Laura Doria, la mamma pasionaria che da qualche tempo sta intraprendendo battaglie per la sistemazione dei parchi pubblici cittadini, spara a zero contro la dirigenza locale della Lega Nord, partito al quale si era iscritta nel giugno 2015 e che dopo una intensa attività l'ha di fatto espulsa a seguito di lettere di richiamo, convocazioni, sospensioni a mezzo whatsapp e radiazioni via raccomandata. Questo, a suo dire, senza motivazioni plausibili né la possibilità di difendersi, e nonostante i suoi ricorsi siano stati rigettati dai vari livelli del movimento. «Da subito sono stata molto attiva, anche nei gazebo e nelle iniziative più lontane, come Milano o Pontida», racconta Laura. «Mi sono candidata alle comunali e informavo i cittadini attraverso video online sui vari temi di attività della Lega e i referendum dello scorso anno. Ma il direttivo della sezione di Chioggia mi ha mandato una lettera di richiamo, non firmata, invitandomi a sospendere l'attività sui referendum e convocandomi per comunicazioni urgenti. Ho chiesto di capire chi avesse firmato, e chi l'ha fatto mi ha stracciato il foglio in faccia, un gesto grave». Lo scontro non è stato verbalizzato a rapporto, quando poi un'altra goccia ha fatto traboccare il vaso: «Mi sono permessa, da sostenitrice “ultima arrivata”, di assistere a una seduta del consiglio regionale a Venezia. Non l'avessi mai fatto, sono stata cacciata senza motivazioni, né la minima possibilità di difendermi». Una vicenda che ha segnato la Doria: «La ritengo profondamente ingiusta, senza un motivo plausibile, e in contrasto con quanto ha detto Salvini al congresso di Parma, ovvero “date spazio alle nuove leve che hanno voglia di fare, non rimanete a circuito chiuso!”». Laura Doria si sente di dare un suggerimento a chi voglia intraprendere un'attività politica a livello locale: «Non metteteci troppa passione, non trascurate la famiglia, non impegnatevi privatamente con visibilità e nel volontariato. Per non essere espulsi, rimanete comodamente seduti, andate alle cene conviviali, pagate la vostra quota e rimanete anonimi e passivi». Non si farà attendere la replica ufficiale della Lega Nord.
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giovedì 31 agosto 2017
SEQUESTRATI ALTRI MILLE ARTICOLI CONTRAFFATTI SULL'ARENILE. IL VICESINDACO: "ROMA ALLENTI I VINCOLI FINANZIARI PER ASSUMERE VIGILI"
Nonostante la stagione balneare stia volgendo al termine, non si fermano i controlli della Polizia Locale sull’arenile di Sottomarina. Tra lunedì e mercoledì, dopo una serie di sopralluoghi, gli agenti hanno sequestrato altri mille articoli contraffatti a venditori irregolari. Commenta il vicesindaco Marco Veronese: «L’amministrazione comunale, nel limite delle proprie possibilità, sta continuando nell’azione di contrasto al commercio irregolare sull’arenile, segno tangibile del nostro impegno nella lotta ad un fenomeno arrivato oramai a dimensioni intollerabili. Non allenteremo la pressione sui venditori irregolari fino al termine della stagione balneare. Poi si passerà a valutare la possibilità di strutturare meglio il Comune e l’intesa con le forze dell’ordine per un’azione più efficace per la prossima stagione balneare 2018. Ci auguriamo che anche il governo allenti i vincoli finanziari per aumentare l’organico della Polizia Locale».
venerdì 25 agosto 2017
IL VICESINDACO VERONESE: "CHIEDEREMO DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ PER MOTIVI DI SICUREZZA"
Chioggia pronta a chiedere una deroga al patto di stabilità per motivi di sicurezza. Lo ha dichiarato il vicesindaco Marco Veronese, a margine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, tenutosi a Venezia. «Con questa deroga potremmo assumere agenti di polizia locale a tempo indeterminato, risolvendo molti dei problemi che ci troviamo ad affrontare», ha dichiarato il vicesindaco. Vale ricordare che l'ultimo concorso della polizia locale, per sei agenti da assumere nel periodo estivo, era andato pressoché deserto e anche gli aventi diritto al posto hanno poi rinunciato. Chioggia è il primo Comune veneto ad avere attivato il piano per la sicurezza, pronto fra poche settimane: «Inoltre -continua Veronese- abbiamo sottoscritto una convenzione che consentirà di accedere a finanziamenti per combattere il commercio illegale».
