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martedì 26 dicembre 2017
ROMINA TIOZZO: "SUL VARCO AL DEPOSITO GPL IL SINDACO NON È PREPARATO, DOVREBBE DIMETTERSI"
La consigliera Romina Tiozzo torna sulla vicenda del varco al deposito gpl, attorno al quale c'è stato dibattito durante l'ultima seduta del consiglio comunale. «Purtroppo, ancora un'occasione persa per la nostra città», dice Tiozzo. «Già durante la commissione avevo sottoposto all'attenzione dell'amministrazione i documenti in mio possesso, a dimostrazione che la competenza dei varchi di accesso al deposito è dell'amministrazione comunale stessa, e quindi unica ad avere la facoltà per contrastare l'apertura». A confermarne la competenza -continua Romina Tiozzo- «sta di fatto che annualmente il Comune provvede al pagamento del canone concessorio, dell' illuminazione e la pulizia del verde. Considerando che per poter aprire un varco serviva una variante al piano regolatore del porto, esteso in intesa con il Comune, dal momento in cui la variante non è mai stata redatta, il varco è stato comunque aperto».
Il sindaco, secondo l'esponente dell'opposizione, «dovrebbe spiegare perché non sono accaduti i controlli. Non è possibile e non è previsto da alcuno statuto che A.S.Po. possa chiedere la concessione per conto di interessi privati». Tiozzo aveva fatto notare al sindaco che egli era ancora nel limite di tempo previsto per poter fare ricorso alla richiesta di Costa Bioenergie verso l'occupazione anticipata del varco sequestrato, in quanto «l'azienda non dispone dei requisiti poiché non ha titolarità e nemmeno attività all'interno di A.S.Po.»: ma «purtroppo -sottolinea la consigliera- il sindaco invece di studiare e prepararsi preferisce la strada più comoda, quella di mettere il bavaglio alla minoranza e fare scaricabarile delle proprie responsabilità». Romina Tiozzo chiede al sindaco se «era proprio necessario dover far intervenire il presidente dell'Autorità Portuale Musolino, a chiarirgli ancora una volta che la competenza dei varchi è del Comune o di A.S.Po., di cui il sindaco è comunque consigliere. Con l'occasione la stessa Autorità Portuale invita il sindaco a non dare informazioni scorrette o creare alibi per coprire le proprie mancanze».
Chiosa l'interrogante: «Un sindaco che non conosce le proprie responsabilità, che aspetta siano gli altri a redigere le varianti al piano regolatore del porto senza sapere che ciò va fatto d'intesa col Comune, dovrebbe compiere un atto di responsabilità verso la propria città: dimettersi!». Inoltre -conclude Romina Tiozzo- dal momento che l'impianto viene considerato "obiettivo sensibile", «sito direttamente sulla strada e quindi facile bersaglio per ipotetiche azioni terroristiche, servirà una schiera di forze dell'ordine per garantire la sicurezza».
Il sindaco, secondo l'esponente dell'opposizione, «dovrebbe spiegare perché non sono accaduti i controlli. Non è possibile e non è previsto da alcuno statuto che A.S.Po. possa chiedere la concessione per conto di interessi privati». Tiozzo aveva fatto notare al sindaco che egli era ancora nel limite di tempo previsto per poter fare ricorso alla richiesta di Costa Bioenergie verso l'occupazione anticipata del varco sequestrato, in quanto «l'azienda non dispone dei requisiti poiché non ha titolarità e nemmeno attività all'interno di A.S.Po.»: ma «purtroppo -sottolinea la consigliera- il sindaco invece di studiare e prepararsi preferisce la strada più comoda, quella di mettere il bavaglio alla minoranza e fare scaricabarile delle proprie responsabilità». Romina Tiozzo chiede al sindaco se «era proprio necessario dover far intervenire il presidente dell'Autorità Portuale Musolino, a chiarirgli ancora una volta che la competenza dei varchi è del Comune o di A.S.Po., di cui il sindaco è comunque consigliere. Con l'occasione la stessa Autorità Portuale invita il sindaco a non dare informazioni scorrette o creare alibi per coprire le proprie mancanze».
