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martedì 18 settembre 2018
UN ORDINE DEL GIORNO DEL MOVIMENTO 5 STELLE PER ELIMINARE DALLA CITTÀ LA VENDITA DI ARTICOLI IN PLASTICA USA E GETTA NON BIODEGRADABILI
Il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle ha presentato un ordine del giorno (prima firmataria Ilaria Lunardi) che impegna il sindaco ad emettere un'ordinanza in grado di vietare in tutto il territorio comunale l'uso e la vendita di articoli in plastica usa e getta (posate, piatti, bicchieri e sacchetti), sostituendoli con prodotti in materiale compostabile e biodegradabile. La mozione verrà discussa alla prossima seduta del consiglio comunale. «Il 9 agosto - ricorda Lunardi - è approdata a Chioggia la Goletta Verde di Legambiente, e con l’occasione sono stati sviscerati alcuni dati sconcertanti per quanto riguarda i rifiuti di plastica presenti in mare. Oggetti che, nella stragrande maggioranza dei casi, vengono utilizzati solamente una volta per poi inquinare per centinaia di anni. Molti comuni come Lampedusa, Pantelleria e le isole Tremiti hanno voluto dare un segnale forte rendendo il proprio territorio "plastic free", e credo che Chioggia sia la località perfetta per proseguire con questa iniziativa virtuosa, dato che vive di pesca e turismo balneare. Inoltre, già a partire dal 2014 in collaborazione con ISPRA, la città è stata pioniera della raccolta di plastica in mare». Continua la consigliera di maggioranza: «Assieme ad altri consiglieri partecipiamo spesso ad eventi di raccolta rifiuti, e ci rendiamo sempre più conto che se non esistessero articoli usa e getta il territorio sarebbe molto più pulito e con un migliore ecosistema. Credo fortemente in quest'ordine del giorno e spero che tutto il consiglio si esprima favorevolmente affinché Chioggia sia all’avanguardia nella lotta ai rifiuti spiaggiati. Sul tema il M5S è impegnato anche a livello regionale:
«Sto verificando se si possono apportare miglioramenti alla legge regionale n.25 dell'11 novembre 2011 - conclude Erika Baldin - che dà contributi a sostegno dell’uso di stoviglie riutilizzabili nelle mense e nelle sagre. In Veneto si può e si deve fare meglio, con un equo utilizzo di incentivi e di divieti nei contesti in cui la Regione è competente».
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