VERITAS: "MANCA LA FIDUCIA NELL'ISPETTORE RIMOSSO, NON TORNIAMO INDIETRO"
Tiene ancora banco il caso dell'ispettore ambientale demansionato da Veritas a seguito di una contestazione effettuata all'assessore chioggiotto alle società partecipate, Daniele Stecco. Una nota dell'azienda comunica che Veritas non è abituata a commentare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei propri dipendenti, trattandosi di questioni strettamente aziendali, e quindi fuori dalla portata dell'amministrazione comunale. La ditta conferma la decisione già presa e non torna indietro: nel testo si legge che “è venuta a mancare la fiducia nell'ispettore ambientale, elemento imprescindibile ed essenziale per poter svolgere una mansione così delicata” in capo a un pubblico ufficiale. Fonti vicine all'ispettore testimoniano il suo perdurante rammarico, dopo vent'anni di servizio senza un'assenza nemmeno per malattia, e circa trenta verbali al mese redatti.
mercoledì 23 agosto 2017
I CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE: "LE PROVE SMONTANO LE BUGIE DELL'ASSESSORE STECCO SULL'ISPETTORE VERITAS, SI DIMETTA"
«Non ci sono più ombre e più dubbi sulle motivazioni e sui fatti del diverbio tra l’assessore alle società partecipate, Daniele Stecco, e l’ispettore di Veritas trasferito e punito». Lo affermano i consiglieri comunali Beniamino Boscolo (FI), Jonathan Montanariello (PD) e Marco Dolfin (Lega). dopo aver ricevuto la documentazione da Veritas a seguito di un accesso agli atti (prot. 48347 del 26 luglio scorso). Secondo la ricostruzione dell’assessore, interpellato in consiglio comunale da Beniamino Boscolo, a seguito delle dichiarazioni ricevute da Chioggia Azzurra, il fatto non sussisteva e si configurava quale «notizia infondata»; lo stesso assessore dichiarava di «eseguire personalmente la raccolta differenziata che gli spetta, oltre a promuoverla in quanto amministratore», e che l’ispettore aveva sbagliato a riferirsi a lui in luogo pubblico, anche se perciò Stecco dichiarava «di non aver fatto alcuna pressione sull’azienda, nè fatto segnalazioni». In tale occasione il membro dichiarava anche di aver contattato il consigliere grillino Daniele Padoan, dipendente di Veritas, «per avere informazioni sull’ispettore ambientale» (ad avviso dei consiglieri di opposizione, in violazione della privacy: «ci piacerebbe sapere il ruolo del consigliere sulla vicenda», scrivono nella nota). Infine, Daniele Stecco ha affermato che «quando si è recato in Veritas per altri motivi, l’azienda era già a conoscenza del fatto e avviato provvedimenti disciplinari».
