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lunedì 2 aprile 2018
CAOS ALL'IMBARCADERO DI CHIOGGIA, MONTANARIELLO (PD): "ACTV RIPRISTINI IL SERVIZIO BICI VERSO PELLESTRINA E PROVVEDA AI RINFORZI"
Nelle ultime 48 ore, molte persone che attendevano di servirsi del vaporetto per Pellestrina sono state lasciate all'imbarcadero causa l'affollamento nei mezzi. Tra queste anche un discreto numero di cicloturisti. A tal proposito interviene Jonatan Montanariello, consigliere comunale per il PD a Chioggia: «Trovo molto singolare come questo problema balzi all'interesse di alcuni amministratori veneziani (il riferimento è al delegato per le isole, Alessandro Scarpa, ndr) pur essendo loro investiti da questo fenomeno in seconda battuta, visto che il territorio che deve dare risposte e confrontarsi con chi vive il disagio di non riuscire ad imbarcarsi in vaporetto lo ha la città di Chioggia, che inevitabilmente dal punto di vista sia pratico che dell'immagine deve rispondere a coloro che sono rimasti a terra». Montanariello invita Actv ad «attivarsi subito con i rinforzi del caso e il ripristino del servizio bici come l'anno precedente, che ha dato importanti risposte a quel mercato sempre più in crescita di turismo lento e balneare che sceglie Chioggia come meta di imbarco».
Il consigliere chioggiotto si dichiara «basito e perplesso quando scopro che amministratori veneziani invitano gli operatori del trasporto privato a trattare con parsimonia questo servizio, come se il trasporto pubblico locale veneziano non prevedesse delle proprie linee di riferimento in merito, ancor peggio se non le considerassero in grado di aggredire il crescente mercato». Montanariello ricorda «a chi ha spinto su questa idea che Venezia e Chioggia hanno già un'azienda pubblica che può garantire un incremento dei servizi in quella tratta, cosa già avvenuta negli anni precedenti». A questo punto, continua l'esponente democratico, «saremo noi a chiedere una commissione alla presenza di Actv e al direttore della navigazione, per capire cosa si aspetta a potenziare il servizio. Coinvolgerò anche i miei colleghi di Venezia per chiedergli di fare lo stesso». Conclude Jonatan Montanariello: «Considero scioccante il fatto che, seppur in modo informale, figure pubbliche coinvolgano le aziende private per dare risposte alla città in termini di trasporto, quando sono titolari di un'azienda leder del settore che ha già dimostrato di saper dare abbondantemente questo genere di risposte. Che Actv rinforzi subito la tratta, e Venezia pensi a fare sviluppare le proprie aziende, senza sottrarsi ai propri compiti».
Il consigliere chioggiotto si dichiara «basito e perplesso quando scopro che amministratori veneziani invitano gli operatori del trasporto privato a trattare con parsimonia questo servizio, come se il trasporto pubblico locale veneziano non prevedesse delle proprie linee di riferimento in merito, ancor peggio se non le considerassero in grado di aggredire il crescente mercato». Montanariello ricorda «a chi ha spinto su questa idea che Venezia e Chioggia hanno già un'azienda pubblica che può garantire un incremento dei servizi in quella tratta, cosa già avvenuta negli anni precedenti». A questo punto, continua l'esponente democratico, «saremo noi a chiedere una commissione alla presenza di Actv e al direttore della navigazione, per capire cosa si aspetta a potenziare il servizio. Coinvolgerò anche i miei colleghi di Venezia per chiedergli di fare lo stesso». Conclude Jonatan Montanariello: «Considero scioccante il fatto che, seppur in modo informale, figure pubbliche coinvolgano le aziende private per dare risposte alla città in termini di trasporto, quando sono titolari di un'azienda leder del settore che ha già dimostrato di saper dare abbondantemente questo genere di risposte. Che Actv rinforzi subito la tratta, e Venezia pensi a fare sviluppare le proprie aziende, senza sottrarsi ai propri compiti».
5 commenti:
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Non entro nel merito di chi abita a Pellestrina che non gradisce le bici dei turisti, però vorrei dire a costoro che c’è una strada comunale lungo i murazzi che porta fino a Malamocco e non credo porti tanto disagio ai pellestrinotti quando viene percorsa dai ciclisti-turisti.
RispondiEliminaPenso piuttosto a chi in campagna elettorale plaudeva al progetto di usare i due tunnel sottomarini del MOSE, veri stretti “budelli”, per farvi passare i ciclisti. Sai che casino !
Leggete cosa dicevano in proposito : “L'opera è chiesta a gran voce anche dai sindaci di Cavallino Treporti (Roberta Nesto) e di Chioggia (Giuseppe Casson)”.
Se lo terminassero potrebbe essere una soluzione, il tunnel è grande come una piccola metropolitana, non ci passa una bici, ci potrebbe passare anche un'utilitaria.
EliminaQuei due tunnel sono stati progettati e poi realizzati per le manutenzioni del MOSE, non certo per farvi passare i ciclisti con bambini al seguito.
EliminaE la sicurezza dove la metti ?? Farai passare le bici fra le pompe e pompette, quadri elettrici, tubi e tubicini in pressione ??
E i pellestrinotti cosa dicono ??
per andrea comparato - 3 aprile 2018, 08:28
EliminaSIAMO PRATICI
Un suo servizio del 22-12-2015 diceva che i tunnel del MOSE sono posizionati a 20 metri sotto il livello del mare.
Vediamo cosa di dovrebbe fare per farvi transitare i ciclisti :
- mettersi in fila (con le bici) e passare il posto di blocco del metal detector;
- prendere l’ascensore e superare il dislivello di –20 m.;
- in colonna indiana, sotto la stretta sorveglianza degli addetti alla sicurezza, i ciclisti (non so se a piedi o in sella) percorrono i 300 metri del tunnel;
- riprendere l’ascensore per tornare in superficie a quota 0,00.
A parte il pericolo di attentati terroristici, oppure le bravate di qualche teppista, oppure ancora la disattenzione di qualche monello, in alternativa all’utilizzo dei tunnel a me sembra molto più semplice e logico intensificare il trasporto di bici via mare da parte di Actv.
Non dimentichiamoci che c’è anche l’utilizzo del trasporto privato.
(boscolo)
viste le richieste, si potrebbe istituire un servizio di prenotazione per l'imbarco, sul tipo istituito per la prenotazione del ferry boat Tronchetto Lido e viceversa. Questo consentirebbe una gestione controllata dei flussi turistici e la quantificazione della richiesta. Di contro, se i residenti di Pellestrina non vogliono i cicloturisti, chiedano alla politica di istituire il divieto di transito in bici per i non residenti.
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