Chiosa l'interrogante: «Un sindaco che non conosce le proprie responsabilità, che aspetta siano gli altri a redigere le varianti al piano regolatore del porto senza sapere che ciò va fatto d'intesa col Comune, dovrebbe compiere un atto di responsabilità verso la propria città: dimettersi!». Inoltre -conclude Romina Tiozzo- dal momento che l'impianto viene considerato "obiettivo sensibile", «sito direttamente sulla strada e quindi facile bersaglio per ipotetiche azioni terroristiche, servirà una schiera di forze dell'ordine per garantire la sicurezza».
29 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Era venuto addirittura di Maio, e i cinque stelle avevano detto che se votavamo Ferro il gpl non sarebbe stato fatto. E lo abbiamo votato. E invece non solo tutto sta proseguendo, ma addirittura,secondo la Tiozzo e Musolino, il sindaco non conosce le proprie competenze
RispondiEliminaSe è così, siamo proprio in buone mani...!!
E’ mai possibile che quando qualche decisione spetti al comune, nessuno vuole prendersi la responsabilità :
RispondiElimina- il sindaco che sempre aspetta ordini dall’alto (Grillo & Casaleggio) prima di decidere. Vediamo cosa ha combinato in seno al “comitatone” sulle navi da crociera a Venezia, l’unico che ha votato contro attirandosi le ire di Pino Musolino, Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Settentrionale;
- il Dirigente all’Urbanistica che ancora non sa se quel Decreto Interministeriale è valido o meno per attuare i lavori della bretella che, fra l’altro, non è prevista nel nostro P.R.G. comunale;
- il Dirigente ai Lavori Pubblici che ha girato la patata bollente all’Urbanistica, senza esprimere parere in merito e cosa comporti la problematica di avere un varco in via Maestri del Lavoro;
- il Dirigente la Polizia Municipale, che per autorizzare un semplice passo carraio di un garage fa una mega istruttoria, nel caso del passo carraio di questa bretella non solleva obiezioni sullo stravolgimento viario e della sicurezza;
Prima di cercare colpe altrui per fermare il GPL, bisogna interrogarsi se l’Amministrazione e gli uffici hanno fatto il proprio dovere, prendendosi le responsabilità per cui sono pagati.
(boscolo)
Pubblichiamo ma non è che siamo molto d'accordo su quanto scrivi... o almeno non su tutto
EliminaTanti interventi sul sito facebook di Chioggia azzurra, simpatizzanti o militanti “grillini” insistono col dire che l’attuale Amministrazione il problema GPL se lo è trovato sul tavolo già in avanzato stato dei lavori -e questo è vero- ma non capiscono che adesso si sta discutendo della BRETELLA STRADALE DI COLLEGAMENTO dell’impianto alla via Maestri del Lavoro.
RispondiEliminaTralascio il passato e le colpe locali, questione assai spinosa. Voglio solo fare presente che l’unica vera occasione che si presenta oggi di fare sentire la voce dei cittadini chioggiotti è in capo all’Amministrazione comunale.
L'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Settentrionale ha respinto con fermezza le accuse rivolte dal Comune di Chioggia (sindaco Ferro e vice Marco Veronese) in merito al varco di accesso del deposito GPL presso Punta Colombi, chiudendo la loro lettera indirizzata all’Amministrazione : «…pertanto OGNI QUESTIONE RIFERITA ALL’APERTURA DEL SECONDO VARCO È, AL MOMENTO, DI COMPETENZA ESCLUSIVA DEL COMUNE O DI ASPO…»
Quindi è inutile che questa Amministrazione, in relazione al “secondo varco” cerchi ancora una volta di scaricare le responsabilità ad altri. Deve ribaltare i suoi uffici e trovare il modo di fermare questo “secondo varco”, fermando di fatto anche la possibilità di operare in futuro dell’impianto GPL.
Oggi viene messa alla prova l’Amministrazione Ferro, su cosa è un grado di fare e, se dopo tante chiacchiere, seguirà il timbro “FATTO” sul loro sito facebook, questa volta col dovuto merito.
Romina Tiozzo, le faccio i complimenti. È decisa e determinata e c'è bisogno di donne cosi nella politica a Chioggia. La seguo da quando in un consiglio comunale del anno scorso ha fatto un discorso molto chiaro alla sua collega sulla questione GPL e la ha messa davanti alla verità. Il video lo ho visto qui, da comparato. Li' mi ha convinto. Continui con questa grinta.