Dopo aver ricevuto tutti gli atti da Veritas (la corrispondenza interna, fotografie dei cassonetti, documenti inerenti la contestazione disciplinare), Boscolo, Montanariello e Dolfin asseriscono di «poter smontare totalmente la ricostruzione dell’accaduto, per la trasparenza tanto decantata dal Movimento 5 Stelle quando riguarda gli altri». E continuano: «Innanzitutto, la notizia del mancato conferimento e rispetto della raccolta differenziata è fondata. Le fotografie parlano chiaro: addirittura nei documenti viene definita “piccolo disastro”. Quindi se l’assessore Daniele Stecco esegue personalmente la raccolta differenziata, come dice, è meglio che la faccia fare a qualcun altro». Proseguono i tre amministratori: «In secondo luogo, a quanto risulta dal carteggio, il dipendente Veritas ammette di aver sbagliato sulla forma -chiedendo scusa quattro volte nella stessa lettera- anche se assicura di aver usato la giusta discrezione. Ma è stato l’assessore ad averlo minacciato, in maniera adirata, dicendo che avrebbe fatto fare una interpellanza comunale (forse per questo ha chiamato il consigliere Padoan?). E comunque il dipendente che secondo Veritas ha sbagliato è stato punito, e con il massimo della pena: ma l’assessore che con tanto di foto è stato colto in flagrante, è stato punito? A noi non risulta neppure ci sia stata una multa. Anzi, alcuni cittadini ci hanno chiesto di incontrare Stecco per farsi spiegare come fare per "scamparla" dagli ispettori ambientali».
Concludono Boscolo, Montanariello e Dolfin: «Infine, la bugia più bella, ovvero essersi recato in Veritas per altri motivi, viene smontata dalla corrispondenza interna. L’assessore subito dopo l’accaduto (dopo le ore 9) ha chiamato l’ufficio legale di Veritas per avere un appuntamento, senza indicare il motivo. Appuntamento che veniva fissato alle ore 11.30 e che durerà all’incirca tre quarti d’ora. In questo "importantissimo e urgentissimo" incontro hanno parlato di stazione di travaso, alghe, altri progetti, e discusso dell’accaduto della mattina con l’ispettore ambientale. Il tutto in meno di un’ora. Questo è quanto risulta dalla documentazione in nostro possesso: non possiamo fare finta di nulla, nè può fare finta di nulla l’assessore o il sindaco. Se l’assessore Stecco non darà le dimissioni o il sindaco non revocherà il suo mandato, saremo costretti a chiedere di discuterne il prossimo consiglio comunale, con la motivazione che il pessimo esempio dimostrato, da assessore alla differenziata, nel dovere civico e l’utilizzo della propria figura pubblica per risolvere i propri problemi privati gettano nocumento a tutta l’amministrazione comunale, sia di maggioranza che di opposizione».
venerdì 18 agosto 2017
IL COMUNE (TRA I PRIMI IN ITALIA) ASSEGNA 347 POSTI PER IL COMMERCIO AMBULANTE NEL RISPETTO DELLA DIRETTIVA BOLKENSTEIN
Alla data dell’8 giugno scorso, il Comune di Chioggia è stato il primo Comune del Veneto e tra i primi a livello nazionale ad aver rilasciato tutte le nuove licenze per il commercio ambulante, in conformità alla direttiva comunitaria Bolkenstein. L'ente locale, a seguito di un bando pubblicato lo scorso gennaio, ha infatti assegnato 347 posteggi e sono state materialmente emesse e rilasciate tutte le relative autorizzazioni/concessioni con validità di dodici anni e con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Riguardano il mercato settimanale del giovedì, quello della frutta in riva Vena e fondamenta Marangoni, la rassegna di modernariato che avviene ogni seconda domenica del mese, la festa dei Santi patroni l'11 giugno. La direttiva Bolkenstein si ripromette di rimuovere gli ostacoli agli scambi di servizi all’interno del mercato unico europeo. La direttiva coinvolge la quasi totalità del settore dei servizi dal commercio al dettaglio alle attività professionali fino al turismo ed ai servizi ricreativi. Avuto riguardo al commercio su area pubblica, gli Stati membri sono obbligati a rimettere a bando tutte le concessioni per gli spazi commerciali per gli ambulanti, rilasciate dagli enti locali.
giovedì 17 agosto 2017
TERZO GIORNO DI PRESIDIO IN SPIAGGIA, AMBULANTI SPARITI. BELLEMO (ASCOT) PUNZECCHIA COMUNE E POLIZIA LOCALE
Terzo giorno di presidio in spiaggia, e sul litorale non c'è ombra di venditori ambulanti. Intanto Giorgio Bellemo, presidente degli operatori balneari associati in Ascot, si rallegra per l'operazione interforze ma punzecchia il Comune e la polizia locale: «Queste azioni andavano fatte prima del 15 agosto, la competenza della gestione del demanio per delega è del Comune e quindi della polizia locale, quando la si contatta gli agenti sono spesso impegnati altrove, fra la sicurezza delle sagre e gli incidenti».
