazione ed eventuale adozione, permanendo valida la disposizione più restrittiva prevista dal piano, che era stato adottato durante l’amministrazione di Romano Tiozzo Pagio. L’associazione che raggruppa i concessionari balneari, ASCOT, fa comunque sapere di non essere la promotrice della modifica. In ogni caso la possibilità di continuare a vedere l’Adriatico -un bene comune di pubblico godimento- per chi cammina sul marciapiede del lungomare o va in bici lungo la pista ciclabile è fortunatamente salva: e non solo attraverso i quattro varchi diretti, aperti più o meno anche durante l’inverno.
1 commento:
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