RispondiEliminaIntanto, dovrebbe imparare un po’ di grammatica. Poi, non è che i voltagabbana come la Romina mi stanno simpatici.
EliminaQuesto blog ha la politica di pubblicare i commenti, anche quelli anonimi. Per quanto riguarda la grammatica ti ricordo che non si tratta di articoli ma interventi scritti quasi sempre in fretta e dai posti più diversi quindi non starei tanto a formalizzarmi se un commento è scritto più o meno bene nella forma, io guarderei alla sostanza. Invece l'accusa di voltagabbana alla Romina è del tutto strampalata, la Romina, eletta nella legislatura del pd nella precedente amministrazione è sempre rimasta, seppur critica all'interno del pd, evidentemente non è una "anatra muta" come tanti altri consiglieri che praticamente non aprono mai bocca ( e mi riferisco maggiormente alle precedenti amministrazioni che quella attuale. Con quest'ultima legislatura la signora Tiozzo Compini si è ripresentata agli elettori nella lista Casson dove, assieme al consigliere Domenico Zanni sono stati i più votati del consiglio comunale mentre tanti pezzi da 90 nel pd ( di cui visto le festività non ne preciso i nomi ) sono stati inesorabilmente bocciati dal giudizio emerso dalle urne. Chiediti piuttosto se sono stati fatti degli sbagli su chi sia la responsabilità, personalmente quando , in qualche modo mi si sono allontanati degli amici, dei clienti o anche degli elettori ( ho fatto il consigliere comunale per quasi dieci anni) la domanda che mi facevo era: "dove ho sbagliato io" e non dove sbagliavano gli altri. Penso che , almeno dal giudizio degli elettori chioggiotti sia ben chiaro chi ha sbagliato nei rapporti tra il PD e la consigliera Romina.
EliminaSulla grammatica dei politici di casa nostra potremmo scrivere un trattato, anzi, meglio, un romanzo... Se l’anonimo simpatizzante del pd avesse davvero così a cuore la correttezza, farebbe bene a organizzare corsi di Italiano zero per i consiglieri del suo partito, che non sembrano proprio dei puristi.
RispondiEliminaPer non parlare di tutti gli altri, sindaco e maggioranza compresi, su cui è meglio soprassedere. Se la considerazione di una città dipendesse da come parla la sua classe dirigente, le ultime scelte elettorali ci avrebbero screditato per sempre nel mondo.
E' stata la Romina a tradire il PD o il PD a tradire la città e la morale così tanto dallo stesso sbandierata?
RispondiEliminaI fatti ci dicono di una Romina che, quando l'ex sindaco ha preso la dura decisione di mandare a casa gli ex assessori del PD, ha scelto di stare con l'ex sindaco, affermando che tale scelta era stata assunta per il bene della città.
Questo ci fa capire che si tratta di una donna che ama la sua città e che non segue pedissequalmente le logiche di partito quando esse contrastano con la fiducia riposta dagli elettori e con la coscienza di chi ancora crede che la politica debba essere al servizio di un bene comune.
Quando si fa parte di una compagine politica e questa compagine, per A, per B o per C, dalla maggioranza passa all’opposizione, i componenti Consiglieri per rispetto a chi li ha votati, dovrebbero seguire le direttive del partito. In alternativa dovrebbero dimettersi.
RispondiEliminaLa Romina, quando è successo il ribaltone orchestrato da Casson nel dicembre 2014, ha preferito restare nei banchi del PD appoggiando la nuova maggioranza. Se questa non è una voltagabbana (o se preferite chiamarla opportunista, banderuola –fate voi) ditemi che cos’é.
La scelta poi di correre con Casson alle nuove elezioni, non è altro che il proseguo di quella decisione che io chiamo da “VOLTAGABBANA”.
Sì, sì, sì…….e tutto per il bene della città (sich).
Ma guarda! Aveva ragione Berlusconi allora? Mi inquietano queste convergenze politiche... Ah no, è solo questione di tornaconto. Se danneggia me, sto anche con Berlusconi. Ma ci faccia il piacere
EliminaVoltagabbana è per concetto politico chi una volta eletto in un partito cambia e passa ad un altro, la Romina è stata eletta nel PD e ha continuato ad esserlo, non ha voluto però, assieme ad altri sfiduciare allora il sindaco Casson con le ultime elezioni si è ripresentata sotto la lista Casson, ha chiesto il voto per se stessa e per Casson ed è stata più votata.mi fermo qui.