lunedì 14 agosto 2017
IL VICESINDACO SCRIVE AL PREFETTO: PER FERRAGOSTO URGE PRESIDIARE LA SPIAGGIA CONTRO IL COMMERCIO ILLEGALE
Il vicesindaco Marco Veronese ha inviato una lettera al Prefetto di Venezia, Carlo Boffi, per sottolineare come -nonostante le sollecitazioni operate già a luglio- il problema relativo alla sicurezza pubblica causato dal perdurare del commercio illegale lungo la battigia di Sottomarina sia tuttora presente, se non addirittura aumentato ed assolutamente sovradimensionato rispetto alle limitatissime risorse di polizia locale disponibili. «Ho sottolineato come -spiega il vicesindaco -la massiccia ed incontrollata presenza di venditori irregolari lungo il litorale di Sottomarina, con particolare riferimento alla zona nord, continua a provocare un impedimento ed un concreto ostacolo all’esercizio delle attività di primo intervento e soccorso in spiaggia. Tant’è che, in almeno un’occasione, ciò ha determinato l’adozione precauzionale dell’avviso di pericolo per la balneazione, con l’esposizione della bandiera rossa ai sensi dell’art. 4, comma 2, della vigente ordinanza balneare». Le dimensioni assunte dal commercio in tale sito rischiano, infatti, di determinare un gravissimo pericolo per l’incolumità dei bagnanti e tale circostanza potrà acquistare maggior rilievo nel corso della giornata festiva di domani. 1Ho chiesto nuovamente al Prefetto, con questa nota -continua Veronese -di promuovere l’intervento dei reparti mobili delle forze dell'ordine o comunque di idoneo personale di rinforzo, al fine di porre in essere efficaci azioni repressive per limitare l’entità del fenomeno con specifico riguardo all’area nord del litorale di Sottomarina. Spero in questo modo che il fenomeno possa finalmente trovare una soluzione». In materia interviene anche il presidente del consiglio comunale, Endri Bullo: «Ho sollecitato anche questa mattina l’invio di questa lettera al Prefetto, proprio per far capire che per l’emergenza deve essere quanto prima trovata una soluzione. È impensabile che la sicurezza dei bagnanti debba essere messa in pericolo da chi pratica il commercio senza autorizzazione e non in regola, come chi invece paga tasse e licenze». Vale ricordare che nei mesi scorsi un bando per l'arruolamento di 6 agenti di polizia locale per l'estate andò dapprima semideserto, poi i tre che avrebbero avuto i titoli per lavorare sul litorale hanno rinunciato all'incarico.
venerdì 11 agosto 2017
STATO DELLE ACQUE SUL LITORALE: IL SINDACO FERRO, "CHI INQUINA DOVRÀ RISARCIRE I COMUNI RIVIERASCHI"
Lo stato delle acque del litorale veneto deve essere al centro di un tavolo di lavoro che comprenda tutti i sindaci della riviera. A dirlo è Alessandro Ferro, primo cittadino di Chioggia: nei giorni scorsi Legambiente ha reso pubblici i dati dei monitoraggi effettuati dalla Goletta Verde nel mare veneto, e ci sono alcune situazioni legate all'inquinamento che devono essere prese in carico dagli amministratori pubblici. «Ho appreso dei risultati delle analisi della Goletta Verde –conferma Ferro– e ritengo sia indispensabile portare la questione al tavolo dei sindaci del litorale, con la massima urgenza». Il sindaco di Chioggia ha la delega per l'ambiente su tutto il litorale veneto, da Porto Tolle fino a San Michele al Tagliamento. «Non è accettabile che nel 2017 ci siano ancora Comuni che sversano inquinanti nei fiumi -ribadisce
Ferro- con danni incalcolabili per la salute e anche per l'economia». Ecco l'idea di Ferro: «Proporrò di campionare le acque dei fiumi a monte e a valle di ogni Comune, per tutti i corsi d'acqua che si riversano in Adriatico, e chi inquina dovrà
risarcire i Comuni rivieraschi interessati dall'inquinamento. In questa barca non ci siamo solo noi, ma anche Jesolo, altra località turistica di grande importanza per la regione».
