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venerdì 22 febbraio 2019
IL VICESINDACO MARCO VERONESE SPIEGA LO STATUS QUO DELLE 132 CASE DEMANIALI SULLA RIVA SETTENTRIONALE DEL LUSENZO
Nella zona a nord del Lusenzo sono presenti 132 unità abitative in area demaniale, di cui l'ente sta iniziando a chiedere conto. Lo Stato è infatti proprietario di un'area piuttosto ampia a Sottomarina, che già a partire dai primi anni del '900 è stata interessata da occupazioni di privati, i quali hanno costruito fabbricati ad uso residenziale e commerciale. Dice il vicesindaco Marco Veronese: «Come ha specificato l'Agenzia del Demanio in una nota del 19 settembre scorso, la quasi totalità dei fabbricati costruiti sul compendio demaniale denominato “ex aree imbonite nella fascia lagunare Sottomarina” è stata realizzata antecedentemente alle sdemanializzazioni effettuate con decreti del 19 luglio 1950 e del 10 febbraio 1965 e prima dell'entrata in vigore della legge urbanistica del 1967. Negli anni gli “occupanti” hanno pagato le tasse e acquisito i titoli ritenuti legittimi per l'epoca. La scheda VEB0676 conta 132 immobili, a cui corrispondono circa 200 famiglie, la maggior parte si persone anziane. L'amministrazione comunale, anche prima dell’estate 2017, ha continuato a lavorare con i parlamentari che da Roma seguono l’arcinota vicenda, mettendosi in contatto a più riprese con l'Agenzia del Demanio del Veneto, proprio per dare risposte ai senatori e deputati impegnati a trovare una soluzione politica alla grave “anomalia” che si è generata dopo cent’anni. Tutte le forze politiche hanno sposato un provvedimento che l'amministrazione ha già utilizzato in passato per risolvere una situazione similare nello stesso territorio.
Tale provvedimento è stato presentato due volte nelle precedenti leggi di stabilità (dal M5S, dal PD e da Forza Italia), ma ritenuto inammissibile per estraneità di materia. È stato di nuovo presentato come emendamento nel DL Semplificazioni 2019, ma si è fermato nelle commissioni riunite V e VIII del Senato a gennaio, per un parere negativo della Ragioneria dello Stato, seppure nel parere del Demanio - Dipartimento Finanze, si leggesse testualmente: “Si presume che la disposizione, laddove ci sia la volontà politica, miri a superare le sopra cennate difficoltà risolvendo l’annosa questione”, con chiaro significato dell’auspicio da parte del Demanio dello Stato. La Ragioneria ha lamentato la mancanza di una relazione tecnica da parte dell'Agenzia, ma non possiamo rimproverare nulla al Demanio del Veneto, dato che ha supportato l’amministrazione di Chioggia con molto impegno, tant’è che nei giorni cruciali di gennaio, con il DL Semplificazioni in corsa, e tutte le forze politiche “sul pezzo”, l’amministrazione ha risposto punto per punto alle perplessità della Ragioneria dello Stato, relazionando loro in merito ai costi dei terreni e all’ammontare dei canoni pregressi; tutto si è svolto in diretto collegamento tra l’amministrazione, il Ministero per lo Sviluppo Economico e l’Agenzia del Demanio del Veneto. Non è bastato. Procederemo dunque con una richiesta formale della relazione tecnica al Demanio del Veneto, come da sollecito della Ragioneria dello Stato; questo in vista del prossimo provvedimento legislativo utile per inserire di nuovo la questione di Riva Lusenzo. I tempi tecnici per l'iter di un disegno di legge sarebbero troppo lunghi, dobbiamo trovare rapidamente un'altra soluzione per Chioggia, che faccia da apripista per altri Comuni. È un problema che rischia di diventare anche sociale: sono coinvolte tante famiglie non in grado di gestire un dramma del genere, con l'incognita di dover pagare cartelle di 150/200mila euro che non possono assolutamente sostenere. L'amministrazione comunale continuerà ad impegnarsi ancora e con maggiore tenacia per i cittadini della zona: si deve trovare una soluzione per chi continua a pagare tasse ed imposte (anche sui terreni su cui sono edificate le case), per chi nei passaggi di proprietà ha già versato denari allo Stato, per chi oggi si trova ancora in un limbo, vecchio di cent’anni».
Tale provvedimento è stato presentato due volte nelle precedenti leggi di stabilità (dal M5S, dal PD e da Forza Italia), ma ritenuto inammissibile per estraneità di materia. È stato di nuovo presentato come emendamento nel DL Semplificazioni 2019, ma si è fermato nelle commissioni riunite V e VIII del Senato a gennaio, per un parere negativo della Ragioneria dello Stato, seppure nel parere del Demanio - Dipartimento Finanze, si leggesse testualmente: “Si presume che la disposizione, laddove ci sia la volontà politica, miri a superare le sopra cennate difficoltà risolvendo l’annosa questione”, con chiaro significato dell’auspicio da parte del Demanio dello Stato. La Ragioneria ha lamentato la mancanza di una relazione tecnica da parte dell'Agenzia, ma non possiamo rimproverare nulla al Demanio del Veneto, dato che ha supportato l’amministrazione di Chioggia con molto impegno, tant’è che nei giorni cruciali di gennaio, con il DL Semplificazioni in corsa, e tutte le forze politiche “sul pezzo”, l’amministrazione ha risposto punto per punto alle perplessità della Ragioneria dello Stato, relazionando loro in merito ai costi dei terreni e all’ammontare dei canoni pregressi; tutto si è svolto in diretto collegamento tra l’amministrazione, il Ministero per lo Sviluppo Economico e l’Agenzia del Demanio del Veneto. Non è bastato. Procederemo dunque con una richiesta formale della relazione tecnica al Demanio del Veneto, come da sollecito della Ragioneria dello Stato; questo in vista del prossimo provvedimento legislativo utile per inserire di nuovo la questione di Riva Lusenzo. I tempi tecnici per l'iter di un disegno di legge sarebbero troppo lunghi, dobbiamo trovare rapidamente un'altra soluzione per Chioggia, che faccia da apripista per altri Comuni. È un problema che rischia di diventare anche sociale: sono coinvolte tante famiglie non in grado di gestire un dramma del genere, con l'incognita di dover pagare cartelle di 150/200mila euro che non possono assolutamente sostenere. L'amministrazione comunale continuerà ad impegnarsi ancora e con maggiore tenacia per i cittadini della zona: si deve trovare una soluzione per chi continua a pagare tasse ed imposte (anche sui terreni su cui sono edificate le case), per chi nei passaggi di proprietà ha già versato denari allo Stato, per chi oggi si trova ancora in un limbo, vecchio di cent’anni».
1 commento:
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Tutti per Riva Lusenzo: diamo un esempio di buona politica locale su questo tema. Tutti dalla stessa parte per risolvere al più presto questa situazione disastrosa per quelle famiglie, e prima che possa accadere qualcosa di grave per la disperazione di chi non può sostenere situazioni simili. Andiamo avanti tutta e facciamo vedere che i chioggiotti non sono solo quelli delle commedie di C. Goldoni, ma sono, ora più che mai, uniti dallo spirito di corpo per il bene delle duecento famiglie di Riva Lusenzo.
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