RispondiEliminaHo detto per i duri di orecchie :
Elimina“ la Romina, quando è successo il ribaltone orchestrato da Casson nel dicembre 2014, ha preferito restare nei banchi del PD appoggiando la nuova maggioranza ”
Ripeto : HA PREFERITO RESTARE NEI BANCHI DEL PD APPOGGIANDO LA NUOVA MAGGIORANZA.
Chiaro ?? Eppure non mi sembra di parlare turco !!
Beh, se parliamo di voltagabbana, mi sembra che chi lo sia stato proprio è il pd. Non si è mai visto un sindaco che manda a casa tutti gli assessori e mantiene la maggioranza in consiglio. L'unica coerente è stata lei e il zanni che sono rimasti nella coalizione che era stata eletta.
RispondiEliminaQuesto fatto rimarrà nella storia per il coraggio di casson di buttare fuori quattro cialtroni e per il coraggio della romina di rimanere ancorata non alla sua poltrona ma alla sua COSCIENZA! Ecco perché poi è stata la più votata e il pd ha fatto una figura di cioccolatino nelle ultime elezioni,e per la troppa invidia ha votato i 5 stelle pur di non darla vinta a casson.
Oramai queste strategie da 4 soldi dimostrano che il partito a Chioggia è finito...
« Questo fatto rimarrà nella storia per il coraggio di casson di buttare fuori quattro cialtroni…»
RispondiEliminaSì, sì, abbiamo visto che fine ha fatto poi Casson : è stata la cittadinanza a buttarlo fuori, e ben gli sta ! Che Chioggia sia caduta dalla padella alla brace è un altro fatto, ma per quanto riguarda Casson, ripeto, BEN GLI STA.
Non mi sembrano le parole di un semplice cittadino piuttosto di qualcuno che con l'uscita del Pd dalla giunta ha perso qualche cosa che gli stava molto a cuore. Sarebbe da capire se questi interessi siano dovuti alla voglia di fare del bene alla propria città o piuttosto al disonore di essere stati mandati via. Di tutto questo riconosco a Giuseppe un solo torto, da un punto di vista strettamente politico, in quell'occasione avrebbe potuto ripresentarsi agli elettori - ricordiamoci che il pd da solo non ha MAI vinto le comunali ha sempre avuto bisogno di pescare esternamente - se si fosse ripresentato agli elettori in ogni caso nessuno avrebbe potuto dire un acca, però bisogna anche vedere quanti e tali problemi da un punto di vista amministrativo la città sarebbe andata incontro, io sono uno di quelli che non crede che azzerando tutto le cose possano andare meglio, E concludo, al secondo turno i chioggiotti hanno dato la fiducia al sindaco non hai partiti.
EliminaCerto che ancora ti brucia assai la sconfitta di Casson. Rassegnati una buona volta.
EliminaTornando al tema, anch’io sono del parere che Casson dopo la rottura col PD sarebbe stato opportuno che si fosse ripresentato agli elettori, ma così non è stato.
Siccome tu metti la pulce nell’orecchio che con l’uscita del PD dalla giunta di allora, qualcuno avrebbe perso “qualche cosa che gli stava molto a cuore”, vale a dire che qualcuno aveva interessi da salvaguardare, ti faccio io una domanda :
- sono stati proprio quei “problemi da un punto di vista amministrativo che la città sarebbe andata incontro” a fare decidere Casson di continuare, oppure c’era qualcos’altro sotto che noi non sappiamo ??
Non c'è nulla che mi "bruci" le cose che ho detto allora, le ridirei, in quel contesto, dopo la sconfitta di Casson noi abbiamo tranquillamente continuato come prima, anzi più di prima , in questa attività che mi sono inventato, ripeto, che mi sono inventato. Noi parliamo con tutti e praticamente tutti colloquiano con noi, nel caso di Casson mi sembra giusto che anche io possa dire la mia.
Elimina"La cittadinanza a buttarlo fuori?" Siete stati voi a buttarlo fuori votando ferro. Vi bruciava tanto essere stati mandati a casa e così vi siete vendicati.
RispondiEliminaOra, in ogni occasione in cui criticate l'attuale amministrazione siete ridicoli e privi di ogni credibilità. Ferro è solo il frutto della vostra frustrazione e mi auguro che rimanga 5 anni quanti il numero delle loro stelle.