mercoledì 9 agosto 2017
IL COMUNE: LE PROROGHE TEMPORALI PER LO SBARRAMENTO SUL BRENTA NON SONO DOVUTE ALL'AMMINISTRAZIONE
L'assessora ai lavori pubblici Elga Messina fa il punto sulla questione del cuneo salino e del relativo sbarramento sul fiume Brenta. "Purtroppo sono stati posticipati nuovamente i tempi per l’inizio dei lavori per lo sbarramento al cuneo salino sul fiume Brenta. Da quanto si percepisce ci sarebbero delle difficoltà per lo stanziamento dei fondi del Ministero dell’Agricoltura. Stiamo verificando quali siano i motivi di questo notevole posticipo, dall’autunno 2017 a metà 2018 e forse oltre. Certamente il Comune ha fatto tutto il possibile in questa situazione, non a caso siamo stati l’ente che in più occasioni ha convocato incontri con gli altri soggetti per fare il punto della situazione. Convocheremo a breve una commissione consiliare pubblica con tutti gli enti coinvolti, per fare luce una volta per tutte su questa vicenda e per comprendere definitivamente quali saranno le reali tempistiche di inizio dei lavori”.
LA GIUNTA APRE LE AREE VERDI COMUNALI ALLA MANUTENZIONE DA PARTE DI PRIVATI CITTADINI
Anche i privati potranno curare le aree verdi del Comune di Chioggia. Lo ha stabilito una delibera di giunta, qualche giorno fa, che apre ai cittadini la manutenzione di queste aree. Il provvedimento è mirato a far perseguire le finalità pubbliche anche a soggetti diversi dall'ente territoriale, consentendo una maggior economia senza andare a scapito della qualità del servizio. All'iniziativa potranno contribuire anche operatori della promozione civica, in coerenza con la destinazione urbanistica degli spazi verdi. Lo strumento che verrà adoperato sarà quello della convenzione e di un protocollo disciplinare senza indennizzi. Per l'assessore Veronese si tratta di un valore aggiunto che avvicina i cittadini alla cosa pubblica, ma c'è chi ritiene che si tratti di uno svincolo da parte dell'amministrazione rispetto ai propri compiti statutari.
lunedì 7 agosto 2017
ORDINE PUBBLICO IN SPIAGGIA, ARMELAO (UGL POLIZIA) RISPONDE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CHIOGGIA
Non sono andate giù a Mauro Armelao, vicesegretario nazionale del sindacato UGL Polizia di Stato, alcune dichiarazioni del presidente del consiglio comunale di Chioggia, Endri Bullo, espresse nel proprio profilo facebook. In una nota, l'agente invita Bullo a «spostare la sua attenzione e sfogare il suo disappunto nei confronti del governo nazionale e non nei confronti delle forze dell’ordine che giornalmente svolgono il proprio lavoro in condizioni di perenne emergenza. Dovrebbe sapere che i rinforzi estivi, per quanto riguarda la Polizia di Stato, sono stati decisi a Roma presso il Viminale e per il periodo estivo a Chioggia sono stati inviati solamente sei agenti dal 20 luglio al 20 agosto. Il presidente del consiglio comunale con queste esternazioni estemporanee e prive di senso, sempre che il suo profilo non sia stato vittima di un hacker, rischia di creare solo divisioni tra diversi corpi, classico scaricabarile della politica. Il contrasto al commercio abusivo, in primis, è di competenza della Polizia Locale: quanti soldi sono stati messi a bilancio dall’amministrazione comunale per il contrasto a questo fenomeno? Che fine hanno fatto gli agenti stagionali che dovevano risolvere questo problema? Quali sono state le parole in campagna elettorale e alla fine dell’estate scorsa dell’amministrazione comunale? Ricordo benissimo che avevano detto che quest’estate avrebbero risolto il problema. Forse si sono resi conto che non è poi cosi facile amministrare».
