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venerdì 11 novembre 2016
REFERENDUM, A VENTI GIORNI DAL VOTO MANCANO ANCORA I TABELLONI DEL COMUNE. DUSE (PD) ATTACCA IL M5S
Mancano soli 24 giorni alla consultazione referendaria, ma a Chioggia, Sottomarina e nelle frazioni non sono ancora stati allestiti i tabelloni metallici per la propaganda del sì e del no, l'unico luogo dove è possibile affiggere manifesti fin dal 4 novembre scorso, ovvero un mese prima del voto. Il segretario locale del PD, Antonio Duse, punta il dito contro la giunta Ferro: «Nonostante le preventive sollecitazioni, l'amministrazione comunale decide di non rispettare le leggi a tutela dei diritti, costituzionalmente sanciti, di espressione del pensiero e della propaganda politica. Difendono -a loro dire- la Costituzione, ma non la rispettano. La propaganda elettorale, dal 30° giorno anteriore a qualsiasi votazione, è regolata dagli articoli 2 e 5 della legge 212, datata 4 aprile 1956. La legge non è stata promulgata ieri, è vecchia di sessant'anni, è cosa ben nota!». Duse va giù duro contro il MoVimento 5 Stelle: «Gli spazi elettorali, attribuiti nei termini di legge, sono di fatto inesistenti. Fuori da questi spazi l'attività di informazione è assolutamente vietata: lo sa bene chi amministra e trova in questo un modo becero e illegale di zittire chi non la pensa come loro. Ancora una volta chi grida “onestà” e “rispetto” se ne infischia di leggi e diritti». Sullo sfondo, la divaricazione delle posizioni in campo: i grillini schierati per il no, il Partito Democratico fautore del sì.
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