Vi conviene nascondervi dietro alle mille associazioni/comitati che avete creato visto che l'immagine del partito a Chioggia ormai è rovinata, anche se le facce che vi stanno dietro portano il segno colpevole e indelebile della storia.
Scusate ma io sarei un po’ stanco di sentirvi parlare del passato. Comunque se proprio volete io sono straconvinto che se al secondo turno fosse andata la segantin ,di sicuro oggi sarebbe ancora sindaco Casson
RispondiEliminaNo avrebbe vinto la Segantin, la logica dei ballottaggi ormai è questa, non ci vado io non ci vai neppure tu...senza contare i milioni che ha messo sul piatto Brungaro, te ne sei scordato?
EliminaNo, Comparato, non credo. Intanto i cinque stelle rappresentavano la novità assoluta. Siamo stati travolti anche noi a Chioggia da quell’onda di Entusiasmo per il nuovo. Mi ricordo di maio quando è venuto a Chioggia che sembrava un dio...
RispondiEliminaBasta pensare a Roma e a Torino e alle tv nazionali dove per quei quindici giorni che separavano dal voto sembravano i salvatori dell’italia
La segantin, nonostante tutto, non appariva come il nuovo e poi in molti parlavano dell’accordo col pd e questo a tanti non andava. poi brugnaro a Chioggia se l’era incandita fin dal primo giorno. So per certo di persone che si sono schierate coi cinque stelle solo per provarli, ma che non avrebbero fatto altrettanto con la segantin
Conosco persone che
Sì, hai ragione andrea, il pd avrebbe votato Brugnaro piuttosto di non darla vinta a casson. Eccola qua la morale della sinistra a chioggia...
RispondiEliminaE pensare che il mio cuore batte a sinistra ma con questi qui non ho nulla da spartire...
RispondiEliminaViva ferro!!!
RispondiEliminaL'espressione BEN GLI STA di Anonimo 29 dicembre 2017 00:05 spiega in modo cristallino l'idea di politica dell'attuale classe dirigente del PD, purtroppo.
RispondiEliminaUn partito arrivato quarto alle elezioni un tempo si sarebbe interrogato sui motivi dell'insuccesso. Ma farlo sul serio significava rimettere davvero in discussione politica e strategia. E cercare figure estranee al cerchio magico che ha dato le carte fino a oggi. Gente in grado di pensare DAVVERO politicamente in modo nuovo. Possibile che non ci siano figure di spessore in città di orientamento democratico in grado di guardare lontano?
Ma non è il futuro delle idee che sta a cuore ai PD locali, evidentemente. Non il futuro della città o il suo vero bene. Sono letteralmente inviperito per essere cascato nella rete ed avergli regalato il mio voto.
BEN GLI STA dice tristemente l'orizzonte politico angusto in cui si muove l'attuale classe dirigente di quello che un tempo è stato un grande partito.
Per chi volete che scelga di votare, arrivata ultima? Per quelli che politicamente le somigliano di più. Un'armata brancalone che non la faccia troppo sfigurare e le permetta una rivincita di cui, visti i numeri, non importa davvero a nessuno.
Secondo i politologi che scrivono in questo blog, al ballottaggio per il sindaco dovrebbero andare a votare solo coloro che hanno già votato il candidato sindaco che è riuscito ad arrivare al ballottaggio.
RispondiEliminaPrendiamo ad esempio le ultime elezioni amministrative di cui si sta parlando in questo blog.
Come sappiamo, si sono sfidati Ferro contro Casson. Ferro non ha fatto apparentamenti, Casson ufficialmente non si è mai saputo. Quindi, secondo voi, coloro che si sono recati alle urne e che al primo turno hanno votato per altre formazioni all’infuori dei succitati Ferro e Casson, per chi dovevano votare ?? Finchè la Costituzione garantisce la libertà, i cittadini esercitano tale diritto, senza costrizione alcuna.
Quindi si deve accettare l’esito della cabina elettorale, qualsiasi esso sia. Tutti i ragionamenti susseguenti di politologi improvvisati sono elucubrazioni mentali di frustrati o invidiosi.
Ma con chi ce l'ha questo?
RispondiEliminaE dove sono qui i politologi?
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