Armelao continua: «Con questo non voglio difendere nè attaccare nessuno, ma è certo che come UGL Polizia di Stato non accettiamo critiche gratuite contro le forze dell’ordine presenti sul territorio. Il signor Bullo forse dimentica che gli uomini del Commissariato di Chioggia sono costantemente impegnati nella vigilanza della base di Conetta dove si trovano circa 1400 profughi, oltre che a tutti gli altri siti sensibili, inoltre sono impegnati nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, in servizi di ordine pubblico e di prevenzione o repressione di furti, rapine, scippi. Il personale dell’ufficio immigrazione ha soli 4 agenti, che erogano servizi alla collettività per rilascio licenze, passaporti, permessi di soggiorno nonché tutte le pratiche dei richiedenti protezione internazionale. Questi soli 4 agenti, ferie escluse, potrebbero essere impegnati quotidianamente ad effettuare i servizi in spiaggia come vuole Endri Bullo? Così i passaporti sarebbero consegnati dopo più di un mese, idem i permessi di soggiorno, e tutto il resto delle pratiche amministrative che sono in capo alla Polizia di Stato». Il sindacato aveva denunciato pubblicamente questa situazione prima dell’estate: «Non mi sembra di aver letto interrogazioni del M5S a Roma sulla situazione delle forze dell’ordine a Chioggia», prosegue il vicesegretario. «Spero che il presidente del consiglio comunale si ravveda e cambi rotta, continuando sulla strada già tracciata dal sindaco Ferro della collaborazione reciproca e conoscenza delle difficoltà degli organi statali e comunali. E mi riferisco al progetto del nuovo Commissariato di Chioggia, visti i vari incontri già effettuati tra sindaco e Questore di Venezia. Chioggia vanta una bellissima e storica realtà di collaborazione tra forze dell’ordine, compresa la Polizia Locale, e per questo non accettiamo che le esternazioni -pur comprensibili per alcuni aspetti- possano mettere a rischio questa collaborazione tra enti. Il presidente del consiglio dia invece un segnale importante, e si impegni affinché gli uffici del commissariato possano finalmente trovare collocazione nell’ex cittadella della giustizia, e poi (grazie agli alloggi che verranno costruiti all'interno) chieda e pretenda più uomini per l’estate, che non andrebbero così a gravare sui conti pubblici, quantomeno per il costo dell’alloggio».
La nota di Armelao conclude così: «Finiamola con questo scaricabarile che non fa altro che screditare il lavoro altrui, ognuno pensi ai propri problemi e continui a lavorare per il bene della collettività. È assodato che la situazione del commercio illegale sul litorale non sia accettabile, ma le responsabilità di quello che i cittadini vedono è riconducibile alla politica nazionale e alle sue scelte. Qui nessuno si "gratta", e pertanto non si manchi di rispetto: tanto più quando queste esternazioni, dalla chiara vena polemica, provengono da chi ricopre una carica istituzionale in una città importante come Chioggia. Spero che i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che non la pensano come Bullo si facciano sentire e prendano le distanze».
