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giovedì 23 marzo 2017
IL COMITATO NO GPL HA INCONTRATO A VENEZIA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha incontrato oggi a Palazzo Ferro Fini il comitato No Gpl. «Questa vicenda –sottolinea Ciambetti– evidenzia ancora una volta come, quando le decisioni vengono assunte lontano dal territorio rispetto al quale andranno poi a dispiegare i propri effetti, tutto diventa più difficile e complicato. Ad ogni modo, il Consiglio regionale vigilerà affinché venga seguito un corretto iter amministrativo, a salvaguardia innanzitutto della salute dei cittadini».
Il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Pigozzo (Partito Democratico) spiega che «il comitato ci ha esposto in modo puntuale tutte le preoccupazioni della cittadinanza in ordine alla prosecuzione della installazione dell’impianto di stoccaggio GPL. Ognuno è chiamato ora a fare la propria parte, ad iniziare da una doverosa assunzione di responsabilità in ordine ad una vicenda che presenta sicuramente aspetti poco chiari, che vanno quindi chiariti quanto prima, nell’interesse dei cittadini e della regolarità della procedura amministrativa da seguire. Per questi motivi, il Consiglio ha approvato all’unanimità l’invio in Commissione Ambiente della nostra mozione in materia, di cui il sottoscritto è primo firmatario, in modo da esaminare a fondo anche la nuova documentazione e chiarire le carenze segnalate, anche avvalendoci delle osservazioni che oggi ci sono state manifestate dal comitato cittadino».
Per il vicepresidente della Commissione Ambiente Andrea Zanoni (PD) «è in pericolo la sicurezza dei cittadini e quindi è assolutamente necessario procedere al più presto ad una Valutazione di Impatto Ambientale, nonché dare attuazione alla direttiva comunitaria 2012/18/UE (Seveso III) sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con le sostanze pericolose».
La consigliera del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin ringrazia il comitato «soprattutto per come ha saputo coinvolgere le diverse istituzioni, a vari livelli. La sottoscritta e il Comune di Chioggia da tempo siamo vigili sulla questione e stiamo cercando di percorrere tutte le strade possibili per risolvere positivamente la situazione, ma è necessario fare squadra e, almeno per una volta, mettere da parte le bandiere di partito o le motivazioni ideologiche. Il Consiglio regionale deve attivarsi per "pungolare" la Giunta, investita della relativa competenza, affinché possa rivedere la propria posizione iniziale e arrivare quindi alla chiusura o, in subordine, alla sospensione di un impianto che sarebbe devastante per una cittadina costiera di soli cinquantamila abitanti».
Il consigliere Gabriele Michieletto (gruppo Zaia Presidente) denuncia «le numerose inadempienze e lacune in ordine alla questione, dovute principalmente al mancato ascolto del territorio. Auspico quindi che ora possa prevalere il buon senso e che vengano quindi smantellate le grandi cisterne che sono state installate a soli duecentocinquanta metri dal centro storico di Chioggia, uno dei più belli e caratteristici d’Italia».
Il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Pigozzo (Partito Democratico) spiega che «il comitato ci ha esposto in modo puntuale tutte le preoccupazioni della cittadinanza in ordine alla prosecuzione della installazione dell’impianto di stoccaggio GPL. Ognuno è chiamato ora a fare la propria parte, ad iniziare da una doverosa assunzione di responsabilità in ordine ad una vicenda che presenta sicuramente aspetti poco chiari, che vanno quindi chiariti quanto prima, nell’interesse dei cittadini e della regolarità della procedura amministrativa da seguire. Per questi motivi, il Consiglio ha approvato all’unanimità l’invio in Commissione Ambiente della nostra mozione in materia, di cui il sottoscritto è primo firmatario, in modo da esaminare a fondo anche la nuova documentazione e chiarire le carenze segnalate, anche avvalendoci delle osservazioni che oggi ci sono state manifestate dal comitato cittadino».
Per il vicepresidente della Commissione Ambiente Andrea Zanoni (PD) «è in pericolo la sicurezza dei cittadini e quindi è assolutamente necessario procedere al più presto ad una Valutazione di Impatto Ambientale, nonché dare attuazione alla direttiva comunitaria 2012/18/UE (Seveso III) sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con le sostanze pericolose».
La consigliera del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin ringrazia il comitato «soprattutto per come ha saputo coinvolgere le diverse istituzioni, a vari livelli. La sottoscritta e il Comune di Chioggia da tempo siamo vigili sulla questione e stiamo cercando di percorrere tutte le strade possibili per risolvere positivamente la situazione, ma è necessario fare squadra e, almeno per una volta, mettere da parte le bandiere di partito o le motivazioni ideologiche. Il Consiglio regionale deve attivarsi per "pungolare" la Giunta, investita della relativa competenza, affinché possa rivedere la propria posizione iniziale e arrivare quindi alla chiusura o, in subordine, alla sospensione di un impianto che sarebbe devastante per una cittadina costiera di soli cinquantamila abitanti».
Il consigliere Gabriele Michieletto (gruppo Zaia Presidente) denuncia «le numerose inadempienze e lacune in ordine alla questione, dovute principalmente al mancato ascolto del territorio. Auspico quindi che ora possa prevalere il buon senso e che vengano quindi smantellate le grandi cisterne che sono state installate a soli duecentocinquanta metri dal centro storico di Chioggia, uno dei più belli e caratteristici d’Italia».
6 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
La consigliera Erika Baldin deve decidersi una volta per tutte se considera che il Comitato sia strumentalizzato politicamente o no, perché una volta gli liscia il pelo e un’altra lo crocifigge. Poi che Lei e il Comune siano sul pezzo…….ho qualche riserva.
RispondiEliminaL'invito a fare squadra e a mettere da parte le bandiere lo deve rivolgere a se stessa e ai suoi vassalli del comune, mi sembra che proprio da loro siano partite accuse al Movimento GPL si essere strumentalizzati e perciò non credibili.
RispondiEliminaFare squadra?
RispondiEliminaIo queste parole le ho sentite per la prima volta nel 2015 da Giuseppe Casson che invitava tutti a stare uniti e a combattere insieme per raggiungere l'obiettivo di bloccare il gpl. Naturalmente nessuno ha risposto.
Oggi leggo che tutti invitano a fare squadra...
Adesso? Dopo due anni?
Leggo che adesso si invita a mobilitare anche la politica romana. Adesso? Ma se tutti avessero risposto all'invito fatto due anni fa dall'ex sindaco non sarebbe stato tutto più semplice? Credo che tutti, proprio tutti debbano riflettere su questo comportamento ingiustificabile.
Credo che l'ex sindaco non ci terrà proprio a fare squadra con chi ha sperato solo alla sua "morte" politica che al bene della città. Io se fossi in lui me ne starei ben lontano da chi vuole solo mettere in mostra se stesso/stessa...Poi è chiaro a tutti che è una spanna sopra gli altri...dai su...
RispondiEliminaChissà cosa sarebbe oggi del problema gpl se tutti i partiti avessero fatto squadra già nel 2015 anche in direzione Roma
RispondiEliminaCome al solito i commenti pro Casson vengono pubblicati e quelli contro cassati.
RispondiEliminaSe fossi corretto non dovresti pubblicare niente, né i pro né i contro. Complimenti Andrea per la tua imparzialità !!