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lunedì 23 aprile 2018
A MAGGIO PARTIRÀ IL PROGETTO SPRAR: IL COMUNE DI CHIOGGIA RIPRENDE IL CONTROLLO DELL'ACCOGLIENZA AI RIFUGIATI
Il sistema SPRAR per l'accoglienza controllata dei migranti si avvicina anche a Chioggia. Dopo la determina adottata l'8 febbraio scorso per l'indizione dell'appalto, e la pubblicazione un mese più tardi del bando da parte della stazione appaltante della Città Metropolitana, il 13 aprile sono scaduti i termini per l'adesione e ora la commissione sta vagliando l'analisi delle offerte. Il che significa - ha detto l'assessora ai Servizi Sociali Patrizia Trapella al microfono di Chioggia Azzurra - che nel mese di maggio il Comune si costituirà quale partner di un soggetto terzo, individuato tramite la procedura di cui sopra, il quale fornirà gli alloggi dove saranno inserite trenta persone adulte, uomini e donne, fra coloro che hanno già ottenuto lo status di rifugiato.
La scelta del Comune è di non includere nel progetto i minori non accompagnati, data la delicatezza della loro situazione; l'impegno di spesa è pari a 61mila euro (il 5%) che andranno a pagare i costi di gara, il revisore indipendente e il proprio personale per l'attivazione del servizio. Il valore complessivo annuo del progetto ammonta a 427mila euro compresa l'Iva, e si protrarrà per tre anni a fronte di uno stanziamento di 1281mila euro, il 95% della somma a carico del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi all'Asilo.
Il monitoraggio in regime assolutamente controllato è volto non solo a garantire l'inclusione di queste trenta persone, ma si tratta di un progetto volto alla loro conoscenza della lingua italiana e all'avvio a una formazione professionale, di modo che possano continuare a rimanere nel territorio solo lavorando e costruendo il proprio futuro, o di poterlo fare liberamente in altri Paesi europei una volta integrati. «Alcuni politici – sottolinea Trapella – hanno avuto un atteggiamento allarmistico e demagogico anche in questi giorni. Eppure il Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e i Rifugiati è l'unico sistema che funziona, si vedano i casi adottati da Padova e da Rovigo.
Fallimentare invece si è mostrato il modello dei CAS, i centri d'accoglienza straordinaria gestiti in relazione diretta fra Prefettura e privati: non vogliamo che si abbiano più a ripetere situazioni quali il Bragosso o i due immobili di Brondolo. Senza contare che grazie all'intervento del Comune il numero degli ospiti in queste strutture è sceso da 150 a 100, lo SPRAR è l'unico modo per l'amministrazione per avere voce in capitolo» uscendo da logiche puramente emergenziali.
La scelta del Comune è di non includere nel progetto i minori non accompagnati, data la delicatezza della loro situazione; l'impegno di spesa è pari a 61mila euro (il 5%) che andranno a pagare i costi di gara, il revisore indipendente e il proprio personale per l'attivazione del servizio. Il valore complessivo annuo del progetto ammonta a 427mila euro compresa l'Iva, e si protrarrà per tre anni a fronte di uno stanziamento di 1281mila euro, il 95% della somma a carico del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi all'Asilo.
Il monitoraggio in regime assolutamente controllato è volto non solo a garantire l'inclusione di queste trenta persone, ma si tratta di un progetto volto alla loro conoscenza della lingua italiana e all'avvio a una formazione professionale, di modo che possano continuare a rimanere nel territorio solo lavorando e costruendo il proprio futuro, o di poterlo fare liberamente in altri Paesi europei una volta integrati. «Alcuni politici – sottolinea Trapella – hanno avuto un atteggiamento allarmistico e demagogico anche in questi giorni. Eppure il Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e i Rifugiati è l'unico sistema che funziona, si vedano i casi adottati da Padova e da Rovigo.
Fallimentare invece si è mostrato il modello dei CAS, i centri d'accoglienza straordinaria gestiti in relazione diretta fra Prefettura e privati: non vogliamo che si abbiano più a ripetere situazioni quali il Bragosso o i due immobili di Brondolo. Senza contare che grazie all'intervento del Comune il numero degli ospiti in queste strutture è sceso da 150 a 100, lo SPRAR è l'unico modo per l'amministrazione per avere voce in capitolo» uscendo da logiche puramente emergenziali.
1 commento:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
In poche parole questo “SPRAR” (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), il cui appalto è stato espletato dalla città metropolitana di Venezia, vedrà in prima fila il comune di Chioggia per il controllo attuativo relativo a 30 persone immigrate.
RispondiEliminaIl percorso che dovranno seguire dette persone, accompagnate dall’Amministrazione comunale, dovrà per forza di cose prevedere vitto e alloggio, scolarizzazione e insegnamento della lingua italiana, formazione di attività professionali consone alle capacità dell’individuo, collocamento lavorativo presso ditte o attività in proprio. Non proprio una bazzecola!
Ma se lo Stato Italiano nemmeno per i propri cittadini è capace di garantire un lavoro ed un alloggio, siamo sicuri che la questione immigrati si concluderà positivamente con la sola supervisione delle amministrazioni comunali ??? Io ho molti dubbi che ciò possa avvenire e all’orizzonte vedo solo complicazioni, per tutti.