Armelao continua: «Con questo non voglio difendere nè attaccare nessuno, ma è certo che come UGL Polizia di Stato non accettiamo critiche gratuite contro le forze dell’ordine presenti sul territorio. Il signor Bullo forse dimentica che gli uomini del Commissariato di Chioggia sono costantemente impegnati nella vigilanza della base di Conetta dove si trovano circa 1400 profughi, oltre che a tutti gli altri siti sensibili, inoltre sono impegnati nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, in servizi di ordine pubblico e di prevenzione o repressione di furti, rapine, scippi. Il personale dell’ufficio immigrazione ha soli 4 agenti, che erogano servizi alla collettività per rilascio licenze, passaporti, permessi di soggiorno nonché tutte le pratiche dei richiedenti protezione internazionale. Questi soli 4 agenti, ferie escluse, potrebbero essere impegnati quotidianamente ad effettuare i servizi in spiaggia come vuole Endri Bullo? Così i passaporti sarebbero consegnati dopo più di un mese, idem i permessi di soggiorno, e tutto il resto delle pratiche amministrative che sono in capo alla Polizia di Stato». Il sindacato aveva denunciato pubblicamente questa situazione prima dell’estate: «Non mi sembra di aver letto interrogazioni del M5S a Roma sulla situazione delle forze dell’ordine a Chioggia», prosegue il vicesegretario. «Spero che il presidente del consiglio comunale si ravveda e cambi rotta, continuando sulla strada già tracciata dal sindaco Ferro della collaborazione reciproca e conoscenza delle difficoltà degli organi statali e comunali. E mi riferisco al progetto del nuovo Commissariato di Chioggia, visti i vari incontri già effettuati tra sindaco e Questore di Venezia. Chioggia vanta una bellissima e storica realtà di collaborazione tra forze dell’ordine, compresa la Polizia Locale, e per questo non accettiamo che le esternazioni -pur comprensibili per alcuni aspetti- possano mettere a rischio questa collaborazione tra enti. Il presidente del consiglio dia invece un segnale importante, e si impegni affinché gli uffici del commissariato possano finalmente trovare collocazione nell’ex cittadella della giustizia, e poi (grazie agli alloggi che verranno costruiti all'interno) chieda e pretenda più uomini per l’estate, che non andrebbero così a gravare sui conti pubblici, quantomeno per il costo dell’alloggio».
La nota di Armelao conclude così: «Finiamola con questo scaricabarile che non fa altro che screditare il lavoro altrui, ognuno pensi ai propri problemi e continui a lavorare per il bene della collettività. È assodato che la situazione del commercio illegale sul litorale non sia accettabile, ma le responsabilità di quello che i cittadini vedono è riconducibile alla politica nazionale e alle sue scelte. Qui nessuno si "gratta", e pertanto non si manchi di rispetto: tanto più quando queste esternazioni, dalla chiara vena polemica, provengono da chi ricopre una carica istituzionale in una città importante come Chioggia. Spero che i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che non la pensano come Bullo si facciano sentire e prendano le distanze».
giovedì 3 agosto 2017
RIPASCIMENTO ISOLA VERDE, RITARDO NON DOVUTO AL COMUNE
COMUINCATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CHIOGGIA:
Con un ritardo di circa due mesi sono partiti, solo pochi giorni fa, i lavori per il ripascimento
dell’arenile di Isola Verde.
Si tratta di un intervento manutentivo di 25 mila metri cubi, metà dei quali verranno prelevati dalla
foce dell’Adige. L'altra metà arriveranno dalla foce del Brenta.
Purtroppo quest’anno si è inserita una novità rispetto agli anni passati, ovvero il nulla osta della
Commissione pesca regionale all’avvio dei lavori.
“Il ritardo è sostanzialmente dovuto all’introduzione del parere della Commissione pesca regionale
prima dell’avvio dei lavori – spiega il vicesindaco, Marco Veronese - questo ha pesantemente
ritardato l’inizio delle opere, arrivando addirittura ad inizio Agosto”.
Gli amministratori hanno ricevuto in questi giorni moltissime segnalazioni da parte degli operatori
balneari e dei turisti, che si trovano a dover “condividere” il proprio spazio con i lavori di
ripascimento.
“Una situazione inaccettabile per gli operatori balneari – continua Veronese - costretti a far buon
viso a cattivo gioco, perché comunque l’intervento è indispensabile in vista delle probabili
mareggiate invernali”.
Conclude Veronese: “Il Comune non ha nessuna competenza in merito e si è dovuto limitare a
sollecitare l’avvio dei lavori già dalla scorsa primavera. La competenza è del Genio civile e della
Regione, che finanziano l’intervento. Faremo il possibile per fare in modo che tale situazione non si
ripeta il prossimo anno”.
martedì 1 agosto 2017
IN COMMISSIONE CONSILIARE LA SICUREZZA SULL'ARENILE E I PASSAGGI PER GLI AMBULANTI
Sicurezza dell'arenile e diritti dei venditori ambulanti autorizzati. Se n'è parlato ieri mattina durante una seduta dell'apposita commissione consiliare: il tema è scaturito dalla difficoltà degli operatori di salvataggio nel raggiungere la riva e il mare per espletare le proprie funzioni, mentre in mezzo c'è chi svolge la propria attività commerciale, anche di somministrazione alimenti (vedi gelati e granatine). Da un lato Turriddu Di Giovanni, a nome degli ambulanti, che rivendica la possibilità di passare nei 10 metri che si succedono alla battigia, dal momento che oggi per accedere coi frigo bisogna compiere giri assurdi: «Dopo una festa i trattori hanno buttato giù la sabbia -dice Di Giovanni- creando scalini e ostacolando i mezzi. Ho fatto due esposti e non è cambiato niente, con le precedenti amministrazioni i controlli ex post avvenivano».
D'altro canto Giorgio Bellemo, referente di Ascot, ricorda che tutte le concessioni sono regolari, anzi alcune potrebbero anche avanzare, poiché stanno pagando per parte di un'area che non usano. «Dovremmo parlare di sicurezza -dice Bellemo- dei passaggi che servono agli operatori di salvataggio per poter accedere all'acqua». E citando i regolamenti demaniali e le leggi regionali, nota come nei 5-10 metri non si può tenere alcuna attività, bisogna lasciare spazio ai mezzi di soccorso. Per cui i tenutari di licenze ambulanti possono farle valere nelle spiagge libere, o dove i concessionari lasciano la possibilità di passare. Tra le due posizioni, il vicesindaco Marco Veronese difende l'operato dell'amministrazione: «Non siamo stati immobili o attendisti. Alla prima mareggiata di maggio ho fatto verifiche col Genio Civile che è l'organo addetto al ripascimento della battigia, in alcuni stabilimenti non c'era più sabbia. Dopo che era stato concesso dal Genio Civile il ripascimento sotto i 5mila metri cubi, finanziato con 30mila euro in parte comunali, gli stabilimenti associati a Gebis lo hanno rifiutato. In più, la Capitaneria di Porto non ha ancora risposto alla richiesta di controlli relativi agli “scalini” e alla sicurezza assieme all'agenzia del Demanio. Serve una modifica del piano dell'arenile, ogni anno si ripresentano i problemi».
D'altro canto Giorgio Bellemo, referente di Ascot, ricorda che tutte le concessioni sono regolari, anzi alcune potrebbero anche avanzare, poiché stanno pagando per parte di un'area che non usano. «Dovremmo parlare di sicurezza -dice Bellemo- dei passaggi che servono agli operatori di salvataggio per poter accedere all'acqua». E citando i regolamenti demaniali e le leggi regionali, nota come nei 5-10 metri non si può tenere alcuna attività, bisogna lasciare spazio ai mezzi di soccorso. Per cui i tenutari di licenze ambulanti possono farle valere nelle spiagge libere, o dove i concessionari lasciano la possibilità di passare. Tra le due posizioni, il vicesindaco Marco Veronese difende l'operato dell'amministrazione: «Non siamo stati immobili o attendisti. Alla prima mareggiata di maggio ho fatto verifiche col Genio Civile che è l'organo addetto al ripascimento della battigia, in alcuni stabilimenti non c'era più sabbia. Dopo che era stato concesso dal Genio Civile il ripascimento sotto i 5mila metri cubi, finanziato con 30mila euro in parte comunali, gli stabilimenti associati a Gebis lo hanno rifiutato. In più, la Capitaneria di Porto non ha ancora risposto alla richiesta di controlli relativi agli “scalini” e alla sicurezza assieme all'agenzia del Demanio. Serve una modifica del piano dell'arenile, ogni anno si ripresentano i problemi».